Sull’ottobre 2008 partimmo particolarmente carichi.
L’onda della fusione -o secondo alcuni della confusione– tra cultura, ambiente e informatica libera, che era partita a Ribolla tre mesi prima stava salendo. Eravamo pronti a (quasi) tutto nella ricerca di sinergie, collegamenti, pezzi di spago.
Qualsiasi cosa che assomigliasse a un discorso di senso compiuto, o quanto meno più compiuto di quello di Ribolla. Se eravamo pazzi, stavamo cercando di rinsavire, in qualche modo. Non saremmo più saliti in notturna in cima a montagne poco conosciute.
Per aiutarci in questo percorso guidato verso un senso, Claudia e Federico de L’Altro Lato, la trasmissione di RAI Radio Due che ci aveva “lanciato” in occasione del convegno di Ribolla, ci propose di fare un’intera puntata con noi come ospiti principali.
Per l’occasione varcammo i cancelli di Corso Sempione al 20, e facemmo la nostra diretta (non la prima, per me…già nel 2005 avevo avuto esperienze radiofoniche live, trovandomi abbastanza a mio agio).
L’unico problema era che nessuno di noi due era in forma smagliante, per motivi familiari diversi…In una delle nostre pause, mentre Federico intervistava ospiti telefonici, Claudia ci disse, con quell’accento un po’ bolognese: “Ragazzi, ricordatevi che Radio Due è una radio di intrattenimento! Un po’ di brio!”.
Insomma: il ritmo ne risentì un poco, in quell’occasione, ma avemmo modo di rifarci alla grande successivamente.
In tema di “sinergie”, si presentò un’occasione ghiotta in vista del 25 ottobre 2008. In quella data avevamo individuato una congiunzione astrale interessante: erano infatti programmati sia il Linux Day, giornata nazionale dell’informatica libera (facile, perché la seguivo attivamente dall’anno prima, nella veste di GFOSS.it), e la giornata “nazionale” contro l’inquinamento luminoso.
Contattammo i referenti delle due manifestazioni, e venne fuori che potevamo fare un intervento nel Linux Day di Grosseto, in cui avremmo tenuto un intervento intitolato qualcosa tipo M(‘)appare la Maremma. Io avrei dato lo spunto di una cosa tipo M(‘)appare Milano, e Francesco avrebbe parlato della BuioMetria, che doveva anche risultare “con il patrocinio de” la giornata “nazionale” contro l’inquinamento luminoso.
In parallelo, passammo una quota non trascurabile di serate precedenti all’evento a studiare un itinerario extraurbano per fare le misure. Vennero fuori manifestazioni di interesse da cinque posti nei dintorni…agriturismi, conoscenti di conoscenti: tra Campagnatico, Magliano, forse uno più giù…a memoria non ricordo bene, ma ricordo di aver usato una carta tecnica regionale e di aver segnato questi punti con una penna rossa. Il programma era perfetto: presentazione verso le 17, aperitivone a seguire, e poi via, verso mille misure!
La presentazione fu onesta, direi in linea con le mie aspettative Linux Day. Forse un elemento facilmente migliorabile delle manifestazioni su cose innovative e appassionanti è che si dovrebbero programmare MENO interventi, in modo da concentrare l’attenzione della gente su meno cose. Quando deciderò di organizzare un Linux Day, ci proverò.
Anche quando deciderò di organizzare una giornata nazionale che abbia una qualche relazione con l’inquinamento luminoso, penso che terrò in debita considerazione l’esperienza avuta con l’altro evento con cui, candidamente, avevamo provato a collaborare.
Diciamo che quanto meno chiederemo di specificare prima che cosa si intenda per “patrocinio”. Ma avremo modo di riparlarne fra una decina di episodi!
Poi venne il momento dell’aperitivo: ci raggiunse un amico di Francesco, Francesco, e si aggregò un giovane produttore agricolo di nome Alessandro, che era sceso apposta dalle colline per seguire il nostro intervento. Assieme a Francesco e Alessandro arrivarono, fantozzianamente, le nuvole.
Questo sarà un classico di numerosi eventi a seguire. Con le nuvole, non è possibile eseguire misure di qualità del cielo notturno…allora ci dicevano così (poi un anno fa un canadese-tedesco ha scritto un articolo in cui si dice che è fondamentale fare le misure di qualià del cielo notturno ANCHE con le nubi, perché queste “amplificano” l’effetto della luce da terra, ma allora non si sapeva).
Finito l’aperitivo, con Francesco si dovette prendere quella che gli americani chiamano una business decision: cominciare il giro delle misure con la nuvolaglia, sperando che nel frattempo il vento girasse e le facesse spostare, oppure annullare la parte “operativa” dell’evento ?
Con un secondo giro di bibite ci pensammo su, e facemmo la scelta più cauta: rinunciare al giro..anche perché avrebbe richiesto almeno 100 km. Per consoloarci ripiegammo su un noto agriturismo tra la città e il mare.
E ci consolarono: quantità e qualità notevoli. Detto da uno che di cucina toscana notevole in casa ne ha modo di provare abbastanza.
Finita la cena di consolazione, Francesco riprese la strada del nord, e io mi diressi verso Scansano, dove avrei pernottato. Mentre la strada, superato il ponte sull’Ombrone, cominciava a inerpicarsi su per le colline che ora chiamano “del Morellino”, si rivelava un cielo p-u-l-i-t-i-s-s-i-m-o.
Le nubi erano sparite! Oppure non c’erano mai state, e se ci fossimo affacciati fuori città verso nord, anziché verdo sud, avremmo fatto una serata diversa ?
Riuscii quindi a fare un serie di misure, la cui traccia è più o meno compresa nell’itinerario segnato in giallo.
Il giorno dopo l’evento, mi trovai a condividere parte del rito detto “delle olive”, assieme a una tribù di cacciatori-raccoglitori della media valle dell’Albegna. Nella foto sottostante, uno dei membri della tribù all’opera: