Il 14-4 è stato pubblicata la registrazione del seminario web tenuto il 7 aprile su geomatica, ambiente e musica: in pratica, un riassunto in 45 minuti, con vari inserti musicali dal vivo a cura degli Etruschi from Lakota,della storia degli ultimi dieci anni di pibinko.org e soggetti connessi. La presentazione è in inglese e orientata al versante informatica libera, dato che l’invito ci veniva da “informatici liberi” internazionali, ma si potrebbe riraccontare in altre lingue ed evidenziando altri temi. Ve la segnaliamo solo ora, dato che molti di voi erano in ferie: http://www.pibinko.org/la-registrazione-del-seminario-web-su-geomatica-open-source-ambiente-e-musica-in-bassa-toscana/.
La settimana è tranquilla sul versante eventi pubblici, ma preparatevi non solo spiritualmente per il 24 e 25 (musica dal vivo a nastro!).
Dieci anni fa, oggi
Si ascoltava, per esempio Rehab, della compianta Amy Winehouse.
Dopo la conferma dell’accettazione delle proposte di palla a 21 e briscola per la rassegna The Art of Play di Chicago, avvenuta a metà febbraio, si entrava nel vivo della raccolta fondi, che proseguì per tutta la primavera anche negli altri borghi interessati. Si cominciò con:
una tombolata a Torniella
la lotteria per l’uovo di Pasqua, offerta dal Bar Vineria La Combriccola (la vecchia gestione, quella fino al maggio 2016, NdR)
una briscolata a Torniella
una briscolata a Scalvaia
un pranzo a Scalvaia.
..e si proseguì con altri eventi anche in altri borghi. La parola crowdfunding era meno diffusa, anche tra i futuri startupper di città, ma di questo si trattò, o forse fu più un’imposta di scopo senza saperlo.
La preparazione dell’evento diventava pubblica riceveva l’attenzione de Il Tirreno edizione Grosseto (articolo del 7 marzo 2007) e de “La Banda” di Radio Popolare Milano (18 aprile 2007, riascolta in formato MP3, 8’14”).
Nel frattempo…
lo statuto di GFOSS.it (la costituenda Associazione italiana per l’informazione geografica libera) circolava per corrispondenza tra i soci fondatori, per poter essere firmato
chiedevo come tradurre “ganzo” (aggettivo) in portoghese, ma non domandatemi perché
(…continua)
NOTE
Alla pagina http://www.pibinko.org/calendario potete controllare anche cosa c’è più avanti rispetto alla prossima settimana, o ritrovare qualche evento interessante che vi siete persi, a partire da metà dicembre 2016 (il prologo del 2017, con il Festival d’inverno in Val di Farma)
nelle sezioni “notizie” di pibinko.org e attivarti.org ritrovate la maggior parte dei riferimenti alle storie riportate in questo articolo (rispettivamente dal novembre 1991 e dal marzo 2007).
In ogni caso potete scrivere a info@pibinko.org per dubbi, domande o proposte.
Simone Straccali, nato a Torniella, frazione collinare del comune di Roccastrada (GR) immersa nei boschi della Val di Farma, nel 2013 era partito per cercare lavoro e fortuna in Spagna, già meta di altri torniellini che hanno avviato carriere interessanti nel settore della ristorazione. Quattro anni in un cocktail bar di Aguilas, nella zona di Murcia: tra un mojito, uno screwdriver e tanta movida, il pensiero del ritorno nella natìa Toscana e della possibilità di avviare un’attività non lo hanno mai lasciato.
L’opportunità si è concretizzata con l’inizio dell’anno nuovo: dopo un paio di mesi di pratiche e carteggi, e con un tour de force per i lavori di rinnovo degli spazi, mercoledì 12 aprile alle 17.30 si terrà l’inaugurazione della nuova gestione della trattoria “Il Boscaiolo”, proprio a Torniella. Nell’impresa Simone entra con Marco Martinez, cocinero diplomato da Granada, che sarà ai fornelli. A questo punto cresce la curiosità sul menu e sulle proposte iberiche che si potranno provare. “Non abbandoneremo il menu tradizionale toscano di terra, punto fermo delle nostre zone” -Simone comunque ci rassicura- “Andremo comunque a proporre anche piatti di pesce e, per le specialità tipiche spagnole, cominceremo con serate a tema. Nel frattempo: è pronto il menu per il pranzo di Pasqua“.
Il locale, oltre al salone (con focolare per l’inverno) offre anchetavoli all’aperto e quattro camere per i pernottamenti.
Per ulteriori informazioni: 3394367235
Dove si trova “Il Boscaiolo”
Come già ebbe a dire un altro giovane esercente della zona: “il problema non è trovare un posto a Torniella, il problema è trovare Torniella!“. Il paese è al centro della Val di Farma, sulla vecchia Statale Senese-Aretina, ora SP73: a metà strada tra Monticiano e Roccastrada, o Siena e Grosseto, o tra Firenze e Orbetello, o tra il Principato di Monaco e Pescara: decidete voi il livello di zoom della mappa.
Mi chiamo Davide Dominoni, e sono un ricercatore post-doc presso l’istituto olandese di ecologia a Wageningen, in Olanda, e presso l’Università di Glasgow in Scozia. Sono laureato in Scienze Naturali in Italia. Dopo la laurea a Parma ho lasciato l’Italia e ho lavorato come ricercatore e assistente di campo in Irlanda e in Australia, prima di trasferirmi in Germania dove ho iniziato un dottorato. Come sei entrato nel filone di studi sull’inquinamento luminoso?
E’ stato con il mio dottorato in Germania. Sono sempre stato interessato agli impatti antropogenici sulla fauna e ci tenevo a fare un dottorato su temi di ecologia urbana. Quando vidi l’offerta di lavoro per un dottorato sugli effetti ecofisiologici dell’inquinamento luminoso su merlo europeo, mi parve un’ottima opportunità per seguire il mio interesse. Ci puoi dire qualcosa sulle tue ricerche e sui risultati che hai ottenuto finora? La mia ricerca parte da due concetti di base. Il primo è che la luce è il principale fattore ambientale che regola i ritmi vitali, dando i segnali per il sonno, la veglia e la ricerca del cibo, oltre a indicare se siamo in inverno o in estate tramite la lunghezza del giorno. La luce ha quindi un profondo effetto sul comportamento e la fisiologia di tutti gli organismi. Alcuni esempi? I ritmi quotidiani del canto degli uccelli, il movimento delle foglie e la migrazione di milioni di animali in specifici momenti dell’anno. Il secondo concetto: poiché gli organismi si sono adattati a questi ritmi naturali di luce e buio, hanno sviluppato meccanismi a livello fisiologico e molecolare per sincronizzarsi su tali cicli e addirittura per prevederli.
La mia ricerca è quindi partita da un’ipotesi semplice: se gli organismi sintonizzano il proprio comportamento e la propria fisiologia sul ciclo naturale luce/buio, l’inquinamento luminoso dovrebbe interferire con tali processi, perché va a modificare il ciclo naturale.
Al fine di verificare tale ipotesi, ho prima dovuto dimostrare che la fauna selvatica è soggetta all’inquinamento luminoso. Ciò non è semplice, dato che gli animali si spostano e possono facilmente cercare nascondigli in posti bui per evitare la luce. Per questo ho utilizzato dei minuscori registratori, applicati a esemplari di merlo europeo nella città di Monaco di Baviera, e in una foresta nei pressi, molto più buia della città. Gli uccelli in città erano esposti a livelli di luce molto più alti dei loro “cugini” nella foresta, ma l’intensità della luce risultava comunque piuttosto bassa se confrontata a quella di un normale lampione.
La domanda successiva fu quindi se livelli di luce relativamente bassi potessero avere un effetto sul comportamento e sulla fisiologia dei merli. Per analizzare la questione ho portato esemplari dalla città e dalla foresta in laboratorio e li ho esposti agli stessi livelli di illuminazione notturna che avevo misurato in campo, al fine di eliminare l’effetto di altre variabili come rumore e temperatura. Il risultato è stato impressionante: gli esemplari esposti a livelli di luce venti volte inferiori all’intensita di un tipico lampione si riproducevano un mese prima rispetto al ritmo naturale e mostravano un’attività notturna doppia rispetto agli uccelli esposti al buio naturale di una foresta.
Per quanto questi risultati fossero certi e curiosi, alla fine del dottorato rimaneva da rispondere a una domanda fondamentale: l’inquinamento luminoso, per gli uccelli, è cattivo, buono, o neutro? Per risolvere questo dilemma ho dovuto integrare approcci da vari campi di ricerca. Anzitutto ho utilizzato tecniche molecolari per capire quali vie biochimiche erano alterate dall’inquinamento luminoso, e che cosa sappiamo di tali vie.
Ho trovato effetti particolarmente rilevanti sui meccanismi relativi allo stress e alle funzioni cognitive, indicando che l’inquinamento luminoso può modificare processi ricollegabili a funzioni vitali e al successo riproduttivo. Inoltre, sono ritornato in campo per capire gli effetti di lungo termine sulla salute degli uccelli selvatici. Questo è un progetto di sette anni, attualmente in corso e parte di un’iniziativa più ampia denominata “Luce sulla natura”. Si tratta di un progetto olandese in cui lampade di differenti colori sono montate in varie foreste dell’Olanda. La mia ricerca attuale analizza le variazioni fisiologiche di lungo termine della cinciallegra. Questo uccello si riproduce in nidi a cassetta, il che dà la possibilità di catturare lo stesso esemplare varie volte per raccogliere campioni fisiologici, nonché di considerare variazioni dipendenti dall’età per quanto riguarda il successo riproduttivo e la sopravvivenza (la cosiddetta “senescenza”). L’idea è che questi studi servano a informare meglio la scienza e la politica per quanto riguarda gli effetti di lungo termine dell’inquinamento luminoso, oltre a indicare quali tipi di luci possono mitigare tali effetti, vista la tendenza in corso nella sostituzione delle lampade delle generazioni precedenti con i LED.
In quale misura le tue ricerche sugli uccelli possono aiutarci a capire gli effetti sugli esseri umani?
La mia ricerca ha senz’altro aspetti di interesse per la salute umana, dato che stiamo diventando una società in funzione “H24” e sempre esposta alla luce. E’ noto che questo è un problema per la salute, ma gli studi sugli esseri umani sono soprattutto correlativi e l’utilizzo di esemplari di laboratorio come topi e ratti può aiutare solo in parte a capire il problema perché si tratta di specie notturne. Gli uccelli sono animali diurni e a sangue caldo, come noi, e vivono in città mostrando reazioni significative all’inquinamento luminoso. Inoltre, è relativamente semplice studiarli sia all’aperto che in laboratorio, rendendo possibile ottenere campioni diversi dallo stesso animale, o seguendolo lungo tutto l’arco della vita, il che è importatne se vogliamo effettivamente valutare gli effetti dell’inquinamento luminoso sul lungo termine.
Metti una domenica pomeriggio al podere del Tiglio a Castelnuovo Val di Cecina con Simone e Roccia che mettono la Eko X27 di proprietà della famiglia Giacomelli alla prova con un grande classico garage rock (dei Sonics).
Al termine della prova Simone ha commentato, in riferimento al sound della chitarra: “è abbastanza ignorante” (con malcelata soddisfazione).
NdA: Si veda anche l’invito ufficiale, pubblicato il 31 marzo scorso
Chi conosce l’idrologia della bassa Toscana storcerà il naso ricordandoci che la confluenza tra il torrente Farma e il fiume Cecina non esiste. Peraltro, la prima scorre verso est, e il secondo verso nord-ovest…”che banda è???“, direbbe Mario…
Ma -come l’isola che non c’è di Bennato- a volte si possono creare confluenze di territori e persone che magari, a differenza dell’acqua dei fiumi, non sempre seguono la corrente, e senza “andare contro” propongono riflessioni e azioni che hanno a che fare con ambiente, risorse e cultura.
Domani, venerdì 7 aprile, dalle 17 alle 18, si terrà in streaming web un seminario a cura di Andrea Giacomelli, noto pibinko, dottore di ricerca e ingegnere ambientale con oltre venti anni di esperienza internazionale nel settore dei sistemi informativi territoriali, e Dario Canal, Simone Sandrucci, Pietro Marini e Luigi Ciampini (ovvero quattro quinti degli Etruschi from Lakota).
