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Marie Kondo
TFF 2014 – Franco Fontana
TFF 2014 – Giovanni Gastel
TFF 2014 – Gabriele Rigon
TFF 2014 – Oliviero Toscani
Cicloproiettore
proiettore 8mm
lampada 100W alimentata a pedali
fotogrammi al secondo variabili, riproduzione a pedale
Se il respiro al ciclista è necessario per gestire la salita, la velocità dei fotogrammi dà all’imagine il ritmo sufficiente a fornire all’occhio umano l’illusione del movimento.
Azionare un proiettore a pedali è una provocazione che punta a riflettere sulla centralità del corpo nello spazio e sulla relatività della percezione: il numero dei fotogrammi al secondo sarà variabile nella misura del respiro e della sollecitazione nella carne -muscoli, ritmo cardiaco, sudore- del cicloproiezionista, restituendo agli spettatori un inedita visione e la riappropriazione del tempo filmico e di quello reale.
La pedalata si fa ritmo, linguaggio, immagine.
Primavera di bellezza
regia riprese e montaggio Orsola Sinisi
con Claudio Sommaruga, Alberto Salma, Giancarlo Perego, Celestino Accorsi, Giorgio Villani, Viviana Perin, Renato Sarti
durata 52m
anno di produzione 2010
realizzato con il contributo del comune di Corsico
Il ventennio fascista fu per i ragazzi dell’epoca, poco + che una carnevalata sociale, a cui certamente tutti desideravano partecipare per l’ aspetto ludico che la propaganda ne sottolineava.
Nelle memorie di quei ragazzi ancora in vita, con famiglie di estrazione diverse, e differenti orientamenti politici, e i diari d’ infanzia del tempo ho tentato di ricostruire il clima di quegli anni, mentre gerarchi governanti e industriali, che ubriacavano di menzogne il popolo, erano intenti a tutelare i loro interessi: non fu dopo la fine del ventennio che si cominciò a parlare di “Italiani brava gente”?
Del Rwanda non sappiamo nulla
Regia riprese e montaggio Orsola Sinisi
con Yolande Mukagasana, Jacques Delcuvellerie, gen. Roméo Dallaire, Antonio Calbi
Musica Win Mertens, Cajkovskij, Garret List-Jean Marie Muyango
Durata 40m
Formato originale minidv
Prima proiezione novembre 2006 Borderlands-Bolzano premio del pubblico
Nel settembre del 2004 mi fu proposto di riprendere la tappa milanese del progetto “Italy for Rwanda”, che portava in Italia lo spettacolo teatrale del collettivo Grupov e prevedeva una serie di conferenze sulla vicenda rwandese nel decennale del genocidio.
Oltre ai membri di Grupov, alcuni dei quali rwandesi sopravvissuti, il progetto ha portato in Italia il generale Dallaire, responsabile dei caschi blu durante il genocidio e alcuni altri esperti della situazione rwandese e testimoni dei fatti.
Seguendo con la videocamera gli incontri e guardando lo spettacolo mi son trovata di fronte a una serie di informazioni e precise denunce e ho dovuto prendere atto che del genocidio in Rwanda non sapevo nulla.
Questo è il punto di partenza di questo documentario che vuol essere informativo su ciò che fu quell’ olocausto, ma allo steso tempo tenta di sottolineare come in maniera non sempre manifesta “il potere” gestisce le azioni degli individui e può persuadere essere giusta l’ ingiustizia.
La struttura di questo documentario prescinde dalla grammatica consona del video: si tratta di un lavoro “espanso”, un pò perchè lo spettacolo da cui prende origine aveva la stesso ritmo, e soprattutto perchè l’argomento è qualcosa di così terribile da necessitare uno stato di alienazione.
Foodpower
regia e montaggio Orsola Sinisi
concept# Franca Formenti
riprese Elisabetta Massera Orsola Sinisi
durata 9m
musica Droplitz & Omnium
anno di produzione 2010
premio “il cinema delle ragazze” a L’altro corto 2010
terzo classificato al Clorofilla Film Festival 2011/A corto di cibo
Foodpower prende il nome dalla performance di Franca Formenti di cui documenta una replica.
Nella performance, che parte dalla riflessione che il solo il 20% della popolazione mondiale ha accesso al cibo, all’80% del pubblico pagante viene impedito l’accesso ad un appetitoso buffet.
Il pubblico ignaro ha reagito identificandosi nel gruppo di appartenenza e interpretando i ruoli che ruotano intorno alle dinamiche economiche, o semplicemente legate al potere.
Un Esperimento, consumato in un “luogo politico”, dove forse certe intuizioni sono sopraggiunte più in fretta che altrove.