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branobag del 6/2/19: Giu’ la testa

Dopo le registrazioni fatte nella seconda meta’ del 2018 e le anteprime per chi c’era, stanno finalmente arrivando i video della serie “Etruschi & friends”, con gli Etruschi from Lakota alla Tana del Bianconiglio e vari ospiti dalle Appennini alle Ande.

Hanno cominciato con Tommaso Novi (gia’ noto per i Gatti mezzi) e Giu’ la testa, brano che dà il titolo al loro terzo album…e siamo chiaramente curiosi di quando arriveremo al video della Country Session, che cambiando l’ordine degli addendi hanno costituito l’esordio in studio della Jug Band dalle Colline Metallifere. Buon ascolto:

Mi sdraio sul lettino dello studio del dottore

Da mesi ormai non dormo e ho una fitta al cuore.

Ero bianco, dopo giallo, adesso sono arancione,

Forse la paura non è un opinione.

Pùò sembrare molto strano posso sembrare “matto”

A dare retta troppo a quello schermo piatto.

Mi accompagnano ridendo visioni d’orrore

E la voce dei reporter scandisce le mie ore.

Sobbalzo al suono di una serranda abbassata

Ti giuro ero convinto fosse una fucilata.

Sobbalzo al suono di un asino che raglia

Ti giuro ero convinto fosse un grido di mitraglia.

Giù la testa o siamo morti

S’impenna l’indice d’ascolti.

La sicurezza è un corrimano

Dissolto come al vento il fieno.

Si grido, no non grido, non so più cosa fare

Ti cresce dentro al petto e non la puo fermare.

Muta forma, cambia aspetto, scende giù poi risale

Corro verso un cassonetto voglio vomitare.

Sguardo rosso verso il basso sono pronto a scoppiare.

Lasciatemi due ore per riposare!

Giù la testa o sei un coglione!

Chissà se lascia o se raddoppia.

Chissà se devo aver paura,

La miccia è corta ma non scoppia.

Tecnicismi per contare meglio in rete fischiettando

Mentre prosegue la ripubblicazione dei branobag a partire dal 2012, con occasionali inserti di brani nuovi, ho passato I branobag da articoli identificati tramite “tag” a articoli identificati tramite “categoria”. Lasciando la dissertazione “meglio tag o categorie” a spazi piu’ da smanettoni, il risultato pratico e’ che senza fare niente ora possiamo tenere meglio il conto del numero dei branobag presenti sul sito nuovo. Al 5/2/2019 sono 39 e su quello vecchio ce ne sono oltre 400.

Per cui, piacendo alle autorita’ superiori, c’e’ ancora un anno consecutivo di episodi da rileggere-riascoltare.

Per informazioni: info@pibinko.org

branobag del 5/2/19: Free Bird

I Lynyrd Skynyrd sono abbastanza noti anche fuori dal giro dei rockettari per “Sweet Home Alabama”, poi un po’ rispezzettata (insieme a “Werewolves of London“) da Kid Rock nella divertente “All Summer Long“. Pero’, nel tempo, Sweet Home Alabama diventa un po’ come “I wish you were here” dei Pink Floyd…fa sempre piacere sentirla, ma quasi ne fai a meno.

Invece Free Bird ha tutta un’altra carica. E’ costruita come una pista di sci con un falsopiano inziale, con le strofe tristi ma consapevoli. Poi, verso 5’30” 6’00” la situazione cambia, ma li’ per li’ non te ne accorgi. In 10 secondi cambia la pendenza e ti ritrovi in una discesa di quelle da trampolino per il salto. A quel punto e’ troppo tardi…se ti butti di lato forse ti fermi, o forse continui a scivolare peggio e di farti male…tanto vale tenere l’assetto, ti metti a uovo e prosegui. Atterraggio a 9’55”.


La parte strumentale nel brano e’ stata usata come base per una delle scene piu’ violente girate per il cinema in tempi recenti, di un film che comunque in Italia passa allegramente in prima serata (poi hai voglia a mettere gli avvisi “visione consigliata ecc…”) ed e’ molto ganzo se vi piacciono i film di azione. E’ talmente esagerata che sembra un videgioco, ma e’ un buon esempio di come un brano sia funzionale a una scena. Ti tiene attaccato e in qualche modo alleggerisce. Si nota qualche effetto in postproduzione (guardando la seconda volta).

If I’d leave here tomorrow | Se ti lasciassi qui domani
Would you still remember me? | Ti ricorderesti poi di me?
For I must be traveling on, now | Perche’ bisogna che riparta, ora
‘Cause there’s too many places I’ve got to see | Che’ ci sono troppi posti che devo vedere

And if I’d stayed here with you, girl | E se stessi qui con te, bimba
Well, things just couldn’t be the same | Be’ le cose non potrebbero essere uguali
‘Cause I’m as free as a bird now | Perche’ ora sono libero come un uccello
And this bird you cannot change | E questo uccello non lo puoi far cambiare

Bye, bye, baby, its been a sweet love | Arrivederci, bimba, e’ stato un amore dolce
Though this feeling I can’t change | e questo sentimento non lo posso cambiare
But please don’t take it so badly | Ma per favore non prenderla cosi’ male
‘Cause the good Lord knows that I’m to blame | perche’ il buon Signore sa che e’ colpa mia

And if I’d stayed here with you, girl
Things just could not be the same
‘Cause I’m as free as a bird now
And this bird you cannot change
No, no, I can’t change, ain’t no way that I can’t change

Why don’t you fly on freebird?
Fly on freebird

Why don’t you fly on freebird?

Festival TO-MI (notizie pibinko.org del 4/2/2019)

Jack O’ Malley mi ha scritto dopo un suo viaggio di lavoro a Parigi. Era stato invitato a promuovere la Jug Band dalle Colline Metallifere a un workshop. Mi ha ricordato che era dal 1993 che non visitava quella citta’ (pur essendo ristato un paio di volte in Francia, ma sono cose un poco diverse). Comunque: ci e’ stato bene, ha ripassato un po’ il francese, pare che non abbia preso il raffreddore e gli hanno chiesto di fare la sigla di riapertura dopo la pausa pranzo nella riunione dove stava, con una trentacinquina di partecipanti. Mi ha anche mandato una foto che ha scattato che ha ispirato il branobag di ieri, a proposito di Enrico IV e della gente che non cammina dove guarda.

Sottopassaggi della fermata Gare de Lyon a Parigi

Ultimo, ma non ultimo, mi ha mandato la foto di una cosa, si potrebbe dire un tema, che ha svolto durante lo workshop. Ha un titolo un po’ oscuro per alcuni, ma lo svolgimento e’ stato giudicato molto interessante da 33 persone di varie nazionalita’, per cui ve lo giro anche qua: “Sharing the perception of credibility in participatory investigation” (La condivisione della percezione della credibilita’ nelle indagini partecipative”).

giovedi’ 7 ore 21.30, presso la sala consiliare di Castiglione della Pescaia (GR) si tiene la presentazione del progetto del “patentino dell’ospitalita’” per operatori turistici e dell’accoglienza di questo comune, che prevede incontri settimanali nelle varie frazioni. Sono stato invitato come formatore a tenere un intervento nella giornata di Tirli, che sara’ per il 7 marzo dalle 14.30, e saro’ presente anche all’inaugurazione di questo percorso.

venerdi’ 8 e sabato 9 al Foro Boario Cuneo, riparte il Festival di Sanrito. Ebbi modo di partecipare alla prima serata dell’edizione 2017, allora tenuta nel mitico Condorito di Margarita (CN). Rimasi folgorato dalla situazione e predissi il brano vincitore, scrivendone una recensione che l’autore conserva fra i suoi ricordi piu’ cari (mi ha detto lei stessa). Purtroppo quest’anno non credo di poterci andare, ma vi invito a considerarlo se siete in quei paraggi lassu’ e non lo conoscete.

Qualche anteprima:Il 23 febbraio stiamo organizzando a Firenze, in un hotel a tre minuti a piedi dalla stazione FS di Santa Maria Novella una versione “bonsai” del Festival d’Inverno in Val di Farma tenuto il 14/15/16 dicembre scorso. Se non avete avuto modo di capitare a Tatti, Piloni, Torniella e Scalvaia prima di Natale, puo’ essere un modo per recuperare la cosa.

promemoria: ricordo a chi si interessa di ambiente, paesaggio, turismo, ecologia, statistica, diritto, biologia, fisiologia, agricoltura, efficienza energetica, monitoraggio, sviluppo rurale, astrofisica (ecc) che sono aperte le iscrizioni alla lista di discussione su “protezione e promozione del cielo notturno in italiano

Per tutto il resto: info@pibinko.org, oggi sulla base di Mayonaise degli Smashing Pumpkins

branobag del 4/2/19: per cominciare la giornata pensando alla maionese

…o a essere se stessi ? – riportiamo qui sotto il testo di commento della prima edizione del 12/8/12, notando che un video del concerto sotto il leccio di cui si parla sara’ prossimamente su questi schermi.

la rubrica dei brano bag comincia a registrare qualche estimatore meno timido:

scrive Andrea (che si firma “l’Omonimo”) da Milano: “…Ti confermo che il brano-bag é diventata l’unica vera pausa imprescindibile della mia giornata lavorativa. Ora in ferie non riesco ad ascoltarli ma mi collego comunque per vedere di che brano si tratta e leggerne aneddoti e commenti. Appena rientro mi guardo gli arretrati”.

Ma torniamo al brano di oggi…

Secondo il carneadico critico musicale Giancarlo da Miele, il disco Siamese Dream, da cui è tratto Mayonaise, richiede per essere compreso nella sua parte di testi almeno diciotto anni di tempo.
Se non lo avete mai ascoltato, cominciate con questi 7’28” in cui Billy Corgan si scorda anche le parole, ma le risolve la situazione con un garbo inatteso e che ci ricorda che -almeno nel 1993- fare musica non era un’attività plastificata (ma nemmeno oggi, se penso alla jam session cui ho assistito ieri sotto un leccio).

Se invece già conoscete Siamese Dream, fateci sapere il vostro parere su questo disco (l’indirizzo e-mail dove scrivere lo conoscete)

à la musique! à la musique!

Fool enough to almost be it
Cool enough to not quite see it
Doomed
Pick your pocket full of sorrow
And run away with me tomorrow
June

We’ll try and ease the pain
But somehow
We’ll feel the same
Well, no one knows
Where our secrets go

I send a heart to all my dearies
When your life is so, so dreary
Dream
I’m rumored to the straight and narrow
While the harlots of my perils
Scream

And I fail
But when I can, I will
Try to understand
That when I can, I will

Mother weep the years I’m missing
All our time can’t be given
Back
Shut my mouth and strike the demons
Cursed you and your reasons
Out of hand and out of season
Out of love and out of feeling
So bad

But when I can, I will
Words defy the plans
But when I can, I will

Fool enough to almost be it
And cool enough to not quite see it
And old enough to always feel it
Always old, I’ll always feel this

No more promise, no more sorrow
No longer will I follow
Can anybody hear me
I just want to be me

When I can, I will
Try to understand
That when I can, I will

branobag del 3/2/19: Un diluvio

Situazione nata a m(‘)appare Parigi, dove non capitavo dal lontano 1993. Allora fra altri giri si visito’ meta’ del Louvre in mezz’ora quasi correndo per le sale (poi Bertolucci ci faceva i film, con quelli che corrono nelle sale del Louvre, ma penso ci sia diversa gente che ha l’ispirazione di farlo).

Nel 2019 si corre in altro modo, e tra un passo e l’altro noto un manifesto di un artista di cui sarebbe molto interessante organizzare un tour italiano con varie tappe in Liguria, per vedere l’effetto che fa. In alternativa, si potrebbe organizzare una gita organizzata da Genova a Parigi nei giorni 10/11/12 aprile prossimi.

Brano bag del 2-2-19: per cominciare la mattina pensando a chi sta al caldo- Estate

Il 14-8-2012 (prima edizione di questo branobag) si diceva:
…ma pensando anche che quest’inverno è stato molto, molto, molto più impegnativo (per chi si è preso la neve)….o cosa mai sarà successo agli autori del brano, nell’estate del 1960, per uscire con questa e non con “Summer Times” di Grease ?

Bruno Martino – Estate (1960)
(odio l’estate)
(Brighenti – Martino,B)

Estate
sei calda come i baci che ho perduto
sei piena di un amore che è passato
che il cuore mio vorrebbe cancellar
Odio l’Estate
il sole che ogni giorno ci donava
gli splendidi tramonti che creava
adesso brucia solo con furore
tornerà un altro inverno
cadranno mille pètali di rose
la neve coprirà tutte le cose
e il cuore un po’ di pace troverà
Odio l’Estate
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
l’ estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolore
Odio l’Estate … Odio l’Estate …
Tornerà un altro inverno
cadranno mille pètali di rose
la neve coprirà tutte le cose
e il cuore un po’ di pace troverà
Odio l’Estate
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
l’ estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolore
Odio l’Estate … Odio l’Estate …

branobag del 1-2-19: 32/20 blues

Nella ripubblicazione graduale delle vecchie puntate, non è proibito mettere ogni tanto qualche inserto nuovo, se no diventa un esercizio seriale.

Metagiornalismo forestale lungo la sp124 grossetana (27-1-19)

Per esempio ultimamente ho ascoltato parecchio il disco due del concerto “The Bottom End” dei Gov’t Mule di Warren Haynes, e fra vari pezzi ganzi c’è il 32/20 Blues.

Questo è, tanto per cambiare, un brano nato fra le due guerre mondiali scorse, in particolare di Robert Johnson. Si potrebbe dire che Robert Johnson sta alla musica come Philip K. Dick sta al cinema, in termini di cose scritte che sono state poi molto riusate (e bada bene che Johnson a sua volta l’aveva scritta adattando un pezzo di Skip James…insomma…).

Venendo al brano: inizialmente mi era piaciuto per la trama di batteria…un paradiddle di 12 minuti, la parte slide è accattivante, e poi sono andato necessariamente a cercarmi il testo, ché dicevo: “o come mai ci vogliono tutti i medici di Hot Springs?”. Testo tremendo! Solo per ascoltatori consapevoli.

Non ho ritrovato il video della versione corrispondente al CD (che esiste, perché ho il DVD), ma questa ci assomiglia abbastanza. Buon ascolto.

When I send for my baby, man, and she don’t come | quando chiamo la mia ragazza, gente, se lei non si presenta
Send for my baby, man, and she don’t come | chiamo la mia ragazza, e lei non si presenta
All the doctors in Hot Springs sure ain’t gonna help her none | non basteranno tutti i dottori di Hot Springs per aiutarla

If she gets unruly, thinks she don’t want you | se lei non fa per bene, e pensa di non volermi
If she gets unruly and thinks she don’t want you | se non fa per bene, e pensa di non volermi
Take my 32-20 now and break her half in two | prendo subito la mia 32-30 e la spezzo in due

She got a .38 special, but I believe it’s much too light | lei ha una 38 special, mi sa che è un po’ troppo leggera
She got a .38 special, but I believe it’s much too light
I got a 32-30, makes the camp all right | io ho una 32-20, con questa si mette tutto a posto

[Chorus]
If I send for my baby, man, and she don’t come
Send for my baby, man, and she don’t come
All the doctors in Hot Springs sure ain’t gonna help her none

Gonna shoot my pistol, shoot my Gatling gun | andrò a sparare la mia pistola, e sparerò col mio fucile Gatling
Gonna shoot my pistol, got to shoot my Gatling gun
You made me love you, now your man has come | hai voluto che mi amassi, ora il tuo uomo è qui

Aw baby, where’d you stay last night? | oh, bimba, dove sei stata l’altra notte?
Aw baby, where’d you stay last night?
You got your hair all tangled and you ain’t talking right | hai tutti i capelli arruffati e non me la dici giusta

Her .38 special, boys, it do very well | la sua 38 special, ragazzi, funziona parecchio bene
Her .38 special, boys, it do very well
I got a 32-20 now it’s a burning hell | ma io ho una 33-20, e ora ci sarà l’inferno

[Chorus]
If I send for my baby, man, and she don’t come
Send for my baby, man, and she don’t come
All the doctors in, sure ain’t gonna help her none

Hey hey baby, where’d you stay last night? | o bella, dove sei stata l’altra notte?
Hey hey baby, where’d you stay last night?
Didn’t come home till the sun was shining bright | non sei rientrata finché il sole non era alto

Oh boys, I just can’t take my rest | oh ragazzi, non trovo piu’ pace
Oh boys, I just can’t take my rest
With this 32-20 laying up and down my breast | con questa 32-30 che mi ritrovo sdraiata sul petto

Brano bag del 31/1/19: per fare una pausa nella giornata pensando a una festa/Tapparella

(prima edizione: 13/8/2012) –

Il vero brano bag si gusta al posto del pranzo, come sanno gli intenditori.

