[riassunto delle puntate precedenti: dopo aver lanciato un progetto giudicato improbabile nei risvolti pratici, ma fonte di intrattenimento, e dopo aver dedicato il mese di luglio a preparare un sito web assieme al loro amico Luca, Andrea e Francesco si accingono ad avviare la prima campagna di misure buiometriche]
Nel mese di agosto 2008 successero una serie di cose. Fra le altre, lungo la SS1 Aurelia, tra Grosseto e Civitavecchia, con Francesco si cominciò a ipotizzare l’idea della rete di monitoraggio di stazioni fisse, che poi nell’inverno 2011 divenne, in collaborazione con Veneto Stellato, il Coordinamento italiano per la raccolta di dati sull’inquinamento luminoso.
Il fatto di avere una rete di monitoraggio non è nulla di innovativo in quanto tale, se si parla tra professionisti in campo ambientale, ma era interessante che già a sei mesi dal “tempo zero” del progetto, essendo partiti da zero a costruire un sistema, si ragionasse su come realizzare quel tipo di infrastruttura.
Nel frattempo, ci imbarcammo su un traghetto, arrivammo in Sardegna, pernottammo a Sassari, intervistando Daniele detto Gavino sulla possibilità di essere coinvolto come esecutore di misure. Disse: “ci penso”. …
La mattina dopo scendemmo a Cagliari, dove tenemmo alla spiaggia del Poetto una riedizione del convegno di Ribolla, di cui abbiamo tracce fotografiche:
Fu una giornata ipercinetica: dopo l’aperitivo al Poetto, ricordo un pranzo alla Marina, a Cagliari, e poi la trasferta in territorio di Arbus/Guspini.
Dopo essere stati introdotti a referenti locali nel campo dell’educazione ambientale (sicuramente educati, ma in pratica poco interessati al progetto), fummo indirizzati all’agriturismo Arcuentu, ai piedi del monte omonimo, in cui avremmo cenato, prima dell’ascensione al monte.
Avevo proposto di fare la prima misura sarda in cima al monte Arcuentu, perché mi era rimasto impresso sin dalla prima volta che l’avevo visto, scendendo in auto in Sardegna nell’inverno del 1994 (o 1995? la memoria viene meno).
Praticamente, è come il monte di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.
La differenza è che, al posto degli UFO, c’è il rifugio di un eremita e un percorso che viene fatto per Pasqua, con le stazioni.
Tutto era stato organizzato nel migliore dei modi: dopo il ristoro all’agriturismo, saremmo stati scortati con un mezzo (un trattore, o un fuoristrada), arrivando un pezzo in su, poi avremmo fatto l’ultimo pezzo a piedi, avremmo pernottato sul monte e avremmo fatto la misura.
Non andò esattamente così: essendo arrivati un poco più tardi del previsto, i titolari dell’agriturismo ci diedero da mangiare e da bere (a pagamento), ma non da salire sul monte.
E quindi, salimmo a piedi, al buio. Io in cima al monte Arcuentu ero già stato una volta nel 2000, ma non mi considererei proprio una guida certificata. Comunque, sbagliando strada un paio di volte, e sudando (c’erano 21 gradi a 800 metri), arrivammo in cima. Per l’occasione, realizzai un altro filmino, che vi sottopongo di seguito:
Una volta discesi dal monte, la mattina dopo, fummo ospitati a pranzo dall’amico Marino, e poi tornammo in pianura. Io rientrai in continente, partii per un viaggio importante in Belgio, e a metà di questo viaggio (essendo già in Belgio), dovetti rientrare improvvisamente in Italia per un lutto familiare. Ci salutava lo zio Augusto, che nel 2006-2007 aveva avuto un ruolo essenziale nel far partire le vicende che poi ebbero un ruolo fondamentale nel far partire queste vicende. Se il mese si era aperto nel modo più aperto e luminoso, si chiuse nel modo più cupo.
-4- continua