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gennaio 2017, Le Stelle, n. 163: A che punto è il cielo?

E’ uscito da un paio di giorni un articolo che ho scritto per uno dei due periodici di riferimento in Italia per la divulgazione astronomica.

Se seguite abitualmente gli articoli e le segnalazioni sulla buiometria partecipativa, non troverete notizie sostanzialmente nuove, anche se l’articolo è una buona sintesi in poche pagine. Inoltre potreste essere incuriositi dagli altri temi trattati dalla rivista.

Questa la presentazione sul sito della rivista (che riporto sotto per semplificare la lettura):

sezione “ASTROFILI”. A che punto è la notte (pag. 72)

Andrea Giacomelli

La BuioMetria Partecipativa: monitoraggio ambientale dai borghi dell’Alta Maremma all’Europa e ritorno. I risultati del progetto dell’Unione Europea “Loss of the night” realizzato da comuni cittadini con un lavoro di 4 anni

Si è concluso nell’ottobre scorso il progetto comunitario “Loss of the Night”, perdita della notte. Finanziato nell’ambito del programma COST dell’Unione Europea, era partito nell’autunno 2012. Vale la pena fare una sintesi dei risultati, specialmente per ciò che riguarda l’Italia. La comunità scientifica riconosce da anni che la luce artificiale, se utilizzata in modo eccessivo o improprio, produce inquinamento luminoso e costituisce un problema per gli effetti che ha su salute umana, fauna, flora, paesaggio – anche il cielo stellato è paesaggio – e consumi energetici.

 

 

Il Tirreno (ed. Grosseto) del 28-12-2016

…in attesa della versione online…copie del Tirreno esaurite a Torniella entro le 8.30…commissionate copie cartacee a Follonica e Gavorrano.

NB: la foto grande in copertina è associata al titolo SOTTO la foto, e non al titolo SOPRA…

L’edizione di oggi contiene un articolo di sintesi dopo il Festival d’Inverno e un articolo con un’intervista a Elisabetta Vainigli, presidente della Banda di Torniella, nell’imminenza del concerto del 30-12 a Scalvaia e dell’avvicinarsi dell’anno che vedrà ricorrere il 140mo anniversario di questa realtà musicale che raccoglie attualmente elementi da Torniella, Piloni, Scalvaia, Roccastrada, Massa Marittima (e la presidente mi correggerà se ho dimenticato il domicilio di qualcuno).

Finalmente il nostro Festival (Il Tirreno 17-12-2016)

Finalmente il nostro Festival:  di  Andrea Giacomelli, ideatore e fondatore di Attivarti.org, spiega come è nata la tre giorni ospitata nella Val di Farma.

Scritto in risposta a Giovanna Mezzana, che dopo avere scritto

Mi ha chiesto “ci spieghi come è nato il festival?” (in 2500 battute spazi inclusi ed entro due ore, oltre a mandarci le foto): leggi l’articolo.

Il titolo originale che avevo proposto per l’articolo era “Come nasce un festival d’inverno in un posto dove le cose succedono, se va bene, d’estate“, a riprendere il blog su “Un festival d’inverno in un posto dove le cose succedono, se va bene, d’estate” …ma si sa che i titolisti so’ titolisti, ed è bene che sia così.

A misurare il buio nella valle che non c’è (Il Tirreno 17-12-2016)

A misurare il buio nella valle che non c’è:    Fra Grosseto e Siena, nel borgo di Torniella, il Festival d’Inverno per m(‘)appare il territorio, che occupa la parte principale della pagina 23 (seconda pagina della rubrica Cultura).