La presentazione illustrerà la sintesi delle attività svolte negli scorsi dieci anni, che a partire dal 2015 ha visto l’avvio di una collaborazione degli autori su temi scientifici e ambientali trattati in modo divulgativo dando crescente spazio alla musica.
Il mescolare scienza e musica o altre arti non è una pratica innovativa né in generale né per gli autori, che singolarmente trattano di musica da anni: gli Etruschi come musicisti e pibinko come organizzatore di eventi e produttore di progetti con colonne sonore variegate. La particolarità è in effetti nel percorso di questa sperimentazione, nata da gruppi di territori non lontani, ma normalmente non collegati, e al di fuori degli spazi canonici di ricerca, sia scientifica che artistica.
Dopo un annetto di studio, la cosa ha preso forma a metà dicembre dell’anno scorso nel festival d’inverno in Val di Farma, in cui gli Etruschi from Lakota sono stati protagonisti della giornata centrale del Festival, in parallelo alla presentazione della versione “zero” della mappa di Comunità della Val di Farma.
Questo nasce da un invito di due associazioni internazionali: la rete GeoForAll, costituita da oltre cento laboratori di geomatica open source (per i non addetti ai lavori: centri in cui si studia e si sviluppa cartografia numerica…mappe colorate al computer con software e dati liberi) sparsi nei cinque continenti, oltre all’associazione americana di fotogrammetria e telerilevamento (ASPRS).
Il seminario si svolgerà in inglese, ed essendo la maggior parte del pubblico atteso negli Stati Uniti, si terrà in orario italiano del tardo pomeriggio, dalle 18 alle 19.
Per seguire il seminario in diretta è sufficiente iscriversi. Altrimenti, l’intervento sarà registrato e successivamente pubblicato in rete dal consorzio GeoForAll.
Non è il primo intervento in ambito internazionale che teniamo su BuioMetria Partecipativa, mappe libere o per promuovere il territorio della Bassa Toscana: dal 2007 abbiamo tenuto presentazioni tra USA (Illinois e California), Scozia, Germania, Cina, Polonia, Emirati Arabi, Romania e presso la Commissione Europea, oltre a invitare esperti di varie nazionalità di Val di Farma sia nel 2012 che nel 2015. Comunque c’è curiosita da parte di chi ci ha invitato a sentire le esperienze di territori “minori” e noi stessi siamo curiosi del riscontro che avremo da un pubblico molto lontano.
Nel finale avremo occasione poi di presentare alcune anteprime del calendario primavera-estate degli eventi che costituiscono la parte promozionale delle attività svolte dal gruppo di lavoro. Dopo l’evento di venerdì le stesse informazioni saranno ripubblicate sul sito pibinko.org come aggiornamento del calendario.
Nell’ambito delle giornate FAI (come spiegato ieri, vedi articolo), con la situazione “pibinko+attivarti” vi aspettiamo al Castello del Belagaio dalle 17..intanto la nebbiolina dal torrente si leverà, e se il tempo non si copre stasera sarà serata ideale per fare qualche misura buiometrica (cfr. video).
NOTA: oltre all’articolo potete consultare la scheda sul film nella sezione approfondimenti. Lì trovate tutti i trailer, la sceneggiatura, l’intervista con il regista e quella con il chihuahua e le traduzioni del titolo in una ventinadi varianti ecc. ecc.
Il 23 marzo 2007…
…dopo circa quattro mesi di lavorazione tra la Zona 9 di Milano, Bollate, e soprattutto Rho si teneva la prima mondiale de “La Vendetta del Chihuahua Killer e degli zombi“, per la regia di Lucio Monocrom, coprodotto dallo stesso Monocrom assieme a pibinko, sotto l’etichetta “Quinto Quadrante”. La proiezione fu presso la Fornace di Rho, alla presenza di decine di cinefili: un pubblico di nicchia, ma volitivo e curioso.
