Wolfgang Scheibe

Born in Germany in 1947, in 2007 he relocated in Tatti, Southern Tuscany, after stay in various European and American states. Here he installed a small print shop, where he crafts shirts, posters, and other graphic products.
In between graphics, Wolfgang works as a bio-dynamic agriculture consultant, and plays his self-made (44 years ago) one-string bass, performing with musicians of various genres and origin in jam sessions and other live shows. He is also one of the founders of the Metalliferous Hills Jug Band.

For more stories by and with Wolfgang: https://www.pibinko.org/en/?s=wolfgang+scheibe and https://www.pibinko.org/jugbandcollinemetallifere/?s=wolfgang+scheibe

tattistampa@tiscali.it

Il Tirreno (Grosseto edition), Dec. 5, 2016: A Winter Festival to discover the Farma Valley

This article covers the first public announcement for the Farma Valley Winter Festival.

A pagina 15 (terza pagina della cronaca locale), articolo di Giovanna Mezzana. L’articolo originale è sul sito de Il Tirreno. Sotto riportiamo una versione integrata da link.
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Dal 17 al 19 dicembre concerti, passeggiate e buona cucina È l’idea dell’associazione che esportò la palla a 21 a Chicago
di Giovanna Mezzana

GROSSETO. La Valle che non c’è ospiterà un festival d’inverno: ma se il luogo non esiste come si fa a partecipare all’evento? Si può fare, basta m(’)appare, che significa guardarsi intorno con uno sguardo non convenzionale. È questa la filosofia di Attivarti.org, micro associazione che ha però tanti simpatizzanti sia in Italia che all’estero, e che ha sede nel lembo dell’estremo nord della provincia di Grosseto: a Torniella, borgo-frazione di Roccastrada. E siamo in Val di Farma, quella valle a metà strada tra Siena e Grosseto che di fatto non c’è; quella quota di Maremma-non Maremma che è uno dei posti più bui del Belpaese o, se vogliamo, dove la volta celeste di notte si mostra con tutto il suo firmamento perché qui c’è meno inquinamento luminoso che altrove; quel luogo-non luogo dove di solito i turisti capitano per sbaglio: perché lungo il tragitto tra San Gimignano e Pienza vogliono scommettere sull’ignoto, oppure perché, causa cantiere o incidente, sono costretti a deviare obbligatoriamente dalla Grosseto-Siena. Ebbene la Val di Farma ospiterà il Festival d’Inverno: una tre-giorni – il 17, 18 e 19 novembre «tra pici, amore e musica».
Il compleanno. Il festival celebra dieci anni di attività di un gruppo di lavoro attivo dal 2006 e che si è consolidato sotto l’egida di pibinko.org, le cui attività e competenze no-profit sono confluite poi nella nuova associazione Attivarti.org – L’associazione per m(’)appare – arrivata a battesimo nel 2011 a Torniella. Ingegneri, informatici, geografi, archeologi sono la base del gruppo che lavora però in sinergia con artigiani, baristi, fungaioli, cacciatori… insomma con le comunità di Torniella Piloni e Scalvaia.
Il buio e la palla a 21. Attivarti.org indaga con uno sguardo “altro” le dinamiche di territori anche sconosciuti ai più; valorizza le risorse culturali e ambientali di un territorio e il suo Genius loci; a questo si aggiunge una vocazione tecnologica e “social”: realizza e diffonde contenuti digitali liberi, tra cui mostre fotografiche, campagne di citizen science, workshop di ottava rima, reportage. Tra le esperienze più significative c’è La palla a 21 (o palla eh!), antico gioco praticato in sei borghi collinari tra il Basso Senese e l’Alta Maremma grossetana – Ciciano, Piloni, Scalvaia, Tirli, Torniella, Vetulonia – e che Attivarti.org ha esportato persino a Chicago. Il progetto che rappresenta il cuore pulsante dell’associazione è invece la BuioMetria Partecipativa: vuoi misurare il buio? Vuoi diventare un buoimetrista? Con loro puoi. E durante il Festival d’Inverno veranno consegnati proprio i buiometri.
L’agenda. Nel dettaglio verrà presentata nei prossimi giorni, ma Andrea Giacomelli, intanto, comuncia ad alzare il velo sul Festival. L’appuntamento è per sabato 17 dicembre nella piazza del popolo di Torniella, alla sede della Filarmonica del borgo: è qui che saranno ospitati la maggior parte degli eventi musicali che animeranno la tre-giorni tra i quali l’evento-clou (domenica): il concerto degli Etruschi from Lakota. Chi vorrà, e sperando nel bel tempo, potrà visitare la Valle che non c’è e pranzare e cenare a Torniella, Piloni e Scalviaia. Molti appuntamento si svolgeranno in serata: domenica 18 dicembre alle 21 verrà presentata la Mappa di Comunità della Val di Farma (leggi box), alle 22 invece prenderà il via la

cerimonia di consegna dei buiometri. Da non perdere il finale, lunedì 19 dicembre, a Grosseto, dalle 21: all’associazione Riflessi, a Gorarella, “40 anni fotografando ambiente e territorio” , ovvero “m(’)appare” con Maurizio Bacci. E la Valle che non c’è, finalmente, si rivelerà a voi.

Dec. 17-18-19, 2016: Farma Valley Winter Fest…three days of pici, love, and music in Southern Tuscany

More detailed information will follow over the next few days.

In the meantime we can say that:

  • the event is bringing together situations from four areas of Tuscany, concerning three topics for three days
  • The core of the festival will be in the Farma Valley, about 100 Km South of Florence
  • The Festival is the prelude for a calendar of events which we would like to roll out during 2017.

Also:

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From Linden Street to the Linden farm

After an early departure from Linden Street, in Calcinaia,. not far from Pisa, I ended up at a farm house called “The linden”, which happens to be the home base of Etruschi from Lakota, currently rehearsing their next album, here with Tom from Cuneo on harp:
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Bitter Maremma?

[TO BE TRANSLATED]

PREMESSA

Nel 2014, per tenersi in allenamento dopo la missione della palla a 21 a Chicago del 2007 (cfr. Cronaca Vera, Il Tirreno e Youtube con inserti da un servizio su Comcast Sports News) si decise di organizzare un’operazione analoga su Milano. Il tutto si svolse su due fine settimana in zona Isola e prevedeva l’allestimento di una mostra sul gioco della palla, alcune dimostrazioni e momenti di cimento con i residenti della metropoli e annessa degustazione di prodotti bòni dalla Bassa Toscana.

Nel primo fine settimana eravamo Bob (a sinistra nella foto di repertorio, originariamente pubblicata nel primo episodio della rubrica Bosco Riserva) e il sottoscritto.

Durante il viaggio e durante tutto il soggiorno si ripeté più volte una situazione che si trasformò in bonario tormentone: le persone che si avvicinavano giustamente chiedevano “Ma voi da dove venite?“. E in genere Bob, più chiacchierone, rispondeva “dalla Maremma“, dato che pochissimi conoscono la Val di Farma (che in effetti non è in Maremma).

La reazione tipica all’evocare la Maremma era “che bello!“. E Bob a quel punto aggiungeva: “Sì, bello: venite a febbraio!” (e rideva).

Non abbiamo tenuto il conto ufficiale, ma come battuta ci dicevamo ogni volta “e quarantanove…e cinquanta…“. Insomma: tanta gente, direi la stragrande maggioranza associa una “grande bellezza” non solo a Roma, Caput Mundi, ma anche alla zona della ex-provincia di Grosseto.

TEMA

Questo tema della Maremma, una volta amara, che ora è la terra più bella del mondo, non è solo pour parler o gioca jouer. Le implicazioni che derivano da questo cambio di paradigma in termini di relazione col territorio hanno ripercussioni reali su politiche di sviluppo, formazione, cultura e chi più ne ha più ne metta.

E questa storia è da anni che si elabora, con il gruppo con cui collaboro. A valle delle elaborazioni, si provano anche a fare -nel nostro piccolo- delle (spieg)azioni per condividere un punto di vista non alternativo o contrapposto, ma complementare.

Complementare a quello, generatosi negli ultimi 40-50, anni nei confronti di varie zone rurali che una volta erano considerate terre “difficili” (ma quali sono le zone rurali che sono mai state “facili”?) e oggi sono percepite dai residenti delle smart city come oasi paradisiache: la Maremma è un esempio, ma ne potrei citare diversi altri con cui mi sono confrontato, in particolare dal 1997.

Una delle ultime sintesi sull’argomento è nata un paio di settimane fa, durante la raccolta delle ultime olive alla Collacchia…poche quest’anno, ma ovviamente bòne spesciali.

Diversi amici mi hanno incoraggiato a pubblicare il testo, che trovate sotto, e che potrà apprezzare meglio anche il lettore web, avendo seguito la premessa di cui sopra.

LOTTAVA RIMA

Eravamo la’ a Milano, in un giorno non lontano

Senza fretta, senza pesi, soli in mezzo ai milanesi

Si giocava con la palla, rimbalzava e vai a chiappalla

Si avvicinan due ragazze, sembran giusto incuriosite

Chiede una, la piu’ sveglia, “Ma voi da dove venite?”

Gli risponde Bob con flemma “Noi si vien dalla Maremma

Ora, ‘unn e’ proprio vero, ma e’ si’ giusto pe’ capissi

Che’ se dici “Val di Farma“, non lo sanno e poi ci glissi…

…ma tornando al dialoghello …”La Maremma…ma che bello”

“Ci sono stata quest’agosto…quanti bagni, che bel posto”

Allor Bob rivolge un ghigno all’amico men sanguigno

Lui ricambia, gia’ lo intende: dir ” Maremma ” sempre prende

Ma ti sfizia per l’estate, vieni qua con le brinate

No concorsi, niente premi…a volte ti ci fan sentire, scemi

E se vuoi davver guardare mica trovi solo il mare

La montagna, i colli e ‘l fiume…pochi suoni, manco un lume

Ma non voglio divagare, cara amica di citta’, non vorrei perdessi tempo nella tua complessita’

Se pensassi di tornare, se ‘sto spazio t’appassiona

Guarda il sito di pibinko, e poi chiama, scrivi o suona

 

E POI?

Altri episodi di ragionamenti condivisi su questo tema sono ad esempio “La Valle che non c’è” e il podcast di Maramao su m(‘)appare l’altra metà del paesaggio e comunque scorrendo www.pibinko.org e www.attivarti.org troverete altri spunti e cose fatte.

Mi farebbe piacere anche a sentire la vostra.

[CONTINUA…]

The BuioMetria CORDILIT station restarts its measurements under the Sassoforte

The BuioMetria Partecipativa project, in addition to managing a pool of sky quality meters which are borrowed by citizens in all of Italy, also owns a monitoring station with a logger. This can be deployed in any (enclosed) site and will record time series of data. The sensor is part of the Italian Coordination for the collection of light pollution data (i.e. Coordinamento Italiano per la raccolta dati sull’inquinamento luminoso or CORDILIT). Since 2011, CORDILIT receives data from sensors in various Italian regions.

The BMP sensor was first installed in 2014 above Torniella, in the Farma Valley in a location named “Il Colle“. In 2015 the sensor was removed and spent some time at Politecnico di Milano for some tests. A few weeks ago we brought the instrument back home and just a couple of days ago it was re-deployed in the hills. During the Winter the sensor will be staying by the pool of Villa San Martino , with the owner, Fabio Bartalucci. The senso will be taking measurement just under the Sassoforte , and will enjoy with Fabio the view towards the sea and part of the Tuscan archipelago, while we roam through frosty hills and foggy plains to promote the project.

For more information on BuioMetria Partecipativa or CORDILIT: bmp@pibinko.org

In the picture, Fabio Bartalucci at the end of the station installation exercise.