E’ da un mesetto che mi è entrato in testa il simpatico motivetto di cui volevo parlare oggi.
La canzone l’avevo risentita, ma il video mi è capitato solo un giorno che era, per esempio, l’otto novembre verso le 14, in un bar in provincia di Varese.
Che dire: la storia parla di una persona sola, o di una persona sòla? Il testo è ambiguo.
Ma quello che mi ha impressionato di più è il livello della produzione (intendo: alto). Il brano potrebbe anche avere qualche lontana reminiscenza di ballate degli Aerosmith, le trasferte nel deserto coi gipponi, la suggestione per la troupe di camminare in un posto dove potrebbero esserci dei serpenti a sonagli, gli strati uniti (o se no qualsiasi deserto, ma vogliamo pensare di essere lì). E poi?
A France’ la voce ce ll’hai: vieni a cantare con noi!
E ti si legge negli occhi perché
non c’è alcun peso da nascondere
e quel vestito da stringere un po’
buone intenzioni che non bastano
e tieni a mente le parole
solo le più belle
rotta è la tua voce
mentre il cielo piange
sei sola, sola, sola
ti senti sola, sola, sola
E ti si legge negli occhi perché
sempre più rare le tue lacrime
la nostalgia per chi non rivedrai
e l’allegria che poi ritroverai
nei gesti e nei dettagli
piccoli e importanti
anche se oggi vedi solo amori infranti
sei sola, sola, sola
ti senti ancora troppo sola, sola, sola
E continui a domandarti
quale senso possa avere il tuo dolore
risposte troverai prima o poi
in fondo all’amore
che ti renderà più forte
e sarà una buona amica anche la solitudine
sola, sola, sola
tu non sei sola, sola, sola.