Ci siamo. Ci siete? Comincia la campagna autunnale 2018 della BuioMetria Partecipativa. E comincia la serie “Aspettando il Festival d’Inverno in Val di Farma”. E c’è un po’ di musica dal vivo per fare la colonna sonora…
Diversi dei lettori storici hanno reclamato una nuova stagione di branobag. E così sia, ma in versione light e come sottofondo alla lettura. Per oggi propongo “Stay With Me” dei Faces.
Prossime segnalazioni (dal 14 al 17 novembre)
Gli eventi contrassegnati da ** sono quelli in cui si propongono le storie “cultura, ambiente, innovazione libera” by pibinko.org
Settimana molto importante, quella scorsa, per il mio biscugino irlandese Jack O’Malley e per il debutto della Jug Band dalle Colline Metallifere (JBCM).
Il concerto era alla Festa della Castagna di Sassofortino (GR), località non facilmente raggiungibile dai grandi centri e dai principali snodi logistici intercontinentali, per cui i partecipanti tra chi segue le notizie di pibinko.org sono stati essenzialmente quelli maremmani, o neomaremmani, visto che c’erano anche diverse persone trasferitesi qua da qualche anno.
Comunque il pubblico c’era. Jack, Simone, Dario e Wolfgang hanno ce l’hanno messa tutta, e il riscontro di critica e pubblico è stato positivo (“bravi”, “divertenti”, “non sapevo che Jack suonasse la batteria”, ecc.). Al momento si è dato poco spazio al merchandising e alla “borsa di Eta Beta” che Jack aveva portato per alcuni momenti di intermezzo, ma vedremo di capire meglio cosa c’era dentro nelle prossime serate.
Di Sassofortino abbiamo qualche scatto di Elena Barusco e un paio di video amatoriali fatti da Andrea e Ambra Bartalucci di Piloni e Andrea Bartolini di Torniella (vedi “Sognando il Vaticano“, “Abramo“). A questi aggiungerei il video di Supermarket girato da Luigi “Roccia” Ciampini degli Etruschi from Lakota durante l’ultima prova prima del concerto, martedì 30.
Interessante anche il momento di chill out post-concerto al Bar del Glicine. Qui il gruppo ha ritrovato diversi del pubblico e avviato un simposio in cui si è discettato di temi come “I Måneskin sono in nuovi Litfiba?”, del volume dei concerti dei Tool o delle opportunità offerte dal bagarinaggio online. Il tutto accompagnato da ottima cedrata Tassoni e simulazioni di Istrumpa fra parenti.
Per non farsi mancare nulla, Jack O’Malley sabato 3 è stato poi invitato a una jam session a Torniella, assieme a Frank Maio di Telese e Fabiano Spinosi, dove si è risentita mezza scaletta di Sassofortino, più altri brani. Tra questi vari Pino Daniele e un’interessante versione di Aulin degli Etruschi from Lakota, suonata da un farmacista (Frank).
Ultimo- ma non ultimo, Jack si è ritrovato portare il gonfalone della Banda di Torniella in occasione della celebrazione della festa del IV Novembre a Massa Marittima (vedi video della banda). C’è chi la chiama “fruizione esperienziale del territorio”. C’è chi la chiama vita.
La prossima fruizione esperienziale del territorio con la Jug Band Colline Metallifere è per sabato 17 al Ganesh 0588 di Pomarance (PI), ore 21.30. Ci sarà una formazione allargata, buona anche per calcetto a 5 più le riserve.
proseguono i preparativi del terzo Festival d’Inverno in Val di Farma (14-16 dicembre p.v.): i dettagli del programma saranno pubblicati verso metà novembre. Per il momento possiamo anticipare che sarà una manifestazione che -a differenza delle due edizioni precedenti- non si svolgerà solo a Torniella e che non si sarà solo musica live.
Nelle scorse settimane abbiamo dedicato tempo a fare un ripasso di varie situazioni in còrso (“revuzià diverse situazioni in u prugressu”). Uso il plurale con riferimento a vari soggetti con cui si collabora per varie attività.
Ne è uscito un programma che in sette settimane porterà al terzo Festival d’Inverno in Val di Farma, e che traguarda giugno 2019.
Non voglio anticipare troppo: l’evento imminente per quanto riguarda il sottoscritto e altri personaggi è il concerto di lancio della Jug Band dalle Colline Metallifere alla Festa della Castagna di Sassofortino (GR), cui parteciperà un biscugino irlandese che non vedevo da tempo.
