Ana Carolina, sconosciuta ai piu’ in Italia, potrebbe essere ricordata da ascoltatori storici o di Caterpillar o di Radio Popolare Milano, fine anni Novanta (e via via agli ascoltatori notturni delle cose brasiliane di RAI Radio 1). Poi qualcuno potrebbe aver notato che nel 2002 incise una versione brasileira de “La mia storia fra le dita” di Gianluca Grignani, intitolata “Quem de nos dois“. Proponiamo qua la prima, che tonifica la mattina, anziche’ dare venature blues, e ci invita a non stare affossati:
Versione “ao vivo”, essenziale per vedere la creazione monstre di tamburellli che compare verso 1’15” e percepire l’impatto del gruppo
versione in studio – per sentire bene suoni e testo.
Am Um buraco é um lugar onde alguém afunda Um buraco É UM LUGAR ONDE EU NÃO QUERO ESTAR DEIXA ESTAR, DEIXA ESTAR MINHA BOCA LINDA QUERO TE VER, QUERO TE VER PASSAR Am D7 EU TO SAINDO,EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE Am C EU TO SAINDO, EU TÔ SAINDO DESTE BURACO D7 HELP ! EU PRECISO SAMBAR C {Am D7} HELP! NÃO HÁ QUEM ME PARE HELP! EU PRECISO SAMBAR UM BURACO NO CHÃO É UMA ARMADILHA UM BURACO NO TETO É COMPLICAÇÃO SE CHOVER QUERO ESTAR DO TEU LADO, Ó MINHA SE O SOL APARECER JÁ NÃO GARANTO NÃO EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO JÁ EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE BURACO HELP … UMA FENDA, UMA FOSSA, UMA RACHADURA UMA VALA, UM CABRESTO, EU NÃO QUERO NÃO EU TE VI NO BURACO DA FECHADURA COM UM BURACO FEITO A BALA NO TEU CORAÇÃO UMA TOCA, UM VÃO UM BECO SEM SAÍDA UM BURACO NO DENTE É UMA DOR DE CÃO EU NÃO QUERO PASSAR PELA AVENIDA NUMA ESCOLA SEM ENREDO E MAL DE EVOLUÇÃO
Domenica 14-1-18 andò in onda su Kilimangiaro di RAI 3 una puntata de “Il cacciatore di paesaggi” di Fabio Toncelli dal titolo “Alla ricerca del buio” (rivedila su Rai Play).
Pur non risultando accreditato, ebbi modo di partecipare alla scrittura della puntata. Gli autori, incuriositi dal progetto BuioMetria Partecipativa e dalla sua sede di nascita (la prima misura considerata partecipativa fu fatta la notte dopo la festa del Primo Maggio in loc. Certopiano, lungo la strada che porta al castello del Belagaio, il 2-1-2008 . cfr. video BuioMetria Partecipativa in Maremma, lezione 1) mi contattarono per fornire varie tracce e spunti, che si ritrovano in tutto l’episodio (apertura su S. Galgano, cartello stradale a Casal di Pari, punti panoramici, nome della Valle che non c’è ecc. ecc.) ed ebbi modo di assistere la troupe in una delle due giornate di riprese.
Stamattina presto ho ricevuto un messaggio social che mi risegnalava un estratto di quel servizio, inquadrato in un post dal titolo “La valle del buio assoluto…val di Farma”, a cura dei Roccastradini nel Mondo, che conosco dal 2007 ma che non sempre riesco a seguire.
Colgo lo spunto dell’articolo di allora, forse riemerso in questi giorni grazie alle notifiche social che creano anniversari e ricorrenze personalizzate per ricordare che:
Il “buio assoluto” -così come lo “zero assoluto” nella temperatura- in natura non esiste. Se andate nei posti piu’ remoti oggi raggiungibili in una notte senza luna, la luce delle stelle vi consentirà di vedere piuttosto bene i vostri dintorni, con colori meno differenziati. Provate col deserto, il mare molto fuori da acque territoriali, o qualche valle che scherma le città. Quando siete lì, state usando la visione scotopica, che l’occhio umano attiva naturalmente quando il livello di luce è molto basso.
