Il nove giugno 2008 a Ribolla (GR) si tenne una conferenza dal titolo “Cultura, Ambiente, Informatica libera: quali opportunità per il territorio dall’integrazione di temi differenti”. Due degli interventi ospiti riguardavano una sintesi degli sviluppi derivanti dalla trasferta della palla a 21 a Chicago del luglio 2007. Da questa era scaturito successivamente l’invito a proporre il gioco nell’ambito di due festival a Verona e a Mantova, ed era nato il progetto di organizzare una mostra fotografica (allestita prima a Ribolla e poi a San Francisco, California) e un concorso fotografico che veniva lanciato proprio durante il convegno per fare foto della pallina nell’ambito dei tornei 2008.
Un terzo intervento riguardava le mappe libere -nel senso di cartografia realizzata con software e licenze dati libere– a cura di Stefano Costa, giovane archeologo esperto di tecnologie innovative.
Il quarto intervento, tenuto da Francesco Giubbilini, era appunto il “lancio” della BuioMetria Partecipativa.
Il progetto -ideato assieme ad Andrea Giacomelli– aveva già attraversato una fase di preparazione a tavolino, con quasi quattro mesi di elaborazioni, prove, ricerche di realtà analoghe a livello internazionale (da cui si scoprì che nel 2008 su scala globale c’era un unico gruppo che stava avviando una campagna di misurazioni con approccio simile, a Hong Kong) e collaudi, ma quella del nove giugno nell’assolata cittadina maremmana fu la prima uscita pubblica.
L’iniziativa ottenne subito l’attenzione dei media nazionali, con un’intervista per RAI Radio Due, e passò nella fase operativa.
Il percorso fatto da allora è stato lungo e a volte considerato complesso e a volte complicato, ma si fa: da nove anni si raccolgono dati di qualità del cielo notturno coinvolgendo comuni cittadini, e si svolge attività di divulgazione sul tema inquinamento luminoso, con un’impostazione dal punto di vista dell’ingegneria ambientale, un taglio interdisciplinare, un utilizzo di tecnologie avanzate per il trattamento dei dati (sistemi informativi territoriali) e un’attenzione al riferimenti a paradigmi liberi (software libero e open data) per la condivisione delle informazioni.
L’iniziativa procede a un livello di base, quello della citizen science, con una minima quota di finanziamenti esterni (ad esempio a premi e partecipazione a piccoli bandi europei) e una parte di sostegno diretto delle comunità, mentre in parallelo stiamo sempre cercando nuove opportunità di sostegno per dare forma a lati del progetto più strutturati, che attualmente sono realizzati solo in parte ma che non sarebbe difficle completare con le controparti e le risorse giuste, stante che il gruppo di lavoro ha competenze pluriennali nel campo del monitoraggio ambientale.
In parallelo all’attività divulgativa, si propongono poi servizi, attività di consulenza e formazione legate all’“altra metà del paesaggio” e a una visione della luce artificiale che spesso è un complemento ad altre realtà professionali che si occupano di illuminazione…il tutto con campo base in Val di Farma, in una delle zone più con il cielo più buio d’Italia, ma con un occhio a un contesto più ampio.
Il gruppo di lavoro si è trasformato, e del quartetto iniziale è rimasto solo uno -il Giacomelli- ma altri elementi si sono affiancati, anche con competenze diverse (scienze naturali, fotografia, manutenzioni e installazioni) e il progetto gode di buona salute rispetto agli intenti inziali, riconoscimenti dal punto di vista della comunità scientifica in Italia e all’estero, attenzione da operatori commerciali e altri segni di maturazione.
Mentre fervono i preparativi per il decennale della trasferta della palla a 21 a Chicago, si lavora in parallelo sulla prossima campagna buiometrica estiva, che quest’anno sta prendendo forma in collaborazione con l’Università di Pisa (Dipartimento di Biologia), e dell’istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze e si focalizzerà su parti della costa toscana.
Per saperne di più potete venire domenica 11 giugno a Montarrenti (SI), giovedì 16 a Pisa, sabato 24 a Gerfalco (GR), o scrivere a info@pibinko.org.