Per chi sta in Maremma, la Festa della Castagna di Sassofortino è una delle feste interessanti e importanti che animano il fuori stagione estivo e contribuiscono al turismo di prossimità. Per chi non sta in Maremma, potrebbe sembrare l’ennesima situazione da sagra paesana. Arrivederci a giovedì sera a Sassofortino per chi ci potrà essere, così decideremo cosa sarà.
Per entrare poi un po’ nel clima della stagione che vorremmo condividere, vi invito a fare un ripasso delle notizie su blog di pibinko.org, e a buttare l’occhio al calendario, che verrà aggiornato settimana per settimana da qui a fine anno.
Passata la stagione dell’ora legale, si entra in quella dell'”ora légale”.
1 – Parc Astronòmic Montsec, Consell Comarcal de la Noguera,
Camí del coll d’Ares s/n E25691 Àger, Lleida, Spain
sjribas@montsec.cat
2 – Consell Comarcal de la Noguera, C. Angel Guimera 28-30
E25600 Balaguer, Lleida, Spain
jvilajoliu@ccnoguera.cat
La serra del Montsec és una serra calcaria de més de 40 kilòmetres de longitud a les comunitats autònomes de Catalunya i Aragó al nord-est de la Península Ibèrica. La part catalana inclou al voltant de 20 municipis a les comarques del Pallars Jussà i la Noguera.
Aquesta área mostra uns paràmetres excel·lents pel desenvolpumant d’activitats al voltant de l’astronomia i els cels foscos. Per aquest motiu el Govern de Catalunya va promoure la creació i desenvolupament del Parc Astronòmic Montsec com una eina per ajudar al desenvolupament econòmic de la regió. Aquest impuls va donar una oportunitat per aturar la pèrdua de població i la creacio i millora de noves infrastructures turístiques vinculades al cel fosc i a les activitats astronòmiques.
L’any 2013 més de 1700 km2 van ser declarats com Destinació Turística Starlight i una part d’aquesta àrea va ser també Reserva Starlight gràcies als seus fantàstics paràmetres de cel nocturn i a les accions dutes a termes en el teriirotri per a preservar-lo.
Des del 2012 es van realitzar els primers anàlisi d’impacte econòmic i social, per exemple els resultats mostrats pel procés d’evaluació i diagnosi pel disseny del ‘Pla de Desenvolupament Sostenible del Turisme Montsec 2020’ [SomMontsec 2012]. L’any 2014 un nou estudi es va realitzat sobre els visitants del Parc Astronòmic Montsec i com contribueixen en l’economia local i en les activitats alternatives a l’àrea del Montsec. Aquest estudi del 2014 es va resvisar l’any 2017 amb les noves dades de visitants i paràmetres econòmics actualitzats.
Aquests estudis ens mostren importants resultats sobre la millora de l’àrea del Montsec. Per exemple el nombre d’allotjaments s’ha doblat en un dècada, l’aturada de la pèrdua de població a l’àrea o l’estimació d’uns 2 milions d’euros d’activitat econòmica generada al territori pels visitants del Parc Astronòmic Montsec.
1 – Parc Astronòmic Montsec, Consell Comarcal de la Noguera,
Camí del coll d’Ares s/n E25691 Àger, Lleida, Spain
sjribas@montsec.cat
2 – Consell Comarcal de la Noguera, C. Angel Guimera 28-30
E25600 Balaguer, Lleida, Spain
jvilajoliu@ccnoguera.cat
RIASSUNTO
Montsec è una catena montana di oltre 40 km di estensione nelle regioni catalana e aragonese nel nord-est della penisola iberica. La parte catalana comprende circa venti comuni nelle contee di Pallars Jussà e La Noguera.
Questa zona ha mostrato di avere eccellenti parametri per lo sviluppo di attività legate all’astronomia ed ai cieli bui. Per questo motivo il governo catalano ha promosso la creazione e lo sviluppo del Parco Astronomico di Montsec come strumento di sostegno allo sviluppo economico della regione. Questo sviluppo dà la possibilità di arrestare la perdita di popolazione e di consentire la creazione e la ristrutturazione di nuove strutture turistiche collegate al cielo buio e alle attività astronomiche.
Nel 2013 più di 1700 km2 furono dichiarati Starlight Touristic Destination e una parte di questa zona divenne Starlight Reserve grazie alle sue caratteristiche eccezionali e alle azioni fatte per preservarle.
Le prime analisi sull’impatto socioeconomico di questo programma sono state fatte sin dal 2012. Per esempio si citano i risultati del processo di valutazione per lo sviluppo del ‘Pla de Desenvolupament Sostenible del Turisme Montsec 2020’ [SomMontsec 2012] come piano strategico per il turismo in quest’area. Nel 2014 è stato svolto un nuovo studio, analizzando i visitatori del Parc Astronòmic Montsec e come partecipano all’economia locale ed alle altre attività nell’area di Montsec. Lo studio del 2014 è stato aggiornato con dati economici e di presenze del 2017.
Questi studi mostrano risultati importanti per lo sviluppo della zona di Montsec. Per esempio il numero di strutture ricettive nello scorso decennio è raddoppiato, la riduzione della popolazione residente è stata diminuita, e si è valutato un indotto economico di quasi due milioni di euro/anno dovuto ai visitatori del Parc Astronòmic Montsec.
D. Welch
Chair, Dark Skies Advisory Group
World Commission on Protected Areas, IUCN
welch.ottawa@gmail.com
Dal 1993 al marzo 2018, sono stati riconosciuti 149 tra parchi e comunità dal cielo buio, da parte di varie organizzazioni, in particolare la International Dark Sky Association (IDA), la Royal Astronomical Society of Canada (RASC) e la Starlight Initiative.
Dato che l’inquinamento luminoso ha effetto sulle specie e sulle loro interazioni, molte organizzazioni utilizzano nelle aree naturali sistemi di illuminazione compatibili con l’osservazione del cielo notturno e l’ecologia notturna.
I parchi del Canada e la RASC hanno sviluppato linee guida per l’illuminazione esterna nei parchi, ora raccomandate dalla IDA. Tali line guida si applicano nelle 27 riserve canadesi dal cielo buio. La Natural Sounds and Night Skies Division dello US National Park Service ha portato 22 dei propri siti a essere tra i 65 luoghi dal cielo buio negli USA, per lo più riconosciuti dalla IDA.
La Starlight Initiative certifica 16 riserve Starlight, soprattutto in Spagna. Diversi altri posti sono certificati a livello sub-nazionale o da gruppi di ricerca astronomica. Oltre ai parchi e alle comunità, la IDA certifica i “Sviluppi di particolare rilievo” e, analogamente, la Starlight Initiative le “Destinazioni turistiche Starlight”
Dato che questi programmi usano diverse denominazioni, lo IUCN Dark Skies Advisory Group ha sviluppato un sistema in sei classi, con sottoclassi, per consentire confronti su scala globale:
1, Dark Sky Astronomy Site, 14 siti
2, Dark Sky Park, 86 siti
3, Dark Sky Heritage Site, 3 siti
4, Dark Sky Outreach Site 9 siti
5, Dark Sky Reserve, 13 siti
6, Dark Sky Community, 24 siti
Rimango varie sfide:
L’inquinamento luminoso è spesso sovrastato da altre minacce per la natura, come il cambiamento climatico
Resta da fare molto lavoro per ridurre l’inquinamento luminoso nelle aree urbane, per cui le aree protette possono svolgere un ruolo di divulgazione, coinvolgimento dei visitatori e dimostrazione di buone pratiche
Resta ancora da capire che le aree protette dovrebbero essere comunque anche luoghi dal cielo buio
PAROLE CHIAVE: aree protette, conservazione della natura, parchi, comunità, buone pratiche, divulgazione
S. Ortolani1,2, A. Bertolo3, S. Cavazzani4,5, P. Ochner6,7
1Dipartimento di fisica e astronomia, Università di Padova Padova, Vicolo dell’Osservatorio 2, 35122 Padova, Italia
2INAF, Osservatorio Astronomico di Padova, Vicolo dell’Osservatorio 5, 35122 Padova, Italia
sergio.ortolani@unipd.it
3Agenzia Regionale di Protezione e Prevenzione Ambientale, Veneto, Dipartimento di Padova,Via Ospedale Civile 24, 35121 Padova, Italy
andrea.bertolo@arpa.veneto.it
4Dipartimento di fisica e astronomia, Università di Padova Padova, Vicolo dell’Osservatorio 2, 35122 Padova, Italia
5INAF, Osservatorio Astronomico di Padova, Vicolo dell’Osservatorio 5, 35122 Padova, Italia
stefano.cavazzani@unipd.it
6Dipartimento di fisica e astronomia, Università di Padova Padova, Vicolo dell’Osservatorio 2, 35122 Padova, Italia
7INAF, Osservatorio Astronomico di Padova, Vicolo dell’Osservatorio 5, 35122 Padova, Italia
paolo.ochner@unipd.it
Abstract
Viene presentata l’evoluzione degli spettri del cielo notturno all’Osservatorio Astronomico di Asiago da uno straordinario archivio di dati ottenuti al telescopio nell’ultimo mezzo secolo. Gli spettri vengono confrontati con le tipiche lampade utilizzate nei centri urbani. Viene brevemente discussa anche l’evoluzione dell’inquinamento luminoso durante la notte e il suo impatto sulle osservazioni astronomiche.
Parole Chiave: inquinamento luminoso, ecosistemi costieri, impatti cumulativi, modellizzazione, Mare Adriatico
L’illuminazione artificiale notturna nelle aree urbane costiere rappresenta una fonte di disturbo diretta per gli organismi marini in quanto può influenzare il loro comportamento naturale, la migrazione e la riproduzione; inoltre, può interferire con l’ecologia delle comunità, ad esempio alterando i rapporti di competizione intraspecifica o di predazione. Nonostante ci sia stato negli ultimi anni un sensibile aumento delle ricerche aventi come obbiettivo la valutazione delle conseguenze ecologiche della luce artificiale notturna, gli effetti complessivi di questa minaccia sugli ecosistemi marini rimangono in gran parte sconosciuti. Questa pressione inoltre può sommarsi e interagire con altri fattori di stress di tipo antropico generando impatti cumulativi sugli ecosistemi marini. Ne deriva che, l’inserimento dell’inquinamento luminoso nei modelli cumulativi è necessario al fine di supportare adeguatamente la gestione e pianificazione marittima.
Lo scopo di questo lavoro è implementare e testare, per l’area costiera Adriatica, un modello avanzato per la valutazione dell’inquinamento luminoso costiero, basato sul convolgimento di esperti del settore, e su un dataset georeferenziato di luminosità artificiale del cielo notturno. Gli effetti sugli organismi marini (ad esempio le tartarughe marine) sono mappati e discussi per la loro rilevanza ecologica, la loro importanza all’interno di un modello di impatto cumulativo sviluppato ad hoc per l’Adriatico, nonché per la gestione e la pianificazione della fascia costiera.
(2) Museo di Storia Naturale, Università di Pisa, via Roma 79, 56011 Calci (Pisa) – Italy – marco.zuffi@unipi.it
Abstract
La luce artificiale durante la notte (ALAN – Artificial light at night) è una problematica per l’ecosistema che sta aumentando globalmente a causa dell’urbanizzazione. La rassegna qui sintetizzata è parte di un progetto più ampio di ecologia evoluzionistica urbana e peri-urbana di popolazioni della fauna italiana. Offriamo una ricapitolazione riguardante gli effetti dell’inquinamento luminoso su una pletora di organismi, come anche di funzioni ecosistemiche. La presenza di una copertura nuvolosa può incrementare l’area dove la luce notturna può diffondersi, arrivando a intaccare aree periferiche come habitat di zone umide. Aerosol inquinanti e differenti regimi termici propri dell’ambiente cittadino intensificano questa copertura nuvolosa andando ad amplificare direttamente il fenomeno ALAN. La luce altera contemporaneamente la fisiologia di un organismo come: il metabolismo e i ritmi circadiani, e il suo comportamento: le attività e le interazioni. Queste influenze in aree umide possono potenzialmente intaccare l’intera ecologia dello zooplancton, di insetti acquatici, anfibi urodeli e anuri. Un altro comune effetto di ALAN è l’attrazione di insetti notturni, specialmente di falene. Queste possono rappresentare un esempio di micro-evoluzione a scala ridotta e modelli per lo studio dell’alterazione nelle reti trofiche, in quanto alterano la dieta dei loro predatori e il delicato equilibrio dell’ecosistema. Infine, un’incrementata presenza di luce modifica l’effetto dei segnali comunicativi, o ne crea di nuovi. La comunicazione visuale mediata dai colori, dalle forme e dai segnali è molto comune nel mondo animale, specialmente per il corteggiamento. La luce può sfuocare il contrasto tra un animale e il substrato entro il quale questo si muove o riposa, annullando la comunicazione, ma può analogamente comportarsi all’inverso, esacerbando forme e colori naturalmente celati in animali normalmente nascosti e camuffati. Tutti questi fenomeni partecipano insieme a molti altri nel differenziare un ambiente naturale da uno urbano, e sono tutti contemporaneamente utili e necessari nello studio di questa disciplina, nell’approfondimento di come l’evoluzione agisce nell’ecologia urbana.
Parole chiave: ALAN, Ecologia urbana, Evoluzione, Selezione naturale, Adattamento, Ambiente.