In condizioni di laboratorio è possibile creare condizioni vicine allo zero assoluto, e mettendo un disco è possibile anche ascoltare il gruppo Zero Assoluto, ma in realtà si tratta di una condizione fisica teorica. E’ invece facilissimo creare condizioni di buio assoluto: basta andare in cantina e spegnere la luce, avendo l’attenzione di mettere un cencio intorno al profilo della porta per non far filtrare luce dal corridoio. Volendo si può anche scendere molto in basso in qualche grotta e spegnere i faretti. Ma è molto piu’ pericoloso e costoso rispetto a stare mezz’ora in cantina, magari poi componendo canzoni.
La Val di Farma non è il posto piu’ buio del mondo, né d’Italia, e nemmeno in Toscana. La Val di Farma è un posto parecchio buio, rispetto alle condizioni medie del territorio italiano, da cui dal 2008 si fanno attività di divulgazione sulla questione inquinamento luminoso/qualità del cielo notturno. Queste attività (queste sì parecchio animate rispetto ad altre realtà che si occupato di tutela e promozione di ambiente e territorio, soprattutto se rapportate alle risorse in campo) vogliono essere anche a beneficio di altre località rurali o urbane interessate ad adottare comportamenti piu’ sostenibili di quelli diffusi oggi sul tema illuminazione, senza pregiudicare livelli di illuminamento utili a garantire la sicurezza dei cittadini.
Per approfondire la questione, vi ricordo che ci sono servizi di divulgazione su luce e buio che possiamo offrire e da cui -perché no- avviare attività di valorizzazione del territorio che vadano oltre l’occasionale round di commenti positivi su social (sempre piacevole, ma che di solito finisce lì).
[introduzione e traduzione aggiunte il 16/1/19 – video del 23/6/2011] – Si mormora che per questo brano Jimi Hendrix sia stato ispirato dalla location di Essaouira, in Marocco, che negli anni Sessanta del secolo scorso era frequentata da musicisti, registi e altri -isti in cerca di I(n)spirazione e di prodotti tipici locali.
Andai a Essaouira nel 2000, per un congresso sulla gestione delle risorse idriche in zona costiera, e mi ritrovai abbastanza ispirato. E’ un po’ come Alghero, ma senza Capo Caccia davanti e con piu’ marocchini. A sud, al posto de La Speranza e le scogliere verso Bosa, chilometri di spiagge di sabbia dove giovani giocano una successione senza soluzione di continuita’ di partite di calcio, per cui vedi solo gente che corre scalmanata, e sette-otto palloni.
Poi, l’episodio piu’ ganzo vissuto a Essaouira fu durante una trattativa commerciale in una delle botteghe del centro. Ma questo testo sta “a ddiventa’” troppo lungo, per cui rientriamo nella parte musicale con “Castles made of Sand”, in tre versioni parallele:
quella vera
Red Hot Chili Peppers, carichi a pallettoni
Tuck (Andress) e Patty (Cathcart) – altissimi.
Down the street you can hear her scream you’re a disgrace | La puoi sentire urlare, in fondo alla strada “Mi fai schifo” As she slams the door in his drunken face | Mentre sbatte la porta sul suo muso ubriaco And now he stands outside | e ora lui sta in piedi la’ fuori And all the neighbors start to gossip and drool | e tutti i vicini cominciano a sparlare e a starci dentro He cries oh, girl you must be mad, | lui grida “bimba, devi essere impazzita” What happened to the sweet love you and me had? | “Cosa e’ successo all’amore dolce che avevamo” Against the door he leans and starts a scene, | si appoggia alla porta e comincia a fare una scenata And his tears fall and burn the garden green | e le sue lacrime cadono e bruciano il pratino
And so castles made of sand fall in the sea, eventually | e cosi’ I castelli di sabbia cadono in mare, prima o poi
A little Indian brave who before he was ten, | un giovane indiano, che prima di avere dieci anni Played war games in the woods with his Indian friends | faceva giochi di guerra con I suoi amichetti indiani And he built up a dream that when he grew up | e sognava che quando sarebbe cresciuto He would be a fearless warrior Indian Chief | sarebbe diventato un impavido capo indiano guerriero
Many moons passed and more the dream grew strong until | passarono molte lune, e il suo sogno si fece piu’ forte fino al giorno in cui Tomorrow he would sing his first war song and fight his first battle | domani avrebbe cantato il primo canto di gurerra e combattuto la sua prima battaglia But something went wrong, surprise attack killed him in his sleep that night | ma qualcosa ando’ storto e un attacco di sorpresa lo uccise nel sonno quella stessa notte
And so castles made of sand melts into the sea, eventually
There was a young girl, who’s heart was a frown | c’era una ragazza con il cuore triste
Cause she was crippled for life, | perche’ era storpia per sempre And she couldn’t speak a sound | e non poteva parlare And she wished and prayed she could stop living, | e desiderava e pregava di smettere di vivere So she decided to die | per cui decise di morire She drew her wheelchair to the edge of the shore | porto’ la sedia a rotelle verso il bordo della riva And to her legs she smiled you wont hurt me no more | e sorrise alle sue gambe “non mi farete piu’ del male” But then a sight she’d never seen made her jump and say | ma poi una visione che non aveva mai avuto la fece saltare e dire Look a golden winged ship is passing my way | guarda, una nave dalle ali dorate sta passando dalle mie parti
And it really didn’t have to stop, it just kept on going… | e non si dovette nemmeno fermare, continuo’ ad andare
And so castles made of sand slips into the sea, eventually | e cosi’ I castelli di sabbia scivolano in mare, prima o poi
…cammina sull’acqua, ma con rispetto per altri precursori, con cautela, e con la supervisione del padre Pietro, detto “Il Matto”, autore della foto.
Alla vostra destra, Giacomo Guiggiani di Torniella, aspirante enologo e centrocampista centrale dell’Alta Maremma calcio (nonche’ mandatore di palla a 21 con il Torniella, cfr. foto X dell’articolo su Langscape) sul torrente Farma sabato 12 gennaio, verso le 9 di mattina.
Non fate queste cose da soli, e dove l’acqua e’ piu’ fonda di mezzo metro.
Nel frattempo: la settimana corrente sarebbe stata positivamente tranquilla sul versante pibinko.org. Stiamo mettendo ordine su vari dossier, preparando presentazioni e proposte, e un po’ riposando. In particolare, e’ ripresa la pubblicazione dei branobag, partendo da quelli del 2011, travasandoli dal vecchio sito a quello nuovo, e aggiungendo qua e la’ qualche rifinitura o nuovo commento. Oggi, per esempio e’ uscito il “branobad” del 18-5-2015 (All I really want di Alanis Morrissette, con testo a fronte)….ci sono ancora circa 400 branobag di ritrasmettere.
…sarebbe stata una settimana tranquilla, se non fosse che e’ venuta fuori la settima giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali promossa dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) per giovedi’ 17 gennaio. Fatta una rapida consultazione con alcuni soggetti di riferimento, abbiamo deciso di aderire con un evento che ha assunto l’enigmatico titolo “…e ora questa ‘un si rimanda!!!”. Si parlera’ comuque di palla a 21 (o palla eh!). L’evento e’ di giovedi’ 17, a Torniella (GR) e’ spiegato in questa pagina.
Sabato 19 al Circolo ARCI di Torniella, serata con panino con lampredotto e prodotti affini, che personalmente non mi appassionano (I gusti son gusti), ma fanno la gola di tanti. Estote parati.
Ricordo anche che sono aperte le iscrizioni alla lista di discussione su protezione e promozione del cielo notturno in italiano (proprocieno-it), come spiegato in questo articolo. Le discussioni vere e proprie cominceranno fra qualche settimana, ma intanto vi potete iscrivere. La cosa non e’ solo per addetti ai lavori e fa parte di una collaborazione fra BuioMetria Partecipativa, CNR IBIMET di Firenze e Universita’ di Pisa. L’iscrizione e’ libera e gratuita via mail a bmp@pibinko.org. A seguito della mail il vostro indirizzo viene aggiunto a un gruppo di discussione google e da li’ in poi potete interagire con proprocieno-it.
Per il resto, maggiori aggiornamenti lunedi’ prossimo. Potete sempre scrivere a info@pibinko.org per domande, commenti e proposte.
Momenti di una partita di palla a 21 (Piloni, settembre 2018).
