Domenica sera sono stato a seguire un saggio di musicologia di uno dei più noti songwriter delle colline metallifere grossetane. Il tema erano due temi, ovvero il blues e il country, presi alle loro radici, legate al fatto che l’industria discografica è nata dopo la discografia. Se no avremmo avuto le Spice Girls nel 1920.
La serata, ambientata nel borgo medioevale di Tatti (G)R, si è tradotta in un piacevole simposio, tra esempi di brani e commenti. Gli artisti convenuti per l’occasione a un certo punto (sarà che gli raschiava la gola, o comunque hanno assimilato il fatto che non si trattava di un concerto, ma di un ritrovo legato a una microbiblioteca di paese che propone reading de qualité) hanno invitato il pubblico al dibbattito.
Lì per lì non ho raccolto lo spunto, ci ho messo quella mezz’ora, della serie lavorare con lentezza. Poi, però, ho preso parola, complice il fatto che il bagno -la cui via di accesso è accanto al punto dove i performer erano seduti- era occupato.
Ho contestato, in modo pacato, una delle affermazioni del songwriter, il quale aveva precedentemente detto che tutto era nato dagli USA, che erano stati in grado di esprimere sia il massimo dissenso (il ’68 è nato negli USA) che il massimo establishment, e facendo anche altri esempi, legati a Woody Guthrie ecc. ecc.
Ora non ho presenti tutti gli argomenti che ho usato lì -e comunque si è trattato di uno scambio di non più di 180 secondi- però a un certo punto si è parlato di contadini nelle risaie vietnamite (del 1920) e di Canada (con i Guess Who e la celebre-grazie-a-Lenny-Kravitz-ma-chi-ha-orecchie-per-intendere-la-conosceva-40-anni-prima American Woman come forma di sublimazione di un complesso di inferiorità)
Morale: ci siamo dati appuntamenti (al plurale) per un ciclo di incontri il cui titolo è da definire, ma il cui sottotitolo potrebbe essere “noi siamo noi e voi siete voi”.
Tutto ciò per arrivare al boscoriserva di un’artista che per me è una delle più noiose di sempre: nella top ten con Enya, Hevia e il 90% della salsa, ma i gusti sono gusti. Epperò al boscoriserva c’era, e con questo brano in particolare si comporta bene, e dice cose interessanti all’inizio.
La canzone parla, in effetti, di un certo Ronald Reagan, ai tempi governatore della California e successivamente assurto a cariche superiori nella federazione più federale che ci sia.Gradevole anche il doppiaggio ispanico (i lettori di Tex Willer sorrideranno sentendo parlare de “los federales”).
Written by Roger McGuinn and Gram Parsons
He’s a drug store truck drivin man | Fa l’autista del furgone di una drogheria
He’s a head of the Ku Klux Klan | E’ il capo del Ku Klux Klan
When summer rolls around | Quando l’estate passerà di qua
He’ll be lucky if he’s not in town | sarà fortunato se non è in città
Well he’s got him a house on the hill | be’, ci ha una casa in cima a una collina
He plays country records till you’ve had your fill | e ci suona dischi country finché non ti ha fatto il pieno
He’s a fireman’s friend, he’s an all night DJ | è amico di un pompiere, è un DJ che tira la notte
But he sure does think different from the records he plays | ma senz’altro la pensa diversamente da quello che dicono i dischi che mette
He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town
Well he don’t like the young folks I know | be’, non gli piacciono i giovani, lo so
He told me one night on his radio show | me l’ha detto una sera nel suo spettacolo alla radio
He’s got him a medal he won in the war | ha una medaglia che ha vinto in guerra
Weighs five hundred pounds and sleeps on his floor | pesa cinquecento libbre e dorme per terra
He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town
He’s been like a father to me | è stato come padre per me
He’s the only DJ you can hear after three | è l’unico dj che puoi ascoltare dopo le tre
I’m an all night musician in a rock ‘n’ roll band | io sono un musicista in una banda rock the tira tutta la notte
And why he don’t like me, I can’t understand | e il perché io non piacca a lui, non lo posso capire
He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town