Dopo avere percorso in scioltezza la prima tappa di 6589 km da Tromsø a Tatti (GR), si procede verso est con la seconda tappa, da Tatti (GR) a Lastovo in Croazia. Sono solo 750 km, di cui quasi metà a nuoto.
Una volta arrivati a Lastovo, se siete fortunati, potrete anche ripercorrere le esperienze di Gerardo da Frickendorf, che si trovò a eseguire calcoli fotometrici dell’acqua di mare (vedi link di una rievocazione di questa antica tradizione svolta nel 2013, nell’345° anniversario del taglio delle unghie dei piedi di Gerardo), nonché a osservare organismi bioluminescenti. Tutto questo senza assumere sostanze particolari.
Da ricordare che durante la traversata (a nuoto, col saio) Gerardo fu assistito da alcuni pirati saccomanni che, incuriositi dal personaggio, lo presero in simpatia e lo accompagnarano nell’ultimo tratto verso il porticciolo dell’isola dalmata.
Con Mauro Tirannosauro e Jennifer la Renna di Verona come guide nella via della Citta Brusca, il cammino di mobilità agrodolce nel metà-verso della rete pibinko.org non c’è mai un momento di noia e tra un punto stappa e l’altro è pieno di ecspìriens esperienziali che si possono fare in modo non turistico e disomogeneo.
Per esempio ieri, a grosso modo a metà strada della stappa tra Bastia e Arezzo, hanno trovato un’area di addestramento gatti…o erano cani..comunque, un sacco di bei cartelli. Potete scorrere il cursore per vedere cosa vedono loro…
Per organizzare le vostre vacanze lungo la via della Citta Brusca: micalosapevo@pibinko.org oppure 3317539228.
Nel loro sistema di riferimento Lombardia e Sardegna sono più vicini del solito…tipo che Decimomannu è più prossimo a Binasco che a Teulada…oppure, zoomando sulla Maremma, troviamo che Manciano è sempre tra Santa Fiora e Orbetello…ma perché Orbetello è più a nord di Santa Fiora? E come mai Civitella Marittima (GR) è vicino a Campagnatico, ma a sud di Magliano? Che cosa sta succedendo????
Continuate a seguire la campagna di rilievo di Jennifer la Renna di Verona e Mauro Tirannosauro su questi canali…e intanto meno male che c’è Hamilton Bohannon che ci riporta in carreggiata.
Vi abbiamo già parlato del nuovo ruolo di Mauro Tirannosauro come “arretration manager” nella rete pibinko.org (vedi alcuni link). Eccolo qui alle prese con un compasso molto “LO-FI” e comodo perché anziché usare le mine funziona con le matite normali. Unico problema…chi è che usa le matite normali al di fuori delle accademie di belle arti? Comunque si tratta di un manufatto databile attorno al 1978 DC e proveniente dal Regno Unito.
Prosegue il lavoro di “business process reengineering” nella rete pibinko.org, sotto l’attenta supervisione di Mauro Tirannosauro come “arretration manager“.
Grazie a Fabrizio Malvicini (alias Fabrice Badneighbors nel metà-verso della rete) disponiamo ora di una Olivetti Lettera 35 funzionante (avevamo una Lettera 32, ma non funzionante). Con questa potremo per esempio girare una versione di Ermanno X, la notizia che uccide, ambientata negli anni ’70 o altri impieghi creativi che troveremo nei prossimi mesi.
La storia ce l’abbiamo, la macchina da scrivere anche. Stiamo procurando l’inchiostro!
Quando nel febbraio del 1358 Gerardo da Frickendorf, arrivò dall’Alta Sassonia, in Italia, percorrendo quella che poi diventò la via della Citta Brusca, notò una cosa che differenziava i paeselli che aveva attraversando scendendo dalla Germania verso la Norvegia e poi in Uruguay per presentarsi al passo del Brennero.
In pratica, scendendo verso la pianura padana, ogni volta che arrivava a un agglomerato abitato notava la presenza di musica nell’aria, tipicamente percussioni, e così via scendendo. Quando poi giunse a Santa Maria di Leuca per imbarcarsi per Niamey, mentre veniva perquisito all’ingresso del brigantino su cui avrebbe navigato, a domanda “com’è l’Italia?” Ebbe di dire “è il paese dei bonghi!”.
