Dopo la puntata di “(quasi) tutto quello che avreste voluto sapere sulla rete pibinko.org e non avevate mai osato chiedere” del 17 gennaio scorso (rivedi la registrazione), e l’interesse manifestato da La Maremma in diretta ad approfondire i temi discussi, eccon un nuovo appuntamento con tre ospiti, in preparazione della giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili con Caterpillar di RAI Radio Due. A stasera per chi ci può essere, tramite uno dei canali dello streaming di Maremma in Diretta:
Dopo l’articolo del 17-1 che presenta le referenze della rete pibinko.org (link 1) e l’articolo del 23-1 che dava qualche spunto in più (link), eccovi qua le istruzioni dettagliate per partecipare. Siamo andati a riguardarci il decalogo delle azioni proposte dagli amici di Caterpillar (link), e lo abbiamo incrociato con alcune delle modalità di lavoro che usiamo da anni come ingegneri ambientali. Ne sono uscite quattro proposte che vi invitiamo a seguire:
Se partecipate dall’estero: notare che il nome della nazione da cui partecipate dev’essere scritto in inglese (e miracolosamente se è un paese in cui non si usa l’alfabeto latino comparirà il nome originale).
Come tipologia di azione indicate “altro”. Nella descrizione mettete quello che volete fare e aggiungete lo hashtag #buiometria e come secondo hashtag la sigla associata a una delle quattro proposte che trovate sotto.
Da qui al 16 febbraio, si gioca con chi vorrà giocare con noi. Avremo almeno un’occasione di trovarci dal vivo (il 6 febbraio a Grosseto) e una online (il 12) per ragionare meglio sulle attività. Vada come vada, daremo un resoconto delle nostre vicende nella settimana dopo il 16. Per altre informazioni: micalosapevo@pibinko.org o 3317539228
Regola generale
Non facciamo video di queste quattro iniziative. Un video richiede molta più energia di una foto e, se non è fatto bene (cosa che richiede ancor più energia e preparazione) non è detto che sia più interessante di una foto. Fate foto con la più bassa risoluzione possibile per il vostro dispositivo. Così ci vuole meno energia e spazio di archiviazione per gestirle e trasmetterle.
Un viaggio e due servizi (#bmp-uvds)
E’ un’applicazione al risparmio energetico di uno dei metodi di “logistica estrema” che la rete pibinko.org utilizza da anni. Sconsigliata per gli informatici a causa della possibile controindicazione riportata sotto.
Se dovete fare uno spostamento con mezzo proprio, trovate un punto più o meno a metà strada e fermatevi in uno spazio accessibile al pubblico. Potrebbe essere un bar, una cartoleria, una biblioteca ecc.
Prendete o lasciate qualcosa secondo la vostra ispirazione, o stabilite un contatto non elettronico con qualcuno. Non trattenetevi oltre 30 minuti.
In questo modo, a parità di energia spesa per lo spostamento, e con al massimo 30 minuti di tempo in più, avrete fatto “un viaggio o due servizi”. Non è detto che prenderete anche “due piccioni con una fava”, però a volte capitano situazioni interessanti. Faites vos jeux.
Unica controindicazione: se applicate la logica “UVDS” in modo ricorsivo, vi trovete incastrati in una situazione tipo paradosso di Zenone e Christopher Nolan potrebbe girare un film su di voi. Tra Milano a Bologna vi fermerete a Parma. Poi tra Milano e Parma, a Casalpusterlengo. Poi tra Milano e Casalpusterlengo, a Zorlesco ecc ecc. (nel frattempo conoscerete un sacco di situazioni interessanti).
Riservato a chi si troverà in centri abitati con meno di 100.000 abitanti.
Raccattate piccoli pezzi di metallo dalla strada. Conservateli (consigliamo i barattoli di yogurt da 500 g, che una volta ripuliti costituiscono dei perfetti microcassonetti).
In questo caso non si risparmia energia, ma nemmeno se ne spreca, e intanto si pulisce il mondo.
Serie non-online (#bmp-snol)
A partire dal 3-2-24 tramite il sito della rete pibinko.org proporremo degli incipit, degli inizi, per delle storie. Qualcuno lo ripescheremo dalla base di oltre cinquemila articoli pubblicati negli anni, qualcuno ce lo inventeremo.
Anziché stare a guardare una puntata di una serie online (o, se siete arcaici, alla TV normale), state 30 minuti a scrivere una storia a partire dal nostro incipit. Con carta e penna.
Se riuscite a scrivere almeno mezza pagina, con calligrafia leggibile, fate una foto oppure trascrivete il testo su file e speditecelo.
Ripubblicheremo il vostro pezzo sul nostro sito il giorno dopo, e inviteremo il nostro pubblico a proseguire la storia, ecc. (i testi saranno firmati a nome degli autori e non pubblicheremo contenuti considerati non appropriati nel contesto della rete pibinko.org).
In questo modo avremo risparmiato energia a guardare serie online (l’energia per spedire una foto oppure un testo via mail o messaggistica è molto inferiore a quella richiesta per vedere una puntata di una serie online).
Buiometria partecipativa “official” (#bmp-bmp)
Con il progetto BuioMetria Partecipativa mettiamo a disposizione quattro “buiometri” per misurare la qualità del cielo notturno e un luxmetro per misurare quanta luce arriva nel punto in cui vi trovate, da una data direzione.
A partire da sabato 3 febbraio fino a sabato 17 febbraio questi sensori saranno disponibili al prestito in punti diversi della bassa Toscana. Uno dei punti sarà sul territorio di Scansano (GR) un altro nelle Colline Metallifere. Gli altri due, si vedrà.
Chi fosse interessato a fare misure, deve prenotarsi all’indirizzo bmp@pibinko.org o al 3317539228
La misure raccolte nel periodo dal 3-2 al 17-2 saranno aggiunte alla base dati della BuioMetria Partecipativa.
Grazie alla BuioMetria Partecipativa risparmierete energia evitando di guardare un episodio a caso di una serie a caso. Durante la vostra passeggiata notturna potrete pensare a cosa scrivere nel racconto a partire da uno dei nostri incipit, e per recuperare il buiometro potrete applicare il criterio dell'”un viaggio e due servizi”, magari raccogliendo qualche tappo di birra o setola metallica nel mentre. Inoltre, avrete fatto un’esperienza che aumenterà la vostra consapevolezza sull’uso della luce artificiale e sull’inquinamento luminoso. Siamo al top.
Varie ed eventuali (#bmp-ve)
Con alcuni rappresentanti della rete si è parlato di briscolate al buio, ipocrioterapia partecipativa, gatti al buio (che sono tutti grigi) ecc ecc. Essendo situazioni varie ed eventuali, evitiamo di elencarle in questa sede. Se volete raccordarvi alla nostra kermesse con proposte diverse, contattateci (micalosapevo@pibinko.org o 3317539228) e le valuteremo.
Foto di testa: composizione del pressi kit di M’illumino di Meno 2024 con loghi e foto non a caso scattate da pibinko domenica scorsa.
b) Poi, avendo avuto nei giorni scorsi riscontri di diversa gente interessata, ma che chiedeva indicazioni più specifiche su cosa fare, siamo arrivati a selezionare alcune attività, riguardando anche il “decalogo” proposto dalla manifestazione e mediandolo con le nostre idee nel metà-verso. A queste proposte abbiamo dato dei titoli…
Un viaggio e due servizi: logistica più sostenibile
Gruppo metal: gestione rifiuti
Serie non-online: usare meno energia per intrattenimento online, e divertirsi lo stesso o di più
C) A questo punto: spiegare per iscritto tutto diventa molto lungo, ed energeticamente poco efficiente: se siete incuriositi e volete partecipare con noi, scrivete a bmp@pibinko.org oppure al 3317539228 e ragioniamo meglio.
