A cura dell’associazione Con Tatti

A cura dell’associazione Con Tatti
Qui l’articolo di presentazione. E grazie al Meet Music per l’ospitalità. Era martedì 25 giugno 2019.
NB: se volete venire a sentirci, vi invitiamo a iscrivervi a questo evento tramite Eventbrite (l’iscrizione e la partecipazione sono gratuite)
Una versione PDF della loocandina è disponibile qui
Per secoli siamo stati abituati a vivere considerando il cielo notturno come un elemento naturale del nostro paesaggio, ma sostanzialmente indipendente dalle nostre attività. Con lo sviluppo delle aree urbanizzate e delle infrastrutture industriali è arrivata anche l’illuminazione, come risorsa essenziale per il miglioramento della qualità della vita, portando sicurezza e possibilità di svolgere di notte attività una volta relegate alla parte diurna della giornata. In parallelo, però, la combinazione di sorgenti luminose non strettamente orientate sulle zone in cui la luce serve, o con potenza troppo elevata, hanno iniziato a produrre inquinamento luminoso e -di fatto- a contaminare il cielo.
L’inquinamento luminoso ha una serie di effetti negativi, inizialmente considerati un problema solo per gli astronomi, che hanno dovuto delocalizzare molte delle attività di osservazione dagli osservatori storici, nati non lontano dalle città, verso zone non interessate dall’inquinamento luminoso (tendenzialemente piuttosto remote). Tuttavia, nella scorsa ventina di anni, un’attività di ricerca piuttosto significativa ha molto migliorato la nostra comprensione del fenomeno, evidenziando effetti nei campi dell’ecologia, della salute umana, della gestione dell’energia, nella sicurezza stradale e personale. La combinazione di tali effetti, in parallelo a uno sviluppo molto rapido delle tecnologie di illuminazione, e una sostanziale inconsapevolezza generale degli effetti negativi dell'”eccesso di luce” (con la questione della luce blu come tema principale oggi), fa sì che l’inquinamento luminoso sia semplice da comprendere a un livello base, ma complesso da afferrare nelle sue sfaccetature: chiunque può rendersi conto della differenza fra un cielo notturno osservato dal centro di una grande città, piuttosto che da una zona rurale, ma non è poi semplice sviluppare politiche sull’illuminazione che tengano conto della percezione dell’illuminazione da parte di diversi settori della società.
Indipendentemente da approcci e percezioni che possono variare, rispetto all’illuminazione notturna, ci sono due elementi che è difficile negare, se si osserva la cosa da un punto di vista di sostenbilità ambientale: il cielo notturno è un bene comune, per cui la soluzione dei problemi dell’inquinamento luminoso richiede un approccio partecipato e il coinvolgimento di portatori di interessi diversi, e le sorgenti di luce che non sono pensate per illuminare esclusivamente le zone in cui la luce è effettivamente necessaria (in funzione di un determinato uso), devono essere riprogettate in modo da ridurre gli effetti dell’inquinamento luminoso senza ridurre la qualità della vita.
Al fine di condividere vari scenari in relazione a questi aspetti, il Consolato Generale dei Paesi Bassi di Milano ha organizzato un evento alla Cascina Cuccagna, a Milano, il 16 luglio 2019, dalle 18.00 alle 22. In particolare, dopo un momento di accoglienza, dalle 18.30 alle 19.30 si terrà una presentazione, seguita da un momento di confronto e poi dalle 20, uno spazio informativo e di coinvolgimento di cittadini, creativi ed esperti interessati a collaborare sul tema,
L’evento, in collaborazione con il progetto BuioMetria Partecipativa, è collegato alla mostra del padiglione olandese ‘I See That I See What You Don’t See’ presso l’esposizione internazionale ‘Broken Nature’ alla Triennale di Milano .
Facendo seguito a una confereza organizzata il 26 maggio scorso, il Consolato Generale ha deciso di proporre un ulteriore approfondimento sul tema, invitando dall’Olanda uno dei massimi esperti dei Paesi Bassi, Wim Schmidt, che illustrerà varie questioni legate all’inquinamento luminoso, e alle strategie di riduzione dello stesso, come si possono osservare nel suo paese, che in Europa è uno di quelli più interessati dal problema.
Per integrare questo punto di vista, e suggerire percorsi con cui cittadini, creativi ed esperti possono approcciarsi alla protezione e alla promozione del cielo notturno, Wim Schmidt interagirà con Andrea Giacomelli, un esperto proveniente dalla Maremma (che in Italia è una delle zone più buie). Dal confronto fra questi due punti di vista, e da alcune attività pratiche che saranno proposte durante l’evento, i partecipanti saranno stimolati a guardare al cielo, e alle luci che dipendono da loro, con una sensibilità diversa, e a ripensare alla prossima lampadina che dovranno cambiare.
Per maggiori informazioni: bmp@pibinko.org o 3317539228
I relatori
Wim schmidt ha una formazione come astronomo e psicologo e vive a Utrecht. In occasione dei 50 anni decise di dare una svolta alla sua vita, e avviò una ditta di consulenza a enti locali e imprese per la riduzione dell’impatto dell’inquinamento luminoso sull’ambiente. Svolge inoltre ricerche sull’andamento della qualità del cielo notturno in Olanda ed è il referente dell’associazione olandese contro l’inquinamento luminoso (http://www.sotto.nl/index-english.html)
Andrea Giacomelli è un ingegnere ambientale e un dottore di ricerca in idrologia con 25 anni di esperienza sui sistemi informativi territoriali. Nel 2007 ha avviato una serie di attività indipendenti legate alla promozione nel campo della cultura, dell’ambiente e dell’innovazione libera. Il suo progetto principale è la “BuioMetria Partecipativa”, con cui svolge attività di monitoraggio e citizen science legate all’inquinamento luminoso, e promozione del cielo notturno come risorsa. di base vive nelle colline metallifere grossetane. (http://www.pibinko.org)
Photo credit: NASA (immagini satellitari), Wim Schmidt (inquinamento luminoso)
Il progetto BuioMetria Partecipativa si occupa dal 2008 di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento luminoso, raccogliere dati su questo fenomeno tramite reti di citizen science, e promuovere zone “buie” caratterizzate da buona qualità del cielo notturno. La raccolta di osservazioni di questo tipo può essere fatta durante tutto l’anno, ma la stagione estiva facilità chiaramente la partecipazione dei non addetti ai lavori. Con la BMP abbiamo quindi lanciato campagne estive di misure, di solito focalizzate su zone specifiche. Ad esempio, nel 2012 con alcuni strumenti dislocati in varie località del Golfo di Follonica, o nel 2017 con varie misure su tutta la costa toscana dalla Versilia alla Maremma (più alcune delle isole).
Come campagna estiva 2019, avremo l’onore di ospitare fra il 24 e il 29 luglio prossimi una missione in Italia di Zoltán Kolláth, professore di astrofisica presso il Savaria University Centre, Eötvös Loránd University, Szombathely, Ungheria. Il Prof. Kolláth è un’autorità mondiale nel settore degli studi sull’inquinamento luminoso, nonché della valorizzazione del cielo notturno come risorsa. E’ stato il creatore di uno dei primi parchi delle stelle internazionali in Europa, la zona di tutela paesaggistica di Zselic, e ha da molti anni un ruolo di guida nella protezione dei cieli notturni in Ungheria, con il riconoscimento di tre parchi certificati dalla International Dark Sky association.
