branobag del 28/2/19: L’U.C.E.

[prima edizione del 4/9/2012, in procinto di partire per Bielsko-Biała]

…dzień dobry (buongiorno in polacco – leggi più o meno “gin dobre”)…

[comunicazione di servizio: sei un ragazzo/a volenteroso/a interessato a imparare la nobile arte della panificazione con cottura in forno a legna costruito 50 o 60 anni fa e costato 30.000 lire di allora ? scrivici]

il non-concorso (o meglio, il “conco(r)so”) del 22/2/19 fu vinto da Mercedes da Cagliari, che sulla base del “du-du-du-remember du-du-du-September” ha riconosciuto: The Air of December di Edie Brickell and the New Bohemians. Provate a sentire se il du-du-du vi torna.

Ma oggi, in procinto di andare a San Vincenzo (LI) a parlare e suonare di luce e buio, l’onore-onere di rispolverare un classicone pop italiano di una che in dieci anni non ha cambiato troppo modo di vestirsi:

Oltre al testo, che nella mia lettura è un verbale di una giornata qualunque, della canzone mi è sempre piaciuta la base “liquida”…fra bassi e tastiere è come se ci fosse qualcuno che suona battendo le mani sull’acqua. Avremo modo, se vi farà piacere, di ascoltare altre canzoni “liquide”.

Interessante anche la performance sanremese…gli stacchi troppo lunghi prima e dopo l’esecuzione potrebbero essere oggetto di tesi di sociologia o DAMS, ma soprattutto (mia domanda da ignorante): a cosa servivano quelle pedaliere ai suonatori di archi ?

Stasera provate a guardare il tramonto a nord-est, poi fateci sapere cosa avete visto.