Noi sappiamo che anche oggi la realtà dei bonghi in Italia è sempre più all’attenzione della resilienza e dello smarto uorching e la tutela delle tradizioni e della memoria con empàuerment e inclusività, per cui avremo modo riparlarne a breve…
Tra il 22-12 e il 6-1 scorsi la rete pibinko.org, in collaborazione con chi collabora e con il patrocinio di chi patrocina, ha organizzato con la direzione artistica di Jennifer la renna psichedelica e il notaio Maurizio Ascalzone il 1° censimento nazionale degli alberi di Natale a uncinetto artigianale (nome in codice: CNANAU-1). Il censimento, che si è svolto in parte nel cosiddetto mondo reale e in parte nel metà-verso ha portato a:
la segnalazione di sedici alberi
maggiore soddisfazione dei gruppi di lavoro impegnati nei mesi precedenti nella creazione degli alberi
un articolo di giornale a pagina piena e una citazione da una radio nazionale
varie mail e messaggi di complimenti
altrettanti e mail e messaggi di attestazione di semi-infermità mentale (“voi siete pazzi” ecc.)
Distribuzione geografica degli alberi
L’immagine di testa dà un colpo d’occhio dell’areale di diffusione dell’albero di natale a uncinetto artigianale sulla base del censimento. Queste le località interessate, in ordine alfabetico:
Come metodo di indagine, è stata esclusa la ricerca via internet a tavolino intenzionale. E’ stata invece ammessa la ricerca via internet “fatta a caso” (ad esempio: cerchi notizie sul panino con l’acciuga sottopesto, e trovi che uno degli articoli suggeriti riguarda un albero a uncinetto, come è capitato a Sara Landi de Il Tirreno per il caso di Castell’Azzara).
Oltre agli alberi fatti cucendo insieme le “mattonelle” fatte a uncinetto, previa consultazione con il notaio del metà-verso Maurizio Ascalzone, sono stati ammessi nel censimento anche gli alberi fatti con qualsiasi materiale escluse le barre di plutonio, e con decorazioni a uncinetto o a maglia et similia.
Dettaglio sulla Toscana
Lo vede anche un cieco che ci sono più alberi in bassa Toscana che in altre zone della regione. Per questo proponiamo l’istituzione immediata del primo parco nazionale degli alberi di Natale a uncinetto artigianale e la proclamazione dell’albero di Natale a uncinetto artigianale come patrimonio dell’UNNESCO (Ndr: con due enne, è un’organizzazione che si occupa di tenere impegnate le persone che non escono in Centro Italia)
Appare evidente la correlazione tra la presenza sul territorio di Jug Band dalle Colline Metallifere e la presenza di esemplari di alberi di Natale a uncinetto artigianale.
Non sapevamo che il limite delle acque territoriali fosse lì.
Conclusioni
Ci sono modi diversi di passare il periodo natalizio.
Sono necessarie ulteriori indagini per confermare l’effettiva distribuzione degli alberi di Natale a uncinetto artigianale.
E’ possibile che invitando la Jug Band dalle Colline Metallifere a esibirsi in un posto, nasca un albero di Natale a uncinetto artigianale. Anche per questo sono necessarie ulteriori prove sul campo.
Vi è piaciuta questa storia?
Se vi è piaciuta la storia del 1° censimento nazionale degli alberi di Natale a uncinetto artigianale, sostenete i progetti della rete pibinko.org sponsorizzando la prossima iniziativa: https://www.pibinko.org/sostieni/
Se avete altri alberi da segnalare, sia della stagione scorsa che in preparazione per la prossima, scrivete a micalosapevo@pibinko.org oppure 3317539228
Se siete curiosi di altre indagini e analisi geografiche svolte dalla rete pibinko.org, date un’occhiata alla sezione “mappe” del nostro sito, oppure contattateci se avete richieste o domande specifiche: https://www.pibinko.org/contatti/
Sigla
Ringraziamenti
Il primo censimento di caffè degli alberi di Natale a uncinetto artigianale è stato realizzato a valere su fondi di caffè e di magazzino della misura 324.3.f del Piano Nazionale di Sviluppo Sinestetico (PNSS) del metà verso.
Si ringraziano tutti quelli che hanno contribuito pubblicizzando il censimento e inviando segnalazioni. A memoria, per le segnalazioni: Sonia, Cinzia, Luciano, Fabrizio, Sara, Eda, Gabriella, Giuseppe detto Milluzzo, Simona, Fausto.