L’opera pose le basi per un gruppo di lavoro che sotto la sapiente direzione di Lucio Monocom realizzò poi un altro cortometaggio lungo (Ermanno X: la notizia che uccide, nel 2009) e poi, con l’aggiunta di ulteriori elementi, il lungometraggio “Mostri di media dimensione” nel 2013, rimontato in sei episodi web nel 2016. In parallelo, il versante pibinko del Quinto Quadrante ha seguito il filone dei cortometraggi e delle docufiction senza bilanciamento del bianco, con quasi quaranta opere realizzate.
Che cosa abbiamo fatto
Lasciando ai critici cinematografici le recensioni, possiamo dire che tutte le opere, e in particolare “La vendetta…”, sono stati veri e propri laboratori che hanno messo in moto gruppi di lavoro su dei progetti: momenti di aggregazione finalizzata a un obiettivo.
Questi progetti misero a sistema energie creative, competenze più o meno professionali -con tutta la gamma da laureati in regia a attori pescati per la strada- spazi non inizialmente pensati per il cinema che diventavano set, musicanti e musicisti che rimettevano in funzione multieffetti per chitarra parcheggiati da anni, libri sepolti in vecchie cantine, e riflessioni su licenze innovative per la distribuzione di contenuti artistici (il film fu rilasciato con licenza Creative Commons).
Qualcuno scriveva di Matrix, uscito dieci anni prima, che va visto tre volte: la prima per gli effetti speciali, la seconda per la storia, e la terza per il significato. La Vendetta del Chihuahua Killer ha pochissimi effetti speciali, per cui proporrei di saltare la prima proiezione e di passare direttamente alla seconda.
Con questa potete seguire la storia, un po’ lenta ma significativa dell’epoca di stallo che erano i primi anni del terzo millenio. Poi potrete vedere il film per la terza volta, e scoprirete che non è fiction, ma documentario e che non è un film dell’orrore. Per alcuni aspetti, e volendo forzare il gioco di parole, si dovrebbe dire che è un film dell’errore, ma forse, senza sofismi, si può a tutti gli effetti dire che è un film dell’errare. Riflette infatti il punto di vista di un ricercatore che si trovava per un incidente dei sistemi di navigazione tra la Sardegna e la Maremma, ed era atterrato a Rho.
Sinossi (dalla copertina del DVD)
Lo scorrere placido della vita in una ridente cittadina dell’alto milanese viene sconvolta dalla comparsa di una creatura immonda dai poteri soprannaturali che neanche la mente di H.P. Lovecraft avrebbe potuto concepire.
Lara e Mario, ragazzi curiosi ma incauti, pagheranno con la vita la violazione di domicilio, in sintornia con i più recenti sviluppi della giurisprudenza locale.
Solo in non vivi non possono morire…solo in non morti non possono vivere…TUTTI pagano col bancomat.
Come fu distribuito il film
Nel 2007-2008 l’opera fu proiettata diverse volte, alternando spazi di Milano e hinterland a occasioni extra-metropolitane, come il Creative Commons Festival di Vigheffio (PR), il Grosseto Free Image Festival, la Notte Rosa a Meldola e alcune proiezioni in locali poco raccomandabili a Porto e Chicago, Illinois.
Si pose poi un caso abbastanza raro, se non inedito: nello stesso periodo delle proiezioni, l’opera circolò anche in un circuito home video.
Il tutto avvenne con il protocollo DMIM (“di mano in mano”). Eravamo nell’epoca dei programmi dei siti e delle cose il prefisso e- (eMule, edreams, eGovernment), prima dell’epoca dei programmi e di sito con il prefissio you-, poi affiancato ai programmi e i siti con il prefisso “I”. Era la stagione in cui il peer-to-peer la faceva da padrone, e c’erano personaggi che da quanto tempo passavano a scaricare venivano chiamati “camalli”. Per ovviare al problema che mette in crisi qualsiasi produzione non-major (siano libri, dischi, o fagioli secchi) ovvero la distribuzione, il passo più semplice sarebbe stato caricare il film su eMule e “bona lé“.
