Anzitutto: prendete nota del prossimo appuntamento geomusicale con la Jug Band dalle Colline Metallifere, giovedì 8 agosto a Tatti, a cura dell’associazione Con Tatti!
Poi…
Nei giorni scorsi siamo stati con Zoltán a fare rilievi e presentazioni legate alla protezione e alla promozione del cielo notturno e alla riduzione dell’inquinamento luminoso in varie parti della provincia di Grosseto e dintorni prossimi. Le presentazioni sono state due, una un po’ più istituzionale a Marina di Grosseto, e una più informale, ma molto interessante, a Tatti (nella foto).
Nel frattempo, oltre alle misure notturne il professore ha potuto conoscere meglio i luoghi e alcune delle tipicità meno note della zona, come le pappardelle al cinghiale e la palla a 21 (domenica 28 a Scalvaia), antico gioco con profondi intrecci con la buiometria partecipativa, come spiegato in questo articolo dell’anno scorso.
A seguire (servono alcune elaborazioni che si fanno male in viaggio) arriveranno anche le immagini raccolte dal professore e altre sue considerazioni circa la qualità del cielo notturno in Maremma.
Con la rete pibinko.org dal 2009 prepariamo una relazione annuale delle attività svolte, che pubblichiamo sempre entro il mese di gennaio per l’anno precedente. Via via diamo notizie periodiche, minimo mensili e in alcuni periodi settimanali, con la segnalazione di cose programmate, resoconti e spunti. Eccezionalmente ci tocca fare uno stato di avanzamento intermedio. Si fece nel 2011, e per il 2019 ci può stare. Ci abbiamo messo anche un paio di anteprime sui prossimi mesi.
Sono due pagine, e le potete scaricare da questo link.
Zone minori o poco note in cui siamo di base con la rete pibinko.org, più o meno.
Tra il 27 e il 30 giugno 2019 ho avuto modo di partecipare col progetto BuioMetria Partecipativa a una parte della quarta conferenza su “Light Pollution Theory, Modelling, and Measurements” (Teoria, modellistica e misurazione dell’inquinamento luminoso, dal 25 al 28 giugno). Alla conferenza era poi collegato uno workshop dal 28 giugno all’1 luglio. Sotto un breve “spiego” della conferenza e delle attività sperimentali che sono seguite, e qualche curiosità dal viaggio di andata.
Un’immagine satellitare in notturna dell’Italia (dal sensore VIIRS della missione Suomi NPP per la notte dle 29 giugno 2019)
Torniamo alla conferenza LPTMM: si tratta di un appuntamento biennale in cui si ritrovano i massimi esperti mondiali di questo argomento. Alla conferenza era abbinato un workshop per lo svolgimento di misure con varie tecniche, mettendo a confronto il caro vecchio Sky Quality Meter (quello che noi chiamiamo buiometro), ormai integrato da una pletora di sistemi abbinati a protocolli di elaborazione piuttosto sofisticati.
Questi sviluppi riflettono anche la maturazione della sensibilità sul tema. Negli anni ’90 l’attenzione era volta a capire se e come era possibile mitigare gli effetti dell’inquinamento luminoso in relazione alla possibilità di osservare il cielo notturno, come priorità degli astronomi (e quindi ridurre la quantità di luce “sparata” verso l’alto dai lampioni). Negli anni seguenti, avendo preso atto delle ulteriori problematiche legate agli effetti negativi della luce blu, a questioni ecologiche e sul paesaggio, i sistemi di misurazione si sono sviluppati per registrare queste informazioni. Le tecniche di base prevedono l’acquisizione di immagini “a tutto cielo”, da cui si hanno indicazioni sulla direzione delle fonti luminose, oltre a dati spettrali. Dalla combinazione di questi dati, che oggi sono integrati anche da varie informazioni satellitari, sensori montati su droni e altre piattaforme è possibile avere un quadro conoscitivo della qualità del cielo estremamente accurato, a supporto di politiche e strategie di illuminazione.