Ricordiamo che la giornata centrale della manifestazione è il 16 febbraio e che un po’ di coordinamento anticipato non guasta, nemmeno nel filone postdadaista che seguirete se patecipate con noi. Fatevi sentire per tempo. Ideale entro venerdì 9 febbraio.
D) Nella figura sotto, una via di Fidenza (PR) vista nel mondo cosiddetto reale e nel metà verso della rete pibinko.org, in preparazione di una delle possibili azioni per M’illumino di Meno “no borders”
Per chi non ha tempo di leggere tutto: se volete partecipare assieme al progetto BuioMetria Partecipativa alla prossima edizione di M’illumino di Meno, contattate bmp@pibinko.org o 3317539228. Abbiamo anche opzioni per crediti formativi se siete ingegneri, architetti, studenti di architettura, guide ambientali, e simili. Questo articolo è disponibile anche in inglese (clicca qui).
M’illumino di meno è “Un programma di Rai Radio2 chiede agli ascoltatori di spegnere simbolicamente, per un po’, le luci non indispensabili, di compiere un gesto di risparmio o di efficienza energetica – soprattutto cambiando le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo – e di riflettere sull’uso dell’energia. Meglio se collettivamente” (dal sito RAI).
La rete pibinko.org org ha una base di ingegneria ambientale e di raccordo con il territorio non indifferente: il coordinatore della rete è ingegnere ambientale e dottore di ricerca con oltre 30 anni di esperienza internazionale, altri due ingegneri ambientali ci hanno collaborato per anni, e ci sono molti contadini, pastori, agronomi forestali ecc. con cui la rete si confronta….tutta gente che ha una buona percezione del non sprecare.
Dal 2008, anno di nascita della BuioMetria Partecipativa come progetto di citizen science abbiamo partecipato diverse volte a M’illumino di meno, ma sempre “a chiamata”: a Roma (2011), Barberino Val d’Elsa (2012) e Monticiano (SI) -Civitanova Marche (MC)-Montieri (GR) (2017). Nel 2022 il Comune di Scansano (GR) ci ha chiesto di scrivere un pensiero legato alla giornata (vedi link).
3) Essendo il progetto BMP centrato su incontri pubblici e passaggi di mano in mano di sensori, con i vari lockdown le attività si sono ridotte di molto, ma non interrotte. Tra l’altro, anche durante il primo lockdown, abbiamo continuato a far funzionare la logica partecipativa applicandola ad altri campi (e in quell’occasione Caterpillar ci intervistò…era il 24-3-2020, per la Litologia Partecipativa).
4) Avendo letto dalla presentazione che il tema di quest’anno si declina sul mettere in rete realtà diverse, e ad allargare all’estero la cosa, ci pare un invito a nozze:
4.1) nel 2010 abbiamo organizzato un concorso fotografico (Fra il tramonto e l’Alba) cui parteciparono oltre 600 persone da 52 paesi (vedi articolo), e abbiamo sempre le mailing list di questa iniziativa (più circa altri diecimila contatti mail diretti acquisiti nel tempo).
4.2) dal 2013 al 2016 siamo stati referenti per l’Italia in un progetto europeo di reti di ricerca (programma COST) per l’inquinamento luminoso (con 42 organizzazioni da 16 paesi)
4.3) nel 2018-2019, in collaborazione col CNR di Firenze e l’Università di Pisa abbiamo organizzato un simposio internazionale (Capraia Night Sky) e una giornata di lavoro a Firenze coinvolgendo chi non era potuto venire a Capraia (tra cui rappresentanti di 5 ARPA) – vedi link1 e link2.
4.4) a livello nazionale, abbiamo una rete diffusa in tutta Italia, tra associazioni di astrofili, musei, biblioteche, parchi, canili e altri soggetti con cui abbiamo collaborato negli anni.
