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5-12-2018: “Va avanti la fantastica buiometriamania” (Snooze, Radio Popolare Milano)

In studio: Disma Pestalozza e Alessandro Braga (conduttori), Sir Joe (primo buiometrista milanese DOC), pibinko.

La parte sulla campagna M(‘)appare Milano 2 comincia dopo un minuto circa (ma se ne accenna prima).

Qualche momento dietro le quinte

Si apparecchia lo studio per la diretta (Sir Joe a sx e Alessandro Braga a destra)

Disma Pestalozza (sx) e Alessandro Braga (dx). In primo piano il “podio” con i cadeaux per i partecipanti alla fase 1 della campagna (succo di fragola, cavolo cappuccio rosso sott’olio, e marmellata di peperoncino dell’azienda Agricola Bartoli Loriano di Pian d’Alma (Scarlino, GR), già buiometrista dal 2012.

Dopo la diretta, si scatena il rito propiziatorio (ma non si doveva fare prima?) a base di prodotti Bartoli + cortecciolo di pane toscano vecchio rimediato dalla zia prima di partire. La degustazione è stata estesa ad altri giornalisti di Radio Popolare che transitavano di lì (almeno 3-4 persone si sono fermate). Due telefonate a Loriano per chiedere chiarimenti sui prodotti (e una per dare a Loriano
un “ringraziamento da parte dell’Umanità per la bontà delle cose”…il dovere di cronaca ci impone di riferire).



Disma Pestalozza (a sinistra) e il CD di Giù la testa degli Etruschi from Lakota (che pibinko ha contribuito a produrre), a destra. Il primo passo verso un’escalation degli ascolti del gruppo in zona milanese

Per informazioni, commenti, proposte e richieste: info@pibinko.org

International Journal of Sustainable Lighting (Vol 35, n. 1) – Febbraio 2017

E’ stato pubblicato l’articolo sullo International Journal of Sustainable Lighting (Rivista internazionale sull’illuminazione sostenibile) collegato alla presentazione tenuta a settembre 2016 a Cluj-Napoca (Quarta Conferenza Artificial Light at Night) in collaborazione con CNR e Università di Pisa.

Sotto trovate il riassunto in italiano e potete scaricare il PDF dell’articolo da questo link.

Come aggiornamento sulle organizzazioni citate nell’articolo:

  • L’associazione Attivarti.org non è più attiva dal 2019 – le attività sono ora portate avanti dalla rete pibinko.org
  • L’Istituto di Biometeorologia del CNR è confluito nell’Istituto di Bioeconomia.

RIASSUNTO – La ricerca sull’inquinamento luminoso e sui suoi effetti si è sviluppata in Italia attraverso un percorso particolare. Dopo aver dato origine a lavori di riferimento, tra cui spicca il primo atlante mondiale della brillanza del cielo notturno, verso la fine degli anni ’90, pare che il sistema accademico non abbia sfruttato questa base per sviluppare studi più allargati.
In parallelo, alcune delle attività che costituiscono un prerequisito alla ricerca e all’analisi, quali campagne di monitoraggio o prove di calibrazione, sono state avviate “dal basso” e da altri settori della società, quali alcune associazioni.
Uno degli esempi di rilievo di tale situazione è il progetto BuioMetria Partecipativa, che fu lanciato in Italia nel 2008 con l’intento di incoraggiare la raccolta di dati sull’inquinamento luminoso da parte di non-professionisti del settore come strategia per aumentare la sensibilità sull’ambiente. Il progetto BMP coniuga questa componente con un approccio scientifico, consentendo la raccolta di importanti dati quantitativi sull’ambiente utilizzato un dispositivo a basso costo chiamato Sky Quality Meter (SQM), fornito ai cittadini. Le misure vengono caricate su un database nel sito web del progetto, e vengono pubblicate in formati differenti.
Nel 2011 questo sistema è stato esteso alla raccolta di dati da stazioni SQM fisse per il monitoraggio in continuo, tramite lo sviluppo di procedure automatiche per la raccolta dei dati e portando a integrare i dati raccolti dai cittadini con serie storiche di dati sull’inquinamento luminoso di maggiore qualità.
A livello nazionale, il progetto ha ottenuto riconoscimenti notevoli, in termini di partecipazione della cittadinanza e attenzione dai media. Soprattutto, dal punto di vista della ricerca, il progetto ha costituito un catalizzatore per l’avvio di studi sull’inquinamento luminoso da parte da esperti italiani, in particolare nei settori della biometeorologia e dell’ecologia marina.
L’articolo ripercorrerà il percorso svolto dagli autori per passare da un livello di sensibilizzazione a uno di ricera, e offrirà una rassegna dei modelli e delle prime prove sperimentali svolte nel contesto delle nostre ricerche.

