Participatory Night Sky Quality Monitoring: a case from Italy – presso la Universitat Politècnica de Catalunya
A cura di Andrea Giacomelli.
Grazie a Sofia Zygogianni, Salvador J. Ribas, Maria Güell, Lola Solanilla
Participatory Night Sky Quality Monitoring: a case from Italy – presso la Universitat Politècnica de Catalunya
A cura di Andrea Giacomelli.
Grazie a Sofia Zygogianni, Salvador J. Ribas, Maria Güell, Lola Solanilla
Materiale condiviso nell’ambito della rete Loss of the Night, grazie a Estefania Canavate Garcia. Traduzione a cura di Carlo Fantilli, studente presso la Scuola Superiore di Mediazione Linguistica di Pisa.
Per maggiori informazioni: luminica.cma@juntadeandalucia.es
http://ww.juntadeandalucia.es/agriculturapescaymedioambiente
Assessorato dell’agricoltura, pesca e ambiente
RETRO
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La stagione natalizia rappresenta un periodo di festività e d’incontro, tuttavia porta con sé la tendenza a consumare molte più risorse rispetto a quelle necessarie. Tale questione evidenzia la necessità di un’imminente revisione delle nostre abitudini, al fine di non sviluppare comportamenti poco sostenibili.
Anche quest’anno l’Assessorato dell’Agricoltura, Pesca e Ambiente, vuole sfruttare le festività come momento di riflessione e presa di coscienza, tramite l’attuazione di comportamenti in linea con il rispetto ambientale. Il cielo dell’Andalusia è parte del nostro patrimonio culturale ed astronomico; la visione delle stelle, in special modo durante il periodo natalizio, gioca un ruolo molto speciale per l’importanza che ricopre nelle nostre usanze.
Una fra le “tradizioni” natalizie più inquinanti è quella di decorare temporaneamente vetrine, viali e spazi aperti con luci ed impianti d’illuminazione di elevata potenza e senza controllo del flusso luminoso. Questa maniera di illuminare è assolutamente inappropriata, poiché comporta un costo economico al giorno d’oggi inaccettabile e un elevato consumo di energia, determinando di conseguenza un aumento degli agenti inquinanti nell’atmosfera.
La luce artificiale in eccesso va a contaminare i nostri cieli e ne compromette la visibilità, inoltre è nociva per molte specie sia animali che vegetali e può interferire con la salute delle persone.
Esistono molte altre ragioni per cui prendere in considerazione questo problema ed agire di conseguenza. Vi sono numerosi mezzi alternativi maggiormente adatti a rendere l’illuminazione natalizia più sostenibile e che permettono di ridurne il consumo di energia ed il costo economico.
L’Amministrazione Pubblica locale è l’ente che provvede alla gestione di questo tipo di impianti, mentre la Dirección General de Prevención, Calidad Ambiental y Cambio Climático (Direzione Generale per la Prevenzione, Qualità ambientale e Cambiamento climatico) del nostro Assessorato si occupa di fornire consulenza e supporto tecnico per semplificare l’installazione di impianti d’illuminazione più sostenibili. In accordo con questi princìpi, qui di seguito vengono elencate alcune regole la cui applicazione significherà un considerevole risparmio di energia per i comuni e, ovviamente, una notevole riduzione dell’inquinamento luminoso.
Con la messa in pratica di questi criteri, l’Amministrazione Pubblica trasmetterà ai cittadini non solo il proprio interesse per la salvaguardia ambientale, ma anche l’impegno a garantire una vita notturna più piacevole e la volontà di ridurre l’impatto economico delle festività natalizie.
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Le 10 regole per un’illuminazione natalizia più sostenibile:
1. Limitare l’utilizzo dell’illuminazione natalizia solamente alle ore in cui vi è il maggior transito di persone, riducendone l’intensità entro i limiti del possibile.
2. Ridurre il numero di giorni d’impiego dell’illuminazione natalizia. Si raccomanda di non accendere gli impianti prima del mese di dicembre e di terminare l’utilizzo il 6 gennaio.
3. Diminuire il flusso luminoso e la potenza installata al minimo possibile. Lo scopo delle decorazioni luminose è quello di rendere evidenti i punti luce, non quello di illuminare l’intera strada.
4. Non superare mai i valori massimi di potenza installata che le normative in vigore stabiliscono per questo tipo di impianti.
5. Fatta eccezione per alcuni tipi di illuminazione, al giorno d’oggi non si giustifica l’uso di lampade ad incandescenza. Una valida alternativa è rappresentata dalle lampade fluorescenti compatte con tonalità di luce calda, che garantiscono un’illuminazione similare, ma con un consumo di energia molto inferiore. Vi sono anche altre soluzioni presenti sul mercato, tutte in grado di offrire un’efficienza maggiore rispetto alle lampade ad incandescenza, ma con il medesimo risultato funzionale e tenendo in considerazione anche il colore della luce che emettono: mini lampade, microlampade, fili luminosi, fibra ottica o LED.
6. La propagazione della luce nel cielo è determinata dal colore della luce stessa. Infatti, le caratteristiche fisiche dell’atmosfera fanno sì che la luce blu sia in grado di diffondersi più facilmente rispetto al resto dello spettro visibile. L’uso di lampade dai colori caldi, come il giallo ed il rosso, riduce notevolmente il raggio della luce dispersa, diminuendo quindi l’inquinamento luminoso.
7. Dotare le luci compatte di supporti di protezione, ad esempio schermi riflettenti, oppure installare delle bande schermanti sui cavi di sospensione. Queste tipologie di componenti, in grado di riflettere la luce, contribuiscono ad amplificare l’illuminazione senza ulteriore consumo energetico.
8. Valutare l’utilizzo di elementi decorativi tradizionali senza l’impiego di luci.
9. Non tutte le strade o quartieri necessitano dello stesso livello di illuminazione. Uno studio della struttura urbana del territorio comunale, potrà facilitare l’impiego di un’illuminazione più intelligente. Nonostante i centri commerciali e turistici vengano adornati in modo molto similare, non è detto che sia necessario abbellire le zone residenziali o industriali alla stessa maniera.
10. Definire gli obiettivi che si intende raggiungere, allo scopo di eliminare l’inquinamento luminoso e tutte le conseguenze che esso comporta.
Dal 28 al 30 ottobre sono stato invitato come animatore allo hackathon di Connected Automobiles 2015, presso l’Autodromo di Monza, portando mappe, software libero e altri spunti, con una presentazione dal titolo “Have mapping device, will travel”.
Grazie a Innovability per l’ospitalità!
Grazie a Officina Turistica per l’ospitalità e a Federico Giussani per gli scatti.
Giovedì 29 ottobre dalle 9.30, presso l’auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Livorno (via Roma 234) si terrà un incontro dal titolo Luci e colori del futuro. L’evento, inserito nel calendario dell’anno internazionale della luce, vedrà la presenza di esperti che a vari titolo hanno a che fare con questo “elemento”.
Avremo modo di ascoltare relazioni da
La giornata è coordinata dalla SAIT, sezione di Livorno, e dal progetto BuioMetria Partecipativa (associazione Attivarti.org).
Gli interventi degli esperti saranno concentrati nella mattinata, a partire dalle 9.30.
Qualora i partecipanti fossero poi interessati a ulteriori dettagli sugli argomenti condivisi tramite le presentazioni, sarà possibile verificare il miglio modo per proseguire il confronto, o tramite incontri di approfondimento nel corso dello stesso pomeriggio, sempre presso il Museo, o in forma che sarà concordata.
La partecipazione all’incontro è libera e gratuita. Per motivi organizzativi è gradita conferma della partecipazione all’indirizzo sait.sezlivorno@gmail.com
Per vedere come raggiungere il museo, potete consultare la pagina apposita.
A sinistra, un sosia di pibinko assunto tramite agenzia di casting, assieme al collega Francisco Z dal Salvador. Vedi la presentazione tenuta allo Ecocity World Summit nella stessa trasferta su The Buiometria Partecipativa Project: Participatory Night Sky Quality Monitoring In Italy. Helping To Liaise Cities And Rural Areas And To Re-Define Citizen Perception Of Artificial Light At Night.
Presentato nella sessione “Cities in balance with nature” (citta’ in equilibrio con la natura) allo Ecocity World Summit 2015 ad Abu Dhabi
Giacomelli, A., Bartalucci, A., Spinosi, C.
The BuioMetria Partecipativa (BMP) project started in 2008 to encourage citizens to collect quantitative data on light pollution as a strategy for environmental awareness raising. The emission of light from cities or large infrastructures, if the lighting systems do not use proper fixtures and lamp types, has negative effects on
The BMP team created the first Italian database on light pollution measurements populated by a group of citizens, including data from hand-held sensors and fixed stations. In May 2011 Attivarti.org was founded to manage the project through a legal entity, operating with a European vision, with a focus on promoting rural territories and liaising them with cities, and adopting open source software for information technology solutions, having twenty years of experience in this sector. Attivarti.org is a tiny NGO, based in a tiny (270 residents) village in Southern Tuscany, in an area which has one of the best night skies in the Italy, given the very low light pollution levels. At the national level, the project has obtained wide recognition, in terms of actual citizen participation, many outreach actions in cities (including Milano and Rome) and rural areas, and media coverage. The project also received a national award for innovation and community engagement. Internationally, the BMP project represents one of the longest-running experiences of participatory monitoring of night sky quality, and has developed a significant network of collaborations with other institutions active in light pollution research, awareness raising, and policy support. The BMP project aims at:
The presentation will provide an overview of past and ongoing activities, and propose an outlook through 2021, with the priority of seeking synergies for new projects.
A giugno avevo partecipato al primo incontro del percorso partecipato per proposte su come impegnare per il 2016 400,000 Euro derivanti dalla tassa di soggiorno del Comune di Grosseto.
Il resoconto del primo incontro lo avevo pubblicato su Attivarti.org, perché era emerso particolare interesse per la BuioMetria Partecipativa.
Avendo seguito al primo turno la giornata a Roselle, sono stato ri-invitato ad andare a Roselle, il 29-9 dalle 17 alle 19.
La seconda fase prevedeva una prima selezione delle idee più interessanti raccolte nella prima, tramite voti con dei bollini adesivi. Ogni partecipante (una ventina in questo caso) aveva quattro bollini a disposizione. Le tre idee che sono state più “bollinate” sono poi state assegnate a tre tavoli, e le persone interessate a ragionare di un progetto di massima a partire da queste idee si sono avvicinate al tavolo che ritenevano più interessante.
La BuioMetria Partecipativa ha riscosso in questa occasione solo due preferenze. Da un certo punto di vista, si può già considerare un successo il fatto che ne abbia avuta una oltre alla mia. Come nelle favole, mi sono distratto e non ho avuto modo di vedere chi sia stato.
Per seguire le regole del gioco ho quindi abbandonato, in questo frangente, il fronte buiometrico, e ho partecipato al tavolo della proposta che era arrivata seconda o terza come numero di voti, alias la definizione di un programma di eventi culturali nelle frazioni.
In sintesti il progetto che ho proposto:
Budget previsto sulla base di due conti speditivi: 42768 Euro (chiaramente, rivedibile a partire dalle ipotesi).
Interessanti anche
…seguirano notizie sugli sviluppi buiometrici…
Presentato alla conferenza INVOLEN a Firenze:
Atene mi è piaciuta un sacco. Mi ci sono sentito a casa. La lingua non è aliena e -per quanto l’alfabeto sia diverso- se tendi l’occhio e aguzzi l’orecchio (o viceversa) le cose arrivano. Molte greche assomigliano alle icone greche nel mondo (Maria Callas, Vanna Barba) e molti greci assomigliano ad alcuni miei amici da Roma in giù o ad Anthony Quinn.
Con questa partenza, il resto viene da sé, tra conferenza Balkan Light 2015 (già documentata in articolo precedente), chiusura di campagna elettorale e domenica di voto, e caute ma interessanti escursioni tra Exarchia, piazza Omonia e la zona di Zografou.
Unico rammarico documentaristico: non aver potuto fare uno scatto al concertino autoprodotto in una piazza sotto Monastiraki con quattro gruppi (free jazz, swing, blues, e poi surf), finito alle 00.45 solo perché si era esaurito il gasolio del generatore. Ma poi non me ne rammarico troppo, ché se non fotografi ti godi di più la situazione.
Ah, sì, dimenticavo…c’è anche il Partenone! …è che magari, sentendomi a casa, ero meno attratto dalle questioni turistiche.