“Chi di voi non ricorda di Dik Dik?” disse il pianobarista la sera della cena del torneo di palla a 21 a Scalvaia 5-6 anni fa. E Fabione gli rispose, in mezzo a 120 persone: “mi sa te!“, dato che nell’ora precedente l’artista si era esibito in una serie di pezzi tutti molto famosi e alltugederevribodi, ma suonati non proprio bene. Per capirsi: sembrava Rocco Tanica quando fa i pezzi un po’ con la metrica a caso e le stonature di un semitono, con la differenza che Rocco Tanica fa apposta, mentre il pianobarista della cena di Scalvaia no.
Dunque, la musica è importante per molti di noi, ma l’effetto che la musica ha su di noi cambia sia in funzione di chi la propone che del contesto. Quello che doveva essere un tappeto musicale un po’ lounge per allietare la conversazione di una cena di paese è diventato un tormento.
Ragionando sul senso della musica per me, nel 2011 ho iniziato a condividere con un pubblico aperto un esercizio che avevo iniziato già nel 2000 in circoli di colleghi e amici, cioè far ascoltare musica spiegandola secondo me e accostandoci altri elementi affini.
Questa idea si è gradualmente strutturata in una rubrica pubblicata tramite blog, che ha avuto varie serie, come spiegato in questa pagina. Può anche essere utile vedere la sezione “Musica e poesia” di pibinko.org per capire meglio il contesto.
Il logo dei branobag di pibinko.org
La cosa ha un suo seguito, e via via incontro persone che chiedono quando ricominciano i brano bag. Con il 2019, ho deciso di fare un piccolo sforzo editoriale e ripubblicare gli episodi branobag usciti finora sul nuovo sito di pibinko.org. Seguendo lo schema “dal lunedì al venerdì” l’operazione dovrebbe coprire buona parte dell’anno in corso, e sarà l’occasione per riascoltare, rileggere e rivedere brani, testi e immagini che molti avranno scordato, e molti altri ancora non conoscono. Alla vostra destra, il nuovo logo della rubrica.
I branobag saranno dunque reperibili nella sezione notizie di pibinko.org, con il tag branobag.
E sempre interessante spostare gli accenti tenendo conto del regionalismo (che, come diceva il regista Lucio Monocrom nel cinema e non solo è molto importante). Ad esempio, se prendi “mezzosoprano” in Toscana può diventare “mézzo soprano”.
Cose che succedono di sabato nelle valli che non ci sono.
Per la settimana corrente staremo relativamente quieti (anche perché i giorni scorsi sono stati impegnativi), a preparare febbraio e -se riusciamo- a fare un breve resoconto delle attivita’ 2018.
Novità 2019: Come progetto BuioMetria Partecipativa assieme a CNR IBIMET di Firenze e Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa abbiamo deciso di avviare una mailing list a tema la protezione e la promozione del cielo notturno. La cosa è spiegata alla pagina “lista proprocieno-it” di pibinko.org. Se volete partecipare potete scrivere a bmp@pibinko.org.
Musicalmente: andando verso il fine settimana ci saranno cose interessanti per i piemontesi, con il Festival di Sanrito a Cuneo, e gli Etruschi from Lakota in versione duo (con Tom Newton all’armonica) in tournée a Boves (ven. 10), Torino (Sab 11) e Cassinasco (Dom 12). Si veda il calendario di pibinko.org per i dettagli.
Per chi non lo avesse visto, interessante anche l’articolo de Il Tirreno ed. Grosseto di venerdi’ 4/1 (Albinia e Torniella: due notti sonore per parlare della Val di Farma). Questo presentava le due serate e spiegava gli aspetti “paramusicali” della situazione, derivanti dall’integrazione delle performance con le attivita’ di divulgazione di pibinko.org e altri componenti del collettivo e la preparazione della Spring/Summer school in Val di Farma (con vari raccordi nazionali ed esteri).
Sempre come arretrati, pubblicati ieri due video realizzati dal Coordinamento Associazioni Astrofile della Toscana durante il loro convegno 2018 a Torniella (GR): abbiamo quello sul corso di costruzione di asteroidi co Ilo Ferrandi, e quello con la sigla di chiusura (grazie a Paolo Bacci del GAMP per averla in qualche modo suggerita). Li trovate nelle posizioni alte della pagina “servizi/video” di pibinko.org…mettere tutti i link a tutto sta diventando impegnativo.