4.5) Abbiamo avuto riconoscimenti a livello internazionale per le nostre attività di “engagement” e per l’approccio interdisciplinare (in particolare, in versione Art&Science con la Jug Band Colline Metallifere (premio “Dark Sky Defender” della International Dark Sky Association – 2019 – vedi articolo)
4.6) Con il cappello della Jug Band Colline Metallifere abbiamo un repertorio musicale variegato su temi ambientali (es. Fuffi il gatto esperto di cambiamento climatico, Shackleton sull’ecobonus, Il Cielo è di tutti proprio per parlare del cielo ecc.) e quindi possiamo mettere una colonna sonora nostra a tutto quello che facciamo.
4.7) Dal maggio 2023 abbiamo avuto una linea di attività molto fitte, per cui in questo momento siamo in una “onda” di comunicazione (e stiamo già da mesi programmando eventi in rete internazionale, in particolare con presenza in Austria in aprile e con una Tournée a nord delle Alpi a giugno) – vedi link.
4.8) La base della BuioMetria Partecipativa è in bassa Toscana, zona di alto pregio dal punto di vista della qualità del cielo notturno (come avete visto da qualche scatto sopra)…quando parliamo di relazione tra luce e buio, ne parliamo sperimentando di prima mano sia situazioni urbane che rurali.
Fatta la somma di questi punti…abbiamo notato che al momento non è attivo il link per le adesioni, ma da Mamma RAI ci hanno scritto ieri che a loro fa piacere l’adesione da parte della BuioMetria Partecipativa. A questo punto, estendiamo l’invito anche a voi che ci leggete: se volete collaborare a un 16 febbraio buiometrico per M’illumino di meno (e altre attività che seguiranno nei mesi andando verso il caldo) contattate bmp@pibinko.org o 3317539228.
In particolare, se siete ingegneri, architetti, scienziati o guide ambientali, o studenti delle stesse discipline, c’è la possibilità di strutturare le attività per avere crediti formativi. Per ulteriori chiarimenti, scrivete agli stessi contatti.
La nuvola di Fantozzi è sempre in agguato, ma con le previsioni di cielo limpido per i prossimi giorni del Quarto Festival d’Inverno con la rete pibinko.org e la Jug Band Colline Metallifere, abbiamo piacere di invitarvi a fare misure di “buio”, insomma di qualità del cielo notturno dal punto di vista dell’inquinamento luminoso, con il progetto della BuioMetria Partecipativa.
Con le giornate corte di questa stagione, oggi e domani sarà possibile eseguire misure già dalle 18.30. I punti di ritrovo saranno:
Sabato 16 la sede dell’Ass. Filarmonica Popolare di Torniella, a metà strada fra Siena e Grosseto, sulla vecchia strada senese-aretina.
Domenica 17 il Bivacco di Marco, al bivio di Pomonte, a sud di Scansano (o a nord di Manciano, a seconda della vostra provenienza)
Dato il numero limitato di sensori a disposizione (ne avremo quattro), per partecipare è necessaria prenotazione all’indirizzo bmp@pibinko.org oppure 3317539228.
A coordinare la campagna di misure sarà Mauro Tirannosauro, che vedete qui sotto impegnato a studiare il transetto da utilizzare per le misure. Non gli hanno spiegato che queste si svolgeranno zona coperta dalla metà della mappa che in questo momento è stata presa in prestito da Jennifer la Renna Psichedelica….in ogni caso le misure seguiranno l’antica Via della Citta Brusca (cfr. articolo sui macrotemi del festival).
Nell’ambito del progetto della BuioMetria Partecipativa, avviato nel febbraio 2008, col tempo abbiamo attivato numerose collaborazioni in tutta la filiera di soggetti che possono essere interessati da un tema ambientale e paesaggistico poco noto come la qualità del cielo notturno.
