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branobag dell’11-12-2012: cani salati e diavoli dal Kansas

Cena da a Cagliari da Luca M. de Roma (d’a via Nemorense)… alle 2 di notte, dopo episodi tipo tentativi di scagliare frecce dal terrazzo…(ma “tentativi”, state tranquilli)…l’anno sarà stato il 2001 o il 2002 o l’anno che saprà senz’altro lui (visto che era la sua cena di addio alla Sardegna).

Qualcuno disse: “ora ci vorrebbe” the Devil came from Kansas dei Procol Harum”

Luca, flemmatico come sempre, si alzò, preso un CD, lo mise nello stereo, andò al pezzo numero 2 e partì questa:

Insomma, una volta di più: è il mondo che è piccolo, o sono alcune persone che sono grandi ?

I Procol Harum sono più famosi da noi per “A Whiter shade of pale” o “Homburg”, ritradotte al meglio dai cari Equipe 84…ma questa per me sta allo stesso livello, pur essendo pressoché sconosciuta.

Essendo incuriosito dal testo, sono andato a cercare qualche traccia, ma si trova pochissimo su questo brano, classificabile a questo punto come una “risorsa minore o poco nota in ambito culturale”. A ciascuno l’intepretazione del testo che gli/le sarà più congeniale. Soprattutto la parte del formaggio e della carta stagnola (e se poi andate a confrontare i testi degli originali inglesi di A whiter shade of pale con quelli dell’Equipe 84, noterete scelte interessanti):

The Devil Came from Kansas

Songwriters: G. BROOKER, K. REID
(brooker / reid)

The devil came from kansas. where he went to I can’t say | il diavolo venne dal Kansas- dove andò poi non saprei dire
Though I teach I’m not a preacher, and I aim to stay that way | sebbene io insegni, non sono un predicatore – e così intendo rimanere
There’s a monkey riding on my back, been there for some time | ho una scimmia sulla spalla, e sta lì da un po’ di tempo
He says he knows me very well but he’s no friend of mine | mi dice che mi conosce molto bene, ma non è amico mio

I am not a humble pilgrim | io non sono un umile pellegrino
There’s no need to scrape and squeeze | non c’è bisogno di raschiare e strizzare
And don’t beg for silver paper | e non stare a chiedere carta argentata
When I’m trying to sell you cheese | se sto cercando di venderti formaggio

The devil came from kansas. where he went to I can’t say |
If you really are my brother then you’d better start to pray | se davvero sei un mio fratello, allora ti conviene iniziare a pregare
For the sins of those departed and the ones about to go | per i peccati dei defunti e di quelli che stanno per lasciarci
There’s a dark cloud just above us, don’t tell me ‘cos I know | c’è una nuvola scura proprio sopra di noi, non dirmelo perché lo so

I am not a humble pilgrim
There’s no need to scrape and squeeze
And don’t beg for silver paper
When I’m trying to sell you cheese

No I never came from kansas, don’t forget to thank the cook | no, io non sono mai venuto dal Kansas, e non scordarti di dimenticare il cuoco
Which reminds me of my duty: I was lost and now I look | il che mi ricorda del mio compito: mi ero perso e ora cerco
For the turning and the signpost and the road which takes you down | quella curva e il cartello, con la strada che ti porta laggiù
To that pool inside the forest in whose waters I shall drown | a quello stagno nella foresta, nelle cui acque annegherò

I am not a humble pilgrim
There’s no need to scrape and squeeze
And don’t beg for silver paper
When I’m trying to sell you cheese

branobag del 7-12-2012: quattro per centomila (Under Pressure)

qual è il numero massimo di persone che vi danno retta per un periodo superiore a cinque minuti ?

se raccontate una barzelletta durante una cena o una festa, avrete l’attenzione di cinque, sei persone

se sapete ballare discretamente, potrete stare al centro della pista con 20-30 persone intorno a voi

se siete un sindaco di una piccola cittadina del nord Italia o delle regioni più popolose del sud, puntate ad avere 20-30 mila persone che vi danno retta per cinque anni, e ogni cinque minuti ci sarà qualcuno cui dovete dare retta in quei cinque anni (e per questo esistono le deleghe agli assessori).