Parole chiave: Italia, ecologia marina, biometeorologia, citizen science, sensibilizzazione

Dopo il Festival d’Inverno in Val di Farma, la musica continua con due concerti della Banda di Torniella

Buongiorno e Buon Natale –

Mentre stiamo selezionando foto e video per il reportage sul Festival d’Inverno svoltosi il 17-18-19 scorsi, la musica continua nella “Valle che non c’è”.

La Banda di Torniella, che ha avuto un ruolo determinante nella riuscita del Festival mettendo a disposizione i locali e curando permessi e altri aspetti amministrativi, risfodera gli strumenti per due appuntamenti tradizionali per i residenti di Torniella, Piloni e Scalvaia: lunedì 26 dicembre a Torniella e venerdì 30 dicembre a Scalvaia. Orario sempre ore 21.30.

Sull’onda del recente Festival, le esibizioni potranno incuriosire anche chi non è potuto venire ai concerti dei giorni scorsi. Certo, siamo su generi differenti, ma è sempre musica suonata da gente che “sta in dei posti”  **

Per informazioni sulle due serate (o sulla banda in generale): elisabetta.vainigli@alice.it

** A dirla tutta, in coda al concerto degli Etruschi from Lakota si era ipotizzata una jam session con alcuni dei fiati della banda, ma l’entusiasmo non ha vinto la timidezza, almeno questa volta.

Festival d’inverno in Val di Farma – appunti dal giorno 3

Per avviare la giornata:

La terza giornata del festival d’inverno in Val di Farma -sintesi:

Un’anteprima del pomeriggio di domenica 18 con Peter Seeds e gli Etruschi from Lakota:

Grazie a Luciano Massetti, che oltre a fare ricerca sulla biometeorologia è anche un discreto fotografo, detto da un ignorante.

Dopo un sonno ristoratore, il Buongiorno con gli Etruschi si è svolto grosso modo tra le 12 e le 14.15.

Aspettando Andrea B. per andare a pranzo (e facendo nel frattempo ripartire Irene, che doveva andare a accende la caldaia) un gruppo estemporaneo composto da Dario e Roccia (voce e batteria degli Etruschi from Lakota), Edward noto Busisi (giovane allievo di Dario dalla sera prima), Peter Seeds e un membro dell’organizzazione del festival hanno avviato una sorta di workshop/jam session…tra le altre, si sono sentiti pezzi di Dio mio no, Aulin, Nella vena di vino, Elenoir, We will rock you, ‘na tazzulella ‘e café, Rosita  con intermezzi country. Roccia ha suonato la chitarra come chitarra, la chitarra come batteria e poi una sedia come batteria (per We will rock you, se no la chitarra la troncava).

Dopo un caffé (di circa mezz’ora) i musicisiti sono partiti per le rispettive prossime tappe.

Il Festival è proseguito verso Grosseto. Dopo una stazione di un’oretta al Caffé Ricasoli, tra le 21 e le 23.15 si è avuta la presentazione di m(‘)appare Maurizio Bacci, con excursus fotografici vari e stanchezza montante di chi scrive, per cui il resoconto si fa più vago.

L’appendice scansanese, pensata ieri sulla base di sviluppi dei giorni scorsi, è rimandata causa chiusura di qualsiasi spazio pubblico alle 00.23 di lunedì notte, orario di arrivo in paese.

Il Festival finisce qui, ma la storia continua…

  • Il programma era piuttosto denso, e abbiamo saltato alcune presentazioni (maglie ufficiali e attività produttive/associative, per esempio)…nessuno del pubblico ne ha sentito la mancanza, ma nelle prossime settimane senz’altro riprenderemo gli argomenti.
  • Per un reportage completo, aspettiamo a dopo le feste: a parte i telefonini, erano in azione almeno tre soggetti con foto (e in particolare attendiamo al tempo l’opera di Federico Giussani, video e altri supporti di registrazione.
  • Se il Festival vi è piaciuto: scriveteci.
  • Se il Festival non vi è piaciuto: scriveteci, e spiegateci perché.

Come scritto da qualche parte, il Festival d’inverno voleva essere un prologo a un periodo che si apre a fine anno e grosso modo porta al 9 giugno 2018, in cui ricorreranno i decennali di vari progetti avviati tra l’Altomilanese e la Val di Farma.

 

Festival d’inverno in Val di Farma – appunti dal giorno 2

Per avviare la giornata:

Gli articoli sul Tirreno di ieri

 

 

Non c’entra niente col Festival d’inverno in Val di Farma, ma mi è sembrata una bella notizia da condividere e abbiamo detto che tutta questa operazione non è strettamente “pro loco” (pur essendo sicuramente “pro un loco”…o qualche spagnolo potrebbe dire “para unos locos“)

La seconda giornata del festival d’inverno sintesi:

Arriva una coppia sui 65 anni da Prato, che ha letto l’articolo sul Tirreno di ieri e vuole fare un itineriario trekking.

Dopo Roccia pervenuto sabato pomeriggio, con una puntualità quasi Svizzera è arrivato Simone Sandrucci (lead guitar degli Etruschi) con folta rappresentanza da Montecerboli.

L’aperitivo al bar, in stile icebreaker party, è subito sfociato in una jam session tra Wolfgang di Tatti e Simone (basso e chitarra).

Superato in snellezza un pranzo alla Casa del Chiodo, gli Etruschi assieme a Peter Seeds sono approdati alla sala della Banda di Torniella alle 16.

Prima delle 18.15 è cominciata la musica, terminata prima delle 20.

La presentazione della mappa di comunità della Val di Farma si è svolta tra le 21 e le 21.30 nella saletta della microbiblioteca/museo geologico del circolo ARCI.

La cerimonia di consegna dei buiometri assieme alle anticipazioni sui programmi 2017 di Attivarti.org e delle altre realtà associative partecipanti all’evento è stata spostata alla giornata di lunedì, dato innesco completamente volontario di una jam session al bar della Combriccola..cominciata attorno alle 22 con Peter Seeds e circa 20 presenti, si è conclusa quasi alle 02.00 di lunedì con Dario Canal e un altro che analizzavano Elderly Woman behind the Counter of a small Town.

Ricordiamo gli appuntamenti rimanenti.

NB: Vale sempre l’invito a leggere la guida al Festival.

Lunedì:

ore 12: buongiorno con gli Etruschi a Torniella (luogo da definire)

ore 15 circa – spostamento da Torniella a Grosseto via Roccatederighi

ore 19: Grosseto: Caffé Ricasoli –  – buonasera con il Festival d’inverno in Val di Farma

ore 21: Grosseto: centro commerciale Gorarella per m(‘)appare Maurizio Bacci

la chiusura del Festival è prevista attorno alla mezzanotte e si svolgerà a Scansano (ma non era un festival in Val di Farma e a Grosseto????)

per essere più sicuri di trovarsi: scrivete a mappare@attivarti.org

Comunicazione di servizio (facendo riferimento a quella di ieri)

Babbo Natale esiste ed è passato in anticipo: Roccia ha ricevuto 5 litri di benzina in tanichetta rossa.

[….continua]

p.s. la cosa che più mi ha colpito: la varieta di umori durante il concerto degli Etruschi

p.p.s. a fine festival seguirà foto reportage, con qualche estratti video

Festival d’inverno in Val di Farma – appunti dal giorno 1

Per avviare la giornata:

Gli articoli sul Tirreno di ieri

 

La prima giornata del festival d’inverno sintesi:

Code di piccoli e grandi preparativi, tra la preparazione del palco per i gruppi della sera, la stampa della bozza di mappa di comunità della Val di Farma, la realizzazione di una gigantografia di dimensioni 60×80 cm dell’articolo uscito nella pagina “Cultura” del Tirreno di sabato 17 e una trasferta a Grosseto per procurare una muta di corde phosphor bronze per Peter Seeds.

I Regars e gli Officina hanno poi allietato la serata, unendo la freschezza di ventenni appassionati di Rino Gaetano all’amarcord intramontabile dei più maturi ma sempre mordaci chiusdinesi, affiancati da Stefano Lanforti di Torniella alle tastiere.

Nel pomeriggio si è manifestata un’avanguardia degli Etruschi from Lakota: Luigi Ciampini, detto Roccia, è stato paracadutato “oltre le linee amiche” verso le 18.10. Ha quindi avuto modo di iniziare a conoscere più da vicino alcuni dei personaggi della Val di Farma, distribuire a giovani e meno giovani qualche adesivo del gruppo, e avviare un profondo dibattito musicale con Peter Seeds.

La serata si è conclusa attorno alle 02.40 di domenica con un nuovo soprannome da assegnare a Luigi: Bob ha proposto di chiamarlo “Sasso” anziché “Roccia”. Durante il proseguimento dei lavori si valuterà il da farsi.

Ricordiamo gli appuntamenti rimanenti.

NB: Vale sempre l’invito a leggere la guida al Festival.

Domenica

La valle, fresca ma soleggiata, vi aspetta per escursioni e passeggiate a tema libero. Per suggerimenti di itinerari, una volta arrivati potete chiedere alla Casa del Chiodo a Piloni, o al Bar la Combriccola di Torniella.

Dalle 16 circa sarà possibile visitare la sala musica della Banda di Torniella dove, in parallelo al sound check dei gruppi del pomeriggio, alcuni componenti della banda saranno felici di raccontare la storia passata e recente di questa interessante realtà, attiva dal 1887.

Alle 18 si comincia con la musica, e dalle 21 si terranno, in parallelo a eventuali sessioni musicali improvvisate che si potrebbero sviluppare:

la presentazione della mappa di comunità della Val di Farma
la consegna dei buiometri
le anticipazioni sul calendario 2017 di Attivarti.org e delle altre realtà associative operanti sul territorio (e qualche nota su come sostenere queste realtà).

Lunedì:

Un programma più rifinito sarà pubblicato lunedì mattina, dato che vogliamo tener conto dell’andamento della domenica.
Si prega quindi di fare riferimento per il momento alla locandina ufficiale del festival, con l’aggiunta alle ore 19 di lunedì di una sosta di un’oretta bòna (o “di un’oretta, bòna”) al Caffé Ricasoli di Grosseto, eccezionalmente aperto di lunedì e con addobbi natalizi che fanno concorrenza a Macy’s di New York,

Comunicazione di servizio

Roccia è quasi senza benzina. A meno che non decida di stabilirsi in Val di Farma dopo questa esperienza, lunedì dovrà prima o poi tornare verso Castelnuovo Val di Cecina con il suo mezzo. Se qualcuno avesse voglia e tempo di procurare una tanichetta da 5 litri e portarcela, gli si paga e intanto noi ci si concentra sui preparativi della giornata.

[….continua]

p.s. la cosa che più mi ha colpito: l’espressione, tra l’incuriosito e l’attento, di chiunque abbia visto leggere gli articoli a pag. 23 del Tirreno….che ora sono anche disponibili oline: vedi

p.p.s. a fine festival seguirà foto reportage

Finalmente il nostro Festival (Il Tirreno 17-12-2016)

Finalmente il nostro Festival:  di  Andrea Giacomelli, ideatore e fondatore di Attivarti.org, spiega come è nata la tre giorni ospitata nella Val di Farma.

Scritto in risposta a Giovanna Mezzana, che dopo avere scritto

Mi ha chiesto “ci spieghi come è nato il festival?” (in 2500 battute spazi inclusi ed entro due ore, oltre a mandarci le foto): leggi l’articolo.

Il titolo originale che avevo proposto per l’articolo era “Come nasce un festival d’inverno in un posto dove le cose succedono, se va bene, d’estate“, a riprendere il blog su “Un festival d’inverno in un posto dove le cose succedono, se va bene, d’estate” …ma si sa che i titolisti so’ titolisti, ed è bene che sia così.