In attesa del prossimo notiziario pibinko.org, con cui inizieremo a fare un po’ di sintesi sul Festival d’Inverno e di anteprime 2019, un breve messaggio a reti non unificate e soprattutto un invito per sabato 5/1.
A chiudere quello che alcune nazioni occidentali (di un pianeta di cui alcuni hanno deciso che l’occidente inizia da un osservatorio astronomico vicino a una ex capitale imperiale) considerano la fine di un ciclo temporale chiamato “anno”, tre brani e un invito.
L’invito e’ per sabato 5/1/2019 a Torniella per il pomeriggio/sera “live e vinili: musica dai colli, dai campi e dai fienili”, a cura della Jug Band dalle Colline Metallifere. Per capire il contesto della situazione e’ utile un approfondimento.
Poi, tre brani:
Dei Minutemen, californiani punk-rock con vene jazzistiche, “Maybe partying will help” (fare una festa potrebbe servire). Essenziale vederli dal vivo, ma se siete incuriositi, controllate la versione in studio per sentire i suoni.
Di Sinead O’Connor, “This is the last day of our acquaintance” (Questo e’ l’ultimo giorno della nostra amicizia…che potrebbe precludere a una fine, o all’inizio di una relazione piu’ consapevole).
Dei Tre Allegri Ragazzi Morti, dal Friuli senza furore, “La mia vita senza te” (my life without you). Che sembra una canzone triste, ma non lo e’. E’ tristissima.
branobag del 2012 e poi 2015, poi 2017 con traduzione del testo – -…aggiunta la spiegazione di rap/wrap…da non trascurare la versione dal vivo, in fondo. 2018: senti la chitarra con wah-wah nella versione dal vivo…per me uno dei pezzi più potenti in assoluto nella storia della musica come combinazione di testo, musica, messaggio ed esecuzione. non unico, non irripetibile…ma tttb (tanta, tanta, tanta roba).
…Dove ieri sera mi dicevano che c’è chi cerca le persone cercando la musica nelle persone, segnalo -oltre alla canzone- il video: non solo si può cercare la musica nelle persone, ma le persone possono essere musica, parti di un brano, pezzi di solco nel vinile. Manhattan è un grosso disco che gira….e noi in che album stiamo ?
[2017] Questo video è analogo a Matrix (il film, no il talk show)…di Matrix dicono che lo devi guardare tre volte: la prima vedi gli effetti speciali, la seconda la storia, e la terza cominci a intravvedere il messaggio.
Per Everything is Everything:
la prima volta che lo senti ti arriva il campionamento, la ritmica e il ritornello,
la seconda (se prendi il testo) cominci a entrare nella storia,
… almeno alla quindicesima cominci a notare i dettagli del video e come si intrama col testo senza risultare didascalico….
veramente notevole (ma va visto quindici volte, non di fila…richiede assimilazione graduale ;) ).
—e nel 2015–
poi, col carico di ieri, una mattina mi son svegliato e sono andato a cercare una versione dal vivo…conosco il brano dal 1999 (ce lo mettevano come base al corso di giocoleria a Cagliari), ma non mi era mai passato in testa di pensare che potesse eseguito dal vivo…e invece bada lì:
[e nel 2017]
Questo pezzo più lo ascolti e più “dice”…e poi questi gruppi che si presentano sul palco in 18 sono ganzi. Più che gruppi, sembrano famiglie allargate o combriccole di amici (“la combriccola è negli occhi di chi la vede” cit. Giancarlo da Miele).
