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Dalle colline metallifere a Milano e ritorno – riassunto dopo la terza settimana di preparativi (e a sei giorni dalla partenza)

Prima di passare alle storie della terza e ultima settimana di preparativi per la missione a Milano, un breve ripasso delle puntate precedenti. La foto di testa è stata scattata il 26 mattina, a Gollonica (FR). Siamo nel cuore della Valle del Pecora, proprio al centro della sterminata pineta che fu del Conte Matini. La dinastia Matini sin dall’800 aveva fatto di questo immenso territorio la sua tenuta di turismo preferita, passandoci ben cinque fine settimana all’anno. Tutto ciò per riposarsi dal duro lavoro legato al settore estrattivo dei denti (tutta la famiglia Matini operava come dentista, odontotecnico, e uno come odonatologo…ogni famiglia ha la sua libellula nera).

Nella foto sopra vediamo Mauro Tirannosauro in una pausa dell’allestimento della sala prove mobile in cui la Jug Band Colline Metallifere si ritroverà prima della partenza da Tatti (GR) per andare al Politecnico di Milano e poi rientrare a Roccatederighi (GR).

Nella foto, “pioggia a carriole” in Val di Farma (GR-SI), 26-11-2021…p.s. ma cosa c’è in fondo alla carriola? (scrivetelo a micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228

Nel frattempo, abbiamo pubblicato proprio stamani una prima versione del programma della geotournée. Alcuni dettagli sono da rifinire, ma così avete un’idea di come si svolgerà il tutto, a meno di piccoli aggiustamenti: http://www.pibinko.org/jugbandcollinemetallifere/dalle-colline-metallifere-a-milano-e-ritorno-dicembre-2021/

Ultimo, ma non ultimo, nel riepilogo delle puntate precedenti accanto al titolo della puntata abbiamo messo il brano o il video che fa da colonna sonora alla stessa. Se vi piace la storia, lasciate un contributo nel cappello digitale della Jug Band Colline Metallifere.

Buona rilettura e a domani.

La storia, dall’8 novembre:

Il cast:

Prologo

Varie ed eventuali:

Per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org oppure Whatsapp 3317539228

Dalle colline metallifere a Milano, 12° episodio: Vengo verso l’una

…ma sarà l’una di giorno o l’una di notte? L’episodio di domenica scorsa, il settimo, parlava di gente che viene dalla luna, con tanto di foto di repertorio che rimettiamo qui per i più distratti (prego la regia di mandare l’immagine di repertorio):

L’uomo venuto dalla Luna, apparso nel 7° episodio del webromanzo “Dalle colline metallifere a Milano e ritorno” (vedi link)

Oggi, sarà forse legato al mood domenicale e da giornata di riposo, si tratterà di gente che viene VERSO l’una di giorno. Ma chi potrà arrivare a quell’ora in cui hai appena alzato la forchetta col tortello fumante? …Saranno testimoni di Genova, magari a parlarvi dell’alluvione che nel 1970 colpì la città con quella feccia un po così?..saranno finti tecnici del gas (o finti pensionati…vedi questo servizio di Giancarlo da Miele del 2005: http://www.pibinko.org/falso-pensionato-truffa-tecnico-del-gas/)? Saranno finti gas tecnici?

In ogni caos, “statev’ accuort’“, e buona domenica. A risentirci domani con le storie di Jack, Wolf, Simone e Mauro, nei preparativi della missione per andare da Tatti (GR) a Roccatederighi (GR), sette chilometri di distanza, passando per il Politecnico di Milano.

[NdR se non vi fosse chiaro perché in un webromanzo con cadenza quotidiana dopo sette giorni si passi dal settimo al dodicesimo episodio, provate a pensarci…chi ha detto che il tempo in cui scriviamo questa storia sia lineare?]

Come sempre, per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228, e se vi piace questa storia, lasciate qualcosa nel cappello digitale della Jug Band Colline Metallifere (vedi link).

Vi salutiamo con un’allegra canzoncina degli Small Faces, dedicata appunto alla domenica:

Wouldn’t it be nice, to get on with me neighbours | ma non sarebbe bello se andassi d’accordo coi vicini
But they make it very clear, they’ve got no room for ravers | ma loro non te la mandano a dire, non hanno posto per chi fa casino
They stop me from groovin’, they bang on me wall | mi fanno smettere di star bene, danno colpi al muro
They’re doing me crust in, it’s no good at all, ah! | mi fanno cuocere, non va per niente bene [NdR traduzione di “doing me crust in” incerta: se avete alternative scrivete a micalosapevo@pibinko.org]

Lazy Sunday afternoon | una pigra domenica pomeriggio
I’ve got no mind to worry | non ho una mente per preoccuparmi
Close my eyes and drift away | chiudo gli occhi e vado alla deriva

‘Ere we all are, sitting in a rainbow | eccoci tutti qua, seduti su un arcobaleno
Gor blimey hello Mrs Jones, how’s your Bert’s lumbago? (mustn’t grumble) | Cacchi Sig.na Jones, come sta la lombaggine del suo Bert?
I’ll sing you a song with no words and no tune | vi canterò una canzone senza parole né melodia
To sing in your khazi while you suss out the moon, oh yeah! | per cantare in bagno mentre ragionate sulla luna

Lazy Sunday afternoon
I’ve got no mind to worry
Close my eyes and drift away

Roo dee doo dee doo, roo dee doo dee die day
Roo dee doo dee dum, roo dee doo dee doo dee

There’s no one to hear me, there’s nothing to say | non c’è nessuno che mi ascolti, non c’è niente da dire
And no one can stop me, from feeling this way, yeah | e nessuno mi può impedire di sentirmi così, sì

Lazy Sunday afternoon
I’ve got no mind to worry
Close my eyes and drift away

Lazy Sunday afternoon
I’ve got no mind to worry
Close my eyes and drift a-
Close my mind and drift away
Close my eyes and drift away

AAA Traduttori cercansi per la rete pibinko.org (e per la Jug Band Colline Metallifere)

La rete pibinko.org, attiva da 17 anni nella tutela e valorizzazione di risorse minori o poco note nel campo della cultura, dell’ambiente dell’innovazione libera e della musica è interessata a ricevere manifestazioni di interesse a collaborare da parte di traduttori (o comunque persone con competenze linguistiche equivalenti).

Da oltre 12 anni il sito pibinko.org viene mantenuto in italiano e in inglese. Dalla primavera 2019 abbiamo inoltre il sito della Jug Band Colline Metallifere (http://www.jugbandcm.it), nato per essere in italiano, inglese e tedesco. Complessivamente al settembre 2023 abbiamo quasi 5700 articoli e una cinquantina di pagine e oltre 2000 contenuti multimediali collegati ai testi.

La Jug Band Colline Metallifere (che propone cose non solo musicali in italiano, inglese e tedesco) – http://www.jugbandcm.it

A seconda della quantità di attività che portiamo avanti, non sempre riusciamo a mantenere le versioni non italiane dei siti aggiornate.

Inoltre, nel contesto delle nostre attività, siamo interessati ad avere parte del materiale in più lingue possibile. In questo senso la nostra iniziativa più interessante finora fu il sito del film La Vendetta del Chihuahua Killer e degli Zombi, in cui facemmo la traduzione del titolo in una ventina di lingue e dialetti da quattro continenti, incluso il geroglifico egizio…il tutto senza usare internet (vedi articolo).

Fatte queste premesse: se siete interessati a collaborare con la rete, potete inviare un’email con le vostre all’indirizzo micalosapevo@pibinko.org indicando

  • le lingue verso le quali potete tradurre (considerando le nostre priorità attuali su Italiano verso inglese e italiano o inglese verso tedesco, ma potendo proporre altre combinazioni linguistiche).
  • quali sono le vostre motivazioni a collaborare
  • che tipo di compenso desiderate avere (con i collaboratori della rete pibinko.org ci è capitato di proporre: denaro, beni e servizi, crediti formativi ecc).

La presente ricerca rimane aperta fino a nuove comunicazioni.

[aggiornamento: 27-9-2023]

Dalle colline metallifere a Milano e ritorno – 11° episodio: Ombre rozze

Ombre rosse (titolo originale Stagecoach, ovvero “la diligenza”) è un film western del 1939 girato da John Ford. Sceneggiato da Dudley Nichols adattando il racconto di Ernest Haycox La diligenza per Lordsburg (1937), narra il viaggio di un gruppo eterogeneo di passeggeri di una diligenza attraverso il pericoloso territorio Apache. Il film ha come protagonisti Claire Trevor e John Wayne, nel ruolo che lo rese celebre, e fu il primo di molti western di Ford girati nella Monument Valley (fonte: Wikipedia)

Nella nostra linea di adattamenti cinematografici riportati alla storia che stiamo vivendo e raccontando, potrebbe diventare:

Ombre rozze è un film “Central” [1] del 2029 girato da Giovanni Guado [2]. Narra il viaggio di un collettivo internazionale e intergenerazionale [3] che su una Fiat Qubo [4] attraversa il non pericoloso territorio Pilones [5]. Il film ha come protagonisti Raman Crivelli, Bob Thorne, Alex Gaidos, Mauro Tirannosauro e Darius Canal, nel ruolo che lo rese celebre, e fu il primo di molti central di Guado girati nella Farma Valley [6].

  • [1] I film Western si chiamano così perché erano ambientati nell’ovest del territorio USA. Allora se facciamo un film in Toscana, possiamo chiamarlo “Central”
  • [2] traduzione italiana di John Ford (del resto molti registi europei si sono dati pseudonimi inglesi negli anni, tipo Luigi Cozzi che diventò Lewis Coates, Aristide Massaccessi come Joe d’Amato e altri nomi ecc. ecc. ecc.)
  • [3] La Jug Band Colline Metallifere and friends
  • [4] Mezzo attualmente in dotazione a Jack O’Malley, in attesa che il PNRR gli dia un veicolo elettrico a gratis
  • [5] I Pilones sono una delle nazioni che da secoli abitano la parte centrale della Val di Farma, assieme ai Tornielleros e agli Skalvaios (vedi questo articolo)
  • [6] Detta anche “La Valle che non c’è”

Nella foto di testa: i protagonisti di “Ombre rozze” durante una pausa nelle riprese, al Boscaiolo di Torniella (sperando che dopo si siano ripresi). Per altre informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228

When you can’t find the light | quando non trovi la luce
That guides you through a cloudy day | che ti guida attraverso una giornata nuvolosa
When the stars ain’t shining bright | quando le stelle non risplendono
You feel like you’ve lost you’re way | e pensi di aver perso la strada
When the candle light of home | quando il lume di candela di casa
Burns so very far away | brucia così lontano
Well, you got to let your soul shine | allora bisogna che tu lasci splendere la tua anima
Just like my daddy used to say | come diceva il mio babbo

He used to say soulshine | diceva la luce dell’anima
It’s better than sunshine | è meglio del sole
It’s better than moonshine | è meglio della luna
Damn sure better than rain | certo è meglio della pioggia
Hey now people, don’t mind | ora, ragazzi, non fateci caso
We all get this way sometime | ogni tanto capita a tutti
Got to let your soul shine, shine till the break of day | bisogna lasciar risplendere la propria anima, fino a che non viene giorno

I grew up thinking that I had it made | sono cresciuto pensando di avercela fatta
Gonna make it on my own | che me la sarei cavata da solo
Life can take the strongest man | la vita può prendere l’uomo più forte
Make him feel so alone | e farlo sentire così solo
Now sometimes I feel a cold wind | ora a volte sento un vento freddo
Blowing through my aching bones| che soffia tra le mie ossa doloranti
I think back to what my daddy said | e penso a quello che diceva il mio babbo
He said, “Boy, there is darkness before the dawn” | diceva “ragazzo, prima dell’alba c’è il buio”

Let your soul shine
It’s better than sunshine
It’s better than moonshine
Damn sure better than rain
Yeah, now people don’t mind
We all get this way sometimes
Gotta let your soul shine, shine till the break of day

Sometimes a man can feel this emptiness | ora un uomo può sentire questo vuoto
Like a woman has robbed him of his very soul | come se una donna gli avesse portato via l’anima
A woman too, God knows, she can feel like this | E per Dio, anche una donna si può sentire così
And when your world seems cold | e quando il mondo ti sembra freddo
You got to let your spirit take control | devi lasciare che il tuo spirito prenda il controllo

Talking ‘bout soulshine
It’s better than sunshine
It’s better than moonshine
Damn sure better than rain
Lord now people don’t mind
We all get this way sometimes
Gotta let your soul shine, shine till the break of day

Oh, it’s better than sunshine
It’s better than moonshine
Damn sure better than rain
Yeah, now people don’t mind
We all feel this way sometimes
Gotta let your soul shine, shine till the break of day

Dalle colline metallifere a Milano, e ritorno. 11° Episodio: lupi che ululano

Ieri, dopo quasi 10 gg di missione tra Milano, Valdera e Golfo del Sole, Jack O’Malley e Mauro Tirannosauro hanno fatto ritorno a Tatti, frazione di Massa Marittima, da non confondere con la Foresta di Tatti vicino a Volterra. Tatti è il punto di partenza dell’imminente geotournée verso il Politecnico di Milano.

Tatti (GR) , nel cuore delle colline metallifere, verso fine autunno. Vi piacciono i cachi? (ditelo a micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228)

Hanno avuto modo di fare il punto con alcuni dei personaggi implicati nell’organizzazione del primo evento (che, cominciamo a dare qualche aiutino, sarà sabato mattina 4 dicembre dalle 11 alle 12), e di fare il punto con Wolfgang “‘o stampatore” Scheibe e di ripassare alcuni dei brani della concettistica che la Jug Band Colline Metallifere proporrà (NdR per approfondimenti sulla concettistica, vedi questo link: http://www.pibinko.org/jugbandcollinemetallifere/concerttistica/)

Per salutarvi, un brano di Chester Arthur Burnett (al secolo Howlin’ Wolf, il lupo ululante), che vi canta una canzoncina e ad ascoltarlo ci sono nientepopodimenoche “loro” (il nome in codice con cui Gabs chiama i Rolling Stones, prima versione, cioè con Brian Jones).

Per altre informazioni sulla geoutournée dalle colline metallifere a Milano e ritorno (ovvero da Tatti a Roccatederighi, passando per il Politecnico di Milano): micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228, o rivedete tutta la storia scorrendo la sezione notizie di http://www.jugbandcm.it

[nell’immagine di testa, alcune delle tappe della geotournée della Jug Band Colline Metallifere nel 2025 -elaborazione a cura della pibinko mapping division]

Dalle colline metallifere a Milano, e ritorno. 10° episodio: Una dieta ricca di fibra

[riassunto delle puttanate precedenti: ai primi di novembre Jack O’Malley e Mauro Tirannosauro ricevono una chiamata dall’alto (dell’Italia) per andare a geosuonare al Politecnico di Milano. Sulla base di questo spunto, risentono Dario Canal e Simone Sandrucci per rimettere insieme la banda e rispondere alla chiamata. Dopo due missioni di scouting nella città dove una volta al posto della circonvallazione interna c’era un canale, come a Bruges, e vario tam tam nelle colline dove una volta si scavava e oggi si guarda il tramonto sull’isola d’Elba, siamo al punto che è giovedì e pioverà per almeno un paio di giorni. Ritrovate tutti gli articoli nella sezione “notizie” del sito della JBCM: ]

Architettura decostruttivista nel cuore dell’Alt(r)a Valdera (foto di Giancarlo da Miele)

Passeggiando martedì scorso nella ridente località di Santo Pietro Belvedere, nel cuore dell’Alt(r)a Valdera, ci siamo imbattutti in un nastro rosa, un po’ come quello di Battisti, ma nell’asfalto…inseguendo una libellula verso Prato, un giorno che mi ero sradicato, ho trovato il forno chiuso e ci ho pensato..ero affamato.

Parole in libertà, cui mettiamo fine proponendovi un estratto della jam session online che è capitata ieri sera tra (in ordine alfabetico) Capannoli, Firenze, Follonica e Rho.

Qua abbiamo Jack O’Malley e Dario Canal, featuring Fabrice Badnears alla sigaretta, con un grande classico lanciato nel 1963 da Lee Dorsey, a tema minerario. La canzone fu già uno del “litobag” del progetto litologia partecipativa (cfr. articolo dell’11-4-2020), e dall’estate 2020 è entrata nel repertorio della Jug Band Colline Metallifere. Se vi piace, lasciate qualcosa nel cappello digitale della JBCM. Per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228. A domani.

Well, I been working in a coal mine | be’, ero a lavorare in una miniera di carbone
Going down, down | andando giù, giù
Working in a coal mine
Whew, about to slip down | oh, stavo per scivolare di sotto

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Five o’clock in the morning | sono le cinque del mattino
I’m up before the sun | mi alzo prima del sole
When my work day is over | e quando la mia giornata di lavoro è finita
I’m too tired for having fun | sono troppo stanco per divertirmi

Well, I been tired but I been
Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Lord, I am so tired | Signore, sono così stanco
How long can this go on? | Quanto può andare avanti questa storia?

Dalle Colline Metallifere a Milano e ritorno – 9° episodio: Ogni cosa è illuminata (male)

Riprendiamo il filone di adattamenti seguiti all’uscita di “Ogni cosa è illuminata” nel 2005. Jeremy Sanderson nel 2038 girò “Ogni casa è illuminata”, legato alla quantità di acrobazie che deve fare chiunque debba ristrutturare un immobile. Nel pibcast di ieri (vedi articolo) si è accennato brevemente alle notizie che nel 2035 poi avrebbero ispirato Roland Dupassant, soggettista e sceneggiatore di Sanderson.

Oggi vi vogliamo invece raccontare di un altro spin-off, intitolato “Ogni cosa è illuminata (male)”. E’ una coproduzione sinoamericana in cui due fratelli siamesi, separati alla nascita, prendono strade diverse: uno diventa progettista illuminotecnico, l’altro gommista con la passione dell’astronomia. Dopo anni spesi a rincorrersi a darsi addosso sul tema dell’inquinamento luminoso, arriveranno a conciliarsi quando Felon Mask, multimilionario in valuta pregiata, lancerà una costellazione di 1300000000 satelliti in orbita non geostazionaria, che avranno l’ineluttabile vantaggio di collegare in rete 8G le tribù degli indigeni del Saskatchewan con quelle delle valli toscane interne, e nel frattempo illumineranno le città a giorno e non faranno più vedere le stelle (ma aggiorneranno i segni zodiacali per sincronizzarli con la posizione dei microsatelliti).

Come sigla sui titoli di coda, ci sarà una di queste:

Università di Brescia, maggio 2019, durante la 36 ore di buio-musico-foto-mappatura partecipata fra Milano, Brescia e le Colline Metallifere (15-16 maggio 2019). In particolare in apertura del convegno su “Protezione e promozione interdisciplinare del cielo notturno: stato dell’arte, proposte operative e visioni” (con crediti formativi per ingegneri e architetti – vedi articolo)
Bar Polo, Punta Ala (GR), aprile 2019

Dalle colline metallifere a Milano, e ritorno – 8° episodio – Ogni casa è illuminata

Da Wikipedia: Ogni cosa è illuminata (titolo originale: Everything Is Illuminated) è un film statunitense uscito nel 2005. Si tratta della trasposizione cinematografica dell’omonimo libro autobiografico di Jonathan Safran Foer, in cui racconta il suo viaggio (sia fisico che spirituale) sulle orme del nonno, costretto ad emigrare, dalla natia Ucraina, negli Stati Uniti.

Ve lo raccomandiamo! Perché ogni cosa è illuminata, e a volte ogni casa. Ad esempio, vedete questo raggio di sole, ripreso ieri nel suggestivo borgo di Santo Pietro Belvedere (PI), nel cuore della Valdera, teso a invitarci alla lettura della civetta de Il Tirreno.

I preparativi della geotournée vedo oggi parte della Jug Band Colline Metallifere convergere sul Golfo del Sole, mentre l’altra parte, tiene saldamente le posizioni collinari a est del fiume Era e della Bruna. Ma era bruna o era bionda. Scrivetecelo a micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228.

Come momento musicale, una curiosa versione di You can’t always get what you want dei Rolling Stones, interpretata da Simone Sandrucci e Jack O’Malley con Mbira e shaker, dopo il concerto all’enoteca Le Volte di Roccatederighi. Era l’8-2-2020, serata finale del Festival di Sanremo (o serata di apertura del Festival di Saremo?). Nel sottofondo, Dario e Wolfgang stanno organizzando il prossimo colpo grosso, e alla fine qualcuno si mette ad aggiungere una percussione, o forse è Wolfgang che sta stampando una maglietta:

Nella foto di testa: raggi di sole riflessi dal muro nelle scale (e non visibili a occhio nudo) di un ufficio ad Ajaccio, Corsica, nel gennaio 2017. Vedi questo link per altre informazioni sulla tournée in cui fu scattata la foto