Archivio mensile:Aprile 2020

Litobag n° 15 del 12.4.20: Rainy Day Women #12 & #35

Il prossimo Litobag è un altro di quelli segnalati dal nostro Dario a Torino. L’audio originale, che è parecchio diverso, lo trovate qui. Della produzione e del significato di questo brano sono stati scritti fiumi di parole. Uno degli aneddoti che mi ho trovato interessante è che pare che Dylan abbia chiesto a tutti i musicisti che stavano in sala di registrazione (tranne la sezione fiati) di suonare uno strumento diverso da quello loro principale. Poi ci sono dodicimila commenti sui doppi e tripli sensi del testo, riferimenti biblici ecc, ma essendo tutti impegnati con le polizie di Pasqua, lascerei il passo alla musica:

[Verse 1]
Well, they’ll stone you when you’re tryin’ to be so good | be’, ti lapideranno quando cerchi di essere al meglio
They’ll stone you just like they said they would | ti lapideranno proprio come dicevano che avrebbero fatto
They’ll stone you when you’re trying to go home | ti lapideranno quando cerchi di andare a casa
Then they’ll stone you when you’re there all alone | ti lapideranno quando sei lì da solo

[Chorus]
But I would not feel so all alone | ma io non mi sentirei poi così solo
Everybody must get stoned | a tutti tocca essere lapidati

[Verse 2]
Well, they’ll stone you when you’re walking on the street | be’, ti lapideranno quando cammini per strada
They’ll stone you when you’re trying to keep your seat | ti lapideranno quando cerchi di tenerti il posto
They’ll stone you when you’re walking on the floor | ti lapideranno quando stai camminando sul pavimento
They’ll stone you when you’re walking through the door | ti lapideranno quando passi dalla porta

[Chorus]
But I would not feel so all alone
Everybody must get stoned

[Verse 3]
They’ll stone you when you’re at the breakfast table | ti lapideranno quando sei seduto a colazione
They’ll stone you when you are young and able | ti lapideranno quando sei giovane e capace
They’ll stone you when you’re trying to make a buck | ti lapideranno quando cerchi di guadagnare due lire
They’ll stone you and then they’ll say, “Good luck” | ti lapideranno e poi ti diranno “buona fortuna”

[Chorus]
Yeah, but I would not feel so all alone
Everybody must get stoned

[Verse 4]
Well, they’ll stone you and say that that’s the end | ti lapideranno e ti diranno che è finita
Then they’ll stone you and then they’ll come back again | poi ti lapideranno, e poi ritorneranno
They’ll stone you when you’re riding in your car | ti lapideranno mentre guidi la macchina
They’ll stone you when you’re playing your guitar | ti lapideranno mentre suoni la chitarra

[Chorus]
Yes, but I would not feel so all alone
Everybody must get stoned, alright

[Verse 5]
Well, they’ll stone you when you are all alone | ti lapideranno quando sei da solo
They’ll stone you when you are walking home | ti lapideranno quando cammini verso casa
They’ll stone you and then say they’re all brave | ti lapideranno e poi diranno che hanno coraggio
They’ll stone you when you’re sent down in your grave | ti lapideranno quando ti mandano alla fossa

[Chorus]
But I would not feel so all alone
Everybody must get stoned

Litobag n. 14 dell’11.4.20: Working in the Coal Mine

La prossima ci è stata suggerita da Gabriele di Sassari.

Il pezzo era già noto alla Jug, sia nella versione originale, che in quelle che ne fecero nel 1918 i Devo, passandola anche nella colonna sonora del film Heavy Metal. Ma, ricordiamo, per i DJ resident (a casa) per la Litologia Partecipativa, proporre un pezzo che altri hanno già messo nella playlist segreta che snoccioliamo giorno per giorno, ma non è ancora uscito, vale lo stesso e anzi ci aiuta a capire se un pezzo è in qualche modo già condiviso nella memoria musicale di chi vuole partecipare. Al momento abbiamo ancora 35 pezzi da mandare…e qualcos’altro arriverà

Un saluto, con l’invito a vedere il video di Mauro il Tirannosauro che canta di Litologia Partecipativa se vi manca.

Well, I been working in a coal mine | be’, ero a lavorare in una miniera di carbone
Going down, down | andando giù, giù
Working in a coal mine
Whew, about to slip down | oh, stavo per scivolare di sotto

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Five o’clock in the morning | sono le cinque del mattino
I’m up before the sun | mi alzo prima del sole
When my work day is over | e quando la mia giornata di lavoro è finita
I’m too tired for having fun | sono troppo stanco per divertirmi

Well, I been tired but I been
Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Lord, I am so tired | Signore, sono così stanco
How long can this go on? | Quanto può andare avanti questa storia?

Well, I been working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Five o’clock in the morning
I’m up before the sun
When my work day is over
I’m too tired for having fun

Well, I been tired but I been
Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Working in a coal mine
Going down, down
Working in a coal mine
Whew, about to slip down

Lord, I am so tired
How long can this go on?

I been a-working, going, working
Whew, about to slip down

Working, going, working
Whew, about to slip down

Working, going, working
Whew, about to slip down

Working, going, working
Whew, about to slip down

Working, a-going, working
Whew, about to slip down

Working, going, working
Whew, about to slip down

Working, going, working
Whew, about to slip down

Dite la vostra: quando chiudere la *fase pilota* della Litologia Partecipativa?

[per accompagnare, un po’ di musica: maestro, vai con Supermarket nella versione JBCM]

Il 21 marzo scorso, dopo un paio di giorni di ragionamenti su idee nate nel fine settimana precedente e in un clima di crescente incupimento COVID-19, abbiamo lanciato il progetto della Litologia Partecipativa. Se non sapete di che si tratta, potete vedere questo link per presentazione del 21.3, questo per la presentazione riveduta e aggiornata, oppure potete ascoltare la canzone della Litologia Partecipativa di Mauro il Tirannosauro.

In una situazione diversa avremmo fatto diversamente. Per esempio, con la BuioMetria Partecipativa, a fronte di un’idea nata in scambi analoghi nel febbraio 2008, si stette quattro mesi a progettare il tutto e a fare prove. Poi si cominciarono le attività pubbliche…era il 9 giugno 2008, e gente della radio disse leggendo il comunicato: “Voi siete pazzi, ma questo Giubbilini lo vogliamo intervistare”.

Oppure, con le mappe di Comunità, prima in Val di Farma, poi a Tatti, e giusto prima del periodo di chiusura a Roccastrada(29.2.2020): nel 2014 abbiamo fatto un lavoro di preparazione che poi abbiamo messo in pratica in momenti diversi, ma a partire di fatto dal 2016.

Ma nel clima che si è creato in questo finale di inverno, ci è sembrato più opportuno fare qualcosa che andasse, piuttosto che stesse fermo.

Dal 21 marzo a ora chi ha contribuito ai primi passi della Litologia Partecipativa ha vissuto un esercizio di “co-progettazione”, che potremmo riraccontare in serate dopo cena quando ci saranno, o a convegni su tecniche di progettazione partecipata ed empowerment (tipo questo, l’anno scorso a Bruxelles). Chi ha già partecipato a progetti di pibinko.org riconosce il format, altri che collaborano per la prima volta: a volte sono “presi bene”, a volte sembrano cautamente perplessi (e anche questo fa parte delle dinamiche che viviamo dai tempi della Palla 21 a Chicago).

Come tutte le cose belle, però, è bene dare un termine a un momento di lavoro che speriamo possa continuare dopo, in modo più strutturato.

Per questo già da qualche giorno stiamo ragionando su un giro di boa del progetto che chiamaremo “fine della fase pilota”. Abbiamo tre quarti di idea di cosa presentare. Sul come e sul dove molto dipenderà da quelle che saranno le forme di distanziamento sociale vigenti quando si farà (sarà comunque la nostra versione attuale di cose tipo queste). Chi deve essere sul “palco” di questo evento è chiaro, anche se ognuno di loro avrà ragionato a modo suo sul perché.

Siamo un po’ incerti sul quando. Qui entra in ballo chi vuole ballare (e gli altri alle prode, dicono in Maremma): abbiamo ipotizzato tre date: venerdì 1 maggio, sabato 9 o sabato 16.

Per esprimere una vostra preferenza, visitate il sondaggio a questo link. Nella pagina trovate un modulo in cui

  • nella prima colonna scrivere il vostro nome e cognome e il vostro indirizzo email
  • cliccare sui quadretti corrispondenti alle tre date per esprimere la vostra preferenza (spunta verde sì, croce rossa no, spunta giallognola “è possibbole”).
  • scrivere commenti, se volete.

Venerdì 17 chiuderemo il sondaggio. Sabato 18 pubblicheremo i risultati con l’aggiornamento settimanale sul progetto e avviseremo via mail chi ha detto la sua.

Per dubbi e domande: micalosapevo@pibinko.org

NB: i dati raccolti veranno usati esclusivamente per ritrasmettere ai partecipanti al sondaggio l’esito dello stesso.

Litobag n° 13 del 10.4.20: Sam Stone

Il prossimo litobrano ci è stato segnalato da Elena di Grosseto il 21 marzo. Proprio lo stesso giorno in cui è partita la Litologia Partecipativa e l’invito a proporre brani che facciano riferimento a sassi, rocce e minerali, in qualche forma. John Prine appartiene a quella categoria di cantautori che riescono a mettere insieme registri tristi e allegri, ironici e seri. Insomma: è ganzo, anche se non per tutti. Nello stivale mettiamoci Gaber, Jannacci, Guccini, anche Faber…o più di recente ci metterei, che so, un Giancane (cfr. Branobag del 20.1.19).

Interrompiamo questo litobag per una comunicazione di servizio:se non avete ancora visto Mauro il Tirannosauro:

sì’, lui…che canta la canzone della Litologia Partecipativa, fermate tutto e

andate a vedere ORA.

….dicevamo: John Prine, con Sam Stone. La prima versione è del 1971, ma è sempre interessante vedere dal vivo e nel tempo:

Sam Stone came home, | Sam Stone tornò a casa
To his wife and family | dalla moglie e la famiglia
After serving in the conflict overseas. | dopo aver combattuto nella guerra d’oltremare
And the time that he served, | e il servizio militare
Had shattered all his nerves, | gli aveva sbriciolato i nervi
And left a little shrapnel in his knee. | e lasciato una piccola scheggia nel ginocchio
But the morphine eased the pain, | ma la morfina alleviò il dolore
And the grass grew round his brain, | e l’erba gli crebbe intorno al cervello
And gave him all the confidence he lacked, | e gli diede tutta la confidenza che gli mancava
With a Purple Heart and a monkey on his back. | con un Purple Heart [ndt: decorazione al valor militare negli USA] e una scimmia sulla spalla

[Chorus:]
There’s a hole in daddy’s arm where all the money goes, | c’è un buco nel braccio di babbo, dove vanno a finire tutti i soldi
Jesus Christ died for nothin’ I suppose. | Mi sa che Gesù Cristo è morto per niente
Little pitchers have big ears, | i bimbi sentono tutto
Don’t stop to count the years, | non smettere di contare gli anni
Sweet songs never last too long on broken radios. | le canzoni dolci non durano mai abbastanza sulle radio rotte
Mmm….

Sam Stone’s welcome home | Il bentornato di Sam Stone
Didn’t last too long. | non durò troppo a lungo
He went to work when he’d spent his last dime | e andò a lavorare, spendendo fino all’ultimo soldo
And Sammy took to stealing | allora Sam cominciò a rubare
When he got that empty feeling | quando gli prendeva quel senso di vuoto
For a hundred dollar habit without overtime. | per un vizio da cento dollari senza straordinario
And the gold rolled through his veins | e l’oro scorreva nelle sue vene
Like a thousand railroad trains, | come un migliaio di treni
And eased his mind in the hours that he chose, | e gli alleggeriva la mente nelle ore che sceglieva
While the kids ran around wearin’ other peoples’ clothes…| mentre i ragazzi correvano intorno con i vestiti di altra gente

[Chorus]

Sam Stone was alone | Sam Stone era da solo
When he popped his last balloon | quando fece scoppiare il suo ultimo palloncini
Climbing walls while sitting in a chair | arrampicandosi sui muri da seduto
Well, he played his last request | be’, fece suonare la sua ultima richiesta
While the room smelled just like death | mentre la stanza odorava di morte
With an overdose hovering in the air | con un’overdose che aleggiava nell’aria
But life had lost its fun | ma la vita aveva perso il suo bello
And there was nothing to be done | e non c’era niente da fare
But trade his house that he bought on the G. I. Bill | se non scambiare la casa che aveva comprato coi soldi del militare
For a flag draped casket on a local heroes’ hill. | per una bara con sopra una bandiera, nella collina degli eroi del posto

[Chorus]

Litobag n. 12 del 9.4.20: Stones in my Passway

Elio da Cascina (PI), assieme a Corrado da Milano guida al momento la classifica dei DJ resident (a casa) come intrattenitore per la Litologia Partecipativa, con sette brani ciascuno a tema pietre, sassi, rocce ecc. Per capire partecipare da intrattenitori alla Litologia Partecipativa, consultate questa pagina, oppure scrivete a Mauro il Tirannosauro.

Fra gli altri brani proposti da Elio, oggi vi proponiamo un pezzo alle radici del blues. I “sassi nel passaggio” del titolo si riferiscono alla pratica Hoodoo di disporre dei sassi allineati ad esempio a croce in mezzo al passaggio di una persona su cui “l’addetto” alla magia voleva lanciare un malocchio…e non a caso nella canzone tutto poi andrà male al povero Robert…

Come tutti i pezzi di Robert Johnson, è stato pane per la formazione di tutta la generazione di bluesmen e rocker successivi, come potete per esempio vedere nella versione di Eric Clapton.

I got stones in my passway | ho dei sassi sul mio passaggio
And my road seem dark as night | e la mia via sembra buia come la notte
I got stones in my passway
And my road seem dark as night
I have pains in my hearts | ho dolori nel cuore
They have taken my appetite | mi hanno levato l’appetito

I have a bird to whistle | ho un uccellino per fischiare
And I have a bird to sing | e un uccellino per cantare
Have a bird to whistle
And I have a bird to sing
I got a woman that I’m lovin’ | ho una donna che amo
Boy but she don’t mean a thing | ma, ragazzi, non significa nulla

My enemies have betrayed me | i miei nemici mi hanno tradito
Have overtaken poor Bob at last | alla fine hanno sconfitto il povero Bob
My enemies have betrayed me
Have overtaken poor Bob at last
And there’s one thing certainly | e c’è una cosa, di sicuro
They have stones all in my pass | hanno messo un sacco di sassi sul mio passaggio

Now you tryin’ to take my life | ora stai cercando di prendere la mia vita
And all my lovin’ too | e anche tutto il mio amore
You laid a passway for me | hai creato un passaggio per me
Now what are you trying to do | e ora cosa stai cercando di fare
I’m cryin’ please | sto piangendo, ti prego
Please let us be friends | ti prego restiamo amici
And when you hear me howlin’ in my passway, rider | e quando mi senti ululare nel mio passaggio, cavaliere (o cavallerizza?)
Please open your door and let me in | ti prego apri la porta e fammi entrare

I got three legs to truck home | ho tre gambe da carrare a casa
Boys, please don’t block my road | ragazzi per favore non bloccatemi la strada
I got three legs to truck home
Boys, please don’t block my road
I’ve been feelin’ ashamed ‘bout my rider | e mi dispiace per il mio cavaliere (o cavallerizza?)
Babe, I’m booked and I got to go | bella, ho da fare e devo andare

Se vedete un tirannosauro a Tatti (GR)…

…si sa, le Colline Metallifere, come altre zone rurali, sono spesso teatro di avvistamenti e comparizioni esotiche. Chi non ricorda la pantera del 2011, l’UFO di Roccatederighi del 2007, o andando più indietro il coccodrillo al Lago dell’Accesa? [1].

Comunque, se vi trovate a Tatti, frazione di Massa Marittima (GR) e incontrate un tirannosauro, non vi preoccupate. Non serve chiamare la Forestale, o quelli del parco Explora di Valpiana. Non è scappato, e non è venuto a dare noia, anzi: è qua per collaborare con noi sul progetto della Litologia Partecipativa, data la sua esperienza di geologia dal Cretaceo in poi. Si chiama Mauro. Dopo la sua performance musicale per cantare la storia del progetto e dei sassi dello zio Enzo, ha voluto presentarsi meglio. Ci ha passato un dossier che abbiamo tradotto dal tirannosaurese e pubblicato in questa pagina. Inoltre Mauro è contattabile via mail: maurotrex@pibinko.org.

Mauro, in una breve pausa di prossimità, contempla la piana del Bruna.

[1] NdR: l’avvistamento più strano che si ricordi nella rete pibinko.org risale agli anni ’70. Un quotidiano locale scrivera che nelle piane della bassa Val di Cornia era stato avvistato un rospo gigante, forse sovralimentato dai fertilizzanti “vecchio stile” che davano una volta. Se qualcuno ha memoria di questa notizia, o ha documentazione di altri episodi simili può scrivere a micalosapevo@pibinko.org.

Litobag n° 11 dell’8.4.20: Animali

[Prima di andare oltre: se vi manca, vedete anche la canzone della Litologia Partecipativa con Mauro il Tirannosauro. E’ uscita ieri e piace molto]

…ora che ci siamo ricomposti….Questa segnalazione ci arriva dal nostro Dario Canal, lassù a Torino, sotto la Mole e parecchio attivo fra reading e concerti dal balcone (che però tiene suonando verso l’interno della casa, un po’ come i preti nelle messe del medioevo). Lo potete seguire sia su “Faccialibro” che su “Instagrand“.

Dopo Joss Stone, la bianca dalla voce nera, rimbalziamo oggi su lidi più prossimi. Siamo sulla costa adriatica per conoscere un personaggio che se lo cercate in rete esce l’ultima regina di Francia, ma non è lei che canta durante una sessione con medium. Maria Antonietta è lo pseudonimo di Letizia Cesarini, classe 1987 e laureata in storia medioevale. Nel 2014 ha pubblicato un intero album dedicato ai sassi (questo il titolo del long playing). I pezzi poi hanno titoli diversi, ma la regola dell’intrattenimento litologico vale. Abbiamo quindi scelto il brano Animali, che uscì anche come singolo. Per misteriosi tecnicismi del dialogo tra la nuova interfaccia di Youtube e WordPress, i link di Maria Antonietta non si possono per ora incorporare direttamente, ma se cliccate qui:

https://music.youtube.com/watch?v=zsgGxyRx0QE

il video partirà come gli altri. Buon ascolto!

[Il Litobag è la rubrica musicale quotidiana che accompagna il progetto della Litologia Partecipativa, a cura di rete pibinko.org e Jug Band Colline Metallifere]

Cappello digitale

Se passate per strada e trovate un intrattenitore, musico, giocoliere o madonnaro, che ritenete meritevole, gli mettete due soldi nel cappello. Se, in questo periodo forzato di molte passeggiate digitali, trovate cose che fa la Jug Band Colline Metallifere e le ritenete meritevoli, potete fare la versione digitale dello stesso gesto da questa pagina. Cliccate sul cappello e scegliete un importo:

Nella foto di testa, Mauro il Tirannosauro dopo uno dei suoi live con “la Jug”.

Nota: la transazione viene fatta a pibinko@gmail.com (siamo sempre noi, dato che pibinko gestisce l’infrastruttura informatica della JBCM)

Mauro il Tirannosauro: I have some rocks (Litologia Partecipativa demo take 4)

Negli ambienti discografici che contano se ne parlava da tempo: una collaborazione fra la Jug Band dalle Colline Metallifere, quelli della geomusica, e Mauro il Tirannosauro. Prima l’idea del tour in Giappone insieme, poi quella storiaccia con Pellegro, il sassofonista del Jerry Brecker quartet..insomma, l’idea stentava a decollare.

Poi…galeotto fu il progetto della Litologia Partecipativa…ispirandosi a un brano di un noto duo americano nato negli anni ’60 del secolo scorso, Simone Sandrucci della JBCM e Mauro prendono un testo di Jack O’Malley sulla storia di questo piccolo progetto di resilienza e rivolgono agli ascoltatori un invito nel finale. Il video è sottotitolato in italiano e in inglese (non tutti capiscono l’accento dei tirannousauri).

Se questo video vi piacerà, potete mettere qualcosa nel cappello della Jug Band Colline Metallifere. Cliccate qui dopo averlo guardato.

Per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org.

Si ringraziano Luca Guerrieri, Alberico “Open G” Mattei e Martina Busonero.

[Nota tecnica: fare bene la sincronizzazione con il netbook di Jack O’Malley è quasi impossibile, in tempi meno che geologici. Intanto godetevi questa versione e vedremo di rimontarla quando potremo avere per le mani attrezzatura più adatta. Oppure: se siete interessati a dare una mano, scriveteci].

Per la possibile colonna sonora della Litologia Partecipativa potete anche vedere il Demo Take 2 (Francesco Ceri dei Matti delle Giuncaie) e il Demo Take 3 (Geojazz con Liliana Cafiero).

Per altre informazioni: http://www.pibinko.org/litologiapartecipativa/