Con la rete pibinko.org dal 2009 prepariamo una relazione annuale delle attività svolte, che pubblichiamo sempre entro il mese di gennaio per l’anno precedente. Via via diamo notizie periodiche, minimo mensili e in alcuni periodi settimanali, con la segnalazione di cose programmate, resoconti e spunti. Eccezionalmente ci tocca fare uno stato di avanzamento intermedio. Si fece nel 2011, e per il 2019 ci può stare. Ci abbiamo messo anche un paio di anteprime sui prossimi mesi.
Sono due pagine, e le potete scaricare da questo link.
Tra il 27 e il 30 giugno 2019 ho avuto modo di partecipare col progetto BuioMetria Partecipativa a una parte della quarta conferenza su “Light Pollution Theory, Modelling, and Measurements” (Teoria, modellistica e misurazione dell’inquinamento luminoso, dal 25 al 28 giugno). Alla conferenza era poi collegato uno workshop dal 28 giugno all’1 luglio. Sotto un breve “spiego” della conferenza e delle attività sperimentali che sono seguite, e qualche curiosità dal viaggio di andata.
Torniamo alla conferenza LPTMM: si tratta di un appuntamento biennale in cui si ritrovano i massimi esperti mondiali di questo argomento. Alla conferenza era abbinato un workshop per lo svolgimento di misure con varie tecniche, mettendo a confronto il caro vecchio Sky Quality Meter (quello che noi chiamiamo buiometro), ormai integrato da una pletora di sistemi abbinati a protocolli di elaborazione piuttosto sofisticati.
Questi sviluppi riflettono anche la maturazione della sensibilità sul tema. Negli anni ’90 l’attenzione era volta a capire se e come era possibile mitigare gli effetti dell’inquinamento luminoso in relazione alla possibilità di osservare il cielo notturno, come priorità degli astronomi (e quindi ridurre la quantità di luce “sparata” verso l’alto dai lampioni). Negli anni seguenti, avendo preso atto delle ulteriori problematiche legate agli effetti negativi della luce blu, a questioni ecologiche e sul paesaggio, i sistemi di misurazione si sono sviluppati per registrare queste informazioni. Le tecniche di base prevedono l’acquisizione di immagini “a tutto cielo”, da cui si hanno indicazioni sulla direzione delle fonti luminose, oltre a dati spettrali. Dalla combinazione di questi dati, che oggi sono integrati anche da varie informazioni satellitari, sensori montati su droni e altre piattaforme è possibile avere un quadro conoscitivo della qualità del cielo estremamente accurato, a supporto di politiche e strategie di illuminazione.
La conferenza si teneva nel parco delle stelle di Zselic, nel sud-ovest dell’Ungheria, una delle tre “zone buie” certificate dalla International Dark Sky Association e curate come figli dall’astrofisico Zoltán Kolláth: oltre a curare la certificazione, il professore negli anni è anche riuscito ad avviare una serie di progetti di riqualificazione degli impianti di illuminazione nei villaggi circostanti alle zone “di riserva notturna” e a sviluppare un programma piuttosto strutturato di ricerca e valorizzazione del tema.
Un fotoreportage della missione buiometrica
Si ringrazia l’organizzazione per l’ospitalità e il progetto EFOP-
3.6.2-16- 2017-00014, “Development of international research environment
for light pollution studies” per il supporto alla missione. Per
maggiori informazion bmp@pibinko.org
Nell’immagine di testa, un estratto dalla Cosoteca di pibinko.org: un grafico che mostra la ripartizione tra varie fonti energetiche a livello mondiale nel 1972, tratto da Panorama del 15-11-1973.
Per il resto, in mezzo a vari preparativi, andiamo dritti con l’elenco degli eventi attualmente confermati da qui a fine luglio, sulle note di Crazy in Love di Beyoncé.
Immagine di testa: due globi luminosi si stagliano sulle mura del centro storico di Rab.
Dal 14 al 16 giugno sono stato invitato a partecipare alla prima conferenza croata sull’inquinamento luminoso, nella suggestiva cornice dell’isola di Rab, e in particolare nel borgo di Lopar. L’evento nasceva dal recente varo della legge croata sullo stesso tema, e all’interesse da parte di vari soggetti in Croazia ad ampliare la conoscenza . L’invito derivava dall’avere vari contatti in zona balcanica con il progetto BuioMetria Partecipativa, avendo partecipato nel 2013 a una campagna di misure sull’isola di Lastovo e da altri intrecci.
