di Giancarlo da Miele
Milano – Falso pensionato architetta truffa ai danni di un tecnico del gas, e fa quindi perdere le tracce.
Questi i fatti. Tre settimane fa la De Prandi, nota società di riparazioni termoidrauliche operante in zona Affori, riceveva al numero verde dell’assistenza tecnica una telefonata. Si trattava di una richiesta di intervento da parte di un anziano signore. Diceva di chiamarsi Leonardo, che gli si era bloccata la caldaia e non riusciva più a spegnerla. Nel tentativo di sistemare la cosa, la manopola del termostato si era bloccata al massimo, per cui la temperatura in casa era ora prossima ai trentacinque gradi. Il Sig. Leonardo diceva inoltre di essere costretto su una sedia a rotelle, dato il suo precario stato di salute, il che non aiutava la situazione.
La telefonata veniva raccolta da Antonella Vieleichtini, operatrice di colsenter. Intuendo la gravità della situazione, anziché mettere il chiamante in attesa per far spendere più soldi, e successivamente fissare l’appuntamento sei anni in avanti, la Sig.na Vieleichtini -in conformità all’art. 51 del manuale- decideva di attivare la “linea blu” per l’assistenza immediata.
I tecnici addetti alla linea blu sono come i cani da combattimento. Vengono tenuti chiusi per mesi in una stanza, privandoli del sonno e -soprattutto- impedendo loro di effettuare interventi di manutenzione. Come colpo di grazia, ogni settimana nella stanza vengono proiettati dei filmati di operazioni di saldatura di tubazioni e montaggi di sifoni. Capite bene che, quando si viene a sapere che è stata attivata una “chiamata blu”, i tecnici delle squadra addetta sono carichi come molle, e si scannano per uscire.
In queste condizioni, F.S., trentaquattro anni, da due anni in forza alla De Prandi, si presentava a casa del Sig. Leonardo, in via Jean Jaurès, vicino alla Martesana, dove abbaia il cane meccanico.
Accolto all’ingresso dall’anziano signore, anziché svolgere il suo intervento, F.S., veniva fatto oggetto di un’opera di circonvenzione d’incapace che lascia allibiti.
Dopo una serie di complimenti sul colore della tuta e sul modello del cappellino della De Prandi, F.S. veniva indotto a regalare al Sig. Leonardo, nel seguente ordine: un cacciavite a stella; un metro flessibile; un cercafase. Tutto ciò a titolo di presunto regalo per un fantomatico nipotino di nome Gesualdo.
Questo era solo l’inizio.
Utilizzando una voce suadente e recitando alcune strane formule, successivamente riconosciute da un gruppo di periti come tecniche di programmazione neurolinguistica abbinata a rituali sciamanici su sottofondo di musiche di Burt Bacharach, il Sig. Leonardo portava F.S. sotto il suo totale controllo.
Dopo avergli fatto preparare un uovo al tegamino e recitare alcune strofe di “Jesus Christ Superstar”, gli ordinava di lasciare sul tavolino il portafoglio, le chiavi della macchina aziendale, la borsa con gli attrezzi e l’agenda con l’elenco delle chiamate della settimana. Come colpo di teatro, F.S. veniva fatto accomodare sulla sedia a rotelle sulla quale, fino a pochi minuti prima, il Sig. Leonardo appariva costretto.
F.S. si risvegliava quindi dallo stato di trance in cui era stato portato, con un forte mal di testa e un sapore salatognolo in bocca. In sede di redazione del verbale non si è ritenuto opportuno approfondire questo aspetto della vicenda. Del falso pensionato si sono al momento perse le tracce.
Rho (MI) – primavera 2005