Archivi categoria: Bosco Riserva

boscoriserva n° 1 del 27/6/19: io prendo da con un piccolo aiuto dai miei amici

prima edizione 24/2/14

Dopo la prima, scoppiettante, serie dei branobag, ci fu una pausa abbastanza lunga per arrivare alla seconda serie, che decisi di dedicare al Festival di Woodstock. Presi la scaletta completa dell’evento (che è molto più lunga di quello che si vede nel film e nei due album doppi), e cominciai giorno per giorno a rimettere le canzoni. Per fare la cosa un po’ à la pibinko, pensai di fare di ogni canzone la traduzione in italiano del titolo, fatta in modo finto meccanico. A volte funziona, a volte è un po’ estraniante, ma ha il suo perché.

Vennero fuori 48 puntate, che nello scorrere delle settimane si trasformarono di fatto nel conto alla rovescia per la festa del Primo Maggio. Facendo ripartire le puntate da oggi, arriveremo alla data del cinquantesimo anniversario del Festival, e saremo tutti più preparati.

20140223-farmavalley1

Joe Cocker era nel 2014 un distinto signore di quasi 70 anni, che potreste figurare su una panchina del parco mentre guarda i nipotini giocare.
Nel 1970, Joe Cocker era un rocker scatenato, esattamente a metà della fase che wikipedia definisce quella dei “cani pazzi e degli inglesi” (Mad Dogs and Englishmen): titolo di una tournée, di un disco di cover di grande successo, e soprattutto di un periodo molto, molto movimentato per questo artista.

Nel mondo delle cover, Joe Cocker è -assieme a Mina- uno di quelli che non sbaglia mai. Le sue versioni di brani di altri hanno sempre qualcosa in più rispetto all’originale.

Per quelli che non conoscono a menadito Woodstock, provate a confrontare l’originale dei Beatles, con la versione proposta dal Nostro in quella fattoria nella parte interna dello stato di New York. Probabilmente in quell’occasione doveva aver litigato con le coriste, perché il controcanto è toccato a due baffuti da cui probabilmente si è poi ispirato Alan Sorrenti pochi anni dopo…dietrologie sulle dinamiche dei backstage a parte: “vai col non liscio”!

What would you do if I sang out of tune,
Would you stand up and walk out on me?
Lend me your ears and I’ll sing you a song
And I’ll try not to sing out of key.

Oh, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends

What do I do when my love is away
(Does it worry you to be alone?)
How do I feel by the end of the day,
(Are you sad because you’re on your own?)

No, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends

Do you need anybody
I need somebody to love
Could it be anybody
I want somebody to love.

Would you believe in a love at first sight
Yes, I’m certain that it happens all the time
What do you see when you turn out the light
I can’t tell you but I know it’s mine,

Oh, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends

Do you need anybody
I just need someone to love
Could it be anybody
I want somebody to love.

Oh, I get by with a little help from my friends
with a little help from my friends.

Boscoriserva: l’elenco degli articoli (dal 24-2 al 30-4-2014)

Vedi anche l’articolo di lancio della rubrica Boscoriserva, del 24 febbraio 2014: http://www.pibinko.org/parte-boscoriserva/.