LEGGI L’ARTICOLO, assieme a quello collegato: Finalmente il nostro Festival

Nel tradurre in inglese l’articolo, è nata anche l’occasione di scrivere due parole sul m(‘)appare

Il lancio del Festival è stato dato in prima pagina:

Il Tirreno (ed. Grosseto) 5-12-2016: Un festival d’inverno alla riscoperta della Val di Farma

A pagina 15 (terza pagina della cronaca locale), articolo di Giovanna Mezzana. L’articolo originale è sul sito de Il Tirreno. Sotto riportiamo una versione integrata da link.
20161205-iltirreno

Dal 17 al 19 dicembre concerti, passeggiate e buona cucina È l’idea dell’associazione che esportò la palla a 21 a Chicago
di Giovanna Mezzana

GROSSETO. La Valle che non c’è ospiterà un festival d’inverno: ma se il luogo non esiste come si fa a partecipare all’evento? Si può fare, basta m(’)appare, che significa guardarsi intorno con uno sguardo non convenzionale. È questa la filosofia di Attivarti.org, micro associazione che ha però tanti simpatizzanti sia in Italia che all’estero, e che ha sede nel lembo dell’estremo nord della provincia di Grosseto: a Torniella, borgo-frazione di Roccastrada. E siamo in Val di Farma, quella valle a metà strada tra Siena e Grosseto che di fatto non c’è; quella quota di Maremma-non Maremma che è uno dei posti più bui del Belpaese o, se vogliamo, dove la volta celeste di notte si mostra con tutto il suo firmamento perché qui c’è meno inquinamento luminoso che altrove; quel luogo-non luogo dove di solito i turisti capitano per sbaglio: perché lungo il tragitto tra San Gimignano e Pienza vogliono scommettere sull’ignoto, oppure perché, causa cantiere o incidente, sono costretti a deviare obbligatoriamente dalla Grosseto-Siena. Ebbene la Val di Farma ospiterà il Festival d’Inverno: una tre-giorni – il 17, 18 e 19 novembre «tra pici, amore e musica».
Il compleanno. Il festival celebra dieci anni di attività di un gruppo di lavoro attivo dal 2006 e che si è consolidato sotto l’egida di pibinko.org, le cui attività e competenze no-profit sono confluite poi nella nuova associazione Attivarti.org – L’associazione per m(’)appare – arrivata a battesimo nel 2011 a Torniella. Ingegneri, informatici, geografi, archeologi sono la base del gruppo che lavora però in sinergia con artigiani, baristi, fungaioli, cacciatori… insomma con le comunità di Torniella Piloni e Scalvaia.
Il buio e la palla a 21. Attivarti.org indaga con uno sguardo “altro” le dinamiche di territori anche sconosciuti ai più; valorizza le risorse culturali e ambientali di un territorio e il suo Genius loci; a questo si aggiunge una vocazione tecnologica e “social”: realizza e diffonde contenuti digitali liberi, tra cui mostre fotografiche, campagne di citizen science, workshop di ottava rima, reportage. Tra le esperienze più significative c’è La palla a 21 (o palla eh!), antico gioco praticato in sei borghi collinari tra il Basso Senese e l’Alta Maremma grossetana – Ciciano, Piloni, Scalvaia, Tirli, Torniella, Vetulonia – e che Attivarti.org ha esportato persino a Chicago. Il progetto che rappresenta il cuore pulsante dell’associazione è invece la BuioMetria Partecipativa: vuoi misurare il buio? Vuoi diventare un buoimetrista? Con loro puoi. E durante il Festival d’Inverno veranno consegnati proprio i buiometri.
L’agenda. Nel dettaglio verrà presentata nei prossimi giorni, ma Andrea Giacomelli, intanto, comuncia ad alzare il velo sul Festival. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre nella piazza del popolo di Torniella, alla sede della Filarmonica del borgo: è qui che saranno ospitati la maggior parte degli eventi musicali che animeranno la tre-giorni tra i quali l’evento-clou (domenica): il concerto degli Etruschi from Lakota. Chi vorrà, e sperando nel bel tempo, potrà visitare la Valle che non c’è e pranzare e cenare a Torniella, Piloni e Scalviaia. Molti appuntamento si svolgeranno in serata: domenica 18 dicembre alle 21 verrà presentata la Mappa di Comunità della Val di Farma (leggi box), alle 22 invece prenderà il via la

cerimonia di consegna dei buiometri. Da non perdere il finale, lunedì 19 dicembre, a Grosseto, dalle 21: all’associazione Riflessi, a Gorarella, “40 anni fotografando ambiente e territorio” , ovvero “m(’)appare” con Maurizio Bacci. E la Valle che non c’è, finalmente, si rivelerà a voi.