Trovate un parziale resoconto dell’evento in questo articolo della testata Novi List.
Per quanto riguarda l’intervento dalla buiometria, ho riassunto il punto di vista sul tema da parte del nostro gruppo di lavoro. Questo deriva dalla mediazione fra numerose esperienze e contatti con moltissimi soggetti attivi nella filiera della luce artificiale e dello studio dell’inquinamento luminoso, con il coinvolgimento anche del pubblico tramite attività di citizen science per la raccolta di dati sulla qualità del cielo notturno, e dall’organizzazione di parecchi eventi di divulgazione e formazione.
Inoltre, nella presentazione si sono suggerite possibili linee di collaborazione fra Italia, Croazia e gli altri paesi rappresentati, tenendo conto della convivenza delle due sponde adriatiche e del fatto che gli effetti dell’illuminazione in Italia in alcuni casi sono visibili anche da est, come documentato da campagne di misurazione svolte nell’ambito di progetti europei cui ho avuto modo di partecipare.
Con la presenza al convegno di Lopar (e ringraziando gli organizzatori per l’ospitalità), la BuioMetria Partecipativa, un piccolo progetto nato in Val di Farma, uno degli angoli meno noti della bassa Toscana, continua a rappresentare l’Italia in un contesto europeo nell’affrontare un tema considerato da molti soggetti “di nicchia”, ma in effetti sempre meno trascurabile in un quadro di attenzione all’ambiente in cui ogni piccolo gesto conta e si raccorda a strategie e indirizzi su scala molto più ampia e con un approccio interdisciplinare con cui la rete pibinko.org si trova a proprio agio.
Ulteriori iniziative stanno prendendo forma nell’ambito della somma di BuioMetria Partecipativa, Jug Band dalle Colline Metallifere e verranno annunciate a breve. Il prossimo appuntamento sarà intanto con la presenza di Andrea Giacomelli al terzo Meet Music, workshop nazionale sulla produzione musicale a Follonica (GR), il 25 giugno p.v.
Per ulteriori informazioni: bmp@pibinko.org oppure 3317539228
Poi…
Dovendo considerare un lungo viaggio e una logistica non proprio scorrevole rispetto a un convegno breve, ho voluto incorporare nella missione una parte di documentazione e ricerca. Mi sono quindi procurato alcune basi informative, fra cui una mappa e un libro con le schede biografiche di un centinaio fra gruppi e musicisti dalla Slovenia all’Azerbaigian, e via a m(‘)appare.
In pratica, le tappe sono state Trieste (Trst), Rijeka (Fiume) e Rab (Arbe). Confermo che Riejka ci sono molte cliniche dentistiche. Pensavo che le mail che mi arrivano da anni invitando ad andare in Croazia per trattamenti di questo tipo hanno un fondamento reale e non sono fake news: insomma…dagli irredentisti ai dentisti. Per il resto, via al foto reportage:
Fra una ciliegia e una nespola, si prosegue con l’elaborazione dei programmi da luglio in poi, intervallata dalla periodica ripubblicazione di vari momenti della missione con la Jug Band Colline Metallifere in Germania. Di questa martedì scorso abbiamo pubblicato un reportage volante, ma il materiale disponibile, e soprattutto i possibili sviluppi nel riproporre la cosa, sono molti di più (e potete partecipare anche voi).
Nel frattempo torniamo alla gestione ordinaria delle cose, con una serie di situazioni in cui la maggior parte dei componenti base del collettivo JBCM sono impegnati per conto proprio…un po’ cantanti, un po’ “campanti”, un po’ tutte e due le cose assieme:
Oltre al “consueto” intervento di pibinko aka Jack o Malley aka Andrea Giacomelli su temi di resilienza rurale, mappe libere, buiometria partecipativa e affini, in cui si spiegava come la musica (e in particolare vari brani degli Etruschi from Lakota) aiutano a leggere alcune questioni ambientali e territoriali, per l’occasione abbiamo avuto anche un intervento del Prof. Wolfgang Scheibe, bassista, stampatore e da cinquant’anni praticante di biodinamica che ha spiegato un “ciclo della materia” legato all’agricoltura. Per rivedere la presentazione della storia: leggete qui.
Fra un’analisi di dati ISTAT sulla densità di agriturismi e una mappa di comunità, occasionali brani tipo “Il contadino magro” o “mezzogiorno di grano” (che pubblicheremo appena possibile, essendo or ora (ore 8.09 del 31-5) in procinto di partire per Stoccarda.