Si conferma che Mangoni è uno che ha capito molte cose. Per il resto: parola alle parole e alla musica degli Elio e le Storie Tese…con cinque secondi di silenzio per Jimi Hendrix e Frank Zappa…il tempo per pronunciarne il nome nella vostra mente.

Brufolazzi, tapparella giu` e poltiglia piu` ascella purificata: ti ricordi
che meraviglia la festa delle medie?
“Tu non vieni”. Non importa, sai, ci avevo judo. Ma se serve vi porto i
dischi cosi` potrete ballare i lenti, “Porta pure ma non entri”. Ma perche’
siete cosi`? Io che credevo, io che speravo. Partecipero`, mi
autoinvitero`, dannata festa delle medie.
Mi presento: burp, haha, ciao ragazzi. Faccio un vento e gli camhio il
clima, temporeggio bevendo spuma chiedo fonzi e mi danno avanzi. Cristo,
perche’? Parapiglia. scatta il gioco della bottiglia Se avro` culo potro`
“Tu non giochi” baciare. “Ahhiam fatto le squadre prima” palpare “Ma se
[ From: http://www.metrolyrics.com/tapparella-lyrics-elio-e-le-storie-tese.html ]
aspetti fra un po’ finiamo” amare.
Si` va be’ pero` poi balliamo, “Non ci rompere i coglioni”. Sul piatto gira
un geghege’, danzo da solo ee ne vanto. Fantastico zimbello, io Non
consumero`, non deglutiro` questa amarissima aranciata. No, invitato no.
niente fonzi no sul bicchiere no niente nome ho.
Ballo lento no, ballo forte no, la bottiglia no, gioco scopa no. Amicizia
no, cortesia no, convenienza no, ampio parcheggio no. Basta Questa festa e`
insoddifacente, ma ne ho un’altra nella mia mente. Una festa molto
particolare dove saranno invitati tutti: molti amici, molti nemici anche
Panino.
Forza, Panino.

branobag del 30/1/19: Per cominciare la giornata con le chitarre rosse

Oggi e domani trasmettiamo in diretta dal Lago di Braies/Pragsee (dicevo il 10/8/2012, NdR)…oggi da Milano.

“My big friend Willy and I used to play this song cranking up the volume on his old Volvo, around 1994 or so around Lainate, North of Milano. Often times we ended up listening to the song just staying in the car….we didn´t drive anywhere, at least physically, but -man- it sounded like we were going up the country, like Canned Heat…” (Giancarlo da Miele, Lost in Space, 2015, Pheltrinazzi, 215 pagine – traduzione con testo a fronte)

I was down at the New Amsterdam staring at this yellow-haired girl
Mr. Jones strikes up a conversation with this black-haired flamenco dancer
She dances while his father plays guitar
She’s suddenly beautiful
We all want something beautiful
I wish I was beautiful
So come dance this silence down through the morning
Cut Maria! Show me some of them Spanish dances
Pass me a bottle, Mr. Jones
Believe in me
Help me believe in anything
I want to be someone who believes

Mr. Jones and me tell each other fairy tales
Stare at the beautiful women
“She’s looking at you. Ah, no, no, she’s looking at me.”
Smiling in the bright lights
Coming through in stereo
When everybody loves you, you can never be lonely

I will paint my picture
Paint myself in blue and red and black and gray
All of the beautiful colors are very very meaningful
Grey is my favorite color
I felt so symbolic yesterday
If I knew Picasso
I would buy myself a gray guitar and play

Mr. Jones and me look into the future
Stare at the beautiful women
“She’s looking at you.
Uh, I don’t think so. She’s looking at me.”
Standing in the spotlight
I bought myself a gray guitar
When everybody loves me, I will never be lonely

I want to be a lion
Everybody wants to pass as cats
We all want to be big big stars, but we got different reasons for thatBelieve in me because I don’t believe in anything
and I want to be someone to believe

Mr. Jones and me stumbling through the barrio
Yeah we stare at the beautiful women
“She’s perfect for you, Man, there’s got to be somebody for me.”
I want to be Bob Dylan
Mr. Jones wishes he was someone just a little more funky
When everybody loves you, son, that’s just about as funky as you can be

Mr. Jones and me staring at the video
When I look at the television, I want to see me staring right back at me
We all want to be big stars, but we don’t know why and we don’t know how
But when everybody loves me, I’m going to be just about as happy as can be
Mr. Jones and me, we’re gonna be big stars..