La conferenza si teneva nel parco delle stelle di Zselic, nel sud-ovest dell’Ungheria, una delle tre “zone buie” certificate dalla International Dark Sky Association e curate come figli dall’astrofisico Zoltán Kolláth: oltre a curare la certificazione, il professore negli anni è anche riuscito ad avviare una serie di progetti di riqualificazione degli impianti di illuminazione nei villaggi circostanti alle zone “di riserva notturna” e a sviluppare un programma piuttosto strutturato di ricerca e valorizzazione del tema.
I partecipanti alla conferenza LPTMM 2019 a Zselic, da (andando verso est a partire dall’Ungheria: Cina, Canada, USA, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Germania, Slovenia, Polonia.
Un fotoreportage della missione buiometrica
Luci accese di giorno a Pisa C.leLampade con temperatura di colore diversa a Udine (non è a priori un problema, ma si nota e ci fa ragionare sul colore della luce)Luci accese di giorno a Budapest Kelenföld. Probabilmente gestito con lo stesso sistema di Pisa (e altri siti che stiamo documentando)Qualcuno dice che l’Ungheria si chiama così perché è lunga.Il fascino indiscreto della lingua magiara, che in parte assomiglia al sassarese, e di cui è impossibile imparare più di una parola al giorno se non ci nasci.Il prologo del workshop. “Il Mister” Kollath, spiega alla squadra la strategia per la partita che si svolgerà nelle tre sere successive.Il punto di osservazione principale usato per le rilevazioni notturne, verso sud, la foresta dello Zselic.Il cielo visibile di notte dallo stesso punto, a magnitudine per arcosecondo quadrato 21.7 (a parte la via lattea, notare il numero di stelle).Una parte dei treppiedi usati per gli strumenti, e sulla parete di sfondo, alcuni dei paesaggi notturni visibili da ZselicPali della luce artigianali all’ingresso del centro visite che ospitava lo workshop.Zoltan alle prese con lo spettrometroInstallazione di uno degli strumenti di rilevazione (SQM con filtri colore vari)Una delle rilevazioni spettrali nel corso della notte (ancora non era terminato il crepuscolo astronomico, e quindi si vede sempre sulla sinistra una parte della radiazione solare)Zoltán Kolláth e Andreas Haenel confrontano immagini del cielo fotografate con sensori diversi (visibile vs. infrarosso, utile a distinguere fonti di luce a LED da altre sorgenti luminose).Il mitico Kai Pong Tong, che nel 2015 partecipò alla campagna di misura del cielo notturno a Torniella, e poi ha messo la foto del campanile del paese nella copertina della sua tesi di dottorato.
Si ringrazia l’organizzazione per l’ospitalità e il progetto EFOP-
3.6.2-16- 2017-00014, “Development of international research environment
for light pollution studies” per il supporto alla missione. Per
maggiori informazion bmp@pibinko.org
Nell’immagine di testa, un estratto dalla Cosoteca di pibinko.org: un grafico che mostra la ripartizione tra varie fonti energetiche a livello mondiale nel 1972, tratto da Panorama del 15-11-1973.
Per il resto, in mezzo a vari preparativi, andiamo dritti con l’elenco degli eventi attualmente confermati da qui a fine luglio, sulle note di Crazy in Love di Beyoncé.
Immagine di testa: due globi luminosi si stagliano sulle mura del centro storico di Rab.
Dal 14 al 16 giugno sono stato invitato a partecipare alla prima conferenza croata sull’inquinamento luminoso, nella suggestiva cornice dell’isola di Rab, e in particolare nel borgo di Lopar. L’evento nasceva dal recente varo della legge croata sullo stesso tema, e all’interesse da parte di vari soggetti in Croazia ad ampliare la conoscenza . L’invito derivava dall’avere vari contatti in zona balcanica con il progetto BuioMetria Partecipativa, avendo partecipato nel 2013 a una campagna di misure sull’isola di Lastovo e da altri intrecci.
Trovate un parziale resoconto dell’evento in questo articolo della testata Novi List.
La sede della conferenza a Lopar. Presenti partecipanti prevalentemente dalla Croazia, vari delegati sloveni e bosniaci, due inglesi e un italiano (che vi scrive).
Per quanto riguarda l’intervento dalla buiometria, ho riassunto il punto di vista sul tema da parte del nostro gruppo di lavoro. Questo deriva dalla mediazione fra numerose esperienze e contatti con moltissimi soggetti attivi nella filiera della luce artificiale e dello studio dell’inquinamento luminoso, con il coinvolgimento anche del pubblico tramite attività di citizen science per la raccolta di dati sulla qualità del cielo notturno, e dall’organizzazione di parecchi eventi di divulgazione e formazione.
Inoltre, nella presentazione si sono suggerite possibili linee di collaborazione fra Italia, Croazia e gli altri paesi rappresentati, tenendo conto della convivenza delle due sponde adriatiche e del fatto che gli effetti dell’illuminazione in Italia in alcuni casi sono visibili anche da est, come documentato da campagne di misurazione svolte nell’ambito di progetti europei cui ho avuto modo di partecipare.
Con la presenza al convegno di Lopar (e ringraziando gli organizzatori per l’ospitalità), la BuioMetria Partecipativa, un piccolo progetto nato in Val di Farma, uno degli angoli meno noti della bassa Toscana, continua a rappresentare l’Italia in un contesto europeo nell’affrontare un tema considerato da molti soggetti “di nicchia”, ma in effetti sempre meno trascurabile in un quadro di attenzione all’ambiente in cui ogni piccolo gesto conta e si raccorda a strategie e indirizzi su scala molto più ampia e con un approccio interdisciplinare con cui la rete pibinko.org si trova a proprio agio.
Ulteriori iniziative stanno prendendo forma nell’ambito della somma di BuioMetria Partecipativa, Jug Band dalle Colline Metallifere e verranno annunciate a breve. Il prossimo appuntamento sarà intanto con la presenza di Andrea Giacomelli al terzo Meet Music, workshop nazionale sulla produzione musicale a Follonica (GR), il 25 giugno p.v.
Per ulteriori informazioni: bmp@pibinko.org oppure 3317539228
Poi…
Dovendo considerare un lungo viaggio e una logistica non proprio scorrevole rispetto a un convegno breve, ho voluto incorporare nella missione una parte di documentazione e ricerca. Mi sono quindi procurato alcune basi informative, fra cui una mappa e un libro con le schede biografiche di un centinaio fra gruppi e musicisti dalla Slovenia all’Azerbaigian, e via a m(‘)appare.
In pratica, le tappe sono state Trieste (Trst), Rijeka (Fiume) e Rab (Arbe). Confermo che Riejka ci sono molte cliniche dentistiche. Pensavo che le mail che mi arrivano da anni invitando ad andare in Croazia per trattamenti di questo tipo hanno un fondamento reale e non sono fake news: insomma…dagli irredentisti ai dentisti. Per il resto, via al foto reportage:
Trieste, museo della Bora.Trieste, Piazza Unità d’Italia al tramonto, e illuminazione varia.StoriaTrieste, globo illuminante da sottoTrieste, città della conoscenzaRijeka, zona portoRijeka: molta attenzione ai riferimenti musicaliGrammatica italiana per croati del 1957. Tra “febbre” e “felice” troviamo “federativo”.Il “Korzo” (corso) di RijekaIl “corso parallelo” 1Il “corso parallelo” 2Il “corso parallelo” 3LifeIlluminazione croata sbagliata ai sensi della legge slovena.Il concerto in spiaggia della cover band degli ABBA, che ha allietato la parte finale dell’inizio del convegno (la sera del venerdì 14).Tre punti luce…un spento e due con temperature di colore diverse.Luce in rampa di scale esterna, accesa tutto il giorno.Schermi a LEDTestimonianze austroungariche al porto di Rijeka.Per i 40-50enni italiani che non lo sapevano: Sandy Marton è di origine croata (conoscendo dei Marton in veneto, pensavo fosse veneto).
Fra una ciliegia e una nespola, si prosegue con l’elaborazione dei programmi da luglio in poi, intervallata dalla periodica ripubblicazione di vari momenti della missione con la Jug Band Colline Metallifere in Germania. Di questa martedì scorso abbiamo pubblicato un reportage volante, ma il materiale disponibile, e soprattutto i possibili sviluppi nel riproporre la cosa, sono molti di più (e potete partecipare anche voi).
Nel frattempo torniamo alla gestione ordinaria delle cose, con una serie di situazioni in cui la maggior parte dei componenti base del collettivo JBCM sono impegnati per conto proprio…un po’ cantanti, un po’ “campanti”, un po’ tutte e due le cose assieme:
Oltre al “consueto” intervento di pibinko aka Jack o Malley aka Andrea Giacomelli su temi di resilienza rurale, mappe libere, buiometria partecipativa e affini, in cui si spiegava come la musica (e in particolare vari brani degli Etruschi from Lakota) aiutano a leggere alcune questioni ambientali e territoriali, per l’occasione abbiamo avuto anche un intervento del Prof. Wolfgang Scheibe, bassista, stampatore e da cinquant’anni praticante di biodinamica che ha spiegato un “ciclo della materia” legato all’agricoltura. Per rivedere la presentazione della storia: leggete qui.
Il Prof. Scheibe spiega. I Proff. Canal e Sandrucci, oltre al pubblico fuori campo, seguono con interesse
Fra un’analisi di dati ISTAT sulla densità di agriturismi e una mappa di comunità, occasionali brani tipo “Il contadino magro” o “mezzogiorno di grano” (che pubblicheremo appena possibile, essendo or ora (ore 8.09 del 31-5) in procinto di partire per Stoccarda.
A chiudere, piccola jam sessione rock-blues-beatobox con l’ingresso di Manuel S.
Domattina, giovedì 30 maggio, prenderà il via da Tatti, piccola frazione di Massa Marittima, una piccola impresa. Piccola, ma parecchio impresa.
Immaginate un settantenne, un cinquantenne e due under 30 che da oltre due anni si confrontano quasi quotidianamente sulla base delle rispettive esperienze professionali (chi agricoltura, chi ingegneria, chi musica) per spiegare alcune questioni per loro importanti, riguardanti lo sviluppo -o il possibile degrado- di una zona rurale.
Oppure: immaginate due ragazzi originari della Val di Cecina, cresciuti a pane, salame, e geotermia, e due “meno ragazzi” nati in Germania (anche se uno è geneticamente maremmano) che per anni hanno girovagato e lavorato fra varie lande europee e non, per poi ritrovarsi in a quota 400 metri sul livello del mare, attorno al 43esimo parallelo tirrenico a provare a far convivere idee e proposte “di fòri” con idee e proposte locali.
Il risultato netto, a oggi, è un progetto interdisciplinare che partendo dal minimo comun denominatore che unisce questi personaggi –la musica moltiplicata per l’interesse a fare un uso attivo in ambito ambientale e territoriale, sintetizzato dal termine geomusica– ha preso la forma del collettivo chiamato “Jug Band dalle Colline Metallifere“, o JBCM in breve.
L’impresa consisterà nel tenere in quattro giorni cinque performance, in cui si combineranno musica, narrazione, pianificazione territoriale, agraria, citizen science sull’inquinamento luminoso, mappe libere e altre suggestioni (fra cui qualche degustazione di prodotti dalle zone metallifere/altomaremmane), con tappe al Politecnico di Milano, e zona di Stoccarda (oltre al capoluogo del Land Baden-Württemberg, Ludwigsburg, Vaihingen-Enz, Sachsenheim e Oberrot). Il programma dettagliato degli appuntamenti è spiegato in questo articolo.
Il collettivo ha iniziato a esibirsi a fine settembre 2018. Nei mesi invernali ha tenuto vari eventi fra Albinia (GR) e Pomarance (PI), e in parallelo ha lavorato per spiegare meglio il progetto, che sta destando interesse sia in Italia che all’estero (risultando fra l’altro un’iniziativa recepita dalla European Citizen Science Association come progetto sperimentale per la divulgazione attiva e il coinvolgimento di esperti e cittadini in attività di ricerca, e avendo destato curiosità in circuiti come progetti HORIZON2020 e workshop comunitari).
Ritorno previsto in Toscana: 3 giugno, con un carico di prodotti tedeschi utili a riempire le scatole svuotate dai prodotti maremmani portati su, e un appuntamento per raccontare come sarà andata la storia.