A chiudere, piccola jam sessione rock-blues-beatobox con l’ingresso di Manuel S.
Domattina, giovedì 30 maggio, prenderà il via da Tatti, piccola frazione di Massa Marittima, una piccola impresa. Piccola, ma parecchio impresa.
Immaginate un settantenne, un cinquantenne e due under 30 che da oltre due anni si confrontano quasi quotidianamente sulla base delle rispettive esperienze professionali (chi agricoltura, chi ingegneria, chi musica) per spiegare alcune questioni per loro importanti, riguardanti lo sviluppo -o il possibile degrado- di una zona rurale.
Oppure: immaginate due ragazzi originari della Val di Cecina, cresciuti a pane, salame, e geotermia, e due “meno ragazzi” nati in Germania (anche se uno è geneticamente maremmano) che per anni hanno girovagato e lavorato fra varie lande europee e non, per poi ritrovarsi in a quota 400 metri sul livello del mare, attorno al 43esimo parallelo tirrenico a provare a far convivere idee e proposte “di fòri” con idee e proposte locali.
Il risultato netto, a oggi, è un progetto interdisciplinare che partendo dal minimo comun denominatore che unisce questi personaggi –la musica moltiplicata per l’interesse a fare un uso attivo in ambito ambientale e territoriale, sintetizzato dal termine geomusica– ha preso la forma del collettivo chiamato “Jug Band dalle Colline Metallifere“, o JBCM in breve.
L’impresa consisterà nel tenere in quattro giorni cinque performance, in cui si combineranno musica, narrazione, pianificazione territoriale, agraria, citizen science sull’inquinamento luminoso, mappe libere e altre suggestioni (fra cui qualche degustazione di prodotti dalle zone metallifere/altomaremmane), con tappe al Politecnico di Milano, e zona di Stoccarda (oltre al capoluogo del Land Baden-Württemberg, Ludwigsburg, Vaihingen-Enz, Sachsenheim e Oberrot). Il programma dettagliato degli appuntamenti è spiegato in questo articolo.
Il collettivo ha iniziato a esibirsi a fine settembre 2018. Nei mesi invernali ha tenuto vari eventi fra Albinia (GR) e Pomarance (PI), e in parallelo ha lavorato per spiegare meglio il progetto, che sta destando interesse sia in Italia che all’estero (risultando fra l’altro un’iniziativa recepita dalla European Citizen Science Association come progetto sperimentale per la divulgazione attiva e il coinvolgimento di esperti e cittadini in attività di ricerca, e avendo destato curiosità in circuiti come progetti HORIZON2020 e workshop comunitari).
Ritorno previsto in Toscana: 3 giugno, con un carico di prodotti tedeschi utili a riempire le scatole svuotate dai prodotti maremmani portati su, e un appuntamento per raccontare come sarà andata la storia.
Mercoledì scorso, dopo il termine ufficiale di una giornata sull’etica della ricerca nel settore internet, ho avuto modo di organizzare un breve ma intenso incontro di presentazione della rete pibinko.org presso Piola Libri, a Bruxelles.
In terra belga, la cosa seguiva la partecipazione ai primi di aprile alla conferenza finale del progetto DITOs e a varie riunioni in cui come rete pibinko.org (e in particolare per la parte della Jug Band dalle Colline Metallifere) stiamo seguendo su temi di partecipazione e coinvolgimento di vari settori della società in attività di ricerca.
Più in generale, l’evento proseguiva la linea di manifestazioni primaverili della rete pibinko.org, che trovate annunciate su pibinko.org/calendario, e poi documentate più in dettaglio su http://www.pibinko.org/notizie
Un panforte, usato per dimostrare l’omonimo gioco (e poi mangiato)
Cavallucci
Salame al porcino di Boccheggiano
Pecorino Saba
Pecorino meno artigianale di zone confinanti con la provincia di GR
Léllero bianco (vermentino az. Bartoli Loriano)
Interessante notare l’evoluzione del “catalogo” da un evento all’altro (ad esempio qui trovate quello dell’evento a Firenze a fine febbraio)
Mettendo insieme la base di cartografia e dati tematici assieme alla storia delle persone che hanno partecipato, abbiamo potuto disegnare un quadro interessante, spaziando dalla definzione di Maremma, al ruolo avuto dai polacchi nell’operazione di Monte Cassino, ai giochi antichi e al monitoraggio ambientale moderno. Finale a sorpresa in salsa siciliana.