NOTA EDITORIALE: Questa è la prima di una serie di interviste tenute da Andrea Giacomelli a esperti nel campo della luce artificiale notturna, nell’ambito della azione COST Loss of the Night. Le interviste sono pubblicate in versione originale sul sito LoNNe e tradotte in italiano da Attivarti.org.
AG: Estefania, qual è il tuo ruolo all’interno dell’agenzia?
ECG: Sono un tecnico specializzato nel campo dell’inquinamento luminoso. Lavoro nel centro di raccolta dati sulla qualità dell’ambiente e nell’agenzia dell’acqua in Andalusia. E’ un ente regionale.
AG: Da quando sei impegnata direttamente sull’inquinamento luminoso?
Lavoro nell’ambito dell’inquinamento luminoso dal 2006. Uno dei miei progetti principali è stato quando ho lavorato alla creazione di un regolamento in materia di protezione della qualità del cielo notturno contro l’inquinamento luminoso. Al momento offro supporto tecnico e assistenza nell’applicazione del regolamento.
AG: quante persone sono attualmente impiegate nell’agenzia sul tema?
ECG: siamo un gruppo di quattro tecnici specializzati.
AG: la tua agenzia si occupa di corsi di formazione rivolti agli illuminotecnici nelle amministrazioni pubbliche. Puoi spiegare come funziona questa attività e quali sono i risultati che avete raggiunto?
ECG: uno dei principali obiettivi del governo regionale è quello di garantire l’applicazione del regolamento sull’inquinamento luminoso. Per questo stiamo fornendo ai comuni dell’Andalusia il necessario supporto tecnico per facilitarne l’attuazione. Il nostro lavoro si concentra su quattro aspetti: zonizzazione del territorio dei comuni, formazione del personale, fornitura di linee guida per quanto riguarda la regolamentazione e gestione di esperienze pilota.
Per dare un’idea della scala della nostra operazione, nel 2011 abbiamo organizzato otto workshop tecnici in varie parti della regione, rivolti a tecnici e rappresentanti comunali. Come risultato di ciò abbiamo formato più di 1000 tecnici, in una regione composta da 771 comuni.
Una delle questioni più critiche nella formazione dei rappresentanti dei comuni è collegata al colore della luce. I criteri di risparmio energetico nell’illuminazione da esterno, se considerati a se stanti, tendono ad orientare verso l’uso di lampade con la massima efficienza, cioè quelle che emettono pi๠luce con un minor consumo di elettricità . Da questo punto di vista, la tecnologia LED può offrire la principale opportunità di risparmio energetico. Tuttavia, a oggi, la maggior parte dei LED ad alta efficienza energetica sono quelli che emettono grandi quantità di luce blu, e questa, rispetto ad altre fonti di energia artificiale, è più dannosa dal punto di vista ambientale.
Il regolamento dell’Andalusia limita i LED bianchi nelle zone con un livello di protezione più elevato (definite come E1 e E2 dal regolamento).
Una delle nostre azioni consiste, dunque, nel suggerire alternative ai rappresentanti dei comuni, come ad esempio diverse soluzioni tecnologiche che offrano un’elevata efficienza energetica così come un colore della luce rispettoso dell’ambiente. Il mercato offre già LED di colore giallo fornendo, con un’efficienza energetiva accettabile, anche se inferiore a quella dei LED bianchi o di altre tecnologie consolidate, sia una luce che è più rispettosa verso l’ambiente.
Mentre le questioni relative alla temperatura del colore non sempre sono conosciute dai tecnici che incontriamo, abbiamo trovato casi nei quali i rappresentanti comunali ne sono molto consapevoli. Un esempio è il Comune di Almeria, dove si trova l’osservatorio astronomico di Calar Alto. In questo caso abbiamo scoperto che il sindaco ha sperimentato in un quartiere pilota un’illuminazione con luce monocromatica con una adeguata temperatura di colore, e sta progettando di estendere l’uso di tale illuminazione a parti più estese del Comune.
Un’altra questione critica riguarda i livelli di illuminamento. A questo proposito vorrei citare la relazione tra società sviluppate e spreco di luce. Questa è una delle tendenze che devono essere invertite, se vogliamo creare società più sostenibili. Quando si passa a lampade pi๠efficienti, l’occasione dovrebbe essere presa al volo per abbassare i livelli di illuminamento, a seconda delle esigenze della comunità in cui sono le luci sono installate. Un maggior risparmio energetico puòessere realizzato in parallelo alla creazione di spazi più confortevoli.
AG: una delle azioni che il governo andaluso ha ordinato di compiere è quella di sviluppare progetti pilota per offrire ai comuni i casi di buone pratiche. Potresti dirci di più riguardo a questa attività ?
ECG: l’obbiettivo dei progetti pilota è quello di aiutare i comuni ad attuare il regolamento e promuovere la partecipazione delle società di servizi energetici [1] interessate all’ambiente come una soluzione per finanziare questo sforzo. Come risulto, il governo offre ai Comuni i censimenti dei sistemi di illuminazione, un piano di transizione verso la conformità alle normative, un’analisi finanziaria e una quota di sostegno economico.
Fino ad oggi abbiamo condotto dieci progetti nella nostra Regione.
AG: Quali vedi come obiettivi realizzabili in relazione alla riduzione dell’inquinamento luminoso in Spagna/Europa nei prossimi 5-10 anni?
ECG: credo che il valore dei cieli notturni come patrimonio culturale abbia bisogno di essere evidenziato. Lo stesso vale per il valore dei nostri osservatori astronomici come patrimonio scientifico. Al fine di raggiungere buoni risultati, le strategie per la prevenzione dell’inquinamento luminoso dovrebbero essere supportate da campagne di sensibilizzazione e informazione. Una soluzione del problema sarà raggiunta attraverso un approccio coerente e consensuale tra costruttori, amministrazioni, comparti economici e cittadini. Per questo abbiamo bisogno di coinvolgere tutte le parti sociali ed economiche interessate nei loro ruoli, e nell’uso del regolamento.
Agendo in questo modo, penso che sia possibile raggiungere alcuni obbiettivi generali importanti, come il considerare i criteri ambientali nella progettazione di sistemi di illuminazione. Raggiungendo la conformità normativa e nel contempo riducendo i livelli di illuminazione.
Parlando dell’Andalusia, uno dei nostri principali obiettivi per il prossimo anno è collegare la protezione del cielo notturno con lo sviluppo economico attraverso la promozione del turismo astronomico.
Per questo stiamo organizzando una conferenza a Granada (Andalusia) dedicata a questo tema alla fine di aprile [2], quindi siete tutti invitati a partecipare.
Ultimo ma non ultimo, vorrei dire che uno dei nostri sforzi più promettenti e recenti è quello di promuovere la certificazione di qualità dei cieli notturni in Andalusia, attraverso i programmi di IDA e l’Iniziativa Starlight.
[Traduzione a cura di Elisa Bartalucci]
NdR
[1] equivalenti alle ESCO italiane
[2] in corso proprio durante la pubblicazione della versione italiana dell’intervista