…e così via.

nel brano di oggi, che -come tutti quelli di questa settimana contiene anche il grosso del bag- abbiamo un esempio di quattro persone che “vengono date retta” (come avrebbe detto l’ex-ex-ex-ex sindaco di Taranto, Cito) da tanta gente…i passionisti del calcio sapranno quanta ggente sta dentro allo stadio di Wembley. E hanno pure pagato un biglietto!

Qual è la formula di questa intesa ? Io un’idea ce l’ho, e la sto anche praticando, con mille difficoltà, ma vorrei sentire prima la vostra!

Mm ba ba de
Um bum ba de
Um bu bu bum da de
Pressure pushing down on me | la pressione, che mi spinge giù
Pressing down on you no man ask for | spingendo giù così tanto che non lo augureresti a nessuno
Under pressure – that burns a building down | sotto pressione, tanta da tirare giù un palazzo
Splits a family in two | da dividere una famiglia in due
Puts people on streets | mette la gente in strada
Um ba ba be
Um ba ba be
De day da
Ee day da – that’s o.k. | vabbuo’
It’s the terror of knowing | è il terrore di sapere
What this world is about | come va il mondo
Watching some good friends | guardando dei buoni amici
Screaming ‘Let me out’ | che urlano “fateci uscire”
Pray tomorrow – gets me higher | pregare domani, mi farà salire
Pressure on people – people on streets | pressione sulla gente – gente per le strade
Day day de mm hm
Da da da ba ba
O.k.
Chippin’ around – kick my brains around the floor | stare a cincischiare – prendere a calci per il pavimento il mio cervello
These are the days it never rains but it pours | questi sono i giorni che non piove, diluvia
Ee do ba be
Ee da ba ba ba
Um bo bo
Be lap
People on streets – ee da de da de
People on streets – ee da de da de da de da
It’s the terror of knowing
What this world is about
Watching some good friends
Screaming ‘Let me out’
Pray tomorrow – gets me higher high high
Pressure on people – people on streets
Turned away from it all like a blind man | ho voltato le spalle a tutto, come un cieco
Sat on a fence but it don’t work | mi sono messo a sedere su una steccionata, ma non funzionava
Keep coming up with love | continuo a proporre l’amore
but it’s so slashed and torn | ma è così ferito e straziato
Why – why – why ? | picchi’, picchi’, ..
Love love love love love
Insanity laughs under pressure we’re cracking | la pazzia ride, sotto pressione ci spezziamo
Can’t we give ourselves one more chance | non possiamo darci un’altra possibilità
Why can’t we give love that one more chance | perché non dare all’amore un’altra possibilità
Why can’t we give love give love give love give love
give love give love give love give love give love
‘Cause love’s such an old fashioned word | perché “amor” è una parola così fuori moda
And love dares you to care for | e l’amore ti sfida a tenere
The people on the edge of the Night | alle persone che stanno sull’orlo della Notte
And love dares you to change our way of | e l’amore ti sfida a cambiare il nostro modo
Caring about ourselves | di pensare a noi stessi
This is our last dance | questo è l’ultimo ballo
This is our last dance
This is ourselves | questi siamo noi
Under pressure | sotto pressione
Under pressure
Pressure

branobag del 6-12-2012: “punta di lancia” o “lancia di punta” ? (Bomb the World)


Se Bjork è la reinmusicazione di Janis Joplin, Se gli “Of Monsters and Men” sono la reinmusicazione dei Dexy’s Midnight Runners, Micheal Franti potrebbe essere la reinumusicazione di Nesta Roberta Marley (noto Bob) ?

“Io ‘unn’o so” come direbbe Uccia…per so che questo brano è un altro brano che contiene il bag di oggi, e che Michael Franti (che conobbi musicalmente con il gruppo chiamato Spearhead, ovvero “punta di lancia”), anche se non è la reinmusicazione di nessuno, ci dice tanto con poco.

La canzone fino a stamattina non l’avevo mai vista eseguita, anche se l’avevo ascoltata nella versione in studio parecchie volte (mai quante Siamese Dream, ma sicuramente più di “Dammi tre parole”). Insomma: pescando a caso (caso ????!!!) una delle possibili versioni dal vivo, ne esce quella che segue.

Vista poco più di 1000 volte in tre anni (cioè ignorata, in termini di video in rete), ci propone:

  • pubblico sintonizzato
  • atmosfera casual sul palco (gente che va a spasso)
  • acrobati e trampolieri
  • un corista un po’ acrobata pure lui (gli manca una gamba)
  • ma soprattutto: l’interprete in simultanea per i non udenti. questa cosa, in un concerto, in non l’avevo mai vista, e nemmeno pensata.

…è una ragazza…compare a 48″ (poi non è più inquadrata). Se la riguardate 10 volte per tre giorni, potrete imparare a dire “we may even find a solution” nell’inglese dei sordi. Sarà una frase che sarà sempre, sempre, sempre utile e mai banale o retorica…Se siete in grado di stare su quel palco.

Michael Franti – Bomb The World

il testo sotto è una versione estesa, ma ci ritrovate le strofe della performance. c’è qualche incertezza nella traduzione, ma sono dettagli.

Please tell me the reason | per favore dimmi la ragione
Behind the colors that you fly | dietro al colore che porti
Love just one nation | ama un’unica nazione
And the whole world we divide | e dividerai tutto il mondo
You say you’re “sorry” | dici “mi dispiace”
Say, “there is no other choice” | dici “non c’è altra scelta”
But god bless the people them | ma Dio benedice la gente
Who cannot raise their voice | che non può alzare la propria voce

(chorus)
We can chase down all our enemies | possiam braccare tutti i nostri nemici
Bring them to their knees | metterli in ginocchio
We can bomb the world to pieces | possiamo bombardare il mondo fino a farlo a pezzi
But we can’t bomb it into peace | ma non possiamo usare le bombe per fare la pace
Whoa we may even find a solution | potremmo anche trovare una soluzione
To hunger and disease | per la fame e le malattie
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace

Violence brings one thing | la violenza porta una cosa sola
More more of the same | sempre più della stessa cosa [la violenza]
Military madness | pazzia militare
The smell of flesh and burning pain | l’odore della carne e il dolore bruciante
So i sing out to the masses | per cui io canto alle masse
Stand up if you’re still sane! | drizzatevi in piedi, se siete sempre sani
To all of us gone crazy | a tutti queli di noi che sono impazziti
I sing this one refrain | canto un solo ritornello

(chorus)
And i sing power to the peaceful | e canto: il potere ai pacifici
Love to the people y’all | amore per tutti
Power to the peaceful
Love to the people y’all

Bomb the world (armageddon version)

I don’t understand the whole reason why
You tellin’ us all that we need to unify
Rally round the flag
And beat the drums of war
Sing the same old songs
Ya know we heard ‘em all before
You tellin’ me it’s unpatriotic
But i call it what i see it
When i see it’s idiotic
The tears of one mother
Are the same as any other
Drop food on the kids
While you’re murderin’ their fathers
But don’t bother to show it on cnn
Brothers and sisters don’t believe them
It’s not a war against evil
It’s really just revenge
Engaged on the poorest by the same rich men
Fight terrorists wherever they be found
But why you not bombing tim mcveigh’s hometown
You can say what you want propaganda television
But all bombing is terrorism

(chorus)
We can chase down all our enemies
Bring them to their knees
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace
Whoa we may even find a solution
To hunger and disease
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace

911
Fire in the skies
Many people died
And no one even really knows why
They tellin’ lies of division and fear
We yelled and cried
No one listened for years
But like, “who put us here?”
And who’s responsible?
Well, there’s no debatin’
Cause if they ask me i say
It’s big corporations
World trade organization
Tri-lateral action
International sanctions, satan
Seems like it’ll be an endless price tag
Of wars tremendous
And most disturbingly
The death toll is so horrendous
So i send this to those
Who say they defend us
Send us into harm’s way
We should all make a rememberence that
This is bigger than terrorism
Blood is blood is blood and um
Love is true vision
Who will listen?
How many songs it takes for you to see
You can bomb the world to pieces
You can’t bomb it into peace

(chorus)
Power to the peaceful
And i say, love to the people y’all
Power to the peaceful
And i say, love to the people y’all

(chorus)

branobag del 4-12-2012: pensaci/Think (ovvero escatologia dei Blues Brothers)

Quasi tutte le opere di espressione artistica hanno almeno due livelli di lettura. Alcune ne hanno anche tre, alcune forse infiniti.

Per stare sul cinema, c’è chi dice che il film Matrix abbia almeno tre livelli di lettura.

Prendiamo per esempio i Blues Brothers, commedia musicale per tutti, stravista, arrivata a ispirare costumi di carnevale degli anni in cui uscì, e forse addirittura Le Iene di Quentin Tarantino, e poi le successive iene televisive.

La mia lettura attuale dei Blues Brothers è la seguente: due amici (o fratelli, forse non si capisce bene) si ritrovano dopo un lungo periodo si separazione (determinato dalla detenzione di uno dei due). Nel momento in cui si ritrovano, la prima cosa da fare è risolvere un problema serio. L’orfanotrofio in cui sono cresciuti è in pericolo per problemi economici. Devono trovare soldi per salvare il mondo della loro infanzia.
Il modo più semplice per recuperare questi fondi, e mettere a frutto la cosa che sanno fare meglio: la musica.
Si pone un nuovo problema: negli anni, il gruppo che suonava con loro, si è sfaldato. Ogni musicista ha preso strade diverse, si è accomodato su consuetudini e necessità quotidiane.
Ma la missione dei fratelli del blues è di ordine superiore: la loro passione risveglia in ciascuno degli ex compagni la motivazione di un tempo, e il gruppo è di nuovo insieme. In mezzo ci si mettono anche le relazioni: la (ex)fidanzata di uno dei due, la moglie di uno dei musicisti, e i malintesi (tipo quando vanno a suonare al posto di un gruppo country). Ma alla fine, la missione è compiuta, mentre -addirittura- stanno per essere braccati dai reparti speciali, proprio quando vanno a consegnare i soldi per riscattare il destino dell’orfanotrofio.

Morale ?

La morale potrebbe essere che “fare bene” si può manifestare in vari modi, e che alcune forme di bene possono a volte richiedere il cambiamento di assetti ed equilibri consolidati (su questo si riveda il branobag sull’equilibrio, di lunedì della settimana scorsa)

Mi piacerebbe girare un film che fosse parallelo alla trama dei Blues Brothers, e raccontasse il punto di vista, ad esempio, della cuoca che viene lasciata in questa scena. Una volta passato lo sfogo, e meditato sul senso della missione che il marito andava a compiere, avrà avuto il coraggio di pensare a una riconciliazione, o avrà avuto il coraggio di perseverare in una separazione ?

Se tutte le parti in causa sono consapevoli dei cambiamenti che queste scelte possono portare, e hanno una base minima di rispetto reciproco, qualsiasi soluzione sarà accettabile. E magari si scoprirà che soluzioni che sulla carta sembrano catastrofiche, una volta messe in pratica determinano assetti e possibilità positive che non erano possibili prima (cfr. la collina dei ciliegi).

Se poi le canzoni e i film vi bastano come sottofondo leggero e intrattenimento, e non riuscite a sentirle come riflesso quotidiano della vostra esistenza, benissimo…ma ricordate che “si può fare di più” (cfr. Morandi Tozzi Ruggeri).

Think (think) think (think) think (think) |pensa, pensa, pensa…
Think (think) think (think) think (think)

You better think (think) think about what you’re trying to do to me | meglio che tu pensi a quello che stai provando a farmi
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free | sì, pensaci, fai viaggiare la mente, sentiti libero

Let’s go back, let’s go back, let’s go way on back when | torniamo indietro, un bel po’ indietro, quando
I didn’t even know you, you came to me and too much you wouldn’t take | nemmeno ti conoscevo, venisti da me, e non pretendevi molto
I ain’t no psychiatrist, I ain’t no doctor with degree | Io non sono uno psichiatra, nemmeno un dottore laureato
It don’t take too much high IQ’s to see what you’re doing to me | non ci vuole un gran quoziente d’intelligenza per vedere quello che stai provando a farmi

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think) let your mind go, let yourself be free

Oh freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, yeah freedom | libertà…
Freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, ooh freedom

There ain’t nothing you could ask I could answer you but I won’t (I won’t) | non c’è niente che potresti chiedere, su cui potrei rispondere, ma non lo farò [il “ma” di questo verso non è chiaro n.d.t.]
I was gonna change, but I’m not, if you keep doing things I don’t | ero lì lì per cambiare, ma non lo farò, se continui a fare cose che io non faccio

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

People walking around everyday, playing games that they can score | la gente va in giro tutti i giorni, giocando giochi in cui possono vincere
And I ain’t gonna be the loser my way, ah, be careful you don’t lose yours | E io non sarò quella che perde, nella strada che seguo io, e stai attento a non perdere la tua