Ma i produttori non vollero fare questo passo: uno disse che passavano già abbastanza tempo al computer e non vedevano valore né per sé ne per il potenziale pubblico nel fatto che il film fosse scaricabile, né soprattutto di passare mezz’ora a fare l’upload. L’altro non disse di no (e anche lui era abbastanza impegnato su vari fronti). Fatta la somma si convenì che la proiezione doveva essere un momento sociale, e così fu, sia per la parte di proiezioni che di home video.
Mediazione linguistica
Come ricordò più volte Lucio Monocrom: “nel cinema italiano il regionalismo è un aspetto fondamentale“. Fondendo questa istanza con una visione non regionalistica delle cose, il film fu da subito sottotitolato in inglese, con la traduzione realizzata da un nativo americano di nove anni, ed ebbe la traduzione in tedesco dei sottotitoli (da montare in postproduzione). Ma soprattutto ebbe la traduzione del titolo in ventinove tra lingue e dialetti. Tra le perle, il geroglifico egizio. Tutte le traduzioni furono reperite, come esercizio di stile, senza ricorrere a internet: no mailing list di traduttori, no siti di traduzioni e così via: solo contatti di persona nel mondo fisico.
La Musica
Come si sa, la musica è importante in tutta la produzione pibinko.org, e anche qui lo fu. La colonna sonora, oltre a un cameo di Xabier Iriondo (poi rientrato negli Afterhours ma dieci anni fa in una pausa di riflessione in cui vendeva strumenti vintage e/o customizzati nel quartiere Isola di Milano), abbiamo contributi di Lucio Gentilucci al piano, Luca Guerrieri DJ, e dello stesso pibinko in alcuni riff inquietanti grazie ai multieffetti di Elio “Stone” Altese.
Il grande MA della digitalizzazione
Nell’imminenza del decennale le piattaforme sono cambiate, le serie web sono quasi più di quelle televisive, e i limiti sulla durata dei video che possono essere caricati sono stati azzerati dai provider, nel nome del 5G, della banda larga, e della pervasività dei contenuti digitali.
La prima cosa da fare, fino a tre mesi fa, doveva quindi essere quella di rendere “La Vendetta del Chihuahua killer” disponibile in streaming, poi fare un comunicato carino, e invitare tutta la nostra rete sociale a guardarlo.
Ora: è vero che pibinko ha realizzato anche un cortometraggio che ha superato le centomila visualizzazioni in rete…è vero che Lucio Monocrom nella Milano che sconta ha un pubblico di aficionados ormai attrezzati di WI-FI e tutte le periferiche del caso.
Ma il grande “MA” si ripropone: ma quale sarà il valore aggiunto, nella catena di iniziative ed eventi che si sono snodati dall’inverno 2006-2007 a oggi, e di quelle che ci piacerebbe sviluppare per i prossimi dieci anni, di avere una persona che passa mezz’ora in rete a caricare un film e qualche centinaio, mettiamo anche qualche migliaio, di persone che poi, in rete, passeranno al massimo 27 minuti (se vogliono arrivare in fondo) a riguardarlo?
Se mi riuscite a spiegare che questo valore sarà superiore alla possibilità di organizzare nei prossimi cinque-sei mesi tre o quattro proiezioni in spazi pubblici, con amici, conoscenti e pubblico pogante allora pubblicheremo il film su una piattaforma di streaming.
Altrimenti: rimanete sintonizzati su questo blog e sul calendario per sapere quando sarà il prossimo spettacolo, oppure contattateci per tagliare la testa al toro e organizzare una proiezione in un vostro spazio.
Ultimo, ma non ultimo: stiamo meditando di ristampare alcune copie del DVD, e comunque ci fa piacere nel corso dei prossimi mesi di riproporre alcune proiezioni…se vi interessa una copia autografata e con contenuti speciali, fatevi vivi.
Con la presentazione tenuta sabato 11 marzo a Fa’ la Cosa Giusta a Milano, raccontando di “mappe e carte di comunità di terra, di mare e di cielo” assieme a Gianluca Cangini e con il contributo video di Mario Straccali, si è chiusa la tournée invernale di pibinko.org + Attivarti.org: quindici eventi tra metà dicembre e metà marzo, con presentazioni in quattro regioni italiane, più missioni di scouting in altre quattro, di cui due estere: Costa Azzurra e Corsica, e due isole: ri-Corsica e Sardegna.