Per esempio, dal 2013 si lavora con quello che ora viene chiamato Istituto per la Bioeconomia del CNR, sede di Firenze, in particolare con Luciano Massetti, aretino trasferito dalle parti del Ponte Vecchio con una vaga somiglianza con Piero Pelù.
Un paio di anni fa Luciano et al. hanno pubblicato sul Journal of Quantitative Spectroscopy & Radiative Transfer un articolo che presenta una rete di monitoraggio della qualità del cielo notturno, e quindi dell’inquinamento luminoso, con varie stazioni dislocate in Toscana e attiva da anni, in particolare con un sensore installato sull’isola di Montecristo. Ricordiamo anche che l’Isola di Montecristo ha una forte affinità con il Castello del Belagaio in Val di Farma (spiegheremo meglio il perché in una delle prossime puntate).
Sotto vi diamo la traduzione in italiano della presentazione dell’articolo di Massetti et al.. Trovate l’articolo completo a questo link: https://doi.org/10.1016/j.jqsrt.2020.107250
L’inquinamento luminoso generato dall’uso eccessivo di luce artificiale durante la notte costituisce una preoccupazione dal punto di vista ambientale ed ecologico. La luce artificiale di notte si diffonde lontano dalle sorgenti, per lunghe distanze disperdendosi nell’ambiente atmosfera (skyglow), influenzando così il cielo notturno e la biodiversità delle aree rurali e naturali. La caratterizzazione del livello e della variabilità dell’inquinamento luminoso è diventata una questione importante per molte discipline.
Questo studio analizza l’inquinamento luminoso in siti urbani, rurali e remoti in Toscana monitorando la luminosità del cielo notturno (o Night Sky Brightness, in inglese, NSB). I dati sulla luminosità del cielo notturno (NSB) raccolti dal 2016 al 2019 sono stati analizzati per valutare la variabilità annuale e stagionale in ciascun sito e tra siti diversi. È stata analizzata anche la relazione tra la luminosità del cielo notturno, la luce lunare e le condizioni meteorologiche. È stata inoltre eseguita l’analisi dell’andamento nel tempo per valutare il degradarsi della qualità della misurazione a causa dell’accumulo di sporco sullo schermo di protezione del sensore. La NSB in Toscana durante le notti senza luna variava tra 17,3 e 21,8 mpsas (magnitudine per arco-secondo). Il ciclo mensile della luce lunare è il principale fattore di variabilità della luminosità del cielo notturno nel sito remoto (21,8 mpsas in condizioni senza luna). notti e 18,5 mpsas nelle notti di luna piena) con un leggero ma significativo effetto oscurante durante le giornate piovose (22,3 mpsas). Nei siti urbani, il ciclo del chiaro di luna è quasi completamente mascherato dalle condizioni meteorologiche, come si può vedere dall’analisi della variabilità stagionale, dall’analisi del ciclo lunare mensile e dalle analisi meteorologiche. La luminosità media del cielo notturno nei giorni di pioggia potrebbe raggiungere 15,4 mpsas (circa 436 volte più luminoso del fondo naturale), un’intensità addirittura superiore alla media della NSB con luna piena nello stesso sito (16,6 mpsas). L’inquinamento luminoso può raggiungere livelli che potrebbero avere effetti sulle specie notturne, e quindi è importante lo studio della variabilità a lungo termine dell’inquinamento luminoso per studi in campo ecologico.
==========FINE DELLA SOGLIA DI ATTENZIONE MEDIA NEL 2023======
riflesso” della terra…perché il cielo è uno solo se la terra è tutta a pezzetti?…per conflitti, confini, millesimi condominiali, bandiere e banderuole.