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

You need me (need me) and I need you (don’t you know) | tu hai bisogno di me, e io ho bisogno di te (non lo sai ?)
Without each other there ain’t nothing people can do | uno senza l’altro, non c’è niente che la gente possa realizzare

Oh freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, yeah freedom
Freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, ooh freedom

There ain’t nothing you could ask I could answer you but I won’t (I won’t)
I was gonna change, but I’m not, if you’re doing things I don’t

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

You need me (need me) and I need you (don’t you know)
Without each other there ain’t nothing people can do

(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
You had better stop and think before you think, think!! | ti conviene fermarti e pensare, prima di pensare…

brano bag del 16-10-2012: canzoni come barzellette/Shame and Scandal

[curiosità di ieri da parte di un ascoltatore…Gianluigi da Cagliari, ricercatore con oltre venti, ma forse anche quasi trent’anni di esperienza informatica e destinatario del brano bag dalla prima ora (con titolo per riceverlo) ha scritto un software per intercettare la posta indesiderata, e mi ha dedicato un filtro, per cui da l’altro ieri può non ricevere più i miei messaggi grazie a tecnologia anti-spam autoprodotta…. a Gianlui’, ma se t’eri rotto li casiddetti d’ascorta’ li branobegghe, a nun me potevi scrive a mme e bbasta, che tte risponnevo? …comunque gli ho scritto io, e mi ha confermato con letizia che le mie comunicazioni sono spam…addirittura con “dedica” (mi arriva un messaggio che dice “no more bags please”. Tutto torna! e non va bene…ma che fare…in questi casi si piglia, si incarta, e si porta a casa).]

Ma veniamo all’oggi…

Ci sono tante canzoni che fanno spanciare dalle risate per le storie che raccontano, ma sono appunto delle storie…cose lunghe.
Ci sono invece poche canzoni che possono essere lette come barzellette. Sintesi. Brevità. Essenza. Tempo delle pause, e in un minuto si ride.

Ve ne racconto una. La versione video è dei Madness, ma vi allego anche l’originale (con tutti gli accenti al posto giusto), e una versione inedita con i passi per il ballo, secondo una maestra cinese che sta in Canada. Cose che succedono.

http://www.youtube.com/watch?v=5rIKIvZVj7M – originale di Shawn Collins, verso il 1965

http://www.youtube.com/embed/lkrjmOmaWuM – lezione di ballo

Shame and scandal in the family

Woe is me | o me, addolorato
Shame and scandal in the family | vergogna e scandalo nella famiglia
Woe is me
Shame and scandal in the family

In Trinidad there was a family | A Trinidad c’era una famiglia
With much confusion as you will see | con molta confusione, come vedrete
It was a mama and a papa and a boy who was grown | c’era la mamma, il babbo, e un ragazzo che diventò grande
He wanted to marry, have a wife of his own | si voleva sposare, avere una moglie
Found a young girl that suited him nice | trovò una ragazza che gli andava bene
Went to his papa to ask his advice | andò dal babbo per chiedere consiglio
His papa said: “Son, I have to say no, | il babbo gli disse “figlio, ti devo dire di no”
This girl is your sister, but your mama don’t know” | questa ragazza è tua sorella, ma la tua mamma non lo sa

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family

A week went by and the summer came ‘round | passò una settimana e venne l’estate
Soon the best cook in the island he found | e presto trovò la miglior cuoca dell’isola
He went to his papa to name the day | andò dal babbo per dire che fissare la data
His papa shook his head and to him did say | il babbo scosse la testa e gli disse
“You Can’t marry this girl, I have to say no | “non puoi sposare ‘sta ragazza, ti devo dire di no”
This girl is your sister, but your mama don’t know” | “questa ragazza e tua sorella, ma la tua mamma non lo sa”

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family

He went to his mama and covered his head | (infine) andò dalla mamma, coprendosi la testa (di cenere?)
And told his mama what his papa had said | e disse alla mamma quello che gli aveva detto il babbo
His mama she laughed, she say, “Go man, go | la mamma ci rise, e disse, “vai, figliolo, vai”
Your daddy ain’t your daddy, but your daddy don’t know.” | “il tuo babbo non è il tuo babbo, ma lui non lo sa”

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family