La tournée (o le puntate di un telefilm?)
Di questi quindici eventi, otto hanno visto la presenza in varia forma di musica o comunque intrattenimento (veri e propri concerti, jam session, poesia estemporanea).
Dopo il prologo, costituito dal Festival d’Inverno in Val di Farma, abbiamo misurato circa 5000 km tra auto -legata alla necessità di trasportare carichi e visitare centri non facilmente raggiungibili altrimenti- treno e nave, sempre partendo da Torniella (GR), al centro della Val di Farma, come base. Il tutto condito da varianti in corso d’opera anche curiose e avventurose: blocchi di traghetti, IVA al 2% sui pernottamenti, frane, comitive brasiliane in cerca di antenati italiani, testi di archeologia sull’età del bronzo prestati a scalpellini coi baffi, teletrasporti sul Monte Amiata e giovani turiste fai da te incontrate in punti improbabili di isole mediterranee. Un discreto tour de force a tratti sognante a detta di molte delle molte persone incontrate….in buona parte raccontato, talvolta in rima, nelle notizie di pibinko.org e condiviso via via dal vivo nelle cronache in occasione delle stesse presentazioni.
I temi
La tirata, per quanto impegnativa, era voluta: l’inverno 2006-2007 fu il periodo in cui nacquero i primi progetti legati all’integrazione di cultura, ambiente, innovazione libera e musica. Dieci anni dopo abbiamo voluto condividere in una sorta di sarabanda interdisciplinare gli sviluppi che sono derivati da quei progetti, non in ottica nostalgica, ma per spiegare collaborazioni, servizi, contenuti e luoghi che stiamo già proponendo da qualche anno e puntiamo a sviluppare nel futuro.
Tra questi, la BuioMetria Partecipativa continua a trovare persone curiose e stupite della relazione -talvolta distorta- tra luce notturna fatta dall’uomo (quella dei lampioni, delle insegne pubblicitarie e dalle tante sorgenti luminose artificiali) e luce naturale (quella riflessa dalla luna e quella delle stelle).
La mappa di comunità della Val di Farma, preannunciata in occasione del Festival d’Inverno del 17-19 dicembre, ha poi destato grande interesse sia nei paesi della valle, durante l’Open Data Day (4 marzo), e altrettanto interesse nel corso della presentazione tenuta sabato scorso a Fa’ la Cosa Giusta.
Come sempre, la colonna sonora è stata una parte importante delle iniziative proposte. In questo è stato determinante il contributo degli Etruschi from Lakota, assieme a Pietro Crivelli, Wolfgang Scheibe, Fernando Tizzi e la Banda di Torniella, e non dobbiamo trascurare il versante fotografico, sia diurno che notturno, curato in particolare da Federico Giussani in questa stagione.
I territori
Di rilevante, rispetto a edizioni passate di questo tipo di scorribande (avviate nel 2007), la relazione tra i territori: nel corso dell’inverno si è fatto uno sforzo sostanziale per raccordare siti storicamente non particolarmente legati, se non magari per trasferte sportive o trasferte di lavoro (Val di Farma, Val di Cecina, colli scansanesi) e abbiamo registrato non solo manifestazioni di interesse, ma anche le prime forme di collaborazione operativa da parte di soggetti locali. Il fatto di operare in una rete non è una novità per pibinko.org e Attivarti.org (in quasi 25 anni di attività abbiamo sempre lavorato così), ma è stato interessante vedere la risposta di alcune zone agli spunti proposti con la tournée d’inverno.
Prossimi passi
Con l’evento di sabato 11 marzo si è chiusa la fase invernale di promozione dei progetti di pibinko.org, attivarti.org e soggetti affini, e ci si dà un paio di settimane di stacco.
Da qualche mese stiamo lavorando sulla programmazione primavera-estate, e prima di Pasqua contiamo senz’altro di diffondere il calendario aggiornato.
Per essere sicuri di partecipare, contattateci! Magari vi risulta scomodo venire in bassa Toscana o in una delle altre località su cui abbiamo già programmato qualcosa, ma si scopre che si può organizzare un evento proprio da voi (abbiamo ricevuto proposte da Sicilia, Campania, Trentino e Puglia, ad esempio).
Come anticipazioni possiamo segnalare:
domenica 26 marzo a Torniella (GR), il banchetto informativo che terremo a Torniella, in occasione delle giornate FAI del 25-26 marzo, in collaborazione con la Pro Loco Piloni-Torniella
venerdì 7 aprile, un evento in streaming in inglese (in quanto risposta a un invito di un’organizzazione estera anglofona)
Un collage di una parte degli accessori utilizzati durante la tre giorni a Fa’ la Cosa Giusta: la rassegna stampa sul Festival d’Inverno in Val di Farma, la mappa della manifestazione, il buiometro, la pallina “del 21”, il pass, ‘a chitarra, e la mappa di comunità della Val di Farma in versione beta.
Il nome della valle è stato pronunciato almeno quattro volte all’ora per tre giorni, arrivando in certi momenti ai limiti del mantra (Mavaldi Far – Mavaldi Far – Mavaldi – Far Mavaldi). Resta sempre la Valle che non c’è (e confrontandosi trovi poi altre valli simili), ma diversa gente è stata incuriosita e potrebbe venire a scoprirla con la bella stagione.
Come sostenere il tutto
Se ritenete che le iniziative che trovate su pibinko.org e Attivarti.org siano interessanti e/o utili e meritevoli di essere sostenute, contattateci (info@pibinko.org o 351 133 7020) per conoscere le varie opzioni possibili.
Ringraziamenti
La lista non è esaustiva (se non vi vedete ma ci dovreste essere scrivete), ma rappresenta abbastanza bene il gruppo di lavoro che ha contribuito alla tournée invernale di pibinko.org + Attivarti.org.
Antonella Pocci – segreteria e molti ragionamenti
Elisabetta Vainigli – molti altri ragionamenti, permessi e molte altre cose legate alla banda e all’ottica
Giulia Ceccarini (supporto in remoto) e Paola Bartalucci (tortelli bòni speciali in locale) della Casa del Chiodo
Andrea Bartalucci – che se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo
Mario Straccali – varie ed eventuali – relazioni con le associazioni
Giorgio Panerati, Alberto Bartolini e tutta Casa Bazar – centro stampa
Carlo Nardi – supporto cartografico
La Filarmonica di Torniella – ospitalità e sostegno SIAE
La Pro Loco Piloni-Torniella – supporto promozione evento
Federico Giussani e Riflessi Associazione Fotografica di Grosseto – ospitalità e reportage foto-video
Pietro Crivelli aka Peter Seeds – musica & illuminazione interiore
Gli Etruschi from Lakota – musica & service audio
Attivarti.org – mailing list
Andrea Giacomelli / pibinko.org – varie ed eventuali
Wolfgang Scheibe di Tatti Stampa – magliette del Festival – tacchi, dadi e datteri , bassi monocorda – washboard
Giulia Rabissi – bozza schede attività produttive e associative
Antonio Mori e Ilo Ferrandi – assistenza sui permessi
Piero Panerati – riprese video
Enzo Panerati – punti storici
Fabiano Spinosi e Liano Cenni: service audio
Lucio Monocrom e Orsola Sinisi – produzione video
Loriano Bartoli – Succo di fragola
Fernando Tizzi, Elino Rossi, Niccolino Grassi – Rime in Ottava
Matteo Ceriola – Supporto logistico a Scansano
Gabriele e Daniele Sanna – supporto logistico a Sassari
Claudio Spinosi – storiografo
Anna Giacomelli – moltissime varie e moltissime non eventuali
ed ecco dunque poi la sigla di tre giorni belli fitti – si è parlato di opena data, senza scordarsi degli affitti:
Grazie per la collaborazione a: Matteo Ceriola, Luca Pau del Bar “La Posta”, Fernando Tizzi, Elino Rossi, Mario Straccali, Luigi Ciampini, Pietro Marini, Dario Canal, Simone Sandrucci, Pietro Crivelli, Wolfgang Scheibe, Enrico e le ragazze del Circolo ARCI di Castelnuovo Val di Cecina.