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Il Tirreno (Grosseto edition), Dec. 5, 2016: A Winter Festival to discover the Farma Valley

This article covers the first public announcement for the Farma Valley Winter Festival.

A pagina 15 (terza pagina della cronaca locale), articolo di Giovanna Mezzana. L’articolo originale è sul sito de Il Tirreno. Sotto riportiamo una versione integrata da link.
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Dal 17 al 19 dicembre concerti, passeggiate e buona cucina È l’idea dell’associazione che esportò la palla a 21 a Chicago
di Giovanna Mezzana

GROSSETO. La Valle che non c’è ospiterà un festival d’inverno: ma se il luogo non esiste come si fa a partecipare all’evento? Si può fare, basta m(’)appare, che significa guardarsi intorno con uno sguardo non convenzionale. È questa la filosofia di Attivarti.org, micro associazione che ha però tanti simpatizzanti sia in Italia che all’estero, e che ha sede nel lembo dell’estremo nord della provincia di Grosseto: a Torniella, borgo-frazione di Roccastrada. E siamo in Val di Farma, quella valle a metà strada tra Siena e Grosseto che di fatto non c’è; quella quota di Maremma-non Maremma che è uno dei posti più bui del Belpaese o, se vogliamo, dove la volta celeste di notte si mostra con tutto il suo firmamento perché qui c’è meno inquinamento luminoso che altrove; quel luogo-non luogo dove di solito i turisti capitano per sbaglio: perché lungo il tragitto tra San Gimignano e Pienza vogliono scommettere sull’ignoto, oppure perché, causa cantiere o incidente, sono costretti a deviare obbligatoriamente dalla Grosseto-Siena. Ebbene la Val di Farma ospiterà il Festival d’Inverno: una tre-giorni – il 17, 18 e 19 novembre «tra pici, amore e musica».
Il compleanno. Il festival celebra dieci anni di attività di un gruppo di lavoro attivo dal 2006 e che si è consolidato sotto l’egida di pibinko.org, le cui attività e competenze no-profit sono confluite poi nella nuova associazione Attivarti.org – L’associazione per m(’)appare – arrivata a battesimo nel 2011 a Torniella. Ingegneri, informatici, geografi, archeologi sono la base del gruppo che lavora però in sinergia con artigiani, baristi, fungaioli, cacciatori… insomma con le comunità di Torniella Piloni e Scalvaia.
Il buio e la palla a 21. Attivarti.org indaga con uno sguardo “altro” le dinamiche di territori anche sconosciuti ai più; valorizza le risorse culturali e ambientali di un territorio e il suo Genius loci; a questo si aggiunge una vocazione tecnologica e “social”: realizza e diffonde contenuti digitali liberi, tra cui mostre fotografiche, campagne di citizen science, workshop di ottava rima, reportage. Tra le esperienze più significative c’è La palla a 21 (o palla eh!), antico gioco praticato in sei borghi collinari tra il Basso Senese e l’Alta Maremma grossetana – Ciciano, Piloni, Scalvaia, Tirli, Torniella, Vetulonia – e che Attivarti.org ha esportato persino a Chicago. Il progetto che rappresenta il cuore pulsante dell’associazione è invece la BuioMetria Partecipativa: vuoi misurare il buio? Vuoi diventare un buoimetrista? Con loro puoi. E durante il Festival d’Inverno veranno consegnati proprio i buiometri.
L’agenda. Nel dettaglio verrà presentata nei prossimi giorni, ma Andrea Giacomelli, intanto, comuncia ad alzare il velo sul Festival. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre nella piazza del popolo di Torniella, alla sede della Filarmonica del borgo: è qui che saranno ospitati la maggior parte degli eventi musicali che animeranno la tre-giorni tra i quali l’evento-clou (domenica): il concerto degli Etruschi from Lakota. Chi vorrà, e sperando nel bel tempo, potrà visitare la Valle che non c’è e pranzare e cenare a Torniella, Piloni e Scalviaia. Molti appuntamento si svolgeranno in serata: domenica 18 dicembre alle 21 verrà presentata la Mappa di Comunità della Val di Farma (leggi box), alle 22 invece prenderà il via la

cerimonia di consegna dei buiometri. Da non perdere il finale, lunedì 19 dicembre, a Grosseto, dalle 21: all’associazione Riflessi, a Gorarella, “40 anni fotografando ambiente e territorio” , ovvero “m(’)appare” con Maurizio Bacci. E la Valle che non c’è, finalmente, si rivelerà a voi.

Radio interview for Macondo on BuioMetria Partecipativa and night sky quality (July 30, 2015)

This is an interview for Radio Popolare Milano made in preparation for the BuioMetria Partecipativa outreach event on July, 30, 2015 in Milano.

The talk recalls ideas on participatory open mapping, emerging issues with high color temperature LEDs, tasting tasty products from Southern Tuscany, and other stories related to night sky quality.

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Credit: image number ISS041-E-90188; Italy at night, panorama. ISS Crew Earth Observations Facility and the Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center; http://eol.jsc.nasa.gov. The image was also used in the May 2015 issue of “Philosophical Transactions B” on the effects of artificial light at night in ecology.

Listen to the audio (in Italian, 24.7 Mb)

Thanks again to Macondo for hosting us!

A report about the radio show talking about “m(‘)appare” /mapp(‘ere)ing

For all of the Italian audience, please check out the podcast.

The radio show was proposed to (1) launch the lecture scheduled for the afternoon of the same day at the Institute of Hydraulics at Politecnico di Milano, Italy, and (2) do some live tasting of genuine products from Southern Tuscany.

If you are in a hurry, please skip to minute 10, as the first part of the show was about something else. After that, you have 22 minutes of finely crafted pibinko-style improvisation, hosted by two friends.

I would like to stress that it’s really hard to take pictures in a radio show without a wide-angle camera

For Disma and Ale (kudos!!!), the guys running the show, I would like to point out two typos in the description of the podcast in the Maramao web site:

  • we were talking about “buoimetria” (i.e. night sky monitoring) and not “buoimetria” (oxen monitoring). We do have some livestock in Souther Tuscany, but we aren’t into participatory monitoring of that…yet…
  • when we say mappare, we use an apostrophe and some parentheses…m(‘)appare is different from mappare, just like dont is different from don’t

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Below you can see the selection of “cose bòne” (good stuff) brought by pibinko from Southern Tuscany. For these we must thank:

  • Aunt Eda (laurel berry liquor)
  • Aunt Anna (lavender from Certopiano and White Stivalaccio)
  • Loriano Bartoli of the Bartoli farm (vermentino wine, strawberry and apricto juices, various vegetables in oil, marmalades, jams, and sauces)
  • Daniele Francioli from Le Tofane organic farm (pecorino S. Rabano)
  • La Casa del Chiodo, run by Paola Bartalucci & daughters (deer in oil and jam with chili pepper, to be paired with pecorino cheese)
  • pibinko for freshly picked cherries
  • the people of Sardinia (represented in the show by the Arbus knife used to slice bread and various products, and by a bottle of Cannonau wine bought in Follonica before leaving)

Why Sardinia is part of a radio show focused on Souther Tuscany is explained in the last segment of the podcast.

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