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29.4.08 Intervista di pibinko a Olga su M(‘)appare Milano (Mente Locale, Radio Popolare)

“male comune, mezzo gaudio…bene comune, doppio gaudio…” L’intervista fu fatta il 25.4, ma andò poi in onda il 29.

Per altre informazioni sul progetto vedi http://www.pibinko.org/avvio-del-progetto-mappare-milano/ e l’articolo del 26.4.2008 sul Corriere della Sera ed. Milano.

Per altre informazioni sul m(‘)appare in generale: http://www.pibinko.org/mappe/ oppure scrivi a info@pibinko.org

Milano? Ve la mappiamo noi (26/4/2008, Corriere della Sera ed. Milano)

[revisione 25.4.20 con brano di sottofondo: Just Dropped In]

Ovvero come raccontare la cosa giusta nel modo sbagliato.

Essendo stato il responsabile comunicazione della campagna m(‘)appare Milano (e ideatore del nome del progetto), quando operavo nell’Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera (GFOSS.it) mi tocco’ far notare un’omissione e una presenza un po’ sblianciata di alcune componenti …ma sempre e comunque grande EdoM (Edoardo Marascalchi). In particolare

  • L’articolo non faceva riferimento all’esistenza di un media partner, ovvero la tramissione “Mente Locale di Radio Popolare Milano”, che con Cristiano Valli, Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza dedicava spazio quasi quotidiano al progetto m(‘)appare Milano e ci intervistava in occasione di ogni ritrovo.
  • L’articolo non faceva riferimento a m(‘)appare Milano come nome del progetto
  • Compariva uno spazio per un “docente” che in qualche modo sembrava dare legittimazione teorica…mentre magari chi aveva pensato all’impostazione dell’articolo non aveva considerato che “gli esperti di GFOSS.it”, citati senza grassetto, una qualche base teorica per creare queste attivita’ ce l’avevano lo stesso. E magari anche qualche spunto originale e non legato solo a riferimenti bibliografici. Ricordo una considerazione che feci leggendo la frase “l’atto artistico-filosofico diventa atto pratico?” che chiude il secondo articolo… “magari ci sono anche contesti in cui un atto pratico può diventare arte o filosofia!” dissi a qualcuno dei partecipanti.
  • Le foto dei mappatori, scattate dal sottoscritto (Andrea Giacomelli alias pibinko) venivano inserite senza attribuzione dell’autore….viva l’attribution (sic.).

Essendo tutte le informazioni sulla logica del progetto e sullo sviluppo dello stesso diffuse tramite il sito dell’associazione GFOSS.it, non sarebbe stato difficile recuperare le informazioni base.

L’autrice dell’articolo, contattata in proposito, all’epoca non volle considerare la possibilita’ di rettificare in qualche modo la cosa. Non so se dire a parziale “compensazione” della presentazione parziale del progetto nell’articolo, si arrivo’ ad avere la chiusura della campagna in un simposio al Politecnico di Milano (il 2/7/2008). Tuttavia, si ebbero poi altri episodi interessanti nel rapporto fra soggetti associativi e soggetti istituzionali in relazione al m(‘)appare che fecero capire che non c’era all’epoca una percezione condivisa del senso di quel progetto. A seguire, altri N mesi di confronto sul tema, anzi: ci stiamo sempre confrontando.

Per commenti e informazioni: info@pibinko.org. Si veda anche http://www.pibinko.org/mappe/

Avvio del progetto m(‘)appare Milano (13/3/2008)

[NdR: presentazione scritta nel settembre 2008]

Agire (e comunicare) localmente; pensare globalmente quanto basta

La mappatura libera e partecipativa affronta Milano
Fra marzo e giugno 2008 una campagna di mappatura collaborativa si è tenuta a Milano, con la collaborazione di GFOSS.it, un’associazione italiana per la sensibilizzazione sull’informazion geografica libera, un gruppo di passionisti della comunità OpenStreetMap e MenteLocale, una trasmissione radiofonica di Radio Popolare Milano centrata sulla mobilità.

Il progetto è stato chiamato M(‘)appare Milano, incorporando in un unico verbo due azioni: il mappare e il far apparire.

Se la mappatura collaborativa ha la sua essenza nelle interazioni tipo wikipedia, con salsa abbondante di attrezzature economiche ma sofisticae e flussi di elaborazione dati un po’ da tecnici, M(‘)appare Milano ha dimostrato di essere un esercizio interessante nel portare i concetti dell’informazione geografica libera alle masse, e viceversa, con un ruolo rilevante della radio..

Avendo osservato nel corso della campagna che ciechi, smanettoni informatici, occupanti di centri sociali e conduttori radiofonici possono tutti mettersi in relazione con il territorio circorstante, e fra di loro, tramite le coordinate geografiche registrate su un PC, chissà cosa potrà mai succedere in una nuova edizione di questo progetto?