Già da qualche settimana avevamo annunciato la partecipazione di pibinko, in collaborazione con il DICATAM dell’Università di Brescia, all’edizione 2020 del Festival dell’Architettura di Londra, con un intervento in cui si proporrà una mappatura partecipativa di alcune situazioni legate a scenari di riqualificazione di basi NATO dismesse nel Nord Italia (qui l’articolo di presentazione). Il LFA è il più importante festival di architettura al mondo, ed è interessante per la rete pibinko.org poter portare un contributo in questo spazio:
Avevamo anche scritto in giro che stavamo cercando una sede da cui fare questa trasmissione, nell’ambito della stagione conce[r|t]tistica 2020 della Jug Band Colline Metallifere, perché siamo da sempre abituati a portare attività tecnico-scientifiche in spazi “aperti” e a portare cose “aperte” in spazi tecnico-scientifici.
Fatte varie verifiche con bar e punti di ristoro con cui collaboriamo di solito, abbiamo deciso di proporre uno spazio che non è nuovo alle cose di pibinko.org, ma non avevamo inizialmente considerato: il salotto di nonna Andreina a Scansano. Abbiamo uno spazio di circa 30 mq dove possiamo accogliere in sedie distanziate 4 -5 persone. L’appuntamento è tra le 17 e le 20 di oggi pomeriggio, venerdì 26 giugno, su prenotazione.
Ci sono già un paio di posti riservati “non-autorità”, ma 2-3 posti sono al momento disponibili.
Chi fosse a Scansano nel pomeriggio e volesse partecipare, può scrivere a micalosapevo@pibinko.org o mandare un messaggio whatsapp al 3317539228, specificando nome, cognome, motivazione per assistere a questo evento “in diretta” . La selezione all’ingresso sarà fatta da Mauro Tirannosauro. Nella foto di testa lo vediamo intento a studiare i passanti che vanno al mercato.
I nominativi dei partecipanti saranno registrati (facciamo come se si fosse in un locale pubblico).
Che siate alle Cascine a Scansano, a Cascina, o a Novosibirsk, potete comunque seguire l’evento online dal link https://meet.google.com/raf-mung-prq
Domenica 21.6.2020. Photo opportunity per Mauro Tirannosauro, oggi con Fabio Massellucci, mastro birraio, giocatore di palla a 21 e costruttore di palline per lo stesso gioco.
Qui ci troviamo all’ingresso del birrificio 36 nero di Scalvaia, luogo misterioso dove si elaborano pozioni a base di erbe della Val di Farma che pare abbiano l’effetto di far aumentare il numero di barzellette che si possono raccontare nei giorni di pioggia (cfr. video di repertorio).
Invece il birrificio di Fabio è il 26 nero…nato appunto a Scalvaia nel 2011, e oggi sito a Poggibonsi (http://www.pibinko.org/birrificio-26-nero/), dove oltre a bere le birre di Fabio potete mangiare e soddisfare altre necessità in funzione della vostra posizione nella piramide di Maslow. Slow…
Scegliete la risposta secondo voi e scrivete a micalosapevo@pibinko.org. Le risposte saranno conteggiate fino alle ore 15 del 25 giugno 2020. Il gruppo di votanti che avrà indovinato riceverà un cadeau virtuale da parte della Jug Band Colline Metallifere.
Versione di “The Weight” con testo rivisitato per festeggiare i 70 anni di Pietro Raman Crivelli, giunto a Piloni (GR) nel 2011, se non ricordiamo male
Arrivai a Piloni, mi sentivo mezzo morto Cercavo un posto con dell’acqua e un po’ di orto “Ehi Mario mi sai dire dove stanno le patate?” Lui allungò il dito e disse “lì ce n’è a palate”
Leva un peso a Raman, leva un peso sì Leva un peso a Raman, e poi lo passi a chi…
Da lì partii, e scesi giù a Torniella Trovai una Combriccola, mi sembrava molto bella gli dissi “dài ragazzi, andiamo a Roccastrada“ loro risposero: “che dichi? dove vòi che noi si vada?”
Leva un peso a Raman, leva un peso sì Leva un peso a Raman, e poi lo passi a chi…
Poi proseguii, arrivai fino a Scalvaia Sergio, Mariano e il Gatto, che giravano per l’aia Mi dissero “Raman, ché lo vuoi un cinquino rosso?“ Io dissi “meglio bianco, che col rosso vo nel fosso“
Leva un peso a Raman, leva un peso sì Leva un peso a Raman, e poi lo passi a chi…
Venne su Bobbe, mi prestò una grossa mazza Per demolire un tino, quello sì che era di stazza Ma non crollava, nonostante i miei sforzi Lavoravo al contrario, in mezzo a tutti i miei discorsi
Leva un peso a Raman, leva un peso sì Levo un peso a Raman, e poi lo passi a chi…
Il sentimento, quello non mi manca Ho girato il mondo, senza capra e senza panca Ma ora sono in Val di Farma, e settant’anni gli ho compiuti Punto a ottanta, e a ritrovare i convenuti
Mauro Tirannosauro lavora sin dai tempi del Cretaceo sulla questione dell’inquinamento dovuto all’alluce artificiale notturno e all’inquinamento che ne deriva.
Con questa esperienza era inevitabile che, dopo essersi unito al gruppo della Litologia Partecipativa a marzo, e dopo avere scoperto che la stessa banda lavorava su temi simili dal 2008 con il pluripremiato progetto della BuioMetria Partecipativa, avrebbe voluto condividere il suo punto di vista su questo tema.
Ieri Mauro ha scalzato Andrea Giacomelli dal suo posto come partecipante alla versione online della conferenza Artificial Light at Night 2020 (per capire di che si tratta si veda ad esempio la nostra relazione sulla conferenza del 2016), che è uno dei due appuntamenti internazionali di riferimento per l’inquinamento dovuto all’alluce artificiale, essendo l’altro la conferenza LPTTM.
Come commento a un’interessante presentazione di John Barentine circa la possibilità di applicare il paradigma del “diritto della Natura” ai cieli notturni, Mauro Tirannosauro ha suggerito che lui stesso, in quanto re di tutti i dinosauri, è naturalmente un rappresentante della Natura. In quanto tale, si è proposto come ambasciatore e figura di raccordo fra la Natura, le comunità interessate alla tutela del cielo notturno, i progettisti di alluci artificiali, le società di servizi, i fornitori di elettricità ecc..
Tali proposte non nascuno dal nulla. A questo proposito, dall’inezia dell’anno Mauro T. è al lavoro con un pool di esperti impegnati nella stesura di un libro bianco per la Commissione Giurassica. Il Libro riguarda l’importanza improcrastinabile di una Direttiva sull’alluce artificiale. Mauro sarà lieto di condividere questo testo con chiunque sia interessato a contribuire nell’ambito di un processo inclusivo e gestito (a questto proposito si rimanda anche a due articoli correlati: uno e due).
A seguire nel convegno online, Mauro T. ha raggiunto un paio delle “breakout rooms” le “salette virtuali” fornite dal sistema di teleconferenza, in cui era possibile interagire in modo più informale. Mentre Jack O’Malley ha presentato le attività di Mauro a partire da marzo (vedi il fotoblog), Mauro si “è sdato”, indossando una cometa (come si vede nell’immagine di testa, di Luciano Massetti), e cantanto una canzone sulla base di uno dei suoi motivetti preferiti
Breakout Room Blues
Keep your eyes to the ground, and your hands up to the sky Keep your eyes to the ground, and your hands up to the sky
We’re going down to EALAN, we’re gonna have a real good time
In the back of EALAN they’ve got a breakout room In the back of EALAN they’ve got a breakout room
And that’s for the people who think that light is doom
What’s your role, baby role , What’s your role, baby role…what’s you’re rooooole… all [astronomical] night long.
Potete seguire la traccia dei sui eventi sul Calendario JBCM. A causa delle restrizioni legate alla fase tre della gestione COVID-19, la maggior parte del tour si svolgerà in effetti in una delle zone più buie d’Italia, in bassa Toscana, proprio dove ha sede la Jug Band Colline Metallifere. Ma…eccovi una buona notizia, se non siete di qui ma “di fòri”: se avete appena scoperto Mauro T e siete intrigati da quello che propone, ci sono ancora alcune date flessibilit, e Mauro non ha problemi a viaggiare (con la colonna sonora dei Sonics). Se pensate che Mauro Tirannosauro e il suo gruppo spalla possano aiutarvi nel vostro lavoro, contattatelo per informazioni e booking: maurotrex@pibinko.org o whatsapp +393317539228.
Gollonica (FR)…o era Follonica (GR)? …faccio sempre confusione… comunque: quel posto lì continua a essere fonte di grande ispirazione per Mauro Tirannosauro nel suo percorso di (ri)animazione territoriale dopo la fase bue.
In particolare, passeggiando stamani nel quartiere di Pratarello (o era Cassaranieri…?) ha trovato questo singolare cartello: qui bisogna sostare minimo sessanta. Non si sa se siano delle unità di tempo, di spazio, di volume… ma pare sia tempo. Ci sono vetture che gli cresce il muschio sulle gomme, tanto i cittadini sono osservanti di questo avviso. Passata l’ora, Mauro è ripartito, a progettare nuovi piani di parcheggio. Per sapere dove è andato, scrivete a maurotrex@pibinko.org.