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Nel metà-verso della rete pibinko.org si trova uno degli itinerari più suggestivi nell’ambito dei percorsi di sentoggistica della mobilità agrodolce. Si tratta del Cammino di Colangelo, nel cuore della Toscana. Rocco Colangelo era un feudatario della Marca di Agrisvallo, che nel 1541 decise di percorrere al contrario l’itinerario seguito nel 1154 dall’abate islandese Nikolas de Munkathvera da Reykjavík a Gerusalemme (cfr. questo testo). Per aggiungere un’ulteriore componente mistica a questa esperienza, Colangelo decise di camminare all’indietro. Per questo in alcuni casi sbagliò direzione e si ritrovò in posti completamente diversi dopo due giorni che era partito…
…solo che Colangelo non poteva girarsi e camminare normalmente, altrimenti (1) avrebbe infranto il voto che aveva fatto alla partenza e (2) avrebbe fatto fare una figuretta agli sponsor del viaggio, una nota ditta di bevande toniche per pellegrini, la White Cow di Amburgo.
Cosa sia successo a Rocco Colangelo alla fine del viaggio non è ancora chiaro. Alcuni sostengono che si sia fermato dopo mezz’ora, altri sono certi che anziché in Islanda sia approdato in Giamaica, climaticamente più allettante e con molti siti in cui si emettono fumi, ma non di geyser. C’è anche una terza ipotesi. Però, però…come i misteri eleusini, il terzo segreto di Fatima, e il contenuto della valigetta di Pulp Fiction, non possiamo svelarlo nella prima puntata della serie. Se siete interessati vedremo di ripercorrere le tracce di Colangelo anche nelle prossime rubriche, e magari dare qualche spu(n)to in più su dove sia effettivamente arrivato.
Intanto, chiediamo alla regia di trasmettere il foto reportage curato dal nostro Sean Connerie sul tratto del cammino che portò Colangelo da Tatti (GR) a Montemassi (GR), quasi. Abbiamo voluto affrontare una delle tappe più lunghe: i 3500 metri che portano dal circolino di Tatti al Barrino di Tatti, due dei punti stappa della rete sentoggistica. Tempo di percorrenza: 3 ore. Difficoltà nella scala magrodolce: estrema.
Nell’ambito del sopralluogo Sean ha potuto osservare: resti di ipogei, costellazioni di monete, il mare all’orizzonte, griglie rinforzate, pannelli “D2” ai sensi della rete escursionistica toscana, offerte di lavoro, video di gruppi rock che cantano in mezzo ai campi, persiane smontate, recinzioni di sicurezza autoprodotte dagli indigeni, generazioni di segnaletica sovrapposta, alieni (pacifici) in cammino, mulini diroccati, catene che fanno pendant con la segnaletica RET, sbarre semoventi realizzate con materiali di riuso, altri alieni che partecipano a “puliamo l’universo” raccattando fazzoletti lasciati da Colangelo sul percorso, antichi campi di calcetto etrusco, Mauro Tirannosauro, installazioni megalitiche, tracce di cinghiali giganti, residui di segnaletica degli anni ’90, alberi che crescono dentro le fogne, maiali, cavalli, oche, dissesti idrogeologici ecc.
Per altre informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228…vi salutiamo con un brano a tema della Jug Band Colline Metallifere: