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Il programma ASITA2015 in estrema sintesi, secondo pibinko

asita_logoIl primo amore non si scorda mai, nemmeno in ambito convegnistico. La prima conferenza cui ho partecipato con l’intento di andarci e non perché mi ci mandavano fu appunto l’edizione 1997 della conferenza nazionale ASITA. Era alla Fiera di Parma. Ci andai da Cagliari, dove lavoravo da qualche mese, e ci presi subito il raffreddore dopo due giorni, essendomi ormai acclimatato alle latitudini campidanesi. L’esperienza fu interessantissima, ma l’unica cosa che ricordo distintamente, al di sopra del notevole rumore di fondo dei padiglioni da fiera, è che gente di un istituto del CNR citava il lavoro della mia tesi di dottorato, che aveva provato a proseguire. Non male!

Ricordo poi di essere stato a Genova (2000), di avere saltato il resto del primo decennio del terzo millennio per impegni corporate, e poi  a Bari (2009),  Colorno (2011) e a Firenze (2014). Insomma, una relazione intermittente ma non interrotta.

Quest’anno a Lecco purtroppo non riesco a partecipare (avevo una mezza idea di proporre uno workshop sulla BuioMetria Partecipativa ma poi la cosa dopo una prima proposta non si è concretizzata…magari si fa la prossima volta), e quindi per provare a vedere un po’ più da vicino l’evento ho pensato di riapplicare l’algoritmo che già usai per l’enciclica Laudato Si’ al programma definitivo della conferenza.

Andando a vedere i sostantivi più ricorrenti, una possibile lettura è che ci saranno gli universitari milanesi o torinesi Marco, Andrea, Maria e Giuseppe che si troveranno a parlare di gestione dati del territorio. Questa è ovviamente una iper-semplificazione, ma  scorrendo la “top 100” dei termini presenti negli atti gli addetti ai lavori vedranno cose interessanti (sempre con tutti i benefici delle ipotesi dell’algoritmo, già evidenziate nell’articolo di giugno sull’enciclica).

Per commenti e ulteriori informazioni: info@pibinko.org

asita2015_top100_nouns

Sei uno sviluppatore? Partecipa allo hackathon di Connected Automobiles il 29-30 ottobre a Monza

Gli organizzatori della manifestazione mi hanno incaricato di animare con ingredienti GIS e sapori free/open source l’evento che si terrà a fine ottobre all’autodromo di Monza.

Le iscrizioni sono aperte dal 15 settembre, e il sito viene via via aggiornato con novità e contenuti, mentre l’evento si avvicina:

http://www.connectedautomobiles.eu/hackathon/

Se decidete di partecipare, fatemi sapere! Nel frattempo, il lavoro di selezione degli ingredienti GIS e dei sapori free/open source procede, e vi darò notizie quanto prima.

Ginone il Drone

Testo adattato alla musica de “La guerra di Piero”, dell’intramontabile…la prima strofa nacque dopo la vistia a Roma all’ultimo Technology4all di maggio (rassegna in cui si parlava parecchio di questi aggeggi).

Voli sconvolto su un campo di grano
ti chiami drone, non sei un aeroplano
porti un sensore, ci osservi la terra
volevi la pace, ti mandano in guerra

nella memoria del mio processore
voglio filmati e foto per ore
ma più papaveri che soldati
meglio le rose che i bimbi arruolati

così diceva ed era inverno
e come per altri un po’ dall’esterno
c’era su te uno sviluppatore
scrivera il tuo codice in mezzo al sudore

fermati Gino, fermati: fallo
ma non quel tanto da andare in stallo
se vai verso oriente, mi raccomando
rileva un torrente e non un commando

ma tu no lo udisti e il tempo passava
con i rilievi sopra l’Elba e Ostrava
ed arrivasti a sopra una ringhiera
in un bel giorno di primavera

e mentre volavi,  gonfiate le palle
vedesti un drone in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico softwore
ma gli adesivi di un altro colore

….

cadesti in terra senza un lamento
anche perché non hai voce né mento
però il tempo non ti sarebbe bastato
a scaricare ogni tuo dato

cadesti in terra senza fermento
sei  pure un drone, non provi sgomento
e  la tua vita finiva quel giorno
senza nemmeno aver visto un flicorno

Sviluppatore, cascare a Cafaggio [1]
che ci è buona la salsiccia, e pure il formaggio
Sviluppatore bello dritto in esterni
avrei preferito cascarci verso Terni

e mentre il girasole ti stava a sentire
nell banco RAM vedevi un ovile
dentro alla camera avevi la foto
di un podere prima pieno, che ora era vòto

ecc.

[1] frazione di Campiglia Marittima (LI).

Nella foto di testa: Argiope sui Monti Pisani, 2008

Determinare l’orientamento relativo di due segmenti complanari – versione 1

Per altre mappe ed elaborazioni spaziali da pibinko.org: http://www.pibinko.org/mappe/

Esercizio: determinare l’orientamento relativo di due segmenti complanari. Ad esempio, la facciata di un edificio e un tratto di strada.
from_claudia_schwarzkopf

Ipotesi

  • Le pareti di vari edifici lungo la strada hanno lunghezza più o meno uniforme (es. 10 metri)
  • La sinuosità della strada è ridotta (no strade di montagna, o strade di campagna in pianure alluvionali, con curve a 90°)
  • E’ venerdì dopo non essere stati a un concerto a Firenze

Svolgimento

  • Segmentare la strada in tratti da 10 metri
  • Dalle sagome degli edifici derivare i vettori corrispondenti alle pareti
  • Creare layer di punti corrispondenti agli estremi di ciacun tratto, cui sia associato l’ID del segmento da cui i punti sono estratti
  • Creare nel layer di punti le colonne con x,y
  • Calcolare per ogni parete il segmento di strada più vicino.
  • Si dovrebbe arrivare in qualche passaggio a un layer di pareti in cui alla geometria lineare sono associate le coordinate degli estremi sia della parete che del tratto di strada più vicino, e quindi da lì calcolare l’angolo tra i due segmenti.

 

Funziona? Non funziona? Fatemi sapere (info@pibinko.org)

Un giorno al Technologyforall 2015

2015-05-14tech4allL’anno scorso c’ero andato, e non era male. C’erano un sacco di droni.Quest’anno ci sono tornato, è stato sempre non male.

L’erba del vicino è sempre più verde?

Conosco alcuni geoscientist formati negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Allora ti davano pane e corsi di telerilevamento (e tecnica delle costruzioni, nello stesso piani di studi).
Si percepiva una tensione verso l’alto. Ti raccontavano di campagne sperimentali fatte con sensori in laboratorio, o su dei binari sospesi, ma tutto era per poi caricare gli strumenti su un missilotto e spedirlo lassù a 800 km circa, e rilevare tutto il rilevabile. A questo punto i satelliti su li hanno messi (e continuano), e intanto hanno riscoperto il telerilevamento “più da vicino”.
Facendo volare un drone, si aggiunge un nuovo livello di intelligence anche a concetti che davamo per scontati…che so…dice Nando “L’erba del vicino è sempre più verde!”.
Risponde Luisa, maker e pilota neopatentata di droni.. “siamo sicuri? programmiamo un flyover con il sensore NIR, ci calcoliamo lo NDVI, e pronti…vediamo, se l’erba del vicino è veramente sempre più verde!

Ancora non ho avuto modo di usare un drone, anche se è da tempo che ci penso. Prima o poi, capiterà.

Ciccìbbai

L’altro canale che ho seguito, meno da vicino di quanto volessi dati vari “contrattempi”, era quello sull’apertura.

Open data, Open source. Licenze ciccìbbài (non è campidanese), ciccìbbàiènneccì (non è la stessa licenza quando hai il raffreddore), oddibìèlle (non è un invocazione all’Altissimo), e così via.
Rispetto a incontri che frequentavo -e organizzavo- negli anni 2007-8-9-10-11-12-13-14, mi sento di dire che c’è stata una maturazione rispetto al paradigma open.

Quella più importante, anche se dico questo basandomi su prove indiziarie e quindi mi riservo di indagare meglio, è che si è finalmente riconosciuto che esiste un mercato associato ai dati -e in particolare alle mappe- libere.

Sentire questo pensiero anche da parte di esperti che quattro-cinque anni fa sostenevano che le mappe libere si facevano “perché è bello” e che il fatto di vedere un business model con un reddito derivare dalla maturazione di attività di volontariato (fatto non escluso e, anzi, incoraggiato, della legge sulla promozione sociale) è quasi confortante! Forza!

Per finire in combriccola

Sulla via (ferrata) del ritorno, sorgono spontanei alcuni versi, su base de “La guerra di Piero” di de André:

  1. Voli sconvolto su un campo di grano
  2. ti chiami drone, non sei un aeroplano
  3. porti un sensore, ci guardi la terra
  4. volevi la pace, ti mandano in guerra
  5. ma tu non volevi, volevi volare
  6. su fiori e foreste, su fiumi e sul mare
  7. finché non arrivasti in periferia
  8. sbattesti la capa in una trattoria
  9. lì c’erano Paolo, Luisa e Fernando
  10. col pecorino e vin rosso bevendo
  11. si dimostrarono molto stupiti
  12. che il software di volo li aveva traditi.

(…il testo finale del brano è stato poi pubbicato il 9.7.2015 come “Ginone il drone”)

Una sintesi dei risultati della consultazione pubblica su INSPIRE

Il 24-2 scorso si è chiusa la prima consultazione pubblica sulla direttiva comunitaria INSPIRE, di cui si parlava qualche settimana fa (vedi articolo del 18-2-2014).

La Commissione ha pubblicato una prima serie di risultati sintetici, disponibili alla pagina http://ec.europa.eu/environment/consultations/inspire_en.htm, in cui si indicano anche i prossimi passi che deriveranno dalle valutazioni sulla consultazione stessa.

(fonte: INSPIRE Forum)