  1. boscoriserva n° 1 del 24-2-2014: io prendo da con un piccolo aiuto dai miei amici – I get by with a little help from my friends – Joe Cocker
  2. boscoriserva n° 2 del 25-2-2014: Girando ruota – Spinning Wheel – Blood, Sweat and Tears
  3. Boscoriserva n° 3 del 26-2-2014: A il saltello – At the Hop – Sha Na Na
  4. Boscoriserva n° 4 del 27-2-2014: madre meno figlio – Motherless Child – Sweetwater
  5. boscoriserva n° 5 del 28-2-2014: appartamento: Judy blu occhi – Suite: Judy Blue Eyes – Crosby, Stills & Nash
  6. boscoriserva n° 6 del 3-3-2014: volontari – Volunteers – Jefferson Airplane –
  7. boscoriserva n°6 del 4-3-2014: mia generazione – My Generation – The Who –
  8. boscoriserva n° 7 del 5-3-2014: male maniere – Evil Ways – Santana –
  9. boscoriserva n°9 del 6-3-2014: “strumentale” non c’era – Let it be gone – The Grease Band.
  10. boscoriserva n° 10 del 7-3-2014: ballare a il musica – Dance to the Music – Sly & the Family Stone
  11. boscoriserva n° 11 del 10-3-14: provare – Try – Janis Joplin –
  12. boscoriserva n°12 dell’11-3-14: compleanno di il sole – Birthday of the Sun – Melanie
  13. boscoriserva n° 13 del 12-3-14: s. stefano – St. Stephen – The Grateful Dead –
  14. boscoriserva n° 14 del 13-3-14: amore marcia – Love March – Paul Butterfield Blues Band
  15. boscoriserva n° 15 del 14-3-14: arcobaleni sopra tua tristezza- Rainbows all over your blues – John B. Sebastian –
  16. boscoriserva n°16 del 17-3-2014: Orgoglioso Maria – Proud Mary
  17. boscoriserva n° 17 del 18-3-2014: l’uomo delle persiane – Blind Man – Mountain –
  18. boscoriserva n° 18 del 19-3-2014: Il peso – The Weight – The Band –
  19. boscoriserva n° 19 del 20-3-2014: libbertà – Freedom – Richie Havens –
  20. boscoriserva n° 20 del 21-3-2014: roccia e anima musica – Rock and Soul Music – Country Joe and the Fish –
  21. boscoriserva n° 22 del 25-3-2014: I’sto andando casa – I’m going home – Ten Years After
  22. boscoriserva n° 23 del 26-3-2014: un cambio è andrà venire – A change is gonna come – Canned Heat
  23. boscoriserva n° 24 del 27-3-2014: 4+20 – Stephen Stills
  24. boscoriserva n°25 del 28-3-2014: non è Chayya Chayya (ma c’è anche quella) – Ravi Shankar
  25. boscoriserva n° 26 del 31-3-2014: Fuoco – Fire – Jimi Hendrix –
  26. boscoriserva n°27 del 1-4-2014: media città “blu al plurale” – Mean town blues – Johnny Winter
  27. boscoriserva n° 28 del 2-4-2014: anima sacrificio – Soul Sacrifice – Santana –
  28. boscoriserva n° 29 del 3-4-2014: camminand’ giù la riga – Walkin’ down the Line – Arlo Guthrie
  29. boscoriserva n° 21 del 24-3-2014: peccand’ per voi – Sinnin for you – Keif Hartley Band
  30. boscoriserva n° 30 del 4-4-2014: se io era un falegname – If I were a Carpenter – Tim Hardin
  31. boscoriserva n° 31 del 7-4-2014: Jennifer – Bert Sommer
  32. boscoriserva n° 32 dell’8-4-2014: droga negozio furgone guidand’ uomo – Drugstore truck drivin’ man – Joan Baez
  33. avresirocsob -16: sentend’ tuttobene – Feelin’ alright (Joe Cocker)
  34. avresirocsob -15: fragole campi per sempre – Strawberry Fields Forever – versione Richie Havens
  35. avresirocsob -14: solleva tua mano – Raise your Hand – Janis Joplin (versione con Tom Jones)
  36. ocsobavresir -13: Io mettere un dettare lettera per lettera su te – I put a spell on you (versione Screamin’ Jay Hawkins)
  37. avresirocsob -12: vieppiù – More and More – Blood Sweat & Tears –
  38. avresirocsob -11 del 16-4-2014: Io volere a portare te più in alto – I wanna take you Higher – Sly & the Family Stone
  39. avresirocsob -10: nato sotto un cattivo segno – Born Under a Bad Sign
  40. avresirocsob -9: giornoluce ancora/trovare il costo di libbertà – Daylight again/Find the Cost of Freedom – Crosby, Stills & Nash
  41. avresirocsob -6 del 22-4-2014: persuasione/anima sacrificio (bis) – Persuasion/Soul Sacrifice (bis) – Santana
  42. avresirocsob -5 del 23-4-2014: bella ggente – Beautiful People – Melanie
  43. avresirocsob -4 del 24-4-2014: Occhiovista a la saracinesca – Eyesight to the blind – The Who
  44. avresirocsob -3 del 28-4-2014: Io posso non spiega – I can’t explain – The Who
  45. avresirocsob -2: boscoriserva – Woodstock – Crosby, Stills, Nash & Young
  46. avresirocsob -1: pezzo di mio cuore – Piece of my Heart – Janis Joplin

avresirocsob -1: pezzo di mio cuore

Per chiudere la prima serie di boscoriserva, la scelta è stata veramente semplice. Poteva essere un testa o croce tra Janis e Jimi, ma se volevate l’equivalente di un documentario sul Festival di Woodstock avete sbagliato indirizzo. E quindi tocca Janis, con “Piece of my heart”. Il breve parlato che si ritrova prima della versione Festival dice già abbastanza per oggi, e ve lo riporto qui:

 

…Yeah, I heard that, man | see…l’ho sentito

I mean, how are you out there…are you … ok? | cioè, come state là, state…bene?
you’re not…are you staying stoned and do you have enough | non state…siete storditi abbastanza e avete abbastanza
water and you’ve got a place to sleep and everything? | acqua, e un posto per dormire e tutte cose?

what does that mean? | che vuol dire?…

ha.

because, you know, because we ought to -all of us- you know | perché, sapete, perché dovremmo, sapete
I don’t mean to be preachy, but, we ought to remember, | non voglio fare la saccente, ma dovremmo ricordarci
and that means promoters too that music’s for groovin’ man, | e intendo anche ai promotori, che la musica serve a stare bene, raga
and music is not for putting yourself through bad changes | e che la musica non è per farvi fare dei cambiamenti in peggio
you know, I mean, you don’t have to go take anybody’s shit man | sapete, cioè, non dovete sorbirvi le cazzate degli altri
just to like music. you know what I mean? you don’t? | per farvi piacere la musica, capite quello che intendo?
so if you’re getting more shit than you deserve | per cui -se vi toccano più cazzate di quante ne meritiate
you know what to do about it, man | sapete quello che ci dovete fare, raga
you know, it’s just music. music is supposed to be different than that | sapete…è solo musica. La musica dovrebbe essere differente da quella cosa là.

