Oltre al “consueto” intervento di pibinko aka Jack o Malley aka Andrea Giacomelli su temi di resilienza rurale, mappe libere, buiometria partecipativa e affini, in cui si spiegava come la musica (e in particolare vari brani degli Etruschi from Lakota) aiutano a leggere alcune questioni ambientali e territoriali, per l’occasione abbiamo avuto anche un intervento del Prof. Wolfgang Scheibe, bassista, stampatore e da cinquant’anni praticante di biodinamica che ha spiegato un “ciclo della materia” legato all’agricoltura. Per rivedere la presentazione della storia: leggete qui.
Fra un’analisi di dati ISTAT sulla densità di agriturismi e una mappa di comunità, occasionali brani tipo “Il contadino magro” o “mezzogiorno di grano” (che pubblicheremo appena possibile, essendo or ora (ore 8.09 del 31-5) in procinto di partire per Stoccarda.
A chiudere, piccola jam sessione rock-blues-beatobox con l’ingresso di Manuel S.
Tra mercoledì 15 e giovedì 16 maggio il collettivo Jug Band dalle Colline Metallifere ha assunto la forma di un power trio incorporando Federico Giussani, fotografo grossetano specializzato in paesaggi notturni, con Dario e Jack.
Finisce il convegno. Si firmano gli attestati di frequenza per gli ordini professionali. Siamo pronti a sparecchiare, ma una voce si leva dalla platea: “…ma la sigla finale non la fate?“
E così abbiamo fatto anche la sigla finale. Uno dei partecipanti si è dichiarato batterista e ha chiesto delle bacchette, che non avevamo sul posto, per cui si è aggregato alla sezione ritmica suonando la cattedra.
Il commento più curioso a fine giornata, da parte di uno dei partecipanti: “Questo convegno è stato veramente divertente“.
Per chi non potesse esserci il 4, ricordiamo che Jack O’Malley terrà anche una presentazione domenica 5 dalle 18.30 alle 20.30 alla Libreria Quanto Basta di Grosseto, per presentare il primo “Buioblitz” in Maremma
Per l’occasione la JBCM si presenta in formazione country, blues, e ballate, con Peter Crivelli come elemento di spicco. Peter è nella JBCM un po’ come il quinto Beatle…a volte si vede, a volte no, ma ha un ruolo imprescindibile per il suo carisma e la sua storia di artista molto singolare. Nato a Firenze da padre pittore e madre scultrice americana, inizia a suonare a metà degli anni ’60, animando serate e palchi tra il capoluogo Toscano e la Versilia. Negli anni Settanta, dopo essere stato tra i fondatori degli Whisky Trail, primo gruppo in Italia a proporre musica folk irlandese, parte (in tutti i sensi) e viene avvistato nei venticinque anni successivi tra India, USA -dove risiederà per molto tempo a Seattle- e poi a Bali…sempre dipingendo e suonando. Dall’isola indonesiana, per una serie di concatenazioni di circostanze, lo ritroviamo nel 2010, o forse nel 2011, a Piloni, minuscola frazione di Roccastrada in val di Farma… non vi è certezza sulla sua data di arrivo effettiva , anche se c’è chi ricorda di aver visto un raggio di luce rosa sopra la Valle una sera, e la mattina dopo Peter uscire da un apparamento in paese. In Val di Farma Peter risiede tuttora, ovviamente dipingendo e suonando.
La serata al Ricasoli sarà un’occasione interessante per seguire, nell’alternarsi di racconti suggestivi, aneddoti spassosi e musica, il percorso di uno che non è li per caso.
L’inizio del concerto con “Il tempo di morire”, “Supermarket” e “Il politico alternativo”…ospiti dell’associazione Comunità di Punta Ala. Riprese e montaggio di Alberto Grossi.
Sabato 6 aprile 2019 Jack era stato invitato a tenere una presentazione sulla buiometria partecipativa per un gruppo di studenti del Liceo Scientifico Volta di Colle Val d’Elsa (SI) nell’ambito di un programma di alternanza scuola lavoro.
Per l’occasione abbiamo messo in campo una sorta di formazione Jug Band Colline Metallifere Duo per fare una lezione geomusicale, in cui alle spiegazioni su protezione e promozione del cielo notturno abbiamo unito stacchi e proposto brani con varie affinità con le spiegazioni.
Qui l’apertura della serata, con “Il cielo è di tutti”, poesia di Gianni Rodari poi musicata da Bobo Rondelli, che è candidata a qualificarsi come sigla della BuioMetria Partecipativa. La ripresa col telefono e l’acustica danno un effetto particolare: