[prima edizione 20/8/2012]
Ascoltai questo brano per la prima volta nella primavera del 2003, di maggio, dalla radio di un autobus da Trieste per Ljubljana. Non credo di averlo mai più risentito, ma mi rimase molto impresso – forse perché da poco era venuta a mancare una persona cara che di mestiere faceva l’agricoltore diretto…ma forse non solo per questo. Se la rileggo ora, mi pare un po’ più chiaro…
La disciplina della Terra
sono i padri e i figli
i cani che guidano le pecore
tutti quei nomi dimenticati
sotto la mano sinistra del suonatore.
Solo l’amore non va così
a me pagano il giusto in questa vita mi pare
anche per vedere bene
per inseguire e per ascoltare.
Perché la vita non va così
è la disciplina della Terra.
Tu sei più bella di ieri vita
che a tutti ci fai battere il cuore
ed è proprio questo che mi piace tanto
ma non so scrivere e non so dire
non so chinare la testa
che non si china la testa
e non si regala l’intelligenza e la compagnia
e non è il caso di aspettare
non è il caso di aspettare
mai più.
Perché la vita non va così
è la disciplina della Terra.
Me ne stavo qui con gli occhiali al soffitto
a innamorarmi dei colori delle cose
ma desiderare non basta
da così lontano non basta.
Ora ho un contratto con gli angeli
e ti ritrovo di sicuro vita
in qualche mese d’agosto accecante
o in un tempo meno illuso
che vuoi tu.
Perché la vita non va così
è la disciplina della Terra.
Su questa non mi sento di aggiungere nulla al “come” cominciare questa mattina….lascio a voi il completamento della frase, su ispirazione di una foto scattata il 3 agosto 2003 in Maremma che magari si potrà anche tornare a visitare, se passate di qui.