Lùcio Mònocrom (al secolo G. Cangini, Forlì, FC, 1979) è un giovane regista indipendente (mi raccomando, non è un filmmeicher) dallo stile incerto e dalla tecnica improvvisata. L'infanzia e l'adolescenza trascorse nella piccola cittadina di Meldola gli lasciano in eredità la passione per la botanica, che lo induce a prendere nella vita privata posizioni vicine al “Partito del No”. Noto disertore della vanga, il ventenne Monocrom si vanta d'aver rubato le sue spalle all'agricoltura e d'essersi laureato al DAMS di Bologna con una tesi sui rapporti fra il cinema horror americano e quello giapponese, tesi in cui Lucio dice un po' tutto e un po' nulla.
Nel 2007 fonda assieme all'eclettico Pibinko, all'attrice dark Graziana Pagano e a Kristian Pogliani il Quinto Quadrante, piattaforma mediatica onnivora ad impatto ecologicamente ed economicamente sostenibile.
Dopo Ulev Point (2005), The Dark Side of the living room (2006) , e l'exploit de La vendetta del chihuahua killer e degli zombi (2007), Monocrom ci riprende per mano e - con un passaggio al colore che solo apparentemente sembrerebbe in contraddizione con il proprio nome d'arte- prosegue la sua passeggiata onirica nell'alt(r)omilanese.
Questa volta anima giornalisti precari assetati di fama e ladruncoli di provincia, in un vortice di sabbie mobili di cui la macchina da presa rappresenta l'ideale occhio del ciclone.
Con Ermanno X, Monocrom mette in scena la sua opera a oggi più ambigua e straziante.