Everything is everything | qualsiasi cosa è qualsiasi cosa What is meant to be, will be | quello che deve essere, sarà After winter, must come spring | dopo l’inverno, viene la primavera Change, it comes eventually | e il cambiamento, poi arriva [2x]
I wrote these words for everyone | ho scritto queste parole per tutti quelli Who struggles in their youth | che hanno dovuto faticare da giovani Who won’t accept deception in… | che non accetteranno l’inganno a… Instead of what is truth | al posto di ciò che è la verità It seems we lose the game, | sembra che noi si perda la partita Before we even start to play | ancora prima di cominciare a giocare Who made these rules? We’re so confused | chi ha fatto queste regole? Siamo così confusi Easily led astray | e facilmente ci fanno perdere la strada Let me tell ya that | e lascia che ti dica
Everything is everything Everything is everything After winter, must come spring Everything is everything
I philosophy | Io filosofia Possibly speak tongues | possibilmente parlo lingue Beat drum, Abyssinian, street Baptist | tocco di tambuto, abissina, Battista di strada Rap this in fine linen | ti faccio questo rap vestita in biancheria fine [ ma “wrap” ha la stessa pronuncia ed è “avvolgere”, “involgere”] From the beginning | sin dall’inizio My practice extending across the atlas | la mia pratica si estende su tutto l’atlante I begat this | Ho generato ‘sta cosa Flippin’ in the ghetto on a dirty mattress | rigirandomi nel ghetto, su un materasso sporco You can’t match this rapper / actress | ti ci voglio, a eguagliare questa rapper-attrice More powerful than two Cleopatras | più potente di due Cleopatre Bomb graffiti on the tomb of Nefertiti | bombardando di graffiti la tomba di Nefertiti MCs ain’t ready to take it to the Serengeti | Gli MC non sono pronti a cantar lassù sul Serengeti My rhymes is heavy like the mind of Sister Betty | le mie rime sono pesanti come la testa di Sister Betty L. Boogie spars with stars and constellations | L. Boogie combatte con stelle e costellazioni Then came down for a little conversation | poi torna giù per fare due chiacchiere Adjacent to the king, fear no human being | stando accanto al re, non aver paura di alcun essere umano Roll with cherubims to Nassau Coliseum | balli coi cherubini fino al Nassau Coliseum Now hear this mixture | mo’ ascoltate questo misto Where hip hop meets scripture | dove l’hip hop incontra le scritture Develop a negative into a positive picture | e trasforma un’immagine negativa in una positiva
Now, everything is everything What is meant to be, will be After winter, must come spring Change, it comes eventually
Sometimes it seems | a volte pare We’ll touch that dream | che si arrivi a toccare quel sogno But things come slow or not at all | ma poi le cose vanno piano, o non vanno per niente And the ones on top, won’t make it stop | e quelli che stanno di sopra, ‘sta cosa non la fermeranno So convinced that they might fall | così convinti che potrebbero cadere Let’s love ourselves then we can’t fail | se amiamo noi stessi, allora non potremo fallire To make a better situation | nel creare una situazione migliore Tomorrow, our seeds will grow | domani, i nostri semi cresceranno All we need is dedication | tutto quello che ci serve è dedizione
Let me tell ya that, Everything is everything Everything is everything After winter, must come spring Everything is everything
Everything is everything What is meant to be, will be After winter, must come spring Change, it comes eventually
[NdR; Le foto e il video da Madrid sono arrivate ieri sera, per cui solo oggi abbiamo potuto pubblicare questo articolo, riferito a eventi della settimana scorsa]
Il progetto BuioMetria Partecipativa, nato nel 2008 tra i boschi della Val di Farma (a metà strada fra Siena e Grosseto), pur avendo fra le priorità un approccio “locale”, ha sin dall’inizio guardato ai raccordi nazionali ed esteri:
Sin dal 2008 il progetto ha curato varie relazioni internazionali, parte delle quali sono riassunte alla pagina http://www.pibinko.org/posti
tra il 2009 e il 2011 presentava l’avanzamento del progetto nei principali convegni europei sul tema tutela e valorizzazione del cielo notturno (Il Simposio della International Dark Sky Association)
tra il 2013 e il 2016 la BMP ha rappresentato l’Italia nel comitato di gestione della rete europea di ricerca Loss of the Night (programma comunitario COST), assieme a una quarantina di soggetti da 18 nazioni, ospitando fra l’altro una delle campagne di misure comparative finanziate nell’ambito di questo progetto (era il marzo 2015 -cfr. Radio 24).
Dal 2017 al 2018, la BuioMetria Partecipativa ha avuto un piccolo finanziamento dal progetto HORIZON2020 Stars4all. Con questo la BMP ha potuto svolgere alcuni eventi aggiuntivi rispetto a quelli programmati autonomamente (e promosso il cofinanziamento del simposio internazionale su protezione e promozione del cielo notturno a Capraia nel settembre scorso).
Nei giorni 10 e 11 dicembre si è tenuto appunto l’incontro finale del partenariato di progetto Stars4all, che coinvolgeva soggetti da Spagna, Germania, Regno Unito, Belgio e Italia. In questa sede Andrea Giacomelli ha presentato una rassegna delle principali attività svolte nel corso dei due anni, in particolare in collaborazione con le comunità di Torniella, Piloni e Scalvaia, l’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, l’Università di Pisa e il fotografo Federico Giussani.
Presentazione in 59 secondi della BuioMetria Partecipativa 2018-2020: quella di prima, più la musica incorporata grazie alla Jug Band dalle Colline metallifere, in cui suonano compoenti del progetto assieme a rocker professionisti (ripresa di Dácil Muñoz, progetto Stars4all)
L’incontro di Madrid, che la BMP ha abbinato anche a un evento pubblico organizzato autonomamente la sera del giorno 11 era a ridosso del terzo festival d’inverno in Val di Farma e il convegno annuale del Coordinamento Associazioni Astrofile della Toscana. L’evento spagnolo è stato quindi l’occasione per rilanciare alcune delle iniziative più immediate tenutesi da poco in Toscana, oltre che annunciare una linea di iniziative che si terrà grosso modo da febbraio a metà giugno.
La terza giornata del Festival è stata tutto sommato defaticante rispetto alla seconda.
Un momento del convegno del Coordinamento associazioni astrofile della Toscana
Abbiamo avuto la presenza di quattordici delegati del Coordinamento Associazioni Astrofile della Toscana, cui abbiamo avuto modo di presentare alcuni colleghi che non conoscevano, come il presidente della AAT (Associazione Astrofili di Torniella), il presidente della AAPB (Associazione Astrofili di Piloni-Bali), il presidente della AAS (Associazione Astrofili dei Sodarini) e altri presidenti.
Il convegno è stato comunque molto interessante, oltre che per i contenuti tecnici, integrati quest’anno dalla presenza di Luciano Massetti del CNR IBIMET di Firenze, anche per alcune considerazioni sulla relazione fra scienza e società che sono emerse nella discussione….da approfondire meglio (possibilmente nella relazione sul festival).
Pici tra amici.
Dopo il pranzo sociale presso la sede dell’AARCIB(Associazione Astrofili Ristorante Camere Il Boscaiolo), con annessi pici cacio e pepe, il digestivo è stato preso durante la dimostrazione di costruzione della pallina di Palla a 21 a cura di Ilo Ferrandi.
Ilo Ferrandi (a sinistra di spalle), costruttore della pallina del 21…per un giorno costruttore di asteroidi.
Si è deciso successivamente di annullare la visita alla B.M. lavorazioni meccaniche (uno dei due titolari, Alessandro Bartalucci, ha comunque interagito con i partecipanti), andando a svolgere l’assemblea CAAT con chiusura attorno alle 17.30 con una piccola jam session musicale. La cosa è stata facilitata dal fatto che il convegno si teneva nella sala musica dell’Associazione Filarmonica Popolare Torniella, e che essendo il ritrovo di piccole dimensioni, non era stato necessario levare la batteria per svolgere l’evento.
Mauro Bachini, presidente CAAT, con una Eko X27 degli anni ’60 (proprietà Fam. Giacomelli) durante la jam session di fine convegno.
Salutati i delegati del CAAT sotto un nevischio incipiente (fortunatamente girato “a pioggia” dopo poco), due degli organizzatori, assieme ad altri paesani, sono andati a visitare l’antica bottega del falegname di Roberto Serragli a Scalvaia.
Antichi mestieri e remoti saperi a Scalvaia
Nel corso delle prossime settimane sarà preparato un rapporto sul festival. Nel frattempo: per dubbi o domande sui tre giorni di pici, amore e musica (e cultura, ambiente e innovazione libera) in Val di Farma: info@pibinko.org
Epilogo (temporaneo)
Momento di rilassamento post-festival a Scalvaia (fuori campo un gradevole focherello), o troppi pici a pranzo? – Foto di Sonia Masini