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21-5-2011: Firenze, Terra Futura / Lancio di Attivarti.org (e presentazione sulla BMP)

[musica di sottofondo: Never fight a man with a Perm degli Idles]

[SE AVETE POCO TEMPO, TRE PUNTI DA MEMORIZZARE: (1) LA RETE PIBINKO.ORG NON E’ UN’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO MA DI PROFESSIONISTI, (2) CON LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE ATTIVARTI.ORG ESISTE ANCORA, MA E’ IN UNA CONDIZIONE DORMIENTE (3) LE COSE CHE FACEVA ATTIVARTI.ORG SONO DIVENTATE O SERVIZI A LISTINO O PROGETTI DI RICERCA DI PIBINKO.ORG]

In coda alla pagina ho lasciato la versione pre-2020. Giova a questo punto ricordare come nacque l’associazione di promozione sociale Attivarti.org. Nell’inverno del 2011 eravamo (“io, te, perdi e paga”, come si dice a Torniella) al quarto anno delle cose successe dopo la palla 21 a Chicago. La variante è che nel gennaio 2011 mi ero infine trasferito in Toscana, e stavo “svernando” a Follonica, in attesa di poter andare a Tatti (cosa che sarebbe avvenuta il Primo Maggio 2011, dopo la storia dei poeti estemporanei sardi nel salotto della nonna Andreina a Scansano, che vi invitiamo a leggere se vi manca).

In parallelo avevo un incarico come facilitatore di uno dei gruppi di lavoro per la creazione delle specifiche dati dell’allegato 3 alla Direttiva INSPIRE.

Comunque: con Francesco Giubbilini si ragionava di un programma di attività buiometriche sul 2011, che doveva culminare con la presenza a ottobre al simposio europeo della International Dark-Sky Association, a Osnabrück, in Sassonia. Arrivati alla lista della spesa, usciva un elenco di eventi e cose che era fuori scala per alcune delle associazioni con cui collaboravamo, o fuori tema per altre. E quindi si disse: ci tocca fare un’associazione. Era una cosa che via via valutavamo, e cercavamo di evitare, ma in pratica Attivarti.org nacque per gestire con un’identità propria un programma che non sarebbe stato inquadrabile in altri spazi formali, e che ci dispiaceva mantenere in uno spazio informale, perché sapevamo che la forma avrebbe aiutato a valorizzarlo.

Per fare bene nella redazione dello statuto (sulla scorta di esperienze con associazioni di cui ero stato fondatore in passato e in cui buchi di analisi sullo statuto avevano portato poi a problemi), chiedemmo una consulenza (120 Euro) a una società specializzata nello start-up di associazioni e imprese sociali di Milano. Andai da loro a presentare le cose che si volevano fare ecc ecc.

Sulla base di una prima spiegazione, il consulente tutto gasato disse: “ma con questo livello di attività non dovreste fare un’associazione di promozione sociale… vi converrebbe quasi una ONLUS!” (facendo il simbolo di “rock’n’roll” con la mano). Poi andammo a vedere i moduli per le ONLUS, e ci si rese conto che una ONLUS doveva a priori scegliere un settore specifico fra quattro di attività (tipo cose sociali, cultura, e altre due che non ricordo). A quel punto ridisse: “eh, ma voi fate tante cose insieme…la ONLUS non va bene”.

C’era poi la questione dei soci. chiedemmo ai consulenti qual era il numero minimo legale per un consiglio direttivo, che risultò essere quattro. Cercammo quindi altri due soci, che furono Simona Lombardelli e Stefano Costa. Con questo quartetto base si costituì l’associazione (e la base sociale è rimasta questa).

Con la riforma del Terzo Settore varata l’anno scorso…andai a Grosseto a parlare con il CESVOT (la rete che dà consulenza alle associazioni di volontariato). Furono molto gentili e mi spiegarono delle cose che ora non ricordo. So che in questo momento l’associazione è in una sorta di condizione “dormiente”. Se e quando ci saranno altre tre persone interessate a rianimare lo spazio di Attivarti.org, parliamone (micalosapevo@pibinko.org).

Nel frattempo, le cose che avevamo scritto nel 2011 sono diventate in buona parte servizi professionali che proponiamo tramite la rete pibinko.org e la Jug Band Colline Metallifere. Per qualche motivo, tutt’ora c’è gente che considera il nostro gruppo un’associazione di volontari, per quanto gli sia spiegato in vari modi che abbiamo partite IVA ecc ecc.

Due aneddoti sul nome dell’associazione:

  • Lanciammo un concorso di idee: vennero fuori “FAR FARE” (proposto da pibinko) e “ATTIVARTI”. Si optò per ATTIVARTI perché ad alcuni “far fare” dava il messaggio che volevamo far lavorare altri al posto nostro….anche se la mia idea nel “far fare” era quella si suggerire una logica di empowerment e delega….
  • una volta scelto ATTIVARTI, andammo a cercare il dominio .it, e risultò che era già preso da un’associazione nel nord italia che si occupava di gente uscita dal coma profondo, o qualcosa del genere…. come battuta si disse che potevamo gemellarci..

Per annunciare la nascita dell’associazione, si trovò lo spazio di Terra Futura, dove eravamo già stati nel 2010 con la BuioMetria Partecipativa, e li si andò. Già che eravamo in ballo, gli organizzatori ci chiesero se conoscevamo qualcuno da far suonare, e si propose Pietro Crivelli, che avevo conosciuto un paio di mesi prima. Pietro andò a suonare con Dionisio Nota. ecc ecc.

Giova anche ricordare Francesco Giannetti, che fece il rendering del logo (mi sa che l’idea delle due A gliela mandai io e lui la vestì bene, oltre a fare le prove di magliette ecc).

SOTTO LA VECCHIA VERSIONE DELL’ARTICOLO. I LINK CHE TROVATE NON SONO PIU’ ATTIVI, MA LI ABBIAMO LASCIATI PRO MEMORIA (e quando possibile li sostituiremo con altri funzionanti)

21 maggio 2011
16:30 a 17:30

Nell’ambito dello spazio Words, World, Web organizzato da Zoes a Terra Futura, abbiamo il piacere di tenere un intervento di divulgazione scientifica e, la sera, un momento di intrattenimento musicale.

 
Potete leggere una presentazione dei nostri interventi , con Stefano Costa, Leopoldo Dalla Gassa e Andrea Giacomelli.

Vi invitiamo inoltre a vedere il resto del programma di Terra Futura e di Words, World, Web in particolare.

Poeti estemporanei sardi e toscani dalla nonna Andreina a Scansano (GR)

[brano di sottofondo consigliato: Abbiamo Perso, dei Sikitikis, 2015]

Versione pre-2020:

Il 29-30 aprile 2011 era in programma a Scansano l’evento finale del progetto “Incontro”

In una combinazione non casuale di eventi, il pomeriggio del 30-4-2011 la nonna Andreina di Scansano si è ritrovata in casa i tenores di Orgosolo, due poeti in ottava rima di Pomonte (Elino Rossi e Fernando Tizzi), alcuni cantanti del coro di Sinnai, e un paio di altri poesi estemporanei della zona di Sassari.

I poeti hanno dedicato rime ad Andreina e poi se ne sono andati al Teatro Castagnoli, dove erano attesi per una performance.

E’ stato un bell’incontro, e la mattina dopo ho pure dato un passaggio a sei di loro per andare alla stazione a Grosseto.

Versione anniversario 2020:

Il 29 e 30 aprile 2011 era in programma a Scansano l’evento finale del progetto Incontro. Uno dei progetti del programma Interreg Marittimo Italia Francia.

Avendo lavorato 5 anni in Sardegna, avendo ad allora 18 anni di rapporti non balneari con l’isola, e avendo meta’ della famiglia di origine scansanese (e una nonna fino al 2015 a Scansano), mi ero organizzato per seguire la cosa da vicino:

Visita alla nonna da giovedi’ sera,
venerdi’ 29 convegno
serata aperta, magari a Grosseto al Ricasoli
sabato 30: eventi “Incontro”
poi boh.
domenica: Primo Maggio a Torniella/Piloni, e sarebbe stato il primo che facevo da residente in Toscana, dopo quattro anni di “pendolare”

Cast:

  • poeti corsi
  • poesti sardi dalla zona di Sassari e da Cagliari
  • un gruppo a tenore da Orgosolo
  • poeti estemporanei toscani (fra cui Elino Rossi e Fernando Tizzi)
  • funzionari delle PPAA partecipanti al progetto
  • accademici
  • vario personale tecnico di supporto

venerdi’
convegno … molto accademico. raffica di sbadigli dei poeti. ambiente indoor non proprio salubre (la sede del convegno è molto suggestiva…il Museo della Vite e del vino nel centro medioevale di Scansano, ma è un ambiente quasi ipogeo. Ad agosto ci si sta bene, ma ad aprile c’è un freddo umido importante).
in una delle pause, dove chi può esce a scaldarsi, trovo fuori un signore che fuma, assieme ai due ragazzi che fanno la reception del convegno. mi presento, si chiama Angelo, è di Scansano, sulla sessantina forse, e ovviamente conosce i miei parenti scansanesi. In nome di qualche passato evento familiare mi lascia il numero di telefono e io gli lascio il mio, per qualsiasi evenienza. A fine convegno prendo anche qualche contatto con gli accademici.

venerdi’ sera…non ricordo, lo ggiuro, con due g.

sabato mattina
vado a prendere il giornale e mi metto a leggere seduto al caffe’ dell’arco, dove d’estate potevate una volta avvistare personaggi tipo Giuliano Ferrara, Piero Fassino e altri frequentatori illustri del Morellinoshire di allora.
la bardana orgolese si aggira con cautela per la piazza. nota il mio giornale, si avvicina e uno di loro mi chiede: “scusi, mi sa dire dove posso trovare l’edicola?” (e importante l’accento nuorese. secondo il mio mentore Daniele aka “Gavino” Sanna, con padre bittese e varie credenziali barbarcine, dovete parlare tenendo la bocca quasi chiusa e fare le s a cavallo tra s e z).

io do loro l’indicazione. ringraziano, si allontanano.

l’evento ufficiale e’ per il pomeriggio al Teatro Castagnoli, ma la mattina ci sono le prove.

mentre finisco di sfogliare il giornale, la malattia del nuraghe si fa sentire. mi tornano in mente alcuni brani che parlano dello spirito dell’isola.

mi alzo, vado a quella che è stata per un periodo la bottega del Galanti, prendo tre bottiglie di vino bianco e tre di rosso, in una scatola, e mi dirigo verso il bar delle Cascine, che essendo dirimpetto al teatro e’ il punto piu’ probabile in cui trovare dei sardi in questo contesto.

sono li’, “in greffa” (NdT: combriccola).

Saluto, chiedendo se avevano trovato l’edicola e se preferiscono bianco o rosso (che comunque non abbiamo aperto al bar, dove c’erano le cose del bar). Poi presento le mie credenziali diplomatiche. Vengo invitato a sedere.

Dopo un’oretta di consumazioni [OMISSIS SULLA GRADAZIONE ALCOLICA] ci spostiamo al teatro dove seguo le prove, e ritrovo Elino e Fernando.

Finiscono le prove. Si esce dal teatro. Io mi incammino verso casa della nonna per il pranzo, e la comitiva verso il Rifrullino (ora Fiaschetteria rurale), trattoria che si trova 20 metri piu’ su, nella stessa via.
Mentre si cammina, Elino mi chiede: “Vieni a mangiare con noi”?
Riflessione: la nonna ha preparato, nonci si vede spesso ecc…ma come sottrarsi a un invito di poeti-briganti, irredentisti corsi e tenores orgolesi?
Chiamo la nonna mentre si cammina: “Nonna, scusa…e’ sopraggiunto un impegno di lavoro. Putroppo devo saltare il pranzo, ma vengo per il caffe'”. “Va bene”

E questa poteva essere stata una mattinata ganza da raccontare. Non era ancora successo niente. Allacciate le cinture.

Il rinfresco al Rifrullino è di tutto rispetto. Mangiare e bere, e presentazioni qua e là. Però mi spiace aver dovuto annullare il pranzo dalla nonna.
Nelle presentazioni estemporanee, uno dei sardi mi chiede “Va tutto bene?”. Rispondo “sì, però ho dovuto annullare il pranzo dalla nonna Andreina, il che mi dispiace”.
“E cosa possiamo fare?” … sinapsi che frullano … “…che so, si potrebbe andare a prendere il caffè dalla nonna”.
Da quel momento il resto del pranzo è stato dedicato a intervistare ciascuno dei partecipanti per chiedere chi fosse disponibile a venire a prendere il caffè da Andreina.

preavviso la nonna: “Allora vengo a prendere il caffè. porto un paio di amici”

Alla fine del pranzo, saranno state le 14.30, mi trovo a salire le scale di via Marconi 5 con al seguito: un poeta-barbiere da Sinnai, vicino Cagliari, due sassaresi, i tenores di Orgosolo, e il videomaker “embedded” del progetto europeo, invitato ad aggregarsi perché potrebbe essere una situazione interessante nel contesto del progetto europeo. I corsi erano stati invitati, ma da veri corsi hanno preferito non accompagnarsi a sconosciuti (nel 2017 ho capito meglio perché…vedi epilogo).

ci si ritrova nel salotto buono, con la nonna, la badante e i poeti.

20110430-scansano-poetinonna
Da sinistra: Fernando Tizzi, Andreina Andreini, Elino Tizzi, Orgolese 1, Videomaker, Orgolese 2, Orgolese 3, Orgolese 4, Barbiere di Sinnai, non ricordo, poeta sassarese.

lì la situazione ha preso una piega impegnativa. ciascuno dei poeti ha cantato qualcosa per Andreina. hanno attaccato i maremmani in ottava rima, poi gli altri.

l’operatore video filmava ogni tanto, e anche uno dei ragazzi di Orgosolo aveva una videocamera.

dopo il canto dei sardi (tipo questo, anche se non so se sia lo stesso gruppo), la nonna mi fa… ma cosa dicono? io capisco solo “Andreina, Andreina”…

fine del caffè. Ci si saluta.

Non seguo l’evento ufficiale al teatro: avevo già visto le prove, e dovevo scendere a Grosseto per due cose. 1 comprare delle spazzole per batteria per il nipote manuel a Milano. Non ancora beatboxer di livello, ma picchiatore di pelli a rischio di diffida condominiale. Poi, al Museo di Storia Naturale, c’era una presentazione di un ricercatore che parlava di pipistrelli e che ero curiosiodi conoscere di persona, perché avevamo avuto corrispondenze un paio di anni prima sulla buiometria partecipativa, a cui non avevamo avuto risposta. Dopo aver scritto a questo ricercatore (ma prima dell’aprile 2011), parlando con la responsabile eventi/comunicazione di un gruppo GDO per il quale questo signore era referente scientifico, la responsabile mi aveva detto che questo signore aveva valutato la BuioMetria Partecipativa non particolarmente interessante e priva di valenza scientifica (NdR…al 2020 il progetto, facendo le stesse cose che facevamo nel 2008-2011, ha varie pubblicazioni scientifiche all’attivo, ha ricevuto finanziamenti in ambito europeo, convenzioni con CNR e Università, e nel 2019 e 2020 è stato argomento di attività di formazione in ambito universitario).

Compro le spazzole al Clan della Musica, mi trasferisco al museo. Attendo la fine del convegno, poi mi presento al ricercatore e gli chiedo “Scusa…avevamo scritto una mail ma non avevamo mai avuto risposta” .. “Ah, ok…bii buuu baa..”. Non ricordo cosa avesse detto, ma è evidente che sarò stato dopo al Caffè Ricasoli.

Risalgo verso i colli. Elino mi aveva invitato anche alla cena sociale del progetto, che si teneva presso un agriturismo fra Montemerano e Scansano. Arrivo lì al primo buio.
Atmosfera allegra (chi sa come mai), canzoni ecc.
Raggiungo i sardi. Giustamente sono seduti tutti nella stessa zona. Saluto. Ricambiano il saluto. Chiedo come va. Li vedo un po’ incupiti. Dico, che è successo.
Risponde il barbiere di Sinnai: “è successo che domani (domenica 1 maggio) dobbiamo ripartire, prendendo il traghetto da Civitavecchia, e abbiamo scoperto che essendo domenica non ci sono mezzi pubblici per arrivare da Scansano a una stazione ferroviaria.
Già all’andata ci siamo dovuti pagare il taxi da Civitavecchia perché non c’erano mezzi per arrivare in orario, e la prospettiva di doverci pagare di tasca anche il ritorno ci indispone leggermente” [non disse proprio così].

E se un campidanese manifesta irritazione, un po’ vi dovreste preoccupare. Ma se quattro orgolesi che sono nella stessa situazione, stanno in silenzio….”ho detto tutto”, come direbbe Bob di Torniella.

Medito: che cosa posso fare in questo frangente? Ho una opel astra SW bianca (acquistata in Sardegna quando lavoravo lì, nel 2001).

In effetti potrei anche non fare nulla: non ho alcuna responsabilità nei confronti di queste persone, ci siamo conosciuti 12 ore prima, e probabilmente non ci rivedremo mai. Ma… ma… ma… senti la malattia del nuraghe.

Passano i paesi con la O-, pensi a Gigi Marrazzu, pensi agli Umiliati e Offesi sulla spiaggia di Alghero, pensi alla giornata di elezioni politiche passata al seggio dell’Argentiera (seguirà filmato di repertorio), pensi al bar della prima fermata del Poetto, con quello che spacca una bottiglia sul tavolo e minaccia quello dall’altra parte, mentre indica il terzo e dice (tradotto) “Allora vvuoi ddire che tu sei più aaaammicco a llui che aaaammmè” (tentativo di riprodurre l’accento cagliaritano)….pensi al nonno forestano che quando lavoravi in sardegna per telefono di diceva “lavoro come va? bene! salute ? bene? hai degli amici? sì ma i tuoi amici, sono bravi, o sono sardi?” (avendo lui avuto una pessima esperienza di lavoro in Sardegna) ecc ecc ecc. (sottofondo: No potho reposare)

Dico: guardate, se svuoto la macchina, tre persone coi bagagli le posso portare…al limite faccio due viaggi… ri-medito… vedo Angelo che avevo conosciuto la mattina (essendo in qualche modo parte dell’organizzazione dell’evento è a cena anche lui). Gli spiego la questione.
Risponde come Colangelo, un amico del mio amico Willy “E che problema c’è? Io mi alzo sempre presto. Ho un gippone e posso portare tutti i bagagli, e te porti le persone”.
Morale: la mattina di domenica 1 maggio, alle 6 si parte da Scansano. La delegazione sarda viene depositata alla stazione FS di Grosseto e ci si saluta.

Da lì proseguo per Torniella, dove arrivo verso le otto. Giusto in tempo per sintonizzarmi sulla giornata del Primo Maggio in Val di Farma….ma questa è un’altra storia (o forse no).

…..

Epilogo:

  1. mesi dopo richiamo il Barbiere di Sinnai
    Buongiorno (voce amichevole). Dico ciao, sono Andrea di Scansano. ….Ah (tono ostile)…… Ti ricordi, quello del caffè dalla nonna Andreina……Andreea! che piacere! scusa, pensavo fossi qualcun altro….(ci siamo poi aggiornati e salutati).

2. Dei video girati in salotto: l’operatore video ufficiale si rifiutò di darmi un contatto per poi avere copia del video. Ho il dubbio che sia stato girato in “pellicola francese” , come diceva Nanni Moretti quando facevano i provini finti per soggetti che sapevano a priori non interessare, per cui simulavano di riprendere senza effettivamente usare pellicola, che costa. Ho provato tramite contatti barbaricini a vedere se riuscivo a recuperare copia del filmato a Orgosolo. Finora senza esito, ma sono sicuro che lì il filmino c’è.

3. Sono stato a Scansano almeno altre cento volte dopo questo evento, ma non ho più incontrato Angelo che mi ha aiutato a portare i sardi alla stazione.

4. dopo questa episodio, ho avuto modo di tornare in Sardegna solo due volte. Nel dicembre 2012 ad Alghero per la BuioMetria Partecipativa, e nel gennaio 2017 per una cosa che tra l’altro si ricollegava al programma INTERREG Marittimo Italia-Francia, ma che ha avuto risvolti non prevedibili. Doveva essere una missione per m(‘)appare la Sardegna, ma si è tradotta in una sorta di “Cuore di Tenebra” di Conrad incrociato con un racconto di Fantozzi ambientato fra Nizza, Corte, Ajaccio, Sassari, Santa Maria Navarrese e una frana di proporzioni ciclopiche sull’Orientale Sarda (qua una breve sintesi).

Sigla finale. Essendo i titoli di coda lunghi, ripropongo Abbiamo Perso dei Sikitikis, cui abbinare Garrogna di Joe Perrino.

Per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org

9-4-2011: Silvi (TE). Convegno su Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico in Abruzzo

La buioMetria Partecipativa sarà ospite del convegno Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico in Abruzzo, promosso dall’Associazione Astrofili Teatina.

Francesco Giubbilini terrà un intervento su web e tecnologia: nuovi strumenti per la divulgazione e lo studio dell’Inquinamento Luminoso.

Nella giornata si terranno inoltre interventi da parte degli astrofili teatini, di vari enti locali (Regione Abruzzo e Comune di Vasto) e dell’associazione Cielobuio.

L’appuntamento è per le ore 16 presso la sala convegni della FIERA ADRIATICA, Strada statale 16, km 432, Silvi (TE).

 

BMP all’Osservatorio astronomico di Roselle (GR)

Saremo ospiti dell’Associazione Maremmana Studi Astronomici per una serata di presentazione sugli aggiornamenti del nostro progetto e di ragionamenti sull’inquinamento luminoso.

Nella stessa occasione si avrà il “passaggio di mano” di uno dei buiometri all’associazione, che inizierà così il suo turno di misure nell’ambito della campagna buiometrica 2011.

Appuntamento alle 21.30 all’Osservatorio Astronomico di Roselle (GR).

Per ulteriori informazioni:

http://www.astrofiligrossetani.it/index.php?option=com_content&view=section&layout=blog&id=3&Itemid=18

 

Per chi non lo sapesse: come arrivare all’Osservatorio di Roselle

BMP all’Oasi LIPU di Castel Di Guido (Roma)

La LIPU

-Lega Italiana Protezione Uccelli-
in collaborazione con
GIC, EBN Italia e Provincia di Roma
Vi invitano all’
OASI CASTEL DI
GUIDO
IX edizione
NOTTE EUROPEA DELLA CIVETTA

La nostra penisola, con il suo ventaglio di
scenari naturalistici affascinanti ci darà la possibilità di fare escursioni
notturne negli ambienti più incredibili.

Castel di Guido offre colline, boschi,
campi incolti e vecchi ruderi ove le Civette amano cacciare, riposare e persino
nidificare

Il grande fascino di questo avvenimento è
insito nel momento di partecipazione comune, pensare che in quella serata, sotto
il medesimo cielo stellato decine di migliaia di persone conosceranno

il mondo segreto ed affascinante
dei rapaci notturni

Sabato 19 Marzo ore
20,30
appuntamento alla Chiesa di Castel di
Guido

Programma della serata

Ore 20,30 Presentazione del
Progetto Buiometria e gli effetti dell’inquinamento luminoso sulla Fauna. Breve
descrizione della civetta e partenza per raggiungere i punti di ascolto.

Ore 21-22,00 Attività di
monitoraggio della civetta e di altri rapaci notturni

Ore 22,30- LIBERAZIONE
RAPACE NOTTURNO curato dal Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di
Roma

Dal Raccordo Anul., percorrere l’ Aurelia direzione
Civitavecchia.
Uscire a Castel di Guido (circa 4 Km oltre il GRA) .
Successivamente percorrere altri 4 Km e girare a sx in corrispondenza della
Chiesa

Sono
consigliati scarponcini o scarpe da ginnastica
ATTENZIONE: data la presenza di cancello all’entrata,
si raccomanda puntualità all’appuntamento.
Per
prenotazioni (non obbligatorie) ed ogni altra informazione:
Oasi LIPU Castel
di Guido
3285569123 oasi.casteldiguido@lipu.it