[riassunto delle puntate precedenti: dopo aver creato indotto facendo arrivare 15 persone da varie parti d’Italia in una parte d’Italia in cui non erano mai state, e dopo aver organizzato un convegno nazionale dalla direzione scientifica improbabile e dalla direzione artistica impossibile, Andrea e Francesco si apprestano a varare la nave “BuioMetria Partecipativa I” – vedi anche ep. 2 ]
Sul luglio 2008 ho dovuto fare uno sforzo. Su due piedi non ricordavo che cosa fosse successo di specifico, sulla “via toscana alla BuioMetria Partecipativa” (così era stato presentato il progetto il 9-6-2008 a Ribolla).
In effetti, andando a vedere le fonti ufficiali, negli archivi del sito della BMP per il luglio 2008 non risulta niente: nessun evento, nessun annuncio. Forse da un lato avevamo bisogno di un momento di stacco dopo la gestazione iniziale (ci vollero quasi quattro mesi di preparazione). Dall’altro…mica tanto: a ben guardare, c’era il buon Luca Delucchi, allora con la coda, che stava macinando pagine PHP per mettere in piedi la parte di mappe sul futuro sito. E poi, c’erano tante cose in corso di preparazione.
Andando a spulciare i diari di bordo, la memoria ritorna (mancu mali!). Per avere un assaggio…
1. Una pagina a caso della corrispondenza del luglio 2008 (con un minimo di attenzione alla privacy)
2. un tentativo di record del mondo in apnea
3. una seconda partecipazione a un Creative Commons Festival a Vigheffio (PR)
4. il primo round del concorso fotografico “Chi la vede è bravo”, abbinato alla mostra “Le palline sulle colline”
5. Una visita a Roma, la città eterna (e degli eterni concorsi pubblici)
Nel fare questa carrellata, mi è anche tornato in mente che ai primi di luglio 2008 si concludeva il progetto M(‘)appare Milano, con un incontro in cui l’associazione GFOSS.it (di cui allora ero responsabile comunicazione) e la comunità dei mappatori di OpenStreetMap diedero appuntamento a chi voleva per raccontare un po’ come era andato questo progetto di mappatura partecipata della città.
Per questo progetto vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Cristiano Valli e Disma Pestalozza, tra gli animatori della tramissione “MenteLocale” su Radio Popolare Milano, che credettero nel progetto che proposi loro e ci diedero l’opportunità di raggiungere persone e situazioni che altrimenti difficilmente sarebbero state coinvolte in un’attività del genere.
Il pomeriggio al Politecnico di Milano (campus Leonardo, come si dice ora) fu per me l’occasione per condividere per la prima volta un ragionamento sul senso della mappatura partecipata, della relazione persona-tecnologia-territorio, che venne per l’occasione sintetizzata nella presentazione dal titolo “Perché siamo qui?“. Nello stesso mese ebbi anche per la prima volta l’opportunità di scoprire che il valore dei dati liberi non è uguale per tutti.
Tuttavia la storia del progetto M(‘)appare Milano è in un altro libro, e quindi mi fermo qui (ma tranquilli: sulla storia del valore delle belle storie avremo modo di tornare anche nella B.S.D.B.M.P.).
[Nel prossimo episodio: chilometri, chilometri, chilometri, su terra e mare, e una fine del mondo]