Musica che ci piace…
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Questo atlante potrebbe servire
Anche se Wolfgang conosce bene la strada…
JugBandCM promo a Colonia, 5/4/19 ore 8.30 (ciak, prima)
Non potendo incontrare Klaus (der Geiger), Jack ha pensato di dare testimonianza del passaggio da Colonia, come promozione della missione della Jug Band Colline Mer. Il secondo ciak però è stato più ragionato.
Sul primo mettiamo di sottofondo Love in Vain, versione Stones.
JugBandCM promo a Colonia, 5/4/19 ore 8.40 (ciak, seconda)
In preparazione della tournée dalla Maremma a Stoccarda, via Politecnico di Milano (30-5 / 1-6 2019) , sulla base di Long Train Runnin’.
C’è anche un primo ciak, non adatto ai più impressionabili.
Mr. Hitler (cover di Leadbelly)
Gli Etruschi from Lakota con quella che poi venne lanciata poco dopo come Jug Band dalle Colline Metallifere (che più o meno operava già dall’ottobre 2017).
Registrato alla Tana del Bianconiglio nella “Country Session” del 27-9-18 con un supergruppo di nove elementi, fra cui spiccava il violinista Klaus der Geiger da Colonia.
Registrato a “La Tana del Bianconiglio” recording studio (Montecchio di Peccioli – PI) Riprese audio : Nicola Baronti Mix e mastering : Nicola Baronti Riprese video : Chiara Alessandri
Milano, 5/4/19 – Soul Food, via Gola 3
Si comincia a presentare ai milanesi il progetto Germania 2019 e gli eventi preparatori della missione in Germania, che saranno anche a Milano:
La Jug Band dalle Colline Metallifere sta arrivando!
Ma non è questa…fatevi un giro su http://www.jugbandcm.it (in italiano, inglese o tedesco) per vedere il programma di fine maggio e primi di giugno.
La geomusica
Trascrizione di un’intervista radio del 5-3-2019
Ciao, sono Jack O’Malley, batterista e direttore scientifico della Jug Band dalle Colline Metallifere.
Quello che portiamo avanti come progetto lo abbiamo chiamato “geomusica”, e voglio provare a spiegarvi in due o tre punti di che si tratta. Io sono un ingegnere, un dottore di ricerca, diciamo un po’ uno scienziato, e in 25 anni sarò stato a mille convegni, conferenze scientifiche. In parallelo mi piace molto la musica, e sarò stato in 25 anni, anzi 40, a mille concerti. Di questi convegni almeno metà parlano di ambiente, di fare meglio la Terra, di fare le bonifiche, di pulire l’aria, e -quando vai poi ai concerti- c’è tutta una quota di canzoni e di artisti che si occupano e si preoccupano di ambiente.
Ora, quando vai nei convegni scientifici, poi alla fine del convegno ti fanno il cocktail o la cena, e suona il quartetto jazz. E quando vai al concerto l’artista di canterà la canzone che ti richiamerà la suggestione di questioni ambientali. Quello che succede poi nel convegno scientifico è che molti scienziati si lamentano del fatto che -quando si impegnano nella ricerca- poi hanno difficoltà a trasmettere quello che loro scoprono per far stare meglio l’ambiente, e dall’altra parte magari gli artisti, che sono bravissimi nell’arte, hanno difficoltà a far passare dei concetti che si ricordino in testa, come cose da fare, oltre alla suggestione.
La geomusica, nel piccolo, vuole un po’ provare a mettersi a metà tra queste due posizioni, e quindi a fare musica con dentro delle spiegazioni sostanziali di ambiente, di ingegneria, di divulgazione scientifica, per cui le persone si divertono e intanto memorizzano e si ricordano e studiano cose che possono applicare a casa.
Questa storia è nata alla fine del 2016, dopo già un annetto che frequentavo gli Etruschi from Lakota, che avevano fatto un disco che parlava molto di territorio (Non ci resta che ridere), e mettendomi insieme anche con un bassista pazzo tedesco settantenne allora, che si era trasferito a Tatti, che è il paese dove anche io ho casa, che era di mio nonno.
Fatto questo ci siamo messi un po’ a studiare, ma soprattutto a sperimentare, suonando, facendo jam session, invitandoci a vicenda…io invitando Dario Canal e Simone Sandrucci degli Etruschi a fare presentazioni scientifiche a convegni nazionali, e loro invitandomi a suonare: ed ecco che abbiamo la geomusica.
Chiaramente, la geomusica non nasce nel vuoto pneumatico, nello spazio o nell’accademia, ma è molto “per la strada” e ascoltando molta musica di altri….(continua sul sito pibinko.org)
27-3: Riunione al “Jurassic Park”
Repertorio
Un evento con la JBCM può spaziare fra due tipi di repertorio, a seconda della situazione:
…musicale
Rock, blues, beat, garage, folk, cantautori… in italiano e inglese. La JBCM propone inoltre cover poco note italiane e inglesi e brani originali (oltre ai pezzi piu’ famosi degli Etruschi from Lakota e formazioni precedenti di Dario e Simone, al momento un blues sulla qualità dell’aria a Milano, e la versione italiana del Fishin’ Blues conosciuto dai passionisti nella versione di Taj Mahal). In tutto un repertorio di circa 40 pezzi, piu’ la possibilità di spaziare nelle jam session.
…tecnico-culturale
BuioMetria Partecipativa (protezione e promozione del cielo notturno), Stampe e grafica con caratteri mobili, mappe di comunità, storia della bassa Toscana e del mediterraneo, palla a 21 (o palla eh!), software e dati geografici liberi, agricoltura biodinamica ecc. L’elenco è volutamente poco ordinato e vi invitiamo a consultare il sito pibinko.org come base per spunti cui saremo lieti di rispondere se avete domande (scrivete a micalosapevo@pibinko.org).
Mettendo il tutto insieme, creiamo situazioni “geomusicali”, come dicevamo nel 2018, o meglio “conceTTistiche“ come abbiamo iniziato a dire nel 2020
Come elemento peculiare: gli eventi possono essere impostati in modo da dare crediti formativi ai partecipanti (o studenti o professionisti).
Vedi anche: video ed esibizioni