Foto di Mario Straccali, trombonista della Banda Filarmonica del Paese. La foto è fatta in direzione Nord (verso Siena). Video collegato, con musica della banda di Roccatederighi e canti di maggerini: Quanto è buio il cielo in Maremma, 1.5.2009 (parti di questo video sono state poi riutilizzate in un servizio del TG2 Costume e Società sulla BuioMetria Partecipativa.
In relazione a un nuovo esercizio per la BuioMetria Partecipativa, di cui vi diremo meglio fra qualche giorno, stiamo raccogliendo foto di alcune località fatte di giorno e di notte. Ad ogni posto fotografato abbiniamo -se la sappiamo- un po’ di storia e di iniziative fatte, e possibilmente un brano. Come sigla di apertura per la BuioMetria Partecipativa “giorno e notte” non possiamo non proporre altro che Night and Day, scritta da Cole Porter nel 1932 e poi eseguita da numerosissmi artisti.
Tatti è la località lontana da tre capoluoghi comunali ma vicina a molte situazioni che non sono né di capoluogo e nemmeno molto comuni, come un paio di altri posti che conosciamo (ma mica tanti).
In particolare, da Tatti nelle sere di tramonto invernale si possono vedere le cime innevate della Corsica. Qualcuno, in assenza di foschia, dice di avere visto anche le Baleari (ma forse era in “foschia di assenzio”). Tatti, oltre a ospitare una festa dell’olio, un rally autunnale, un festival Reggae (per 8 anni), un agricampeggio e vari microproduttori di cose bòne speciali (miele, zafferano e altre chicche) o stampe artigianali è la base di Mauro il Tirannosauro e di due dei componenti della Jug Band Colline Metallifere.
Una recente analisi di Tatti è stata fatta per Radio Popolare Milano, in mezzo ad altre spiegazioni su iniziative della rete pibinko.org (28.3.2020).
Brano musicale: in attesa di perfezionare il Tatti-twist, una jam session capitata nella stamperia di Wolfgang (aprile 2019).
La foto è scattata in direzione sud-ovest dalla parte Nord del paese.
La prossima ci è stata suggerita da Gabriele di Sassari.
Il pezzo era già noto alla Jug, sia nella versione originale, che in quelle che ne fecero nel 1918 i Devo, passandola anche nella colonna sonora del film Heavy Metal. Ma, ricordiamo, per i DJ resident (a casa) per la Litologia Partecipativa, proporre un pezzo che altri hanno già messo nella playlist segreta che snoccioliamo giorno per giorno, ma non è ancora uscito, vale lo stesso e anzi ci aiuta a capire se un pezzo è in qualche modo già condiviso nella memoria musicale di chi vuole partecipare. Al momento abbiamo ancora 35 pezzi da mandare…e qualcos’altro arriverà
Well, I been working in a coal mine | be’, ero a lavorare in una miniera di carbone Going down, down | andando giù, giù Working in a coal mine Whew, about to slip down | oh, stavo per scivolare di sotto
Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Five o’clock in the morning | sono le cinque del mattino I’m up before the sun | mi alzo prima del sole When my work day is over | e quando la mia giornata di lavoro è finita I’m too tired for having fun | sono troppo stanco per divertirmi
Well, I been tired but I been Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Lord, I am so tired | Signore, sono così stanco How long can this go on? | Quanto può andare avanti questa storia?
Well, I been working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Five o’clock in the morning I’m up before the sun When my work day is over I’m too tired for having fun
Well, I been tired but I been Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Working in a coal mine Going down, down Working in a coal mine Whew, about to slip down
Lord, I am so tired How long can this go on?
I been a-working, going, working Whew, about to slip down
Working, going, working Whew, about to slip down
Working, going, working Whew, about to slip down
Working, going, working Whew, about to slip down
Working, a-going, working Whew, about to slip down
Riceviamo da Raman “Peter” Crivelli la foto di un suo olio su tela 60×80 cm con invito a ripubblicare, ascoltando la Freedom Ballad che ci aveva spedito sabato scorso.
Jary Joe ci ha dato il permesso di ripubblicare il video fatto ieri sera dal suo amico Alin Corneliu Craciun. Per capire perché la Jug Band Colline Metallifere rilancia questo video dovete tornare al 2014, quando Jack O’Malley si ritrovò alla Combriccola in una jam session con il signore che suona qui dal balcone, e Peter Crivelli, che giusto una settimana fa ci ha mandato la Freedom Ballad. Da allora siamo rimasti in contatto, e non ci dispiacerebbe un giorno fare altra musica d’insieme.
A un primo impatto, per chi non conosce l’artista, potrebbe fare un effetto strano…un pensionato impazzito durante il lockdown che si mette a suonare a palla. Ma, come dicono in Val di Farma: “Vai a giudica’ la vacca a diace’“…Jary Jo è un chitarrista talentuoso che dalla Svizzera ha attraversato la storia musicale rock-pop dagli anni ’60 del secolo scorso in qua, e che ha collaborato anche con personaggioni molto noti (sotto ne abbiamo messi due..foto estratte dal video che trovate sul sito di Jary Joe).
La qualità dell’audio è quella che consente un telefonino dal palazzo dirimpetto, e il direttore della fotografia torna la prossima volta…ma l’energia arriva tutta e i più attenti riconosceranno nel set di Jary Joe una chicca degli anni ’60.
Jary Joe con Shahnour Vaghinag Aznavourian, al secolo Charles AznavourJary Joe con Brian Auger, al secolo Brian Auger
Our next litho-tune was suggested by Elena from Grosseto. She wrote us on March 21, the very day on which we kicked off Participatory Lithology and issued our call for songs someway related to stones, rocks, and minerals. John Prine falls in the category of songwriters who manage to mix in a single story sad and happy feelings, serious issues and ironic views. So: he was a very cool dude, but not for everybody. To make analogies with Italian songwriters, icons of this genre are Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, and to a lesser extent Francesco Guccini and Fabrizio de André….or, to speak of newer generations, our friend Giancane (see the Jan. 20, 2019, branobag).
We are interrupting this lithobag for an important communication: if you have not yet seen Mauro the T-Rex:
yes, him…singing the Participatory Lithology song, please put any business on hold and
….we were saying: here is John Prine, with Sam Stone. The song was published in 1971, but it is always interesting to check how things work live, and in time:
Sam Stone came home, | Sam Stone tornò a casa To his wife and family | dalla moglie e la famiglia After serving in the conflict overseas. | dopo aver combattuto nella guerra d’oltremare And the time that he served, | e il servizio militare Had shattered all his nerves, | gli aveva sbriciolato i nervi And left a little shrapnel in his knee. | e lasciato una piccola scheggia nel ginocchio But the morphine eased the pain, | ma la morfina alleviò il dolore And the grass grew round his brain, | e l’erba gli crebbe intorno al cervello And gave him all the confidence he lacked, | e gli diede tutta la confidenza che gli mancava With a Purple Heart and a monkey on his back. | con un Purple Heart [ndt: decorazione al valor militare negli USA] e una scimmia sulla spalla
[Chorus:] There’s a hole in daddy’s arm where all the money goes, | c’è un buco nel braccio di babbo, dove vanno a finire tutti i soldi Jesus Christ died for nothin’ I suppose. | Mi sa che Gesù Cristo è morto per niente Little pitchers have big ears, | i bimbi sentono tutto Don’t stop to count the years, | non smettere di contare gli anni Sweet songs never last too long on broken radios. | le canzoni dolci non durano mai abbastanza sulle radio rotte Mmm….
Sam Stone’s welcome home | Il bentornato di Sam Stone Didn’t last too long. | non durò troppo a lungo He went to work when he’d spent his last dime | e andò a lavorare, spendendo fino all’ultimo soldo And Sammy took to stealing | allora Sam cominciò a rubare When he got that empty feeling | quando gli prendeva quel senso di vuoto For a hundred dollar habit without overtime. | per un vizio da cento dollari senza straordinario And the gold rolled through his veins | e l’oro scorreva nelle sue vene Like a thousand railroad trains, | come un migliaio di treni And eased his mind in the hours that he chose, | e gli alleggeriva la mente nelle ore che sceglieva While the kids ran around wearin’ other peoples’ clothes…| mentre i ragazzi correvano intorno con i vestiti di altra gente
[Chorus]
Sam Stone was alone | Sam Stone era da solo When he popped his last balloon | quando fece scoppiare il suo ultimo palloncini Climbing walls while sitting in a chair | arrampicandosi sui muri da seduto Well, he played his last request | be’, fece suonare la sua ultima richiesta While the room smelled just like death | mentre la stanza odorava di morte With an overdose hovering in the air | con un’overdose che aleggiava nell’aria But life had lost its fun | ma la vita aveva perso il suo bello And there was nothing to be done | e non c’era niente da fare But trade his house that he bought on the G. I. Bill | se non scambiare la casa che aveva comprato coi soldi del militare For a flag draped casket on a local heroes’ hill. | per una bara con sopra una bandiera, nella collina degli eroi del posto
If you are taking a stroll downtown and you find a street performer that you like, you will leave a little money as a token of your appreciation, often in a hat. In this period where people’s whereabouts are a lot more digital, if you happen to find an act by Jug Band Colline Metallifere and you like it, you can support the band in digital mode. Click on the hat below, and choose your amount:
In the header image Mauro the T-Rex, at the end of one of his live shows with the JBCM.
Pleas note: the transaction will be for pibinko@gmail.com (which is always us, since pibinko runs the web side of the Jug Band Colline Metallifere)
Elio da Cascina (PI), assieme a Corrado da Milano guida al momento la classifica dei DJ resident (a casa) come intrattenitore per la Litologia Partecipativa, con sette brani ciascuno a tema pietre, sassi, rocce ecc. Per capire partecipare da intrattenitori alla Litologia Partecipativa, consultate questa pagina, oppure scrivete a Mauro il Tirannosauro.
Fra gli altri brani proposti da Elio, oggi vi proponiamo un pezzo alle radici del blues. I “sassi nel passaggio” del titolo si riferiscono alla pratica Hoodoo di disporre dei sassi allineati ad esempio a croce in mezzo al passaggio di una persona su cui “l’addetto” alla magia voleva lanciare un malocchio…e non a caso nella canzone tutto poi andrà male al povero Robert…
Come tutti i pezzi di Robert Johnson, è stato pane per la formazione di tutta la generazione di bluesmen e rocker successivi, come potete per esempio vedere nella versione di Eric Clapton.
I got stones in my passway | ho dei sassi sul mio passaggio And my road seem dark as night | e la mia via sembra buia come la notte I got stones in my passway And my road seem dark as night I have pains in my hearts | ho dolori nel cuore They have taken my appetite | mi hanno levato l’appetito
I have a bird to whistle | ho un uccellino per fischiare And I have a bird to sing | e un uccellino per cantare Have a bird to whistle And I have a bird to sing I got a woman that I’m lovin’ | ho una donna che amo Boy but she don’t mean a thing | ma, ragazzi, non significa nulla
My enemies have betrayed me | i miei nemici mi hanno tradito Have overtaken poor Bob at last | alla fine hanno sconfitto il povero Bob My enemies have betrayed me Have overtaken poor Bob at last And there’s one thing certainly | e c’è una cosa, di sicuro They have stones all in my pass | hanno messo un sacco di sassi sul mio passaggio
Now you tryin’ to take my life | ora stai cercando di prendere la mia vita And all my lovin’ too | e anche tutto il mio amore You laid a passway for me | hai creato un passaggio per me Now what are you trying to do | e ora cosa stai cercando di fare I’m cryin’ please | sto piangendo, ti prego Please let us be friends | ti prego restiamo amici And when you hear me howlin’ in my passway, rider | e quando mi senti ululare nel mio passaggio, cavaliere (o cavallerizza?) Please open your door and let me in | ti prego apri la porta e fammi entrare
I got three legs to truck home | ho tre gambe da carrare a casa Boys, please don’t block my road | ragazzi per favore non bloccatemi la strada I got three legs to truck home Boys, please don’t block my road I’ve been feelin’ ashamed ’bout my rider | e mi dispiace per il mio cavaliere (o cavallerizza?) Babe, I’m booked and I got to go | bella, ho da fare e devo andare