La cosa è un po’ a geometria variabile: al momento sede e orario non sono ancora definiti, ma si tratta di un evento “fuori casa” in una città che non visitavo dal 2004, per cui scusate se qualche dettaglio sarà un po’ last minute. Al momento possiamo dire che sarà dopo le 20.
Chi fosse a Madrid e interessato a partecipare, può scrivere a info@pibinko.org per avere i dettagli quando saranno completi.
Nel frattempo, un po’ di musica di sottofondo (oltre al branobag dei Seguridad Social, rimesso in onda poco fa).
Ore 6.50 – collegamento con Snooze di Radio Popolare Milano per l’annuncio del primo buiometrista cittadino nella campagna per m(‘)appare Milano 2 (riascolta podcast)
Ore 10-13.45 riunioni
Ore 14 – Aula G1 di Architettura – allestimento set
Ore 15.45 – fine lezione, con selezione di quattro buiometristi studenti
Ore 16.00 – trasferimento al DIIAR sezione Idraulica per istruzioni dettagliate su avvio misurazioni buiometriche e accordatura chitarra.
Ore 18 – partenza dal Politecnico per raggiungere il bar “Da Livio” (che non si chiama così, il bar, non Livio), per la consegna del secondo buiometro al primo BuioMetrista cittadino, Sir Joe (a destra nella foto di repertorio).
…sound check degli Etruschi from Lakota, con Super (i primi 30 secondi…venite a sentire il resto al concerto, assieme a molti altri artisti, dalle 20…vedi evento FB).
Al banchetto merchandising trovate anche con buiometria e aspettando il Festival d’Inverno in Val di Farma). Per informazioni info@pibinko.org
Spazio MRF – Corso Settembrini 164 (fermata C19 dei mezzi)
Con una traduzione inedita in forma di adattamento.
Don’t know much about history | non è che sappia di sto–o–ria
Don’t know much biology | né mica tanto di biologi—i—a
Don’t know much about a science book, | non ho imparato le scienze a memo—o—ria
Don’t know much about the french I took | e il francese lo sa meglio mia zi—i–a
But I do know that I love you, | ma so che un ti voglio un gran bene
And I know that if you love me, too, | se so che se me ne vuoi anche tu
What a wonderful world this would be | sarebbe un mondo non bello, di più
Don’t know much about geography, | no, non m’intendo di geografia
Don’t know much trigonometry | no mi chiedete la trigonometria
Don’t know much about algebra,| non so fare le operazioni
Don’t know what a slide rule is for | col calcolatore ci schiaccio i mosconi
But I do know that one and one is two, | ma so che uno più uno fa due
And if this one could be with you, | e se questo uno potesse essere con te
What a wonderful world this would be | sarebbe un mondo più bello per me
Now, I don’t claim to be an “A” student, | lo sai che non sono – uno studente modello
But I’m tryin’ to be | ma sarebbe bello
For maybe by being an “A” student, baby, | ché se riesco in classe —a esser migliore
I can win your love for me | magari con questo poi avrò il tuo amore
Don’t know much about history,
Don’t know much biology
Don’t know much about a science book,
Don’t know much about the french I took
But I do know that I love you,
And I know that if you love me, too,
What a wonderful world this would be
History
Biology
Science book
French I took
But I do know that I love you,
And I know that if you love me, too,
What a wonderful world this would be
Dopo aver allestito presso la reception un semplice ma efficace info point con oggettistica e documenti a tema, il pomeriggio è trascorso fra passaggio di clienti, assaggio di ottimo vino bianco, e brainstorming con i presenti su attività da svolgere prima, durante e dopo il festival.
Prossimo appuntamento “light” stasera, venerdì 16-11-18 al Tanta Roba di Massa Marittima (GR), in concomitanza con il concerto degli Amish from Jack White.
[originale: branobag del 12-11-2012. aggiunta traduzione a fronte 21-11-2018 e prologo]
Il branobag si riallaccia a quello di ieri (-24) perché si svolge a scuola. Finardi, negli anni ’70, faceva il politicamente impegnato e c’era di mezzo qualche riforma. Prince, negli anni ’80, pensando alla scuola sognava e faceva sognare a occhi aperti.
E’ diventata forse ormai più un modo di dire che il titolo di un’opera di Goya, ma mi è sempre rimasto impressa la frase “Il sonno della ragione genera mostri”. Il gioco di parole immediato è pertanto che “il sonno del rogione genera mastri”, persone riconosciute e rispettate per la loro autorità e il loro ruolo. Come Geppetto in Pinocchio.
Ma non volevo imboccare troppo la via del gioco di parole. La riflessione principale sul tema è: se il sonno della ragione genera mostri, il sonno della passione, che cosa genera ? E il sonno della motivazione ? E il sonno del rispetto ?