Prima di Gianni Rodari, un certo Immanuel Kant, che a dispetto del cognome non pare avesse particolari doti canore, scrisse un altro discorso che tira in ballo il cielo, alla fine di un suo libercolo: “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me” (…se avete pazienza, leggete anche il resto, in fondo all’articolo)
Un po’ di contesto
Dal 2008 la rete pibinko.org si occupa di tutela e valorizzazione interdisciplinare del cielo notturno (ecco il link al convegno nazionale tenutosi a Ribolla (GR) in cui il progetto fu lanciato).
Si partì con due persone (ed erano abbastanza, come diceva Antonello Venditti) e due sensori -di cui uno in prestito- con l’idea di “far fare” misure di brillanza artificiale del cielo notturno a chiunque tranne gli astronomi e gli astrofili. L’idea era di far aumentare la consapevolezza delle persone sugli effetti dell’abuso di luce artificiale attraverso un’esperienza diretta (NdA: la luce artificiale è essenziale per la qualità della nostra vita, l’abuso di luce artificiale no – vedi articolo).
In oltre 15 anni di attività in questo settore ci siamo impegnati: oltre a dare un contributo reale alla divulgazione della questione, e ad avere proposto nel tempo modi creativi e innovativi (non lo diciamo noi, ma le menzioni e i riconoscimenti che abbiamo ricevuto) per trattare un tema ambientale, coinvolgendo centinaia di persone, arrivando a erogare crediti formativi su una materia improbabile (cfr. questo articolo del 2018 e quest’altro del 2019).
Abbiamo anche creato un indotto socioeconomico reale, una rete di contatti intercontinentali (anche) su questa materia. Altra cosa molto ganza, abbiamo contribuito all’attivazione di progetti di ricerca sul tema luce artificiale notturna da parte di un istituto del CNR e di un dipartimento universitario, i quali prima non lavoravano su questo argomento (vedi articolo del 2017).
Diciamo che nel nostro piccolo di rete pibinko.org, qualcosina abbiamo combinato.
Ha senso tirare un progetto di citizen science avanti per 10 anni?
Con la pandemia l’attività di divulgazione interdisciplinare legata alla BuioMetria Partecipativa necessariamente si arrestò, dato che il fulcro del progetto era una media di un incontro in presenza al mese.
La cosa di per sé non ci impedì di proseguire le nostre iniziative di “citizen engagement” (ovvero di coinvolgimento dei cittadini) anche in modalità di lockdown totale. Andate a rivedere il progetto della Litologia Partecipativa, la cui prima fase si svolse tra il 20 marzo e la metà di maggio 2020…però entravamo forse anche in un momento di “stanca” di prestare sensori e fare clic per avere una misura di inquinamento luminoso che sapevamo già quale fosse da mappe satellitari. E ci si scrisse un testo:
Il richiamo della foresta (illuminata male)
Dopo aver dichiarato che dal 2020 in poi sul tema cielo notturno avremmo lavorato solo “a chiamata” e che ci saremmo dedicati più a progetti di infotainment sinestetico, negli scorsi mesi abbiamo però notato due cose.
Anzitutto, segnali di nuovo interesse per il nostro progetto, vedi ad esempio l’evento del 12-8 scorso al Lago dell’Accesa (GR), e altre manifestazioni di interesse. La seconda cosa non è in realtà nuova, ma via via si ripropone in contesti diversi. Nell’onda crescente di situazioni in cui sostenibilità e grande bellezza devono diventare parametri di valutazione della bontà di qualsiasi umano commercio, vediamo il nostro (di tutti) cielo viene invocato a valore supremo e intoccabile.
A volte la cosa viene proposta al pubblico con qualche difetto di impostazione di un discorso, come se dire che il cielo è bello “in quanto tale” potesse evitare di ragionare ai sensi delle normative esistenti sulle valutazioni di incidenza, piuttosto che sulle linee guida consolidate a livello comunitario per l’installazione di impianti di illuminazione in aree protette…tutte storie in cui come BuioMetria Partecipativa abbiamo lavorato in veste di esperti per progetti europei di ricerca (Loss of the Night Network, Stars4all ecc.).
Per cui -magari e se vi fa piacere- possiamo anche dare qualche dritta. Anche se passiamo più tempo ai tavoli dei bar di paese o di periferie marginali, suonando chitarre scordate insieme a personaggi che avrebbero impressionato Charles Bukowski, non vuol dire che non si abbiano titoli e referenze per contribuire a scrivere un master plan regionale sull’energia, o essere invitati a dire la nostra sulle politiche europee nel campo della Digital Earth.
Insomma…è come da lontano si sentisse un coro dal pubblico, come quando una band ha finito un concerto, esce dal palco, e tutti continuano a chiedere il bis… a seconda della latitudine (e quanta ragione aveva M.me de Staël) “noi non siamo stanchi…noi non siamo stanchi” “sò-na sò-na sò-na” “we want more we want more” “o-tra o-tra o-tra” ecc. ecc. …in queste settimane ci pare di sentire “bi-emme-pi bi-emme-pi bi-emme-pi” (NdR BMP è la sigla della BuioMetria Partecipativa…scrivere a bmp@pibinko.org se non ci credete)
Prossimamente: programmi per sette sere (in fase di luna nuova)
Ieri ho avuto modo di riparlare con gli altri organizzatori del simposio internazionale Capraia Night Sky nel 2018, e del successivo simposio nazionale all’osservatorio Ximeniano di Firenze su Prospettive operative su protezione e promozione del cielo notturno. Anche loro sono d’accordo che qualcosa si può fare in termini di informazione migliore…e qualcosa si farà.
Alan Sorrenti rilesse a suo modo Kant e altri ricordando che siamo figli delle stelle. Lavorando dal 2007 su attività di divulgazione in zone rurali, proveremo a portare i fogli nelle stalle.
Ma tornando al titolo…Rodari scrisse la sua poesia ai tempi delle prime esplorazioni spaziali. Oggi sappiamo che il cielo non è di tutti. Vediamo cosa si potrà fare rispetto a condividere la legge morale e capire meglio di chi non è il cielo, nei prossimi mesi..
Se siete interessati a partecipare (come esperti, cittadini attivi, enti pubblici o sponsor) scrivete a micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228.
….diceva Kant delle cielo stellato e della legge morale: Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria
Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.
Foto di testa: Abbazia di San Galgano by night, con inquinamento luminoso facilmente eliminabile di Federico Giussani (per scoprire come eliminarlo e risparmiare energia senza pregiudicare gli aspetti estetici del sito: bmp@pibinko.org
Domenica 23 ottobre presso l’azienda agricola Sequerciani si è tenuto l’evento “Polyphonic Narratives”, la prima presentazione pubblica del progetto Arte Clima. Ci sono stati interventi di Ruedi Gerber, Marianne Burki, Li Zhenhua, Bignia Wehrli, Catherine Leutenegger, Liao Wenfeng, Alexandre Joly, Sigfried Zilinski, Andrea Giacomelli e Frank Hatch.
Sotto, un momento delle attività di Buiometria Partecipativa: Mauro Tirannosauro (già attivo nel progetto con il singolo “Vedere la via lattea di giorno“) e Matteo Verniani si aggirano con un sensore per i prati, al termine della presentazione collettiva.
La buiometria partecipativa, avviata nel 2008 come progetto di citizen science per la sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento luminoso, partendo dall’idea di due ingegneri ambientali coniugata con la rete dei giocatori di palla a 21 come base iniziale, e poi cresciuta negli anni sino a far avviare attività di ricerca da parte di istituti nazionali e ottenere riconoscimenti a livello globale, è stata da poco ripubblicata come caso di studio da Public Lab. Si tratta di un’associazione internazionale, con sede negli Stati Uniti, che si occupa di giustizia in campo ambientale attraverso attività scientifiche di comunità e tecnologie aperte: