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Be’: pensavo di avere qualcosa a che fare con INSPIRE…

Verso la fine del 2006, giusto un paio di settimane dopo aver visto la foto di una famiglia portoghese durante la rivoluzione dei garofani, scrissi agli organizzatori di quella che era un evento di medie dimensioni in ambito tecnologico, che si sarebbe svolto nel giugno 2007: la conferenza INSPIRE.

A partire dal 1997, ho avuto modo di partecipare a questo evento più o meno ad anni alterni. Prima come semplice “uditore”,  e poi proponendo via via contributi sia come presentazioni orali che come poster.

Con dieci anni di questa esperienza, proposi agli organizzatori l’idea di gestire una sessione, anziché una semplice presentazione, che si sarebbe intitolata “E quindi pensavate di non avere nulla a che fare con INSPIRE”.

L’idea derivava dal fatto che il numero di soggetti che utilizzano dati spaziali e infrastrutture dati spaziali,  ma ignorano la direttiva INSPIRE, è molto più ampio di quello che i coordinatori della direttiva riescono a vedere.

Pertanto, la possibilità di gettare un ponte verso comunità come quelle del grid computing (nel 2006: oggi chiamatelo come vi pare), della modellistica meteorologica,  della previsione in tempo reale delle piene in Brasile, o delle bonifiche di siti contaminati da parte di società private mi pareva un’esperienza interessante, avendo anche passato una parte non trascurabile del mio tempo lavorativo per spiegare ai miei dirigenti ed ai clienti l’importanza di INSPIRE nell’ambito dei loro affari.

Il fatto di sapere che la direttiva INSPIRE esiste non è solo aneddotica da lettura del sabato mattina, o chiacchiera da nerd coi parenti a Natale per rassicurarli del fatto che il loro investimento nella vostra laurea non è stato del tutto sprecato.

Implica che tu (sì, tu) puoi avere un ruolo nel risparmiare circa 90 milioni di Euro all’anno per ogni stato membro, nel momento in cui la direttiva sarà completamente operativa. Come dice il mio amico Loriano “Chi li ha persi 90 milioni di Euro?”

Comunque: l’idea piacque agli organizzatori dell’evento del 2007, e mi invitarono quindi a proporre la sessione a possibili autori.

Durante il resto dell’inverno e della primavera passai un po’ di tempo a contattare, per mail, telefono o in riunioni, professionisti che pensavo sarebbero stati interessati a proporre un contributo per la sessione “So you had nothing to do with INSPIRE”.

Come andò la storia? La sessione non si fece. Alla fine riuscii a raccogliere solo due presentazioni: la mia e una dal Brasile. Alcuni ricercatori senior non capivano la natura del mio invito (“questo argomento non è in relazione con il nostro lavoro”), altri, manager del settore privato, non fecero nemmeno finta di dire “ci pensiamo – vediamo quale può essere il fatturato per il prossimo trimestre se ti paghiamo la trasferta per andare alla conferenza”.

Come dissero i primi discografici cui si rivolse Frank Zappa, sentendo il suo materiale: “Nessun potenziale commerciale”.

Comunque proposi una presentazione con lo stesso titolo della sessione. Poi mi presi ferie e mi autofinanziai la trasferta per partecipare alla conferenza. Una copia della presentazione è disponibile in  PDF .

Camminando verso la cena sociale, dissi a uno degli organizzatori che sarebbe stata l’ultima volta che partecipavo. Non perché fossi frustrato dal non aver potuto avere la mia sessione, ma piuttosto perché volevo trovare un contesto diverso in cui proporre alcune idee che mi frullavano per la testa.

Durante lo stesso evento, fui anche invitato dagli organizzatori a tenere una proiezione di un film a budget zero prodotto pochi mesi prima assieme ad alcuni collaboratori (La vendetta del Chihuahua killer e degli Zombi). Ultimo, ma non ultimo, quasi persi il volo di ritorno per l’Italia, avendo dimenticato di sincronizzare tutti gli orologi sull’orario portoghese (ma poi feci in tempo).

Fatta la somma di questi eventi, più la vista di un vecchietto che vendeva sardine lungo una via di Porto, in effetti smisi di seguire la conferenza.

Tutto ciò sino al 2010. Nel mese di febbraio, durante un viaggio in treno da Milano a Follonica per presentare la BuioMetria Partecipativa in uno degli eventi per  M’illumino di meno, ebbi una telefonata dalla banda di INSPIRE. Mi dicevano che ero stato selezionato come facilitatore (a rimborso spese) per uno dei gruppi di lavoro per la creazione delle specifiche dati per la direttiva.

