Il buio, questo è ciò di cui si è discusso lo scorso 15-16 gennaio al convegno internazionale DARKNESS tenuto nel pieno della notte artica a Longyearbyen, la città più a nord del mondo (latitudine ~ 78° N), sulle isole Svalbard a nord della Norvegia.
Al
convegno sono intervenuti oltre 90
esperti provenienti da 22
paesi che hanno affrontato il tema del buio da molteplici punti di
osservazione. Si è parlato del buio e del suo eterno conflitto con
la luce attraverso le epoche e i suoi aspetti filosofici, religiosi e
culturali: dalla mitologia nordica alla letteratura contemporanea,
dalla Genesi al Ramadan, dagli ambienti artici a quelli dell’emisfero
australe. Si è parlato anche di come il concetto di buio interiore
ed esteriore possa essere rappresentato in varie espressioni
artistiche quali il cinema, la musica, l’arte nelle sue varie
espressioni e l’architettura, fino all’intelligenza artificiale e
al mondo dei video games.
Si sono toccati aspetti del buio naturale ed artificiale più strettamente collegati alla vita quotidiana, e di come questi insieme alle condizioni ambientali possano influire su una comunità.
In questo contesto, sono state illustrate le attività che alcuni soggetti toscani, Buiometria Partecipativa, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e Istituto di Biometeorologia del CNR, svolgono sul tema del cielo notturno e dell’inquinamento luminoso, trattandolo da vari punti di vista: da quello scientifico a quello socio-culturale, ed in vari contesti: dal quello locale a quello internazionale.
Venerdì 18-1-2019 Ho avuto modo di partecipare a un incontro organizzato dal Comune di Monte Argentario, come spiegato dal sito istituzionale del Comune:
L’evento ha visto la partecipazione di una buona trentina di persone fra tecnici e staff del Comune. E’ stata l’occasione per ricordare la questione uso consapevole della luce, dell’esistenza dell’altra metà del paesaggio, e della possibilità di avviare un dialogo, sia con l’amministrazione che con i professionisti, per attuare interventi sia per i (pochi) nuovi impianti previsti, che per la revisione di quelli esistenti che consentano di proteggere e promuovere il cielo notturno, garantendo in parallelo adeguate condizioni di illuminazione a terra (o sulle superfici ove funzionalmente è richiesta).
Chiaramente, prima della BuioMetria Partecipativa, sul territorio ci sono varie altre questioni importanti, e geometri, ingegneri e architetti del comprensorio hanno una visione storica delle priorità che auspicabilmente andrà a creare un circolo virtuoso con la nuova direzione tecnica…e magari si parlerà anche di luce in quel contesto.
Un plauso al Comune di Monte Argentario per l’iniziativa e per lo spirito propositivo della cosa.
Domenica 14-1-18 andò in onda su Kilimangiaro di RAI 3 una puntata de “Il cacciatore di paesaggi” di Fabio Toncelli dal titolo “Alla ricerca del buio” (rivedila su Rai Play).
Pur non risultando accreditato, ebbi modo di partecipare alla scrittura della puntata. Gli autori, incuriositi dal progetto BuioMetria Partecipativa e dalla sua sede di nascita (la prima misura considerata partecipativa fu fatta la notte dopo la festa del Primo Maggio in loc. Certopiano, lungo la strada che porta al castello del Belagaio, il 2-1-2008 . cfr. video BuioMetria Partecipativa in Maremma, lezione 1) mi contattarono per fornire varie tracce e spunti, che si ritrovano in tutto l’episodio (apertura su S. Galgano, cartello stradale a Casal di Pari, punti panoramici, nome della Valle che non c’è ecc. ecc.) ed ebbi modo di assistere la troupe in una delle due giornate di riprese.
Stamattina presto ho ricevuto un messaggio social che mi risegnalava un estratto di quel servizio, inquadrato in un post dal titolo “La valle del buio assoluto…val di Farma”, a cura dei Roccastradini nel Mondo, che conosco dal 2007 ma che non sempre riesco a seguire.
Colgo lo spunto dell’articolo di allora, forse riemerso in questi giorni grazie alle notifiche social che creano anniversari e ricorrenze personalizzate per ricordare che:
Il “buio assoluto” -così come lo “zero assoluto” nella temperatura- in natura non esiste. Se andate nei posti piu’ remoti oggi raggiungibili in una notte senza luna, la luce delle stelle vi consentirà di vedere piuttosto bene i vostri dintorni, con colori meno differenziati. Provate col deserto, il mare molto fuori da acque territoriali, o qualche valle che scherma le città. Quando siete lì, state usando la visione scotopica, che l’occhio umano attiva naturalmente quando il livello di luce è molto basso.
In condizioni di laboratorio è possibile creare condizioni vicine allo zero assoluto, e mettendo un disco è possibile anche ascoltare il gruppo Zero Assoluto, ma in realtà si tratta di una condizione fisica teorica. E’ invece facilissimo creare condizioni di buio assoluto: basta andare in cantina e spegnere la luce, avendo l’attenzione di mettere un cencio intorno al profilo della porta per non far filtrare luce dal corridoio. Volendo si può anche scendere molto in basso in qualche grotta e spegnere i faretti. Ma è molto piu’ pericoloso e costoso rispetto a stare mezz’ora in cantina, magari poi componendo canzoni.
La Val di Farma non è il posto piu’ buio del mondo, né d’Italia, e nemmeno in Toscana. La Val di Farma è un posto parecchio buio, rispetto alle condizioni medie del territorio italiano, da cui dal 2008 si fanno attività di divulgazione sulla questione inquinamento luminoso/qualità del cielo notturno. Queste attività (queste sì parecchio animate rispetto ad altre realtà che si occupato di tutela e promozione di ambiente e territorio, soprattutto se rapportate alle risorse in campo) vogliono essere anche a beneficio di altre località rurali o urbane interessate ad adottare comportamenti piu’ sostenibili di quelli diffusi oggi sul tema illuminazione, senza pregiudicare livelli di illuminamento utili a garantire la sicurezza dei cittadini.
Per approfondire la questione, vi ricordo che ci sono servizi di divulgazione su luce e buio che possiamo offrire e da cui -perché no- avviare attività di valorizzazione del territorio che vadano oltre l’occasionale round di commenti positivi su social (sempre piacevole, ma che di solito finisce lì).
Con l’inizio dell’anno il progetto BuioMetria Partecipativa, l’Istituto di Biometeorologia del CNR e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa hanno avviato una nuova iniziativa di comunicazione sul tema della protezione e promozione del cielo notturno.
La lista di discussione, che costituisce uno degli sviluppi dell’attività di divulgazione e ragionamento sul tema inquinamento luminoso avviato nel 2008 dalla BuioMetria Partecipativa, è presentata in questa pagina. Per partecipare è necessario inviare un e-mail per chiedere l’iscrizione all’indirizzo bmp@pibinko.org. Allo stesso indirizzo è possibile chiedere delucidazioni o fornire commenti.
Ringraziando una volta di più Il Tirreno per seguire con continuità il progetto BuioMetria Partecipativa, facciamo notare che, diversamente da quanto indicato nell’articolo, gli interventi all’Isola della Sostenibilità a Roma non sono giovedì 6, ma venerdì 7 (come indicato anche in http://www.pibinko.org/calendario)