Poi, se volete una volta di più rendervi conto del segno dei tempi, potete ascoltare anche le versioni di alcune “voci” di riferimento soul di oggi, per esempio Joss Stone.

Ma la versione con cui mi voglio congedare per questa stagione è da un’esibizione di Janis PRIMA del Festival di Woodstock. Il grande tubo ci dice che stavano in Germania nel 1968. Vedete un po’ voi. Quando poi lei andò al Festival e ricordò ai promoter musicali che la musica serve a far stare bene, forse ripensava a quella volta in Germania.

Un saluto e a risentirsi (via blog, vedremo quando, via mail, quando vi pare).

 

“Piece Of My Heart”

Oh, come on, come on, come on, come on! | forza, forza, forza

Didn’t I make you feel like you were the only man – yeah! | Non ti ho fatto sentire come se tu fossi l’unico uomo
An’ didn’t I give you nearly everything that a woman possibly can ? | e non ti ho dato quasi tutto quello che una donna potrebbe dare?
Honey, you know I did! | Bello, sai che l’ho fatto
And each time I tell myself that I, well I think I’ve had enough, | E ogni volta che mi dico che -be’- mi pare di averne avuto abbastanza
But I’m gonna show you, baby, that a woman can be tough. | Ti farò vedere, bello, che una donna può essere tosta

I want you to come on, come on, come on, come on and take it, | Forza, voglio che tu venga e prenda
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby! | prenda un altro pezzettino del mio cuore
Oh, oh, break it! | Spezzalo
Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah. | Spezza un altro pezzetto..
Oh, oh, have a! | Beccati…
Have another little piece of my heart now, baby, | Beccati un altro pezzetto…
You know you got it if it makes you feel good, | E sai che te lo sarai preso, se ti fa stare bene
Oh, yes indeed. | ma davvero

You’re out on the street looking good, | Sei fuori, per strada, pare che tu stia alla grande
And baby deep down in your heart I guess you know that it ain’t right, | ma in fondo al tuo cuore mi sa che sai che non va bene
Never, never, never, never, never, never hear me when I cry at night, | non mi senti mai, mai, mai, mai, mai, mai quando piango la notte
Babe, and I cry all the time! | bimbo, e io piango tutto il tempo
But each time I tell myself that I, well I can’t stand the pain, | Ma ogni volta che mi dico che, beh, non posso sopportare il dolore
But when you hold me in your arms, I’ll sing it once again. | quando poi mi stringi tra le braccia, mi viene da cantare ancora

I’ll say come on, come on, come on, come on and take it!
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby.
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah,
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

I need you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, c’mon now.
Oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby.
You know you got it – whoahhhhh!!

Take it!
Take it! Take another little piece of my heart now, baby,
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, yeah, yeah, yeah,
Oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby, hey,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

avresirocsob -2: boscoriserva

20130624-firenze-casa-banconoteLa penultima puntata della prima serie di boscoriserva propone, intenzionalmente, una canzone che non è tratta dal Festival, ma che tratta del Festival ed è stata scritta da uno dei gruppi che ci suonarono e si intitola, non a caso, “Woodstock”.

Che dire, traspare da ogni verso la visione dell’età dell’acquario, la bella storia e quelle cose lì. Il filmato, girato nei giorni pre-festival -o in un set che ci assomiglia molto- sottolinea questi versi e dà un’enfasi leggera alla bella storia:

  • ragazze bionde
  • autobus fricchettoni
  • la campagna
  • il cielo
  • suore sorridenti e consapevoli
  • falegnami decisi e inconsapevoli (delle norme OSHA sulla sicurezza sul lavoro, non ancora ufficialmente vigenti, ma quasi, dato che partirono nel 1971).
  • ecc. ecc.

Alla fine della canzone, il montaggio stacca su una fase di manifesto trip totale di balli notturni, per chiudere con i versi “find the cost of freedom, buried in the ground”, già passato nel boscoriserva -9 del 18-4 scorso.

Dall’altra parte, le cifre più o meno ufficiali ci ricordano che, nella testa degli organizzatori, la tre giorni di pace amore e musica doveva anche avere un biglietto, il cui prezzo rivalutato a oggi si aggirerebbe attorno ai 100 Euro. Al di là del fatto che fosse tanto o poco per l’epoca, è interessante ricordare che il festival di Woodstock -con tutta la passione e l’energia positiva che trasudava- non fu un’operazione a costo zero ma, soprattutto, nacque come idea di business, e poi decisero di abbattere le recinzioni quando videro che il tenerle su avrebbe creato più problemi di ordine pubblico che tutela dell’investimento organizzativo (e comunque oltre centottantamila biglietti gli avevano già venduti).

Morale? Potrebbe essere che la morale non c’è. Ma non vorrei da qui produrre il testo per una nuova canzone di Vasco, né ci vado al massimo.

Invece la morale c’è, cari cittadini-scienziati, ma ne parliamo domani. Per intanto godetevi il rock e le passeggiate a cavallo (mentali, dato che i più di voi non fanno i fantini o i cow boy). “Take it away!” come diceva l’immenso Frank Zappa:

Well I came upon a child of God, he was walking along the road | Be’, incontrai un figlio di Dio, camminava lungo la strada
And I asked him tell me where are you going, this he told me: | gli chiesi “dove stai andando?” e mi disse ciò:
(He) said, I’m going down to Yasgur’s farm, going to join in a rock and roll band. | (Egli) disse: sto andando giù alla fattoria di Yasgur, mi aggregherò a un gruppo rock
Got to get back to the land, and set my soul free. | bisogna che ritorni alla terra e liberi la mia anima

We are stardust, we are golden, we are billion year old carbon, | siamo polvere di stelle, siamo dorati, siamo carbonio di un miliardo di anni fa
And we got to get ourselves back to the garden. | e dobbiamo riportare noi stessi nel giardino

Well, then can I roam beside you? I have come to lose the smog. | be’, posso vagare al tuo fianco? Sono venuto a levarmi dallo smog
And I feel myself a cog in something turning.| e io stesso mi sento un ingranaggio in qualcosa che gira
And maybe it’s the time of year, yes, said maybe it’s the time of man. | e forse è la stagione dell’anno, sì, ho detto forse è la stagione dell’uomo
And I don’t know who I am but life is for learning. | e non so chi io sia, ma la vita è fatta per imparare

We are stardust, we are golden, we are billion year old carbon,
And we got to get ourselves back to the garden.

We are stardust, we are golden, we are billion year old carbon,
And we got to get ourselves back to the garden.

By the time we got to Woodstock, we were half a million strong, | allorché arrivammo a Woodstock, eravamo arrivati a mezzo milione
And everywhere was a song and a celebration. | e dovunque era tutto un canto e una festa
And I dreamed I saw the bomber jet planes riding shotgun in the sky, | e sognai i bombardieri jet che viaggiavano come spari nel cielo
Turning into butterflies above our nation. | trasformarsi in farfalle sopra la nostra nazione

We are stardust, we are golden, we are caught in the devil’s bargain, | siamo polvere di stelle, siamo dorati, siamo presi nel patto col diavolo
And we got to get ourselves back to the garden.

avresirocsob -3 del 28-4-2014: Io posso non spiega

20140401ilcircosietevoiBenvenuti al terzultimo episodio della prima serie di boscoriserva, la rubrica web che in due mesi vi ha proposto una carrellata critica e secondo alcuni un po’ criptica del noto festival rock tenutosi nel 1969 nella fattoria di Max Yasgur.

Se la scelta dei brani proposti giorno per giorno dalla fine di febbraio a oggi nasceva in modo estemporaneo, lìpperlì, la mattina, quando si arriva alla dirittura finale, come i mezzofondisti che girano l’ultima curva prima di infilare il rettilineo dei 100 metri, non si può e non si deve più improvvisare.

La successione degli ultimi tre brani del boscoriserva è determinata da una rigida concatenazione di musica e parole la cui logica, a differenza di quella proposta dagli Who oggi, è spiegabilissima.

E la risposta che vi darete nella spiegazione, a differenza di quello che diceva Quèlo quando interpretava Corrado Guzzanti, non è “sbajjata”. Solo che non può essere trasmessa esplicitamente per iscritto in un mezzo di comunicazione pubblico. E almeno metà delle canzoni di sempre funziona così. Come diceva un noto spiegazionista che mi trovo a citare un giorno sì e uno no, Francesco Guccini, “vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire, se non hai capito già“.

Una quota di privilegiati tra voi al più tardi al novembre scorso aveva notato la combinazione di ponti Pasqua-Liberazione-Primomaggio ed è partita per le ferie il 19 aprile tornando il 4 maggio.

Per tutti gli altri,  nella ripartenza di lunedì, apriamo con qualcosa di salterello, breve ma efficace: I can’t explain degli Who.

Ve ne propongo due versioni: una del 1965, agli esordi del gruppo, e una del 1970, poco dopo il festival (Roger Daltrey in quel periodo non si levava mai la tuta attillata con le decorazioni scintillanti stile supereroe), tanto per vedere gli effetti di cinque anni di vita “impegnata”.

Nel primo video, fa strano che, in un’alternanza di primi piani sui vari musicisit, er chitara compaia solo alla fine. Chi sa com’erano le scuole di regia nel 1965.

Got a feeling inside (Can’t explain) | Ho una sensazione dentro di me (non posso spiegarlo)
It’s a certain kind (Can’t explain) | E’ di un certo qual tipo
I feel hot and cold (Can’t explain) | Mi sento caldo e freddo
Yeah, down in my soul, yeah (Can’t explain) | Sì, giù nel profondo dell’anima

I said … (Can’t explain) | Te sto a ddi’…
I’m feeling good now, yeah, but (Can’t explain) | Ora mi sento bene ma (non posso spiegarlo)

Dizzy in the head and I’m feeling blue | Mi gira la testa e mi sento triste
The things you’ve said, well, maybe they’re true | le cose che hai detto, be’, potrebbero essere vere
I’m gettin’ funny dreams again and again | Faccio questi strani sogni ricorrenti
I know what it means, but … | So che cosa vuol dire ma…

Can’t explain | Non posso spiegarlo
I think it’s love | Penso sia ammore
Try to say it to you | Provo a dirtelo
When I feel blue | Quando mi sento triste e sconsolato

But I can’t explain (Can’t explain) | Ma non posso spiegare
Yeah, hear what I’m saying, girl (Can’t explain) | Sì, ascolta quello che dico, giovane

Dizzy in the head and I’m feeling bad | Ci ho un cerchio alla testa e mi sento male
The things you’ve said have got me real mad | Le cose che hai detto mi hanno fatto davvero arrabbiare
I’m gettin’ funny dreams again and again
I know what it means but

Can’t explain
I think it’s love
Try to say it to you
When I feel blue

But I can’t explain (Can’t explain)
Forgive me one more time, now (Can’t explain) | Ora, perdonami una volta di più|

(INSTRUMENTAL INTERLUDE)

I said I can’t explain, yeah
You drive me out of my mind | mi fai uscire di testa
Yeah, I’m the worrying kind, babe| sì, sono di quelli che si preoccupano
I said I can’t explain

avresirocsob -4 del 24-4-2014: Occhiovista a la saracinesca

Ho visto il film-musical “Tommy” per intero solo una volta. Poi ne ho riascoltato brani sparsi via via. Uno di quelli che più mi rimase impresso nel film è il seguente.

L’imprinting che mi è rimasto è legato alla forma del basso di John Entwhistle, alla forma del riff di basso che accompagna il pezzo, con la pausetta di stacco, all’atmosfera di devozione profana che il pezzo emana.

Poi vai a scoprire che il pezzo è liberamente adattato da un bluesaccio per armonica di Sonny Boy Williamson e ti tocca decidere se -nel semplificarlo e riarrangiarlo- Townsend e soci hanno fatto bene o male.

A sensazione mia sulla musica hanno fatto bene , mentre sul testo hanno fatto male, dato che l’originale è molto più divertente.

Il tema generale, una volta di più è della vista, della cecità (qui allargato anche agli altri sensi, ma partendo dalla vista come n° 1), dei fattori che possono determinarne il miglioramento o il danneggiamento.
E’ curioso che per la maggior parte degli autori di canzoni che mi vengono in mente, il senso più importante risulti la vista, e non l’udito.

Sul tema, comunque, la miglior canzone per me rimane a oggi “Movin’ on up” dei Primal Scream (già passata un paio di volte su queste pagine, nel 2011 e poi nel 2012 ), e con questa vi saluto e vi do appuntamento a lunedì 28 per il -3 del boscoriserva.

Sotto tutte e due le versioni di Eyesight to the Blind

You talk about your woman, | Tu parli della tua donna
I wish you could see mine. | Vorrei farti vedere la mia
You talk about your woman,
I wish you could see mine.
Every time she starts to lovin’ | Ogni volta che comincia ad amare
She brings eyesight to the blind. | Restituisce la vista ai ciechi

You know her daddy gave her magic, | Sai, il su’ babbo le ha dato poteri magici
I can tell by the way she walks. | Lo posso dire da come cammina
Her daddy gave her magic,
I can tell by the way she walks.
Everytime she start to shakin’ | Tutte le volte che comincia a muoversi
The dumb begin to talk. | I muti cominciano a parlare

She’s got the power to heal you, never fear! | Lei ha il potere di curarti – non avere mai paura!
She’s got the power to heal you, never fear!
Just a word from her lips | Basta una parola dalle sue labbra
And the deaf begin to hear. | E i sordi cominciano a sentire

………………………………..

You’ve talking about your woman, I wish to God, man, that you could see
Mine
You’re talking about your woman, I wish to God that you could see mine
Every time the little girl start to loving, she bring eyesight to the blind
Lord, her daddy must been a millionaire, ‘cause I can tell by the way she | il su’ babbo dev’essere stato un miliardario, ché si vede da come cammina
Walk
Her daddy must been a millionaire, because I can tell by the way she walk
Every time she start to loving, the deaf and dumb begin to talk
I remember one Friday morning, we was lying down across the bed | mi ricordo un venerdì mattina, stavamo buttati a letto
Man in the next room a-dying, stopped dying and lift up his head, and said, | uno che stava a mmorì nella stanza accanto, ha smesso di morire ha alzato la testa e ha detto

“Lord, ain’t she pretty, and the whole state know she fine!” | signore, come non è bella, e tutto lo stato sa che lei è eccezionale
Every time she start to loving, she bring eyesight to the blind
(Spoken: All right and all right, now. Lay it on me, lay it on me, lay it
On me
Oh lordy, what a woman, what a woman! )
Yes, I declare she’s pretty and the whole state knows she’s fine
Man, I declare she’s pretty, God knows I declare she’s fine
Every time she starts to loving, whoo, she brings eyesight to the blind
(I’ve got to get out of here, now, let’s go, let’s go, let’s go now)

avresirocsob -5 del 23-4-2014: bella ggente

Trattandosi di un personaggio “minore” nel pantheon del Festival, ho voluto fare qualche indagine in più su Melanie, all’anagrafe Melanie Anne Safka-Schekeryk. La grande W narra che il babbo fosse russo-ucraino (nazionalità mai così scottante come in questi mesi) e la mamma italiana (nazionalità mai così scottante come sempre) e cantante di jazz.

Melanie apre un’intervista del 1991 in una TV locale di Tampa (e per altre cose video locali di Tampa vi invito a visionare Jim non lo sapeva) dicendo che lei non era una hippie, ma una strana.

Uno dei passaggi più interessanti è quando le viene chiesto come ha fatto ad arrivare a suonare a Boscoriserva.
Dice che aveva appena cominciato a cantare, aveva 18 anni, e la casa discografica con cui collaborava aveva un ufficio nello stesso palazzo dove c’erano quelli che organizzavano il Festival. Avendo saputo di questo, si presentò al piano dove stavano gli organizzatori e disse loro che le sarebbe piaciuto molto suonarci. Loro dissero “va bene” e così andò la storia. Pare che avessero già chiuso le bozze del manifesto, per cui Melanie non risulta lì, ma intanto si ritrovò là.

Anche il resto dell’intervista non è male, e potete fare un po’ di esercizio di listening, oltre che vedere una delle dentature più sporgenti dopo Alberto Sordi nel film de I Mostri (solo che la dentatura di Sordi era finta).

Passando al brano in questione, che ci fa entrare nella top 5 verso il boscoriserva live: l’ispirazione è nell’onda di Shiny Happy People dei R.E.M., Imagine di John Lennon, Non, non rien n’à changé dei Poppys o L’ombelico del mondo di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti: tutti fratelli, amici, insieme, riconciliazione, luce dentro, si può fare.

Se si può fare: facciamolo, e invitiamo pure Melanie. Non ci impermaliremo, e non si impermaliranno coloro che perderanno questo giro di giostra, sapendo che si può sempre salire a quello successivo. L’importante e non fare manovre strane mentre la giostra gira (cfr. Spinning Wheel, boscoriserva n° 2 del 25-2-2014)

Beautiful People Lyrics
“Beautiful People” was written by Glabicki, Michael / Donovan, Jim / Wertz, Jenn /

Berlin, Liz / Dispirito, Jim / Buynak, John / Norman, Patrick.

Beautiful people | Bella ggente
You live in the same world as I do | Vivete nello stesso mondo in cui vivo io
But somehow I never noticed | ma per qualche motivo non vi avevo mai notato
You before today | prima di oggi
I’m ashamed to say | ..mi spiace dirlo

Beautiful people
We share the same back door | condividiamo la stessa uscita del retro di casa
And it isn’t right | e non va tanto bene
We never met before | che non ci si sia mai incontrati
But then | ma del resto
We may never meet again | potremmo non incontrarci mai più
If I weren’t afraid you’d laugh at me | se io non avessi paura, ridereste di me
I would run and take all your hands | io correrei a prendervi per mano
And I’d gather everyone together for a day | e metterei tutti insieme per un giorno
And when we gather’d | e quando saremo tutti insieme
I’ll pass buttons out that say | darei a tutti delle spillette che dicono
Beautiful people | “Bella ggente”
Then you’d never have to be alone | E allora non dovrete più essere soli
‘Cause there’ll always be someone | ché ci sarà sempre qualcuno
With the same button on as you | con la vostra stessa spilletta
Include him in everything you do. | consideratelo in tutto quello che fate

Beautiful people
You ride the same subway | viaggiate sulla stessa metropolitana
As I do ev’ry morning | che uso io tutte le mattine
That’s got to tell you something | e questo fatto deve dirti qualcosa
We’ve got so much in common | abbiamo così tanto in comune
I go the same direction that you do | io vado nella stessa direzione in cui vai te
So if you take care of me | per cui se tu ti prendi cura di me
Maybe I’ll take care of you | magari io mi prenderò cura di te

Beautiful people
You look like friends of mine | ci avete l’aria di essere amici miei
And it’s about time | ed è proprio il momento
That someone said it here and now | che qualcuno lo dica, qui ed ora
I make a vow that some time, somehow | io prometto che a un certo punto, in qualche

modo
I’ll have a meeting | organizzerò un ritrovo
Invite ev’ryone you know | invitate tutti quelli che conoscete
I’ll pass out buttons to | io distribuirò le spillette a
The ones who come to show | quelli che si faranno vedere
Beautiful people | bella ggente
Never have to be alone
‘Cause there’ll always be someone
With the same button on as you
Include him in ev’rything you do
He may be sitting right next to you
He may be beautiful people too
And if you take care of him
Maybe I’ll take care of you
And if you take care of him
Maybe I’ll take care of you…
Because I’m a beautiful people too……

avresirocsob -9: giornoluce ancora/trovare il costo di libbertà

Diario della settimana a oggi: a cavallo tra Mambo Number 5 (il numero perfetto), fiori che sbocciano, lamiere che bocciano, pescatori che cacciano e calciatori che trescano, scienziati politici con poca scienza e poca politica, pazzi furiosi più pazzi che furiosi, curiosi razzi, imitazioni stantìe e istanti non imitabili perché unici e irripetibili. Treni, treni, treni (o tre “nì”?).

E siamo a venerdì mattina. Se questo è l’effetto di vivere in case poco riscaldate, pranzi “al sacco” (non al Sacco, per fortuna essendo passato da Milano), e spostamenti con mezzi di fortuna, azzerate l’esistenza delle reti di distribuzione del gas e la mobilità privata ora…ma lasciateci la cucina bona!

Ti alzi, cominci a fare cose a radio spenta perché hai musica in testa (Un’ora sola ti vorrei versione Showmen, Human Behaviour di Bjork e un’altra) e dopo un po’ l’accendi pensando: sentiamo cosa mettono per farmi cominciare la mattinata.
Passano, nell’ordine “Here come the Sun” fatta da Nina Simone e poi un Ivan a caso (Graziani) con “Radio Londra” consigliato da Gigi per l’ascolto due giorni fa a qualcuno che non lo conosce….che si deve fare?

Per esempio contemplare per 30 secondi la mia foto dell’anno 2006 – spokojne?

Avendo ripreso fiato, e se ve la sentite.

Cinque brani nel boscoriserva di oggi (di cui metà di uno passata al Festival). Se posso suggerire un abbinamento:

  1. colazione (Human Behaviour)
  2. pausa caffé mattina (Radio Londra)
  3. caffé post pranzo (Daylight again/Find the Cost of Freedom)
  4. pausa a metà pomeriggio (Un’ora sola ti vorrei)
  5. prima di chiudere bottega (Here comes the Sun)

A risentirsi lunedì.

Daylight again | il giorno sorge ancora
Following me to bed | mi segue mentre vado a letto
I think about a hundred years ago | penso a un centinaio di anni fa
How my fathers bled | come i miei padri hanno dato sangue

I think I see a valley | mi pare di vedere una valle
Covered with bones in blue | coperta di ossa vestite di blu
All the brave soldiers that cannot get older | tutti soldati coraggiosi, che non possono

invecchiare
Been asking after you | chiedevano di te

Can your hear the past a-calling | puoi sentire il passato chiamare
From Armageddon’s side | dalla parte del giorno del giudizio
When everyone’s talking and no one is listening | quando tutti parlano e nessuno

ascolta
How can we decide? | come possiamo prendere una decisione?

Do we find the cost of freedom | possiamo trovare il costo della verità
Buried in the ground? | seppellito nella terra
Mother Earth will swallow you | Madre Terra ti inghiottirà
Lay your body down | e metterà il tuo corpo a giacere

avresirocsob -10: nato sotto un cattivo segno

20140417-aIeri mattina era freddo, più freddo della media stagionale.

Ci sono alcuni semplici indicatori per capire che fa più freddo della media stagionale, e che ho avuto modo di sperimentare direttamente.
Uno è, per esempio, è il livello di nervosismo dei primi avventori di un bar che apre presto, tipo alle 05.59 a Campiglia Marittima.

Un’altro è, per un altro esempio, che le farfalle si lasciano fotografare vicino alle biblioteche, come quella alla vostra destra se leggete con lo schermo girato in un certo modo.

Altri segni, ancora ne conoscerete, soprattutto se lavorate nel primario non avanzato (contrapposto al fatidico “terziario avanzato”). E quelli che lavorano nel secondario? In generale, il freddo la mattina è meglio non sperimentarlo, se proprio non ci sono cause di forza maggiore. Comunque oggi mi pare meno freddo di ieri, e anche per questo si fanno le tirate per arrivare a Grosseto a tenere presentazioni -secondo alcuni- postdadaiste e -secondo altri- perché “si fa così”.

Oggi non mi dilungo. Ho dichiarato il giovedì mattina festivo, e tecnicamente nei festivi il boscoriserva non trasmette, epperò non posso non ricordare che il giovedì mattina non è festivo per tutti. Vi saluto con uno slalom parallelo di un classicone blues di Albert King, intepretato nel boscoriserva dalla Paul Butterfield Blues Band.

Dell’esibizione di Paul Butterfield non si trova la registrazione, ma se ne trovano di contemporanee solo con audio, tipo questa.

Come video, ce ne butto una versione mica tanto a caso…l’autore del brano (Albert King) con uno che passava di lì…Stevie Ray Vaughan. Per fare poi una “macchina del tempo”, provate a sentirne una più recente, con le nuove leve blues (assieme a una vecchia voce), e magari fatemi sapere quale preferite.

Parole alla musica…e musica alle parole, per chi ce la vuole.

Born under a bad sign | nato sotto una cattiva stella
I been down since I begin to crawl | sono stato sotto sin da quando ho cominciato a gattonare
If it wasn’t for bad luck, | se non fosse per la cattiva sorte che ho
I wouldn’t have no luck at all | non avrei nemmeno una sorte

Hard luck and trouble is my only friend | la sfortuna e i problemi sono i miei unici amici
I been on my own ever since I was ten | sono stato da solo sin da quando avevo dieci anni
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

I can’t read, haven’t learned how to write | non so leggere, non ho imparato a scrivere
My whole life has been one big fight | la mia intera vita è stata tutta una lotta
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

I ain’t lyin’ | non sto mentendo
If it wasn’t for bad luck | se non fosse per la cattiva sorte
I wouldn’t have no kind-a luck | non avrei alcun tipo di sorte
If it wasn’t for real bad luck, | e
I wouldn’t have no luck at all

Wine and women is all I crave
A big legged woman is
gonna carry me to my grave
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

Yeah, my bad luck boy
Been havin’ bad luck all of my days, yes

avresirocsob -11 del 16-4-2014: Io volere a portare te più in alto

DSC_3609_xxr_cropSarà stata la trasferta milanese in modalità garibaldina, o la prolungata contemplazione della luna piena (personificata nella mitologia greca nella figura di Selène) durante il viaggio di ritorno -o prima di quello di andata, o le famose Alici sotto pesto delle colline.

Comunque: quale che sia l’input, l’output musicale di stamane non era un brano del repertorio boscoriserva, ma il noto hit di Emiliana Torrini di un paio di anni fa, che vi metto come prologo, tanto dura poco in quanto pezzo punk-pop-percussivo, e dice molto da tutti i punti di vista:

Allora si è posto il non-problema di trovare un brano di quelli rimasti da suonare nel boscoriserva per “fare rima” con quello del tamburo della giungla, e quindi mi è parso opportuno risalire ai fantomitici Sly & The Family Stone.

Oltre all’esibizione nel festival, vi invito anche a vederne una reperibile in studio nel 1974, che ha dei dialoghi interessanti all’inizio, da cui è evidente il legame di parentela tra Sly Stone e Mino Reitano.

[Freddie:] Feeling’s gettin stronger | il sentimento si fa più forte
[Larry:] Music’s gettin longer too | la musica si allunga
[Rose:] Music is flashin’ me | la musica me sta’ a spara’ un flash
[Sly:] I want to take you higher | ti voglio portare più in alto
Baby baby baby light my fire | bimba, accendi il mio fuoco

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Freddie:] Feeling’s nitty-gritty | il sentimento arriva alla sostanza
[Larry:] Sound is in the city too | il suono si diffonde per la città
[Rose:] Music’s still flashin’ me
[Sly:] Don’t ya want to get higher | non vuoi arrivare più in alto?
Baby baby baby light my fire.

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Sly:] Harmonica solo
[All Repeated:] Higher!

[Sly:] C’mon light my fire
Want to take you higher

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Freddie:] Feeling that should make you move | un sentimento che ti dovrebbe far muovere
[Larry:] Sounds that should help you groove | suoni che ti dovrebbero far stare bene
[Rose:] Music still flashin’ me
[Sly:] Take your places | tutti ai vostri posti
I want to take you higher
Baby baby baby light my fire.

[Freddie:] Guitar solo

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[All Repeated:] Higher!
[Sly:] Let’s take you, do you wanna go, etc.

[Cynthia:] Trumpet solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka, Higher!

[Larry:] Bass solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka, Higher!

[Jerry:] Sax solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka