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Intervista BMP n. 5 – Rod McDonnell

Rod E. Mc Connell, canadese, presidente dell’Alberta Dark Sky Association, ci racconta la sua esperienza nata nella zona di Edmonton, dintoni, e non solo.

D:Come è iniziato il tuo impegno sul tema inquinamento luminoso?

…era oltre 50 anni fa, quando cominciai l’università.
A casa, in campagna, i miei amati cieli notturni erano imperlati di stelle brillanti ma, nella città di Edmonton, se ne vedevano parecchie meno.

Nel 1963 o ’64 scrissi al Comune lamentandomi dell’inquinamento luminoso che mi impediva la visione dei cieli.

Purtroppo negli anni Sessanta la società non era ancora pronta per spiegazioni su argomenti come il risparmio energetico, le luci intrusive e l’inquinamento luminoso.

Ricevetti una risposta un po’ secca in cui mi si diceva che la Città sapeva cosa stava facendo e che non avevano bisogno di raccomandazioni da parte di un ragazzo di campagna.
La stampa locale fece anche commenti offensivi a proposito delle mie preoccupazioni.

Nel novembre 2009, in una riserva naturale dalle mie parti, 150 km a nord-est di Edmonton, mi resi conto di come l’inquinamento luminoso dall’area metropolitana era aumentato negli anni.

Come contribuente, decisi di affrontare l’amministrazione. Essendo interessato a preservare i miei cieli bui, ridurre gli sprechi e abbattere l’inquinamento luminoso, iniziai a raccogliere informazioni sull’argomento, sui costi e sugli effetti.
Ho inoltre costituito un gruppo e invitato altra gente interessata, di varia formazione, a entrare a far parte della “Alberta Dark Sky Association,” come raggruppamento spontaneo di professionisti con obiettivi affini.

Consapevole del fatto che non avrei mai vinto la battaglia con la Città sul tema “inquinamento luminoso” in quanto tale, proposi di creare un programma che evidenziasse la riduzione di luce inutile, il risparmio energetico, il miglioramento dell’illuminazione, e la salute dei cittadini e dell’ambiente, tutti temi di interesse per il Comune.
Proposi di chiamare questa iniziativa il programma “Light-Efficient Community” (c)
Con una frase che descriveva direttamente il nostro obiettivo, poteva essere apprezzato da tutti e accolto con approvazione, anziché con rabbia o paura.

Definizione: Una Light-Efficient Community (LEC, “comunità della luce efficiente”) è una comunità che utilizza l’illuminazione in modo intelligente e responsabile. Impiega l’illuminazione artificiale più efficace ed efficiente per minimizzare lo spreco di energia, l’abbagliamento, la luce intrusiva e l’inquinamento luminoso. Una Light-Efficient Community utilizza programmi, progetti, misure, leggi, apparecchi, tecnologie e buone pratiche per ridurre i propri costi di energia e l’impronta ecologica, proteggendo al contempo la salute, la sicurezza e una buona qualità della vita per tutti.

Principio di fondo: La luce deve essere accesa solo quando serve, utilizzando la sorgnete di luce più efficiente, con intensità e colore appropriati e che non determini flussi di luce diretta sulle proprietà confinanti e verso il cielo. Tenete la vostra luce per voi!

Questa iniziativa ha avuto a un certo punto l’approvazione del Comune e un’ordinanza per la “comunità della luce efficiente” fu adottata il 21-8-2013.
Stiamo ora provvedendo ad adeguare l’illuminazione e prossimamente inizieremo a lavorare sulla seconda fase del nostro programma, riguardante l’illuminazione di esterni e un programma di formazione.

Ci stiamo inoltre impegnando anche per creare altre comunità analoghe con il programma LEC anche in altre parti dell’Alberta e altrove: il nostro lavoro va ben oltre Edmonton e comprende comunicazioni e sforzi per ridurre gli effetti negativi della luce artificiale su scala internazionale.

Per sostenere questi sforzi, ho creato un sito web (www.Light-EfficientCommunities.com) che offre un breve corso e molto materiale per il promotore delle LEC. Sto inoltre producendo un film (Demons in the Light) che aiuterà a formare tutti i settori delle comunità in cui i promotori operano (alcuni estratti del film si trovano su Youtube cercando “Light-Efficient Communities”)

 

D: L’Alberta Dark Sky Association (ADSA) fa parte della International Dark Sky
Association (IDA), o è una realtà indipendente?

R: L’ADSA è un’organizzazione completamente separata dalla International Dark Sky
Association, anche se diversi dei nostri soci sono anche soci IDA.

D: Quando è nata l’ADSA? Quanti soci ha?
R: L’ADSA è nata nel 2009 e conta un centinaio di soci…chiunque abbia un interesse al tema dell’inquinamento luminoso è benvenuto.

Geomusica al GIT 2017 (12-13 giugno 2017, Gavorrano, GR)

Prosegue l’attività in campo geomusicale avviata col festival d’inverno in Val di Farma (17, 18 e 19-12-2016), e poi rivista alla Facoltà di Ingegneria a Genova (9-2-2017), via webinar internazionale (7-4-2017) e al Politecnico di Milano (30-5-2017).

Nell’ambito del 12° convegno della sezione Geomatics and Information Technologies della Società Geologica Italiana (in breve: GIT 2017), organizzato a Gavorrano (GR) abbiamo presentato:

  • Un poster dal titolo Metodi partecipati per la tutela e la promozione del territorio centrati su un approccio free/open source: casi di studio dalla bassa Toscana (autori: Andrea Giacomelli, Mario Straccali, Andrea Bartalucci, Claudio Spinosi)
  • Una presentazione orale, di Dario Canal degli Etruschi from Lakota, dal titolo Mappatura partecipata in zona geotermica: primi passi in Val di Cecina.
Dario Canal all’inizio del suo intervento (sarebbe stato utile avere un grandangolo!)

Non sappiamo se sia già capitato che un geologo vada a concorsi per musicisti professionisti, ma il fatto che un cantante di un gruppo rock -con cui comunque da qualche mese stiamo portando avanti progetti di mappatura, e che risiede in una zona di alto interesse geologico (e geotermico)-  tenesse un intervento in un congresso per specialisti di geoscienze è stata una sfida e un confronto molto stimolante. Complimenti ancora a Dario per essersi cimentato in questo non semplice frangente!

Per chi fosse interessato a collaborare con la mappatura partecipata della Val di Cecina, che va ad affiancarsi al lavoro già avviato dal 2015 in Val di Farma: scrivete a info@pibinko.org.

NdR 13.6.20: il progetto sulle mappe di comunità à la pibinko dalla Val di Farma si è nel frattempo esteso a Tatti (2018-19) e ai dintorni di Roccastrada (2020).

Nove anni di BuioMetria Partecipativa: citizen science, e non solo

Il nove giugno 2008 a Ribolla (GR) si tenne una conferenza dal titolo “Cultura, Ambiente, Informatica libera: quali opportunità per il territorio dall’integrazione di temi differenti”. Due degli interventi ospiti riguardavano una sintesi degli sviluppi derivanti dalla trasferta della palla a 21 a Chicago del luglio 2007. Da questa era scaturito successivamente l’invito a proporre il gioco nell’ambito di due festival a Verona e a Mantova, ed era nato il progetto di organizzare una mostra fotografica (allestita prima a Ribolla e poi a San Francisco, California) e un concorso fotografico che veniva lanciato proprio durante il convegno per fare foto della pallina nell’ambito dei tornei 2008.

Un terzo intervento riguardava le mappe libere -nel senso di cartografia realizzata con software e licenze dati libere– a cura di Stefano Costa, giovane archeologo esperto di tecnologie innovative.

Il quarto intervento, tenuto da Francesco Giubbilini, era appunto il “lancio” della BuioMetria Partecipativa.

Il progetto -ideato assieme ad Andrea Giacomelli– aveva già attraversato una fase di preparazione a tavolino, con quasi quattro mesi di elaborazioni, prove, ricerche di realtà analoghe a livello internazionale (da cui si scoprì che nel 2008 su scala globale c’era un unico gruppo che stava avviando una campagna di misurazioni con approccio simile, a Hong Kong) e collaudi, ma quella del nove giugno nell’assolata cittadina maremmana fu la prima uscita pubblica.

L’iniziativa ottenne subito l’attenzione dei media nazionali, con un’intervista per RAI Radio Due, e passò nella fase operativa.

Il percorso fatto da allora è stato lungo e a volte considerato complesso e a volte complicato, ma si fa: da nove anni si raccolgono dati di qualità del cielo notturno coinvolgendo comuni cittadini, e si svolge attività di divulgazione sul tema inquinamento luminoso, con un’impostazione dal punto di vista dell’ingegneria ambientale, un taglio interdisciplinare, un utilizzo di tecnologie avanzate per il trattamento dei dati (sistemi informativi territoriali) e un’attenzione al riferimenti a paradigmi liberi (software libero e open data) per la condivisione delle informazioni.

L’iniziativa procede a un livello di base, quello della citizen science, con una minima quota di finanziamenti esterni (ad esempio a premi e partecipazione a piccoli bandi europei) e una parte di sostegno diretto delle comunità, mentre in parallelo stiamo sempre cercando nuove opportunità di sostegno per dare forma a lati del progetto più strutturati, che attualmente sono realizzati solo in parte ma che non sarebbe difficle completare con le controparti e le risorse giuste, stante che il gruppo di lavoro ha competenze pluriennali nel campo del monitoraggio ambientale.

In parallelo all’attività divulgativa, si propongono poi servizi, attività di consulenza e formazione legate all’“altra metà del paesaggio” e a una visione della luce artificiale che spesso è un complemento ad altre realtà professionali che si occupano di illuminazione…il tutto con campo base in Val di Farma, in una delle zone più con il cielo più buio d’Italia, ma con un occhio a un contesto più ampio.

Il gruppo di lavoro si è trasformato, e del quartetto iniziale è rimasto solo uno -il Giacomelli- ma altri elementi si sono affiancati, anche con competenze diverse (scienze naturali, fotografia, manutenzioni e installazioni) e il progetto gode di buona salute rispetto agli intenti inziali, riconoscimenti dal punto di vista della comunità scientifica in Italia e all’estero, attenzione da operatori commerciali e altri segni di maturazione.

Mentre fervono i preparativi per il decennale della trasferta della palla a 21 a Chicago, si lavora in parallelo sulla prossima campagna buiometrica estiva, che quest’anno sta prendendo forma in collaborazione con l’Università di Pisa (Dipartimento di Biologia), e dell’istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze e si focalizzerà su parti della costa toscana.

Per saperne di più potete venire domenica 11 giugno a Montarrenti (SI), giovedì 16 a Pisa, sabato 24 a Gerfalco (GR), o scrivere a info@pibinko.org.

promemoria: sabato 24-6-2017, BuioMetria Partecipativa a Gerfalco (GR)

Il borgo di Gerfalco (fonte: turismomontieri.it)

Sabato 24 giugno alle ore 22, presso la Casa Rurale ex Croce Rossa di Gerfalco, frazione di Montieri (GR) si terrà una serata di BuioMetria Partecipativa.

Sotto la guida dell’ingegner Andrea Giacomelli, ideatore del progetto avviato nel 2008, sarà possibile eseguire misure di qualità del cielo notturno, e conoscere direttamente sul campo altre informazioni utili a comprendere meglio la funzione dell’illuminazione artificiale e le potenzialità della risorsa “paesaggio notturno”.
L’entroterra della bassa Toscana è in effetti una delle zone con il minor grado di inquinamento luminoso d’Italia, consentendo di proporre a residenti e turisti possibilità di osservazione notturna paragonabili a quelle di zone molto più esotiche, a fianco delle unicità culturali, storiche ed enogastronomiche del territorio toscano che tutti conoscono.
L’evento si inserisce nel quadro di una collaborazione avviata con il Comune di Montieri dall’autunno scorso, stante l’interesse dell’Amministrazione a promuovere il proprio territorio a partire da peculiarità poco note e si raccorda con le attività di divulgazione e citizen science avviate sin dal 2008 con il progetto della BuioMetria Partecipativa, con importanti raccordi a livello nazionale e internazionale, come la collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR o la partecipazione attiva a reti europee per la valorizzazione dei cieli notturni.
Dopo una breve presentazione, si procederà a piedi lungo un percorso attorno al paese, per verificare strumenti alla mano sia la qualità del cielo notturno in condizioni differenti, che i livelli di illuminazione esistenti in varie parti dell’abitato.
In caso di condizioni non favorevoli allo svolgimento delle misure (ovvero con tempo coperto o pioggia), si terrà comunque una presentazione al chiuso per illustrare le modalità di misurazione, mostrare materiale multimediale relativo alle esperienze già svolte, e programmare assieme ai cittadini interessati serate successive per la raccolta dei dati.

La partecipazione all’evento è libera e gratuita.

Per informazioni: Andrea Giacomelli, info@pibinko.org, tel. 3511337020

Promemoria: domenica 11 giugno a Montarrenti (SI) la BuioMetria Partecipativa nel 40ennale dell’Unione Astrofili Senesi

Con la BuioMetria Partecipativa sono stato invitato per domenica 11-6 a tenere un intervento nell’ambito del quarantennale della Unione Astrofili Senesi presso l’osservatorio di Montarrenti, nel territorio di Sovicille, pochi chilometri a sud di Siena.

Siete tutti invitati, sia per conoscere meglio il progetto BMP, che -se non siete astrofili- per passare una mattinata in una cornice molto suggestiva a conoscere temi nuovi.

Questo il programma della giornata:

09.30: arrivo ed accoglienza dei partecipanti;
09.45: saluto di Claudio Ciofi (presidente Uas) e Mauro Bachini (Coordinatore Caat)
10.00: conferenza: “Le nostre origini chimiche”: alla scoperta dei processi astrofisici che hanno portato dalla semplicità dei primi atomi alla complessità delle molecole pre-biotiche.” (Francesco Fontani – Università di Firenze);
10.45: “40 anni di astronomia a Siena” (Andrea Bucci – Uas)
11.15: “Nove anni di tutela e promozione del cielo notturno con la buiometria partecipativa” (Andrea Giacomelli – Buio Metria Partecipativa)
11.45: astrofotografia digitale (Maurizio Cabibbo, Circolo Astrofili “Betelgeuse” Casole d’Elsa – Astroinfinity);
12.30: le occultazioni asteroidali (Baruffetti GAM -Mauro Bachini AAIN)
13.00: astrometria e fotometria di asteroidi (Mauro Bachini Associazione Astronomica Isaac Newton S. Maria a Monte)
13.30: Pranzo al ristorante in zona (da concordare, prezzo max € 20);

15,00: Sessione pomeridiana con riunione organizzativa del CAAT (riservata alle associazioni aderenti);
– la gestione del coordinamento
– prossime iniziative CAAT
– varie e eventuali

Un momento di ingegneria “civile” al Politecnico di Milano

In assenza, per questa occasione, degli Etruschi from Lakota, durante la lezione su Difesa del suolo e pianificazione territoriale: esperienze interdisciplinari da dieci anni di attività in una zona poco nota della bassa Toscana, ho rimandato anche l’interpretazione de Il contadino magro unplugged presentata nello webinar del 7 aprile tenuto per la rete Geoforall e la American Society for Photogrammetry and Remote Sensing (ASPRS).

https://www.slideshare.net/slideshow/embed_code/key/75UKW2SzQhLShu?hostedIn=slideshare&page=upload

La lezione era la continuazione di questo intervento, togliendo elementi non utili per un pubblico italiano (tipo la mappa del mondo con l’indicazione di dove sta l’Italia!), e aggiungendo analisi svolte nel paio di mesi scorsi, come l’analisi andamento demografico di alcune frazioni delle colline metallifere a partire dal 1600, schede sintetiche di alcuni progetti, legati non solo alla buiometria partecipativa ma anche ad altri temi come gestione del dissesto idrogeologico, contrasto a parassiti del castagno e altre inizitive seguite nei dieci anni scorsi assieme a un piccolo ma attivo gruppo di lavoro.

Per chiudere la giornata, appuntamento alle ore 21 alla Biblioteca di Lucernate, con una serata tutta sull’uso consapevole della luce artificiale notturna, questa sconosciuta.

Grazie ancora al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico, e in particolare ad Alessandro Ceppi e Marco Mancini per l’ospitalità.

Maggio 2017: Firmato accordo di collaborazione Attivarti.org – CNR IBIMET

Il poster presentato nel settembre 2016 alla quarta conferenza internazionale “Artificila Light at Night” a Cluj-Napoca, Romania

Nel mese di Maggio 2017 è stata firmata una convenzione di collaborazione tra l’Istituto di Biometeorologia del CNR (IBIMET) e l’associazione di promozione sociale Attivarti.org.

La convenzione rappresenta un raccordo tra una realtà di ricerca e di di divulgazione e promozione sociale, dando una veste formale alle iniziative congiunte che queste due realtà portano avanti da ormai tre anni, a partire dal lavoro svolto nell’ambito della rete europea “Loss of the Night” legato alla luce artificiale notturna. Tra le attività realizzate sinora si ricordano in particolare la campagna sperimentale svolta tra Val di Farma e Polo CNR di Sesto Fiorentino nel marzo 2015 (cfr. blog di Attivarti.org o intervista a Radio 24) e l’articolo pubblicato sullo International Journal of Sustainable Lighting nel febbraio 2017. Essendo il progetto Loss of the Night Network terminato nell’ottobre scorso, ma vedendo l’opportunità di continuare a sviluppare l’argomento assieme, i due soggetti si propongono di seguire due linee di attività.
La prima riguarda ricerca, divulgazione e trasferimento tecnologico legate primariamente al tema della luce artificiale notturna e dell’inquinamento luminoso; la seconda lo svolgimento di campagne sperimentali, in particolare secondo modalità di citizen science, ovvero coinvolgendo direttamente i cittadini nella raccolta di osservazioni scientifiche.
Ambedue le attività si innestano su un percorso già avviato da ormai nove anni e in graduale consolidamento a partire dal progetto della BuioMetria Partecipativa e che sta ricevendo attenzione anche da altre realtà, non solo nel mondo della ricerca, ma anche dal settore privato e da alcuni enti locali. I referenti scientifici per le attività sono Luciano Massetti per il CNR IBIMET e Andrea Giacomelli per Attivarti.org.

I prossimi appuntamenti pubblici legati al progetto saranno martedì 30 maggio a Milano, con due presentazioni di Andrea Giacomelli: una di carattere più accademico al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano, la mattina dalle 10.30 alle 12, e una più divulgativa alle ore 21 presso il Centro Civico di Lucernate, frazione di Rho (MI).

L’Istituto di Biometeorologia del CNR è nato nel 1970 ed è cresciuto negli  anni seguendo numerose tematiche di ricerca legate ad agricoltura ambiente e territorio e ha sedi a Firenze, Bologna, Sassari e Roma.

L’associazione Attivarti.org è stata costituita nel 2011 a partire da un gruppo di esperti provenienti da varie discipline per dare una struttura a progetti di tutela e promozione di risorse minori o poco note nel campo della cultura, dell’ambiente o dell’innovazione libera avviati sin dal 2006, con una forte componente partecipativa. La sede dell’associazione è a Torniella, frazione del comune di Roccastrada (GR) al limite con la provincia di Siena.

Per ulteriori informazioni: info@pibinko.org o l.massetti@ibimet.cnr.it

Nuovo Orione n°300 (maggio 2017): Misuriamo il buio del cielo con la BuioMetria Partecipativa

Tre paginette scritte subito a ridosso del convegno Artificial Light at Night (ottobre 2016) per Nuovo Orione…pubblicate finalmente a maggio, per cui qualche punto si è nel frattempo sviluppato, ma sempre interessante.

L’articolo fa il paio con quello che mi è stato pubblicato su “Le Stelle” di gennaio (però scritto dopo quello di Nuovo Orione), affrontando la questione da punti di vista leggermente differenti.