Come da immagine di testa, si preparano le ultime carte per il mapperitivo + live Jug Band Colline Metallifere per domenica prossima, nell’ambito della due giorni legata al progetto CIRCOLARE.
Link di approfondimento:
Dettagli sull’evento del 14-15 ottobre a Montemerano GR (link)
Già prima dell’esistenza della rete pibinko.org, pibinko aveva avuto a che fare con alcuni GAL (Gruppi di Azione Locale, NdR). Si parla del 1998-2004 e di progetti con il BIC Sardegna per quello che era chiamato “SISA” (Sistema informativo per lo sviluppo d’area), di cui pibinko ebbe modo di curare la progettazione e la realizzazione della prima versione e di varie integrazioni successive.
Passano gli anni, ma non l’attenzione alle aree e alle azioni locali (inquadrate in contesti più allargati), e dal 2006 cominciano, con quello che all’epoca si chiamava “Quinto Quadrante” i progetti di nuova generazione. Magari con meno focus sulla parte di tecnologia informatica, e più su quella sociale e normativa. Inizialmente sulla zona milanese, e poi sempre più su quella della bassa Toscana interna, e ramificazioni in una sessantina di nazioni su cinque continenti.
Dal punto di vista della struttura, operiamo come piccola ma dinamica rete di professionisti, e abbiamo referenze di collaborazione con soggetti pubblici e privati di dimensioni molto variabili, da piccole associazioni di paese, a enti di ricerca internazionali (e anche qualcuno nazionale). Sempre con una base musicale.
Nell’ambito del progetto della BuioMetria Partecipativa, avviato nel febbraio 2008, col tempo abbiamo attivato numerose collaborazioni in tutta la filiera di soggetti che possono essere interessati da un tema ambientale e paesaggistico poco noto come la qualità del cielo notturno.
Per esempio, dal 2013 si lavora con quello che ora viene chiamato Istituto per la Bioeconomia del CNR, sede di Firenze, in particolare con Luciano Massetti, aretino trasferito dalle parti del Ponte Vecchio con una vaga somiglianza con Piero Pelù.
Un paio di anni fa Luciano et al. hanno pubblicato sul Journal of Quantitative Spectroscopy & Radiative Transfer un articolo che presenta una rete di monitoraggio della qualità del cielo notturno, e quindi dell’inquinamento luminoso, con varie stazioni dislocate in Toscana e attiva da anni, in particolare con un sensore installato sull’isola di Montecristo. Ricordiamo anche che l’Isola di Montecristo ha una forte affinità con il Castello del Belagaio in Val di Farma (spiegheremo meglio il perché in una delle prossime puntate).
Sotto vi diamo la traduzione in italiano della presentazione dell’articolo di Massetti et al.. Trovate l’articolo completo a questo link: https://doi.org/10.1016/j.jqsrt.2020.107250
L’inquinamento luminoso generato dall’uso eccessivo di luce artificiale durante la notte costituisce una preoccupazione dal punto di vista ambientale ed ecologico. La luce artificiale di notte si diffonde lontano dalle sorgenti, per lunghe distanze disperdendosi nell’ambiente atmosfera (skyglow), influenzando così il cielo notturno e la biodiversità delle aree rurali e naturali. La caratterizzazione del livello e della variabilità dell’inquinamento luminoso è diventata una questione importante per molte discipline.
Questo studio analizza l’inquinamento luminoso in siti urbani, rurali e remoti in Toscana monitorando la luminosità del cielo notturno (o Night Sky Brightness, in inglese, NSB). I dati sulla luminosità del cielo notturno (NSB) raccolti dal 2016 al 2019 sono stati analizzati per valutare la variabilità annuale e stagionale in ciascun sito e tra siti diversi. È stata analizzata anche la relazione tra la luminosità del cielo notturno, la luce lunare e le condizioni meteorologiche. È stata inoltre eseguita l’analisi dell’andamento nel tempo per valutare il degradarsi della qualità della misurazione a causa dell’accumulo di sporco sullo schermo di protezione del sensore. La NSB in Toscana durante le notti senza luna variava tra 17,3 e 21,8 mpsas (magnitudine per arco-secondo). Il ciclo mensile della luce lunare è il principale fattore di variabilità della luminosità del cielo notturno nel sito remoto (21,8 mpsas in condizioni senza luna). notti e 18,5 mpsas nelle notti di luna piena) con un leggero ma significativo effetto oscurante durante le giornate piovose (22,3 mpsas). Nei siti urbani, il ciclo del chiaro di luna è quasi completamente mascherato dalle condizioni meteorologiche, come si può vedere dall’analisi della variabilità stagionale, dall’analisi del ciclo lunare mensile e dalle analisi meteorologiche. La luminosità media del cielo notturno nei giorni di pioggia potrebbe raggiungere 15,4 mpsas (circa 436 volte più luminoso del fondo naturale), un’intensità addirittura superiore alla media della NSB con luna piena nello stesso sito (16,6 mpsas). L’inquinamento luminoso può raggiungere livelli che potrebbero avere effetti sulle specie notturne, e quindi è importante lo studio della variabilità a lungo termine dell’inquinamento luminoso per studi in campo ecologico.
Ricevo e volentieri inoltro questa segnalazione. Zona industriale Follonica via dell’artigianato Ufficio 75 mq esposizione nord-est, primo piano. Ubicato nel complesso “Gli archi”. Disponibile per vendita o affitto.
[NdR questo articolo prosegue la serie dedicata dalla rete pibinko.org al PNRR in campo agricolo, e si raccorda a “Un’altra missione per l’agente Sean Connerie: Quante saranno le olive?” del 5 ottobre scorso. Ricordiamo anche che queste storie si svolgono nel metà-verso della rete, per cui eventuali apparenti riferimenti a fatti e persone esistenti in quella che la maggior parte della gente chiama realtà fisica sono da intendersi con quella che la maggior parte della gente chiama licenza poetica]
Come diceva, fra l’altro e gli altri, Rocco Colangelo, direttore sportivo della Jug Band Colline Metallifere dal 2035 al 2038, finché si programma, si elabora e si ragiona è un conto. Poi però quando l’arbitro dà il fischio d’inizio, la palla non può stare ferma e per 90 minuti si gioca. Nel calcio. Se poi viene una grandinata e la partita viene sospesa, si può riprogrammare in altra data. Se un calciatore si infortuna, ci sono le riserve. Ecc. Ecc. insomma, ci possono essere un sacco di imprevisti in una partita di calcio. Ma fino a un certo punto. E, dopo tutto, è un gioco.
L’agricoltura è diversa. Una volta Sean Connerie pensava che la cosa più difficile del mondo fosse comporre l’orario scolastico del liceo. Poi ha scoperto la coltivazione e la raccolta delle olive, e avendo conosciuto dal 2006 tutto il ciclo di vita “farm to fork” dell’Olea Europea si è fatto un’idea anche di altri tipi di produzioni agricole.
Ingaggiare una squadra di raccoglitori, coordinare trattoristi, camion di frantoi, panini, caffè, mediazione culturale. E’ uno sforzo organizzativo importante, anche per piccole realtà. Anzi, verosimilmente è più complicato per piccole realtà che per grandi aziende. E il tempo (sia meteorologico che i secondi) conta e non fa sconti.
Tutto questo sarà scontato per i numerosi coltivatori diretti che leggono questo articolo, ma forse meno per i numerosi addetti del terziario avanzato che lo stanno rileggendo per la seconda volta. Un conto è vivere in campagna. Un conto è vivere la campagna. E un altro conto è pagare gli studi universitari con i margini di un’azienda agricola a conduzione familiare.
Comunque, non è il caso di in-Cupi-rsi, come dicono a Magliano in Toscana: anche per quest’anno l’òblio di oliva nel metà-verso è fatto. Nel campo numero 1, a Roccansano. Prossimo appuntamento ai primi di novembre per il campo numero 2, a Scastrada.
La resa dal campo numero 1 è stata del 12.8%, che dicono non sia male per il periodo, e soprattutto del fatto che tantissimi colleghi purtroppo non stanno cogliendo perché ci sono poche olive.
Per chiudere…sigla con un brano in cui l’interprete femminile ha nome collegato all’oblò di oliva..o era oblìo…insomma: ascoltatevi questa simpatica versione da ritrovo di compagni di scuola (con John T. sempre ballerino smagliante e qualche errore sui testi). Per altre informazioni e booking (dell’òblio): micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228
[nella foto di testa: Sean Connerie si arrende, no…fa finta di arrendersi. In un momento di pausa sul set di “Una volta le chiamavano cooperative” di Jerry Fergessen, con Linda Hateshoe e Gunnar Olfensen]
Il 3 settembre scorso si è avuto a Tatti, frazione di Massa Marittima (GR) il rinnovo del Comitato per l’Amministrazione Separata dei beni ad uso civico di questa località. Per i prossimi cinque anni questa risorsa sarà amministrata da Marco Fiacchi, Sergio Cappelletti, Auro Luti, Guido Maria Bendinelli e Adriano Fronzaroli.
L’evento potrebbe essere facilmente rubricato nell’ampia collezione di microsituazioni di microcronaca locale in una delle province con la minor densità di popolazione d’Italia (ma grandi tramonti sul mare). In effetti, l’avvio di questo nuovo ciclo di gestione assume una valenza diversa per il fatto che, mentre l’ASBUC di Tatti si prepara un’altra volta a gestire la propria attività principale, ovvero il taglio della legna per approvvigionamento dei residenti, ha espresso l’interesse a valorizzare altri aspetti del proprio territorio. A partire dai confini.
L’ASBUC ha quindi contattato Andrea Giacomelli, con trent’anni di esperienza in progetti di mappatura e sistemi informativi territoriali, dal 2007 attivo in progetti di tutela e valorizzazione di risorse minori o poco note e processi partecipati, e con 50% di origini tatterine…e si sono messi al lavoro. Martedì 3 ottobre si è svolto un primo sopralluogo, capitanato da Auro Luti, principale memoria storia del territorio degli Usi Civici (nonché bassista con i Fogs alla fine degli anni ’60), e con Sergio Cappelletti come secondo. Per ora sono stati segnati alcuni punti significativi lungo il perimetro, di circa 10 km. Passate le olive (fase che quest’anno potrebbe essere purtroppo molto rapida per quanto riguarda i campi di famiglia legati ai componenti del progetto), si procederà con il secondo round di rimappatura.
Nel frattempo vi invitiamo a rivedere gli articoli del 2019, quando si avviò la prima mappa di comunità di Tatti (2 marzo e 14 aprile), e a guardare cosa succederà il 15-10 a Montemerano (GR) in tema di rimappatura partecipata (e sempre con Andrea Giacomelli e altri colleghi a lavoro assieme ai residenti di là).
Nelle foto sotto, alcuni momenti del sopralluogo di martedì scorso. Per altre informazioni: micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228
Gianni Minà l’avrebbe presentata tipo “Eravamo io, Italo Calvino, Terry Gilliam, Mohamed Alì, Carlo Emilio Gadda, Alexander von Humboldt, Jack White e Albert Hoffmann…”…e poi ci facemmo un aglio e olio…[NdR]
Dalla formazione JBCM avremo Andrea Giacomelli per le mappe, e Dario CanalundWolfgang Scheibe per la musica. Sempre con licenza di creare combinazioni diverse sul posto. E’ inoltre annunciata (seppure non confermata dal management) la presenza di Mauro Tirannosauro e di Sean Connerie come assistenti.
Vi ricordiamo anche il programma di sabato 14, che non è da meno…tutto nel manifesto fantastico che trovate sotto.