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BuioMetria Partecipativa all’Università di Pisa il 16-5-2017: com’è andata

Buona e motivata partecipazione di studenti e professori tra Università di Pisa (e qualche presenza del S. Anna) per il seminario che ha riassunto le esperienze di CNR IBIMET e progetto BuioMetria Partecipativa sul tema inquinamento luminoso e tutela e valorizzazione del cielo notturno, oltre a dare cenni delle ricerche che proprio l’ateneo pisano ha iniziato a svolgere su questo argomento nel 2015, e che nei prossimi due anni prenderanno ulteriore corpo.

Luciano Massetti del CNR IBIMET nella prima parte del seminario

Nell’occasione si sono poste le basi di una campagna estiva di misure di qualità del cielo notturno che sarà svolta soprattutto nelle zone costiere, andando a integrare i dati raccolti a partire dal 2008 nell’ambito della BuioMetria Partecipativa.

Si ringrazia ancora il Dipartimento di Biologia, e in particolare Elena Maggi e Lisandro Benedetti Cecchi, per l’opportunità di questa giornata.

Il prossimo appuntamento sul tema luce artificiale notturna da parte del gruppo di lavoro presente il 16 a Pisa sarà a Milano il 30 maggio, con un seminario mattutino al Politecnico di Milano, seguito da una serata divulgativa presso la Biblioteca di Lucernate, frazione di Rho. Il primo intervento avrà un taglio più ampio, affrontando in generale questioni di pianifiazione territoriale (toccando comunque il tema luce notturna), mentre il secondo sarà declinato sul tema dell’uso consapevole della luce.

Per informazioni info@pibinko.org

 

30-5-2017, ore 20.45: “Per un uso consapevole della luce artificiale” al Centro Civico di Lucernate, Rho (MI)

Prosegue la tournée di presentazioni legate alla BuioMetria Partecipativa con un taglio un po’ nuovo (anche per cambiare ogni tanto l’arrangiamento!) e in un territorio che ha contribuito molto alla fase 2005-2010 dei progetti di pibinko.org.

Si parlerà di uso consapevole della luce artificiale:

La luce artificiale, e in particolare quella elettrica, ha costituito una delle rivoluzioni della civiltà moderna, svincolando le attività umane dal doversi fermare al calar del sole e garantendo sicurezza. D’altro canto, l’eccesso di luce determina inquinamento luminoso, con conseguenze importanti su paesaggio, ecologia, spesa energetica, salute e sicurezza.
Nel 2008 il progetto della BuioMetria Partecipativa ha avviato un percorso di sensibilizzazione sulla questione inquinamento luminoso attraverso iniziative di Citizen Science. Partendo dalla Val di Farma, a metà strada tra Siena e Grosseto e al centro di una delle zone più buie d’Italia per la bassa densità di popolazione e di infrastrutture, il progetto si è diffuso a livello nazionale ed ha stabilito collaborazioni di ricerca anche con numerose realtà all’estero.
La presentazione fornirà una rassegna sui principali sviluppi seguiti dal progetto BuioMetria Partecipativa e darà qualche anteprima sulle attività per i prossimi mesi, cui tutti possono partecipare.

La serata segue la lezione della mattina al Politecnico di Milano su Difesa del suolo e pianificazione territoriale: esperienze interdisciplinari da dieci anni di attività in una zona poco nota della bassa Toscana.

Per ulteriori informazioni sull’evento a Lucernate, frazione di Rho, visitate la pagina del Consorzio Bibliotecario Nord-Ovest Milano (CSBNO), che ringrazio per l’ospitalità: vedi annuncio.

Nota: la pagina indica una durata di due ore per l’evento…senz’altro saremo lì per le due ore, ma considerate che la presentazione non sarà un mattone da 120 minuti…faremo non più di un’oretta di spiegazione e poi foto, video e tempo a disposizione per interagire.

 

Politecnico di Milano, 30-5-17: Difesa del suolo e pianificazione territoriale: esperienze interdisciplinari da dieci anni di attività in una zona poco nota della bassa Toscana.

Martedì 30 maggio alle 10.30 terrò un seminario al Politecnico di Milano, il terzo dal 2011 in questa sede. Ci si trova nell’Aula Rossa dell’edificio 4A, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Campus Leonardo. Per chi non potesse venire, sarò in città dal 29 al 31 (con un altro ritrovo il 30 sera, di cui stiamo definendo i dettagli), per cui c’è comunque la possibilità di combinare.

La presentazione illustrerà i passaggi salienti di un percorso avviato nel 2006 in cui tecnici ed esperti di geoscienze e tecnologie per l’ambiente hanno avviato progetti di tutela e promozione del territorio, centrando le attività su una zona poco nota della bassa Toscana (la Val di Farma, a metà strada tra Siena e Grosseto) e sulla collaborazione attiva, anche sul piano tecnico e scientifico, con i residenti.

A partire da tematiche culturali e di “rilettura” del territorio su aspetti poco noti e non esattamente al cuore delle discipline ambientali (come i giochi antichi), il gruppo di lavoro sta gradualmente arrivando a confrontarsi con questioni quali energie rinnovabili, efficientamento energetico, inquinamento luminoso (con la peculiarità per la Val di Farma di essere al centro di una delle zone più buie d’Italia) ottimizzazione di campagne di lotta a parassiti del castagno, monitoraggio ambientale, e sviluppo rurale. Gli esiti, resi non semplici da vari fattori, a partire dalla difficoltà per molte controparti di riconoscere il ruolo di un gruppo di di lavoro così atipico, si sono gradualmente manifestati e hanno avuto riconoscimenti su piani diversi: ricerca (con l’attivazione di collaborazioni su progetti FP7, COST e HORIZON2020 e convenzioni con università e CNR), divulgazione -con attenzione da parte dei media nazionali in molteplici occasioni- e formazione, con stage universitari e progetti di alternanza scuola-lavoro. Non ultimo, le iniziative in corso hanno determinanto un indotto di trasferimento tecnologico e hanno avuto effettive ricadute economiche positive sulle attività economiche collegate ai progetti.

Oltre a una sintesi complessiva del lavoro svolto, nella presentazione si illustrerà il programma di eventi di divulgazione e citizen science, cui si invita a partecipare sia come semplici cittadini -magari turisti estivi- ma anche come studenti o ricercatori, con la possibilità di collaborare sulle attività in corso o proporre tematiche nuove affini a quelle attive

Andrea Giacomelli, ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale (Politecnico di Milano, 1993) e dottore di ricerca in idrologia (Politecnico di Milano, 1997), si è specializzato in sistemi informativi territoriali e gestione dati ambientali, lavorando sia in ambito accademico, che di ricerca applicata e trasferimento tecnologico, che di progettazione e consulenza multinazionale.

Dal 2006 ha avviato un filone, crescente nel tempo, di tutela e promozione di risorse poco note nel campo dell’ambiente, della cultura, e dell’innovazione libera, con una componente significativa di attività di comunicazione ed eventi (complessivamente oltre cento in dieci anni), e con un forte taglio interdisciplinare, arrivando anche a unire un filone scientifico-tecnologico con varie forme di arte e comunicazione, in particolare in collaborazione con fotografi e musicisti di professione.

 

Martedì 16-5-2017: all’Università di Pisa un incontro su ricerca, divulgazione e citizen science applicate alla luce artificiale notturna

Martedì 16 maggio, dalle 14 alle 16, presso l’Aula A del Polo Didattico Nobili
dell’Università di Pisa, in via Volta 4 bis, si terrà un incontro dal titolo “Luce artificiale
notturna: prospettive tra Toscana ed Europa su ricerca, divulgazione e citizen science“.
Interverranno Luciano Massetti, primo tecnologo dell’Istituto di Biometeorologia del
CNR di Firenze e Andrea Giacomelli, ingegnere ambientale e dottore di ricerca,
responsabile del progetto BuioMetria Partecipativa. L’evento sarà ospitato dal
Dipartimento di Biologia, grazie alla collaborazione dei relatori con la Dott.ssa Elena
Maggi, assegnista di ricerca presso la Sez. di Biologia Marina e Ecologia.
Il pomeriggio sarà l’occasione per condividere lo stato dell’arte sulla questione luce
artificiale notturna dal punto di vista della relazione tra ricerca scientifica, divulgazione
e coinvolgimento di cittadini ed esperti di varie discipline, condividendo quelli che
vengono visti oggi sia come rischi che opportunità legate all’utilizzo di questa risorsa.
Gli interventi combineranno una prospettiva locale con una globale: le esperienze
sviluppate ed in corso in territori rurali poco noti, quali quelli del sud della Toscana
(che assieme all’arcipelago costituiscono in Italia una delle zone con migliore qualità
del cielo notturno) saranno inquadrate nel punto di vista globale, presentato
attraverso le esperienze dei relatori nell’ambito di reti europee di ricerca e altre
iniziative di portata internazionale.
Il pomeriggio sarà anche l’occasione per presentare il programma di attività cui tutti
-da tecnici a semplici cittadini- potranno partecipare nel corso dell’estate e nei mesi
successivi, per proseguire la campagna di misurazione della qualità del cielo notturno
avviata nel 2008 con la BuioMetria Partecipativa, che sarà declinata per il 2017 anche
in chiave marittima.

Dopo l’incontro al Polo Didattico, alcuni dei relatori si sposteranno presso La Torre del Luppolo, via Fucini 13, dove resteranno a disposizione per eventuali delucidazioni
“fuori orario” (dalle 18 alle 20 circa).
L’evento è organizzato da: Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, CNR IBIMET,
associazione Attivarti.org e pibinko.org.
La partecipazione all’evento è libera e gratuita. Per motivi organizzativi è gradita
segnalazione all’indirizzo emaggi@biologia.unipi.it.
Come arrivare
In treno: dalla stazione di Pisa Centrale proseguire lungo Corso Italia; attraversare il
Ponte di Mezzo e girare a sinistra su Lungarno Pacinotti. Al semaforo del ponte
successivo (Ponte Solferino) girare a destra in via Roma e proseguire fino all’incrocio
con via A. Volta.
In auto: parcheggi a pagamento su Lungarno Simonelli, via Roma o Piazza Carrara
(accesso da Lungarno Pacinotti)
Per informazioni

Elena Maggi: emaggi@biologia.unipi.it, tel. 050 2211444

La BuioMetria Partecipativa nella International Dark Sky Week 2017

Nella miglior tradizione della BuioMetria Partecipativa, quando si programma qualche evento che prevede ritrovi pubblici per lo svolgimento di misure di qualità del cielo notturno, il cielo si annuvola e quasi quasi viene a piovere (consorzi agrari: contattateci!).

In effetti, l’idea di base della BuioMetria fu quella di svincolare le misure dal singolo esperto e dal singolo evento, facendo circolare gli strumenti, per cui la questione del maltempo si risolve tranquillamente nel corso dell’anno. Fatto sta che, date le previsioni, sarà abbastanza difficile poter raccogliere misure utili nei prossimi tre giorni, come inizialmente programmato e annunciato nella newsletter del 24-4.  In ogni caso in almeno una delle sere faremo un sopralluogo nella zona della riserva del Belagaio per identificare punti adatti alle misure, che potremo poi ripetere non appena la copertura nuvolosa lo consentirà.

Resta invece confermato l’appuntamento al Boscaiolo per la sera del 30 aprile dove, se non potremo dare conto delle misure eseguite, avremo comunque un momento di sintesi sulla questione tutela e protezione del cielo notturno, a partire dalla relazione tra riserve naturali e zone antropizzate e verificando cosa è stato fatto in altre nazioni durante la settimana.

Se le previsioni per domenica saranno confermate col bel tempo, potreste sempre venire a fare una gita in Val di Farma, e poi chiudere con il ritrovo che faremo a Torniella (dalle 19.30).

Per informazioni: info@pibinko.org

Per prenotazioni per la cena del 30: info@ilboscaiolotorniella.it

La registrazione del seminario web su geomatica open source, ambiente e musica in bassa Toscana

Con qualche giorno di slittamento dovuto piccoli disguidi tecnici, eccovi sotto la registrazione del seminario web tenuto il 7 aprile scorso assieme agli Etruschi from Lakota, avente come tema: “Come la geomatica libera/open source si può integrare in una comunità rurale per migliorarne la resilienza e la qualità della vita“.

Il titolo era volutamente arzigogolato, ma l’esposizione è più lineare. Il video è pubblicato sul canale youtube della rete Geoforall, un consorzio internazionale di laboratori di geomatica open source (mappe colorate su computer, realizzate con software libero). Rispetto ad altri interventi ospitati in passato da Geoforall, il colpo d’occhio è un po’ differente: anziché la classica slide con diagrammi e scritte un po’ astratte, compaiono dei giovani rocker. In effetti la presentazione (45 minuti in tutto) alterna fasi di spiegazione  e racconto con un paio di brani eseguiti in diretta dagli Etruschi, aventi a tema cose di ruralità, e qualche stacchetto accattivante qua e là per far prendere fiato al presentatore.
Una spiegazione del come si è creata questa situazione è data nell’articolo del 6 aprile.

Buon ascolto:

Si ringrazione Rafael Moreno-Sanchez (GeoforAll network) e Davi Alvarez (ASPRS) per l’invito.

Intervista BMP n° 4: Davide Dominoni

Davide: presentati…

Mi chiamo Davide Dominoni, e sono un ricercatore post-doc presso l’istituto olandese di ecologia a Wageningen, in Olanda, e presso l’Università di Glasgow in Scozia. Sono laureato in Scienze Naturali in Italia. Dopo la laurea a Parma ho lasciato l’Italia e ho lavorato come ricercatore e assistente di campo in Irlanda e in Australia, prima di trasferirmi in Germania dove ho iniziato un dottorato.
Come sei entrato nel filone di studi sull’inquinamento luminoso?
E’ stato con il mio dottorato in Germania. Sono sempre stato interessato agli impatti antropogenici sulla fauna e ci tenevo a fare un dottorato su temi di ecologia urbana. Quando vidi l’offerta di lavoro per un dottorato sugli effetti ecofisiologici dell’inquinamento luminoso su merlo europeo, mi parve un’ottima opportunità per seguire il mio interesse.
Ci puoi dire qualcosa sulle tue ricerche e sui risultati che hai ottenuto finora?
La mia ricerca parte da due concetti di base. Il primo è che la luce è il principale fattore ambientale che regola i ritmi vitali, dando i segnali per il sonno, la veglia e la ricerca del cibo, oltre a indicare se siamo in inverno o in estate tramite la lunghezza del giorno. La luce ha quindi un profondo effetto sul comportamento e la fisiologia di tutti gli organismi. Alcuni esempi? I ritmi quotidiani del canto degli uccelli, il movimento delle foglie e la migrazione di milioni di animali in specifici momenti dell’anno. Il secondo concetto: poiché gli organismi si sono adattati a questi ritmi naturali di luce e buio, hanno sviluppato meccanismi a livello fisiologico e molecolare per sincronizzarsi su tali cicli e addirittura per prevederli.

La mia ricerca è quindi partita da un’ipotesi semplice: se gli organismi sintonizzano il proprio comportamento e la propria fisiologia sul ciclo naturale luce/buio, l’inquinamento luminoso dovrebbe interferire con tali processi, perché va a modificare il ciclo naturale.

Al fine di verificare tale ipotesi, ho prima dovuto dimostrare che la fauna selvatica è soggetta all’inquinamento luminoso. Ciò non è semplice, dato che gli animali si spostano e possono facilmente cercare nascondigli in posti bui per evitare la luce. Per questo ho utilizzato dei minuscori registratori, applicati a esemplari di merlo europeo nella città di Monaco di Baviera, e in una foresta nei pressi, molto più buia della città. Gli uccelli in città erano esposti a livelli di luce molto più alti dei loro “cugini” nella foresta, ma l’intensità della luce risultava comunque piuttosto bassa se confrontata a quella di un normale lampione.

La domanda successiva fu quindi se livelli di luce relativamente bassi potessero avere un effetto sul comportamento e sulla fisiologia dei merli. Per analizzare la questione ho portato esemplari dalla città e dalla foresta in laboratorio e li ho esposti agli stessi livelli di illuminazione notturna che avevo misurato in campo, al fine di eliminare l’effetto di altre variabili come rumore e temperatura. Il risultato è stato impressionante: gli esemplari esposti a livelli di luce venti volte inferiori all’intensita di un tipico lampione si riproducevano un mese prima rispetto al ritmo naturale e mostravano un’attività notturna doppia rispetto agli uccelli esposti al buio naturale di una foresta.

Per quanto questi risultati fossero certi e curiosi, alla fine del dottorato rimaneva da rispondere a una domanda fondamentale: l’inquinamento luminoso, per gli uccelli, è cattivo, buono, o neutro? Per risolvere questo dilemma ho dovuto integrare approcci da vari campi di ricerca. Anzitutto ho utilizzato tecniche molecolari per capire quali vie biochimiche erano alterate dall’inquinamento luminoso, e che cosa sappiamo di tali vie.

Ho trovato effetti particolarmente rilevanti sui meccanismi relativi allo stress e alle funzioni cognitive, indicando che l’inquinamento luminoso può modificare processi ricollegabili a funzioni vitali e al successo riproduttivo. Inoltre, sono ritornato in campo per capire gli effetti di lungo termine sulla salute degli uccelli selvatici. Questo è un progetto di sette anni, attualmente in corso e parte di un’iniziativa più ampia denominata “Luce sulla natura”. Si tratta di un progetto olandese in cui lampade di differenti colori sono montate in varie foreste dell’Olanda. La mia ricerca attuale analizza le variazioni fisiologiche di lungo termine della cinciallegra. Questo uccello si riproduce in nidi a cassetta, il che dà la possibilità di catturare lo stesso esemplare varie volte per raccogliere campioni fisiologici, nonché di considerare variazioni dipendenti dall’età per quanto riguarda il successo riproduttivo e la sopravvivenza (la cosiddetta “senescenza”). L’idea è che questi studi servano a informare meglio la scienza e la politica per quanto riguarda gli effetti di lungo termine dell’inquinamento luminoso, oltre a indicare quali tipi di luci possono mitigare tali effetti, vista la tendenza in corso nella sostituzione delle lampade delle generazioni precedenti con i LED.


In quale misura le tue ricerche sugli uccelli possono aiutarci a capire gli effetti sugli esseri umani?
La mia ricerca ha senz’altro aspetti di interesse per la salute umana, dato che stiamo diventando una società in funzione “H24” e sempre esposta alla luce. E’ noto che questo è un problema per la salute, ma gli studi sugli esseri umani sono soprattutto correlativi e l’utilizzo di esemplari di laboratorio come topi e ratti può aiutare solo in parte a capire il problema perché si tratta di specie notturne. Gli uccelli sono animali diurni e a sangue caldo, come noi, e vivono in città mostrando reazioni significative all’inquinamento luminoso. Inoltre, è relativamente semplice studiarli sia all’aperto che in laboratorio, rendendo possibile ottenere campioni diversi dallo stesso animale, o seguendolo lungo tutto l’arco della vita, il che è importatne se vogliamo effettivamente valutare gli effetti dell’inquinamento luminoso sul lungo termine.

7-4-2017: Alla confluenza tra Farma e Cecina un seminario web internazionale su geomatica, ambiente e musica

NdA: Si veda anche l’invito ufficiale, pubblicato il 31 marzo scorso

Val di Farma – I canaloni (nov. 2015)

Chi conosce l’idrologia della bassa Toscana storcerà il naso ricordandoci che la confluenza tra il torrente Farma e il fiume Cecina non esiste. Peraltro, la prima scorre verso est, e il secondo verso nord-ovest…”che banda è???“, direbbe Mario…

Ma -come l’isola che non c’è di Bennato- a volte si possono creare confluenze di territori e persone che magari, a differenza dell’acqua dei fiumi, non sempre seguono la corrente, e senza “andare contro” propongono riflessioni e azioni che hanno a che fare con ambiente,  risorse e cultura.

Domani, venerdì 7 aprile, dalle 17 alle 18, si terrà in streaming web un seminario a cura di Andrea Giacomelli, noto pibinko, dottore di ricerca e ingegnere ambientale con oltre venti anni di esperienza internazionale nel settore dei sistemi informativi territoriali, e Dario Canal, Simone Sandrucci, Pietro Marini e Luigi Ciampini (ovvero quattro quinti degli Etruschi from Lakota).

Ray Daytona and the Googoobombos, Roselle (GR), agosto 2012

La presentazione illustrerà la sintesi delle attività svolte negli scorsi dieci anni, che a partire dal 2015 ha visto l’avvio di una collaborazione degli autori su temi scientifici e ambientali trattati in modo divulgativo dando crescente spazio alla musica.

Il mescolare scienza e musica o altre arti non è una pratica innovativa né in generale né per gli autori, che singolarmente trattano di musica da anni: gli Etruschi come musicisti e pibinko come organizzatore di eventi e produttore di progetti con colonne sonore variegate. La particolarità è in effetti nel percorso di questa sperimentazione, nata da gruppi di territori non lontani, ma normalmente non collegati, e al di fuori degli spazi canonici di ricerca, sia scientifica che artistica.

 

 

Dopo un annetto di studio, la cosa ha preso forma a metà dicembre dell’anno scorso nel festival d’inverno in Val di Farma, in cui gli Etruschi from Lakota sono stati protagonisti della giornata centrale del Festival, in parallelo alla presentazione della versione “zero” della mappa di Comunità della Val di Farma.

Castelnuovo Val di Cecina, 5-3-2017

A questo exploit sono seguite la presentazione di un poster al convegno FOSS4G-IT presso la Facoltà di Ingegneria di Genova, il 9 febbraio, e il 5 marzo la giornata di coda dello International Open Data Day a Castelnuovo Val di Cecina, e siamo ora in attesa dell’evento di domani.

Questo nasce da un invito di due associazioni internazionali: la rete GeoForAll, costituita da oltre cento laboratori di geomatica open source (per i non addetti ai lavori: centri in cui si studia e si sviluppa cartografia numerica…mappe colorate al computer con software e dati liberi) sparsi nei cinque continenti, oltre all’associazione americana di fotogrammetria e telerilevamento (ASPRS).

Il seminario si svolgerà in inglese, ed essendo la maggior parte del pubblico atteso negli Stati Uniti, si terrà in orario italiano del tardo pomeriggio, dalle 18 alle 19.

Per seguire il seminario in diretta è sufficiente iscriversi. Altrimenti, l’intervento sarà registrato e successivamente pubblicato in rete dal consorzio GeoForAll.

Politecnico di Milano, maggio 2015

Non è il primo intervento in ambito internazionale che teniamo su BuioMetria Partecipativa, mappe libere o per promuovere il territorio della Bassa Toscana: dal 2007 abbiamo tenuto presentazioni tra USA (Illinois e California), Scozia, Germania, Cina, Polonia, Emirati Arabi, Romania e presso la Commissione Europea, oltre a invitare esperti di varie nazionalità di Val di Farma sia nel 2012 che nel 2015. Comunque c’è curiosita da parte di chi ci ha invitato a sentire le esperienze di territori “minori” e noi stessi siamo curiosi del riscontro che avremo da un pubblico molto lontano.

Nel finale avremo occasione poi di presentare alcune anteprime del calendario primavera-estate degli eventi che costituiscono la parte promozionale delle attività svolte dal gruppo di lavoro. Dopo l’evento di venerdì le stesse informazioni saranno ripubblicate sul sito pibinko.org come aggiornamento del calendario.

7 aprile 2017: seminario web “Come la geomatica libera/open source si può integrare in una comunità rurale per migliorarne la resilienza e la qualità della vita”

Dalle 18 alle 19 di venerdì 7 aprile pibinko, con l’assistenza di alcuni colleghi, terrà un seminario via web dal titolo Come la geomatica libera/open source si può integrare in una comunità rurale per migliorarne la resilieza e la qualità della vita. L’evento viene gentilmente ospitato dall’Associazione americana di fotogrammetria e telerilevamento e promosso dall’iniziativa Geo for all dell’Open Source Geospatial Consortium.

La presentazione offrirà una rassegna su dieci anni di progetti svolti prevalentemente con base nelle colline metallifere toscane, molto spesso in collegamento con realtà internazionali. Si mostrerà come le tecnologie geomatiche libere, integrate con altre competenze e una mano dagli amici -principalmente ma non esclusivamente residenti in zona- ci aiutano a stare dove stiamo e, a volte, a proporre spunti per lo sviluppo della zona. Gli esempi tratteranno casi tipici (biodiversità o mappe partecipate) a fianco di casi meno usuali in ambito FOSS (giochi antichi e inquinamento luminoso). Daremo poi alcune indicazioni sulle attività programmate dal gruppo di lavoro per il resto dell’anno, assieme a un invito.

Per seguire l’intervento (in inglese), vi preghiamo di registrarvi: https://attendee.gotowebinar.com/register/7696885240669077761

Il relatore
Andrea Giacomelli, noto pibinko – Ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale e Dottore di ricerca al Politecnico di Milano. Dal 1993 lavora nel settore dei sistemi informativi territoriali (o Geographic Information Systems, GIS), utilizzando strumenti free/open source dal 1994, essendo stato uno dei primi utilizzatori di GRASS in Italia. Come sviluppatore ha partecipato con aggiustamenti alla libreria shapelib, ed è stato nel 1998 il creatore dell’estensione apr2html per ArcView, che produceva una versione HTML di un progetto, facilitando l’accesso alle viste e alle tabelle tramite un semplice browser web. Ha lavorato su progetti GIS in numerosi settori (ambiente, turismo, siti industriali, bonifiche, reti tecnologiche), occupandosi di tutti gli aspetti del ciclo di vita di un sistema. Tra il 2006 e il 2009 è stato tra i fondatori e quindi animatori dell’associazione italiana per l’informazione geografica libera (GFOSS.it), occupandosi in particolare di promozione e comunicazione, producendo tra l’altro video e ideando il progetto m(‘)appare Milano. Tra il 2010 e il 2012 è stato facilitatore per un dei gruppi di lavoro sulle specifiche dati nell’ambito della direttiva comunitaria INSPIRE.
Nel 2006 ha iniziato a proporre i suoi progetti originali, centrati sulla tutela e promozione di risorse minori o poco note nel campo della cultura, dell’ambiente e dell’innovazione libera. Dal 2011 opera con base in due piccoli centri della bassa Toscana, in provincia di Grosseto (Tatti e Torniella), organizzando spesso eventi e ospitando progetti nelle colline, in particolare in Val di Farma, a metà strada tra Siena e Grosseto.

Per informazioni: info@pibinko.org