Andrea R. Toscoromagnolo nato a nord del Senio ma lavorante a sud della Bruna ha mandato ieri un messaggio vocale al nostro “numero al verde” 3317539228 (vedi nota 1 sotto), che è la versione telefonica del canale micalosapevo@pibinko.org.
Per un progetto su cui sta lavorando, Andrea ci chiede, in sostanza: “E’ competenza dell’ingegnere ambientale la manipolazione del territorio?“.
Dal “pool piedi sporchi di fango dell’uliveta” risponde Andrea Giacomelli, ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale e dottore di ricera IX ciclo in ingegneria idraulica al Politecnico di Milano, con trent’anni di esperienza internazionale [2] (e dal 2007 anche nel metà-verso [3]), che vedete nella foto di testa intento a imbottigliare aria di Follonica per il prossimo spettacolo con la Jug Band Colline Metallifere.
Per rispondere alla domanda senza scrivere un manuale dell’ingegnere, diciamo che la “manipolazione” del territorio non dipende solo dall’ingegnere ambientale, anzi. Ci ho pensato per qualche minuto, e faccio fatica a pensare a un mestiere che non abbia una qualche forma di manipolazione territoriale abbinata.
Se si costruisce una casa, i materiali per crearla devono essere tolti da un altra parte, per cui da una parte si manipola il territorio togliendone dei pezzi, e dall’altra aggiungendone. Non è detto che ci sia un ingegnere ambientale implicato
Se si fa un viaggio, l’energia che serve per la propulsione del mezzo che uso viene prodotta a partire da fonti energetiche prese da qualche parte, e le emissioni collegate al processo per generare energia ricadono da qualche altra parte (e se usiamo un pannello solare, comunque questo è stato costruito con materiale preso da qualche parte e assemblato in una fabbrica ecc).
PUBBLICITA’
PORCINI IN PSEUDOCOLORE INFRAROSSO ALLA TRATTORIA SEGRETA VICINO AI RONDELLI DI FOLLONICA (GR)
FINE PUBBLICITA’
Se si fa un concerto, le emissioni sonore dei musicisti (che suonano strumenti con materiali ecc ecc) non manipolano direttamente il territorio, ma possono avere un effetto su alcune forme di vita, tra cui l’homo sapiens [4]. Tra gli effetti documentati dall’esposizione a onde sonore ai concerti, è stato osservato che alcuni homo sapiens comprano dischi, altri magliette con disegni improbabili, altri si tagliano i capelli con acconciature strane ecc.
…in tutti i casi, non è detto che ci sia anche un ingegnere ambientale al lavoro…
Più e più volte (almeno una al mese, in alcuni periodi un paio alla settimana) mi viene chiesto “cosa fa l’ingegnere ambientale”. Al momento l’analogia migliore che ho trovato è che se si fosse in medicina, l’ingegnere ambientale sarebbe l’esperto di medicina interna.
Poi, non è retorico dire che la manipolazione dell’ambiente, in pratica, dipende da tutti. Farlo in modo competente, avendo consapevolezza di un contesto, della sostenibilità di alcune azioni…veniva già fatto da tutte le popolazioni rurali una volta [5]. L’ingegneria ambientale è una delle forme che la società occidentale si è data per provare a mettere una pezza a situazioni più o meno compromesse dal punto di vista ambientale (es. bonifiche), e a evitare di fare troppi danni con opere e attività nuove (es. impianti di depurazione). Oltre alle opere, in questo senso sono utili anche corsi di educazione ambientale).
Parafrasando un video di pibinko del 2007…”perché non tutti si occupano di ambiente, ma l’ambiente si occupa di tutti noi” (e a volte fa spettacolo e altre volte dà qualche randellata).
Per altre informazioni e storie sull’ingegneria ambientale: micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228.
Per approfondimenti:
- siamo e saremo sempre “a rimessa”: https://www.pibinko.org/jugbandcollinemetallifere/quanto-quanto-quanto/
- https://www.pibinko.org/chi-sono/
- https://www.pibinko.org/meta-verso/
- C’è un ricercatore che è pure andato a misurare l’effetto del rumore di uno dei grandi festival rock nel nord Europa, e ha scoperto che la musica può dare fastidio ai porcospini. E il contribuente europeo paga.
- https://www.pibinko.org/con-bob-e-mariano-a-s-maria-alla-scala-per-la-candidatura-di-siena-a-capitale-della-cultura/