Al momento il professore è responsabile di un grosso progetto nazionale per lo sviluppo di attività di ricerca scientifica su tutti gli aspetti dell’inquinamento luminoso, fra cui la realizzazione di nuovi sistemi di illuminazione sostenibile. Come astrofisico, si occupa delle dinamiche delle stelle pulsanti. E’ inoltre molto attivo nella divulgazione anche in questo settore, ad esempio curando la sonorizzazione di segnali astronomici che sono stati utilizzati in mostre e composizioni musicali, fra cui un brano di John Legend.
La missione in Toscana nasce da un rapporto avviato dalla BMP con il Prof. Kolláth nel 2013, e porterà lo scienziato a visitare alcuni siti in bassa Toscana. Questa in Italia è una delle aree con la miglior qualità del cielo notturno, dato che spicca ancor più essendo l’Italia una nazione con condizioni mediamente non buone per l’inquinamento luminoso rispetto ad altri stati con condizioni di sviluppo analoghe, come dimostrato da studi recenti. Tra l’altro, il Prof. Kolláth aveva già avuto modo di svolgere alcune rilevazioni in Alta Maremma nel 2015, partecipando a una campagna di rilevazioni nell’ambito di un progetto europeo e organizzata dalla BuioMetria Partecipativa assieme al CNR di Firenze, con attività in Val di Farma e nel capoluogo toscano (cfr. Radio 24, 28-3-2015)
Nel corso della missione 2019 il professore terrà alcune presentazioni pubbliche di sensibilizzazione sui temi che studia da oltre vent’ anni e condurrà una serie di attività di rilevazione e misurazione della qualità del cielo notturno con strumentazione scientifica di alto livello (ad esempio, l’immagine di testa dell’articolo è stata acquisita dal professore sull’isola di Capraia, in occasione del primo simposio internazionale su protezione e promozione del cielo notturno)
Il programma effettivo delle presentazioni e dei siti di osservazione che verranno analizzati nella prossima campagna buiometria sarà reso entro metà luglio.
Terminata la missione in Toscana, il prof. Kolláth terrà un ulteriore evento in Trentino, presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, sempre nell’ambito delle iniziative promosse dalla BuioMetria Partecipativa, nel quadro interdisciplinare e di relazione fra territori diversi che anima questo progetto.
Chi fosse interessato a partecipare alla campagna buiometrica 2019 può scrivere a bmp@pibinko.org o chiamare il 3317539228.
Con la BuioMetria Partecipativa siamo stati invitati alla conferenza “Light Pollution Theory, Modelling, and Measurements“, che costituisce da anni una delle due conferenze internazionali principali sul tema dell’inquinamento luminoso e della protezione del cielo notturno.
La BMP non terrà una vera e propria presentazione nella conferenza, ma curerà vari aspetti di comunicazione e divulgazione, che si svolgeranno anche dopo l’evento vero e proprio.
L’evento si tiene nella zona di Zselic, nel sud-ovest dell’Ungheria, all’interno di una delle “zone buie” valorizzate ai fini di educazione ambientale, ricerca scientifica e turismo delle stelle.
Per maggiori informazioni: bmp@pibinko.org
Foto di testa di Zoltán Kolláth
Da oggi sono consultabili online i dati registrati dalla stazione meteorologica installata a Torniella il 10 maggio scorso, in concomitanza della visita in Val di Farma di una missione del Dipartimento di Inegegneria Civile e Ambientale (DICA) del Politecnico di Milano. Con questo la rete pibinko.org collabora da tempo, svolgendo periodicamente seminari nel capoluogo milanese come forma di aggiornamento sui propri progetti in Val di Farma e altrove (fra l’altro: il prossimo appuntamento a Milano sarà domani, giovedì 30 maggio)
I dati di base registrati sono visibili in tempo reale dall’indirizzo http://www.pibinko.org/meteo-torniella-gr/
La stazione è stata inserita nella rete meteonetwork (primo sensore di questa rete nella provincia di Grosseto), e sempre dal sito meteonetwork è possibile anche consultare dati più completi e gli archivi.
La stazione meteo a Torniella si affianca ad altri sensori e attività di monitoraggio e mappatura che la rete pibinko.org ha svolto nella zona, in particolare con la BuioMetria Partecipativa e la mappa di Comunità della Val di Farma sin dal 2008. Nei prossimi mesi, con il gruppo di lavoro della rete pibinko.org, coadiuvato da associazioni e imprese locali e d’intesa con il DICA, si andranno a elaborare modi per valorizzare ulteriormente questa nuova fonte di informazioni.
Per informazioni: info@pibinko.org o 3317539228
Il progetto BuioMetria Partecipativa è stato invitato dagli organizzatori della prima conferenza nazionale sull’inquinamento luminoso in Croazia a tenere una presentazione.
L’evento, che nasce sull’onda dell’approvazione in Croazia della legge nazionale sull’inquinamento luminoso, si terrà fra il 14 e il 16 giugno a Lopar, sull’isola di Rab.
Avremo modo di dare un resconto dell’evento dopo metà giugno.
Nelle settimane scorse vi abbiamo propinato vari “spiegoni” sul progetto Jug Band Colline Metallifere e annessi e connessi su geomusica, integrazione arte-scienza-merende maremmane, ecc. Mentre ci si prepara alla partenza, riassumiamo semplicemente dove ci potrete trovare durante la tournée.
Vi aspettiamo!
Per informazioni: jugbandcm@pibinko.org o 3317539228.
Giovedì 30 maggio, dalle 18 alle 19 circa, Politecnico di Milano, Aula Citrini (con prologo dalle 16 alle 18)
Partenza il 31-5 mattina da Milano verso nord, con cinque situazioni:
Venerdì 31 maggio, ore 20, Sachsenheim, Centro Culturale TENDER
Sabato 1 giugno, dalle 13 fino a un’ora X, Ludwigsburg, Giornate della birra
Sabato 1 giugno, dalle 20, Vaihingen-Enz, Ristorante Salento
Domenica 2 giugno, ore 15, Stoccarda, Caffé-Bar Tatti (evento Facebook)
Domenica 2 giugno, ore 20, Völkleswaldhof bei Oberrot
Lunedì 3 giugno – lenta discesa verso la Toscana con possibile sosta di defaticamento.
Per chi non ha confidenza coi luoghi tedeschi (di noi, tutti tranne Wolfgang), una mappa che riassume le località:
Foto di testa: Liliana Cafiero
La Jug Band Colline Metallifere (JBCM) è un collettivo internazionale e intergenerazionale di base a cavallo delle province di Grosseto e Pisa, zona in cui ruralità, geotermia e siti minerari dismessi caratterizzano una delle “Toscane” meno note.
La JBCM propone una combinazione di musica e professione ambientale, in cui melodia, ritmo, narrazione e divulgazione scientifica si fondono in un’unica situazione, di ispirazione country-blues, mettendo insieme due giovani rocker professionisti, e due esperti di ambiente e agricoltura, meno giovani ma sempre piuttosto dinamici.
Dal 31 maggio al 3 giugno prossimi la JBCM sarà impegnata nella sua prima tournée, che capita anche all’estero e per la precisione nella zona di Stoccarda (qui tutti i dettagli del giro). Durante la salita il gruppo farà una sosta tecnica in quel di Milano, tenendo un seminario al Politecnico (Campus Leonardo, Aula Citrini, giovedì 30 maggio dalle 16 alle 19) intitolato “dall’ingegneria del suono all’ingegneria COL suono” e inserito nel calendario del Festival della Sostenibilità 2019.
La componente musicale della JBCM, sapientemente diretta da Dario Canal (voce, chitarra e washboard) e Simone Sandrucci (chitarre e banjo), viaggia in parallelo con altri ingredienti che il collettivo propone a ogni esibizione, con un banco merchandising assimilabile a un “micromuseo” o a un info point di un consorzio di promozione turistica, o a un banchetto di degustazioni di prodotti tipici…a seconda degli occhi di chi guarda. Il gruppo porta infatti con sé il territorio, sotto forma di mappe (curate dall’ingegnere ambientale batterista Jack O’Malley), stampe e insaporitori alle 12 erbe (prodotte dal bassista monocorda Wolfgang Scheibe), palline di giochi antichi, chioccoli e numerosi altri reperti maremmani e non.
Il repertorio musicale della JBCM somma gli influssi e le esperienze di tre generazioni diverse, cui i musicisti appartengono. Partendo da classici rock’n’roll e blues (alcuni anche adattati in italiano), strizza l’occhio al cantautorato anni ’70, e propone anche diversi pezzi originali: sia con vari estratti dalla produzione degli Etruschi from Lakota (gruppo principale di Dario e Simone), che autori attualmente poco noti di oggi.
A corredo, gli inserti “geomusicali“, come ad esempio un blues sulla qualità dell’aria a Milano, scritto da Jack o’Malley nel 1991 e rivisitato con la JBCM in un percorso in cui la musica è un motore di relazione fra le città e le campagne, fra la scienza e la pratica empirica, fra gli innovation hub metropolitani, e i bar di paese….
….scoprendo, alla fine, che le differenze fra questi ambiti sono più di forma che di sostanza, e che un rocker, un ricercatore e un contadino possono collaborare alla pari in un progetto di tutela e sviluppo del territorio.
Un assaggio della formula JBCM è stato dato il 15 e 16 maggio scorsi in una minitournée a Milano e Brescia in duo, con la collaborazione del fotografo Federico Giussani, e si stanno programmando nuove date dalla seconda metà di giugno in poi, sempre alternando location da intrattenimento e sedi scientifiche.
Se vi piace il progetto JBCM, potete sostenerlo…scoprite come da questa pagina.
Per informazioni: jugbandcm@pibinko.org o 3317539228
Sotto la presentazione del nuovo album di Luca Guerrieri, il cui lancio è previsto per il 20 maggio. Per altre informazioni: www.lucaguerrieri.com
Renowned Italian DJ & producer Luca Guerrieri delivers his debut long player ‘It Never Ends’ The 15 track album crosses a multitude of electronic genres pulling in inspiration from over 25 years of experience within the industry. With a mixture of unreleased music added to 6 of his standout tracks the album stands as testament to the Italian’s expansive career, culminating in this rich body of work.
Guerrieri has already seen past releases like ‘Harmony’ gain huge support along the way by the likes of Pete Tong on his Radio 1 show et al, so this body of work comes with an existing and reputable catalogue of past work.
The LP itself includes standout tracks like ‘Tears’ and ‘Colony’ the variation across multiple genres testament to the Italian’s versatility.
The fascinating ‘Synthesis’ draws progressive electro laden synth inspo from electronic heavyweights Daft Punk, alongside the likes of ‘Colony’, ‘Mellowtronic’, ‘Beltempo’ and the excellent ‘Eleven’
Techier cuts like ‘Involved’ take a more main room trajectory showing the length and breadth of the musical output on this record. ‘Go Back’ a shining example of uplifting and grooving classic house. A euphoric piano cut, laden with dramatic strings and expertly crafted crescendos, this is a summer time peak player!
Other highlights include ‘Destino’ and ‘Neptune’. An expansive, progressive synth masterpiece built for the big stages. Nestled right next to that is ‘Holding Me’ a progressive trance inspired release, another single that pulls on the euphoric heart strings with a simple enchanting vox sample layered over arpeggiated goodness.
Guerrieri brings the record to a close with lead track ‘It Never Ends’ if any track from the LP was undoubtedly inspired by the iconic robotic duo then this is it. Another hugely infectious summer cut, packed with punk!
A body of work that has taken 25+ years to compile, ‘It Never Ends’ is a timely reminder that away from the mainstream of major labels there’s an ample showcasing of amazing work waiting patiently to be unveiled