Dal 16 al 18 September ho partecipato ad Atene alla sesta conferenza Balkan Light, organizzata dalla National Technical University of Athens, dal Ministero della cultura, istruzione e affari religiosi, e dall’associazione ellenica di illuminotecnica. Questo il banner della manifestazione:
Balkan Light è un evento triennale che propone lo stato dell’arte nella ricerca e nelle buone pratiche in tutta l’area balcanica. La conferenza è quindi focalizzata su questa zona, ma vede comunque la partecipazione di esperti da altri paesi. Per esempio ho avuto modo di confrontarmi con tedeschi, italiani, tailandesi e, per quanto strano, con una delegazione di cinque persone dalle Barbados. Complessivamente erano presenti circa 150 partecipanti.
Ero stato invitato dal comitato organizzatore nell’ambito di una sessione dedicata all’inquinamento luminoso. In questa ho proposto un intervento con il punto di vista aggregato di quattro associazioni e un ente di ricerca per quanto riguarda il tema “luce artificiale notturna” in Italia. Oltre al sottoscritto, gli autori della presentazione erano Luciano Massetti from the CNR IBIMET (con cui collaboro nella rete Loss of the Night), Mario di Sora dell’Unione Astrofili Italiani, Fabio Falchi di Cielobuio, e Leopoldo Dalla Gassa di Veneto Stellato.
Questi non sono gli unici soggetti con cui interagisco in Italia sul tema qualità del cielo notturno, e nella presentazione ho tenuto a precisarlo. Semplicemente, chi ha preso parte alla presentazione fa parte di organizzazioni che, in misura più o meno sostanziale, negli scorsi sette anni ha visto un interesse nel confrontarsi con la BuioMetria Partecipativa.
Dato il nome del progetto (nome omen) ho colto l’occasione per ricordare ai presenti che la BuioMetria Partecipativa è sempre interessata a valutare collaborazioni su iniziative presenti e future.
La conferenza è stata per me anche una grande opportunità per arricchire le mie conoscenze di illuminotecnica, applicata a qualsiasi cosa: architettura d’interni, monumenti storici, grotte e attività ricreative.
Una curiosità: ho avuto una volta di più la conferma che l’Italia, per ragioni che tuttora sto cercando di capire, qualcosa di particolare (in positivo) ce l’ha. Pare che gli antichi greci, come altri popoli, usassero lampade per illuminare gli interni delle loro dimore. Molte lampade le fabbricavano loro, ma quando volevano i modelli eleganti li importavano dall’Italia. Non che ci fossero dubbi sul fatto che l’Italia spicca nei settori di moda e design, ma è singolare vedere come le cose trovino riscontri anche da direzioni inaspettate.
La prossima conferenza Balkan Light sarà in Bulgaria nel 2018. Non sarebbe male trovarsi lì con alcuni dei personaggi che ho conosciuto ad Atene, a presentare i lavori che avremo fatto nel frattempo, a partire dagli spunti condivisi in Grecia. Que sera, sera!
Nel frattempo vi ricordo i prossimi appuntamenti per trovarsi a ragionare di questi temi (che siano luce o metodi partecipati):
- 25/9, Frienze Conferenza su Innovation in environmental education:ICT and intergenerational learning
- 27/10, Gavorrano (GR), Join Maremma Online
- 28-30/10 Monza, dove farò da tutor su dati e tecnologie geomatiche nello Hackathon della manifestazione Connected Automobiles
- Novembre: data e luogo da definire, evento finale del programmaa 2015 di Attivarti.org
Inoltre, per Attivarti.org sto supportando l’organizzazione di una giornata a Livorno nell’ambito dell’anno internazionale della luce. L’evento è organizato dalla sezione toscana della SAIT e vedrà interventi di Luciano Massetti (CNR IBIMET) e Federico Giussani (fotografo di paesaggi notturni).