Se va bene, tutti questi sonni generano il nulla…ma se per caso qualcosa nasce da questi sonni, non può essere niente di troppo buono…alzamenti di spalle a fronte di domande serie, consuetudine trita, frasi tipo “tanto io sono così”, o peggio.
Insomma: meglio far dormire bene il rogione, e aspettare che nascano i mastri (anche se secondo me qualche rogione che ha lavorato bene in giro c’è già, perché dei mastri li ho conosciuti in questi anni).
Songwriters: NELSON, PRINCE ROGERS / MELVOIN, SUSANNAH K.
It was 7:45, we were all in line 2 greet the teacher Miss Kathleen | erano le 7.45, eravamo tutti in fila per salutare la maestra, Miss Kathleen
First was Kevin, then came Lucy, third in line was me | Prima c’era Kevin, poi Lucy, il terzo nella fila ero io
All of us were ordinary compared 2 Cynthia Rose | Eravamo tutti normali in confronto con Cynthia Rose
She always stood at the back of the line, a smile beneath her nose | lei stava sempre in fondo alla fila, sorridendo sotto i baffi
Her favorite number was 20 and every single day | il suo numero preferito era 20, e ogni giorno
If U asked her what she had 4 breakfast, this is what she’d say | se le chiedevi cosa avesse mangiato per colazione, diceva così
Starfish and coffee, maple syrup and jam | stelle marine e caffé, sciroppo d’acero e marmellata
Butterscotch clouds and a tangerine, a side order of ham, | nuvole di caramello e un mandarino, con un contorno di prosciutto
If U set your mind free, baby, maybe U’d understand | se lasciavi andare la tua mente, bella, magari potevi capire
Starfish and coffee, maple syrup and jam | stelle marine e caffé, sciroppo d’acero e marmellata
Cynthia wore the prettiest dress but different color socks | Cynthia portava i vestiti più carini ma calze di colore differente
Sometimes I wondered if the mates were in her lunchbox (Oh ooh oh) | a volte mi domandavo se le altre le tenesse nella cestina della merenda
Me and Lucy opened it when Cynthia wasn’t around (Oh ooh oh) | Lucy ed io l’aprimmo quando Cynthis non c’era
Lucy cried, I almost died, U know what we found | Lucy gridò, io quasi morii, lo sai cosa trovammo?
CHORUS:
Starfish and coffee, maple syrup and jam
Butterscotch clouds, a tangerine and a side order of ham
If U set your mind free, baby, maybe U’d understand
Starfish and coffee, maple syrup and jam
Starfish and coffee
Cynthia had a happy face, just like the one she draws | Cynthia aveva una faccia allegra, proprio come quella che disegnava
On every wall, in every school, but it’s alright, it’s 4 a worthy cause | su tutti i muri, in ogni scuola, ma va bene…è per una giusta causa
Go on, Cynthia! | Vai così, Cynthia!
Keep sayin’… | Continua a dire…
CHORUS
(La la la la…)
Starfish and coffee, love 4 the soul {x2}
Già dalla tarda mattinata si è registrata la presenza di qualche visitatore incuriosito dall’idea di conoscere questo angolo di Toscana.
Nella prima parte del pomeriggio Wolfgang Scheibe da Tatti (GR) ha tenuto il suo laboratorio di stampe artigianali, preparando qualche maglietta, stampe su carta e altri souvenir.
Mentre si montava l’impianto per il concerto, Wolfgang, Guglielmo Eboli e Pietro Crivelli hanno improvvisato un set acustico aperitivo, che ha portato i partecipanti fino alle 18.44, momento in cui hanno avviato le danze gli Etruschi from Lakota, con una selezione dei loro brani, pescando sia da Giù la Testa, il loro nuovo album, che brani del loro repertorio storico. Tutti in piedi su Corn Flakes e a seguire.
Nei bis, è ricomparso il poliedrico Wolfgang (poi seguito da Guglielmo Eboli), proponendo assieme agli Etruschi due versioni di “Everyday I have the Blues” e “Who do you love”.
A margine della musica, la Mappa di Comunità della Val di Farma, arricchita durante l’estate da nuovi punti sul versante nord (Scalvaia e dintorni), e una misura buiometrica (21.13 mag/arsec2 alle 00.45 del 18-12 in località Certopiano) per chiudere la lunga giornata.
Un ringraziamento va in particolare a Circolo ARCI di Torniella, Associazione Filarmonica Popolare Torniella, Emanuele Marcatili, Casa Bazar, pizzeria ristorante Il Boscaiolo, agriturismo Casa del Chiodo, Claudio e Fabiano Spinosi, Alessandro Gaido, Andrea Bartalucci, Antonella Pocci.
Simone Sandrucci (chitarra elettrica), Dario Canal (washboard), Wolfgang Scheibe (basso), Luigi “Roccia” Ciampini (batteria), Pietro Marini (chitarra acustica), Tom “Harp” Newton (armonica e voce), Guglielmo Eboli (tamburello):