Martedì 30 maggio alle 10.30 terrò un seminario al Politecnico di Milano, il terzo dal 2011 in questa sede. Ci si trova nell’Aula Rossa dell’edificio 4A, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Campus Leonardo. Per chi non potesse venire, sarò in città dal 29 al 31 (con un altro ritrovo il 30 sera, di cui stiamo definendo i dettagli), per cui c’è comunque la possibilità di combinare.
La presentazione illustrerà i passaggi salienti di un percorso avviato nel 2006 in cui tecnici ed esperti di geoscienze e tecnologie per l’ambiente hanno avviato progetti di tutela e promozione del territorio, centrando le attività su una zona poco nota della bassa Toscana (la Val di Farma, a metà strada tra Siena e Grosseto) e sulla collaborazione attiva, anche sul piano tecnico e scientifico, con i residenti.
A partire da tematiche culturali e di “rilettura” del territorio su aspetti poco noti e non esattamente al cuore delle discipline ambientali (come i giochi antichi), il gruppo di lavoro sta gradualmente arrivando a confrontarsi con questioni quali energie rinnovabili, efficientamento energetico, inquinamento luminoso (con la peculiarità per la Val di Farma di essere al centro di una delle zone più buie d’Italia) ottimizzazione di campagne di lotta a parassiti del castagno, monitoraggio ambientale, e sviluppo rurale. Gli esiti, resi non semplici da vari fattori, a partire dalla difficoltà per molte controparti di riconoscere il ruolo di un gruppo di di lavoro così atipico, si sono gradualmente manifestati e hanno avuto riconoscimenti su piani diversi: ricerca (con l’attivazione di collaborazioni su progetti FP7, COST e HORIZON2020 e convenzioni con università e CNR), divulgazione -con attenzione da parte dei media nazionali in molteplici occasioni- e formazione, con stage universitari e progetti di alternanza scuola-lavoro. Non ultimo, le iniziative in corso hanno determinanto un indotto di trasferimento tecnologico e hanno avuto effettive ricadute economiche positive sulle attività economiche collegate ai progetti.
Oltre a una sintesi complessiva del lavoro svolto, nella presentazione si illustrerà il programma di eventi di divulgazione e citizen science, cui si invita a partecipare sia come semplici cittadini -magari turisti estivi- ma anche come studenti o ricercatori, con la possibilità di collaborare sulle attività in corso o proporre tematiche nuove affini a quelle attive
Andrea Giacomelli, ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale (Politecnico di Milano, 1993) e dottore di ricerca in idrologia (Politecnico di Milano, 1997), si è specializzato in sistemi informativi territoriali e gestione dati ambientali, lavorando sia in ambito accademico, che di ricerca applicata e trasferimento tecnologico, che di progettazione e consulenza multinazionale.
Dal 2006 ha avviato un filone, crescente nel tempo, di tutela e promozione di risorse poco note nel campo dell’ambiente, della cultura, e dell’innovazione libera, con una componente significativa di attività di comunicazione ed eventi (complessivamente oltre cento in dieci anni), e con un forte taglio interdisciplinare, arrivando anche a unire un filone scientifico-tecnologico con varie forme di arte e comunicazione, in particolare in collaborazione con fotografi e musicisti di professione.