Questa attività mi ha quindi riportato a seguire la conferenza INSPIRE nelle tre edizioni scorse. In questo contesto mi sono trovato sia a tenere presentazioni sullo stato di avanzamento del mio gruppo, ma anche a collaborare in attività diverse, come per esempio un mash-up sulla biodiversità, una  partita di calcetto, e altre attività con livelli di affinità verso INSPIRE non sempre ovvi a tutti (ma molto apprezzati da diversa gente).

Allora…perché passare un sabato mattina a mettere insieme tutti questi ricordi? Un bisogno incontrollato di rabboccare la mia autostima? Un grosso raffreddore che non mi fa uscire di casa? A seguito di una conversazione avuta ieri sera, guidando tra  Parma e Reggio Emilia, ho realizzato che la prospettiva che avevo condiviso nel 2006 non era completamente sbagliata, ma richiedeva qualche aggiustamento (e quindi: era sbagliata).

Gente di INSPIRE (non solo funzionari europei): forza col lavorone che state facendo!

La foto in alto è di Fausto Giaccone, e la bimba alla destra si chiama Maria Emilia e ha più o meno la mia età. Le altre foto sono del sottoscritto (Cagliari, 2005, e Istanbul, 2012)

p.s. Caso mai foste interessati ma non informati:  Frank Zappa a un certo punto decise di creare la propria casa discografica. Secondo me ha prodotto cose immense fino al 1981, e anche dopo non se l’è passata male, e tutto quello che ci ha lasciato fa pensare che stia riposando in buona pace.

Chi l’ha visto ? (un nostro buiometro)

ATTENZIONE: Il buiometro Maira (modello con lente) è stato smarrito in una spedizione da Follonica (GR) a Treviso.

L’ultima volta il pacchetto è stato segnalato a Roma attorno alla metà di ottobre, e a seguito di varie verifiche svolte, pare che non sia possibile recuperarlo.

Invitiamo buiometristi presenti, passati, e aspiranti, o più in
generale i simpatizzanti del progetto a dare un contributo per
consentirci di acquistare uno strumento per sostituire quello
disperso.

Per fare questo, potete fare una donazione all’associazione di
promozione sociale Attivarti.org, che dal maggio scorso si occupa di
portare avanti il progetto della BuioMetria Partecipativa ( http://www.attivarti.org/?page_id=49)

Il costo dello strumento è attualmente di 134,99 dollari, più spese di spedizione.

Per quanto riguarda le spedizioni future, valuteremo il miglior modo
per proseguirle (ma comunque le proseguiremo, anzi: sono già in corso!).

Maira va in missione: la Buiometria Partecipativa fra Cina e Pakistan

Il buiometro “Maira” è stato affidato a Ebrahim Hemmatnia, che ho conosciuto in Scozia a fine giugno alla Conferenza INSPIRE, dove organizzai una partita di calcetto mentre facevo il facilitatore di uno dei gruppi di lavoro per la Direttiva 2007/2/EC (ascolta anche l’intervista fatta per Radio 24).

Ebrahim è appena partito per un viaggio in bicicletta fra Cina e Pakistan, partendo da Kashgar, nello Xinjiang per arrivare a Gilgit.

Nel corso di questa spedizione, che richiederà circa tre settimane, Ebrahim raccoglierà per il progetto BuioMetria Partecipativa alcune misure.

Ebrahim è fondatore dell’associazione World With No Borders

Branobag del 21/4/2011: Open letter (to a Landlord)

(v. reid, addition lyrics by t. morris)

Now you can tear a building down
But you can’t erase a memory
These houses may look all run down
But they have a value you can’t see…

This is my neighborhood
This is where I come from
I call this place my home
You call this place a slum
You wanna run all the people out
This what you’re all about
Treat poor people just like trash
Turn around and make big cash

Chorus: now you can tear a building down
But you can’t erase a memory
These houses may look all run down
But they have a value you can’t see

Last month there was a fire
I saw seven children die
You sent flowers to their family
But your sympathy’s a lie
Cause every building that you burn
Is more blood money that you earn
We are forced to relocate
>from the pain that you create

Chorus

We lived here for so many years
Now this house is full of fear
For a profit you will take control
Where will all the older people go?
There used to be when kids could play
Without the scourge of drug’s decay
Now our kids are living dead
They crack and blow their lives away

Chorus

You’ve got to fight
You’ve got a right
To fight for your neighborhood!

Branobag del 16/4/11: Malarazza (tradizionale)

Uno dei primi a ripopolarizzarla…
Uno degli ultimi…

Nu servu tempu fa d’intra na piazza
Prigava a Cristu in cruci e ci dicia:
“Cristu, lu mi padroni mi strapazza
mi tratta comu un cani pi la via.

Si pigghia tuttu cu la sua manazza
Mancu la vita mia dici che è mia
Distruggila Gesù sta malarazza!
Distruggila Gesù fallu pi mmia!
…fallu pi mia!”

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastoni e tira fora li denti!
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastoni e tira fora li denti!

E Cristu m’arrispunni dalla cruci:
“Forsi si so spizzati li to vrazza?
Cu voli la giustizia si la fazza!
Nisciuni ormai chiù la farà pi ttia!

Si tu si un uomo e nun si testa pazza,
ascolta beni sta sentenzia mia,
ca iu ‘nchiodatu in cruci nun saria
s’avissi fattu ciò ca dicu a ttia.
Ca iù ‘inchiadatu in cruci nun saria!”

Branobag del 15/4/11: C’è crisi

Cristian Bugatti, in arte Bugo

C’è crisi!
Dappertutto si dice così
E lo leggo sui visi
Non è colpa solo del lunedì
Sono nutellate di deliri
E code e colpi di tosse
E tu non piangi e non ridi
Vivi come se niente fosse

C’è crisi dappertutto
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Fa niente.

Niente più come prima
E menomale e menomale…
E’ una nuova strategia
Urlate, cazzo, urlate!
Con i beni separati
Econ i mali in comunione
Siamo tutti in fila indiana
E che simpatica carovana!

C’è crisi dappertutto
C’è crisi dappertutto
Io lo leggo sui visi
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Fa niente.

C’è crisi dappertutto
C’è crisi dappertutto
Io lo leggo sui visi
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Fa niente…fa niente!

Canzone: April, code he will

Testo composto così…nell’aprile 2011 in effetti stavo facendo il Facilitatore INSPIRE e il complicatore di cose in Maremma (ma dopo un mese sarebbe partita la questione ENVIROFI)…magari ripensando anche a Charles T di San Francisco.

10 aprile 2011


April, code he will


Testi di Andrea Giacomelli (pibinko) - Musiche: [da identificare, ma un po' simili a un noto successo Sixties soul]




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Locked in in the morning sun

I'll be locked in when the new release comes

watching e-mails come in

I'll be thinking that FOSS is a win-win



But I'm sitting between rasters and layers

Watching new versions go their way

Wasting CPU ti-i-i-i-ime


I left my dongle in Roma

heading for the GFOSS day

Well I've had a maint. fee to live by

Seems like free code's gonna come my way



But I'm sitting between rasters and layers

Watching new versions go their way

Wasting CPU ti-i-i-i-ime



Looks like the GUI's gonna change

But the fees remain the same (zero)

I can't pay for a license that doesn't cost

So I guess I'll have more to invest



I'm sitting here resting my bones

and this mailing list won't leave me alone

Seven packages I  roamed 

Just to make (G)FOSS my home


So I'm...

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April, code he will by Andrea Giacomelli (pibinko) is licensed under a Creative Commons Attribution-Non-Commercial-Share Alike 3.0 Unported License.

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Musica: Renato lo scienziato

fralau-dSC_0314-xxr-webQuesta venne fuori come “contrasto poetico” rispetto a pressioni di settembre. Immaginate una musica un po’ saltellante, tipo Tonino Carosone, in LA minore. 110 BPM

22-11-2009


RENATO LO SCIENZIATO


Testi di Andrea Giacomelli (pibinko) - Musiche: [da identificare]




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lo chiamavano renato 'o talebbano...faceva l'ammore faceva l'ammore

lo chiamavano renato 'o talebbano...faceva per tre


una sera che tornava all'osteria

per passare una serata con gli amisci

vide un ragazzino che passeggiava strano

e gli fece un'impressione di marrano



rallentò e gli andò a domandare 

"caro coso dimmi cosa stai facendo ?"

"sa, signore, io già son qui per mappare..."

"perché vo' vedere un mondo sì stupendo"


il renato allor lo rimirò perplesso

e fra s´ penso "che cxxxo sta dicendo"

gli rispose "bravo, noi si fa lo stesso"

ma col sinclair e non con il nintendo



poi riprese il mezzo e giunse al locale

trovò piero, luisa, nando e giomaria

"sapete che ho incontrato un giovin fesso

che vuol mappare il mondo camminando per la via"



e mentre i quattro amici commentavano

pregiandosi di esser titolari

d'Italiano, storia, scienze e geografia

il giovinetto si dava agli affari



la morale qui di questa mia canzone

mi ricorda un poco quella lì di "Lola"

c'è di tutto sulla terra che mappiamo

ma il pregiudizio nun t'o leva 'a scuola

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Renato lo scienziato by Andrea Giacomelli (pibinko) is licensed under a Creative Commons Attribution-Non-Commercial-Share Alike 3.0 Unported License.

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